Famiglie Storiche di Ponzano Veneto

La famiglia: Pizzolon

Pizzolon

image Fine anni ‘20. In senso orario da sinistra Natalina, Bortolo, Berto, Santina, Ferruccio, Maria, Marcello, Ventura, la piccola Gemma, Maddalena Rossi, Rina, Rosetta.
ORIGINE DEL COGNOME
Dalla voce pìzzolo (piccolo) con suffisso accrescitivo -one. Il nome di famiglia è trevigiano concentrato a Ponzano Veneto.

FRAZIONE DI PROVENIENZA | Paderno

PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Bortolo Pizzolon di Andrea, nato nel 1769, di professione agricoltore, è iscritta al foglio numero 6281 dei registri anagrafici di Paderno per gli anni 1835-1838.

CAPOSTIPITE | Andrea


image Maddalena Rossi.
image Marcellino Pizzolon (classe 1924).

image Bortolo e Irma con i figli. Da sinistra: Angela, Marcello, Gelsomina, Teresa.
NOTIZIE E CURIOSITÀ
Dal 1910 al 1968 sono emigrati 29 membri di questa famiglia con destinazione Germania, Argentina, Canada, Belgio, Uruguay, Perù, Brasile, America, Svizzera, Francia e Australia. Hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale 6 figli della famiglia di Urbano Pizzolon di Pietro: Spiridione, Arturo, Giuseppe, Valentino, Sante e Alberto.

Hanno ricevuto l’onorificenza della Croce di cavaliere di Vittorio Veneto Pizzolon Annibale (classe 1898) e Pizzolon Valentino (classe 1887).

Seconda Guerra Mondiale
Pizzolon Angelo disperso in Russia il 31-1-1943.

image Fine anni ‘40. Bortolo e Irma Gola con le figlie. Da destra Adriana, Gelsomina, Rosetta, Angela, Teresa.
Hanno partecipato alla Seconda Guerra Mondiale 4 figli della famiglia di Alberto Pizzolon di Pietro: Eliseo, Vittorio, Egidio, Assunto.

Pizzolon Bonaventura (classe 1952) ha ricoperto la carica di Consigliere dal 2004 al 2009 con la lista civica “Amare Ponzano” e di Assessore dal 2009 al 2014.

Pizzolon Duilio (classe 1948) ha ricoperto la carica di Consigliere dal 1975 al 1980.

Pizzolon Giovanni (classe 1946) ha ricoperto la carica di consigliere dal 1970 al 1975.

Pizzolon Mario (classe 1921) ha ricoperto la carica di Consigliere dal 1951 al 1975.

imageBortolo assieme a Savino Gola.
Pizzolon Vanni (classe 1956) ha ricoperto la carica di Consigliere dal 1995 al 2004 e di Assessore dal 2003 al 2004.

Pizzolon Maria (classe 1935) a diciannove anni è emigrata in Svizzera per lavorare in una filatura.

Nel 1958 è emigrata in Australia dove nel 1962 si è sposata con Bruno Bianchin. Abita tuttora a Bundaberg. (v. RPV p. 125 e segg.).

Piero Pizzolon di Valentino ha commissionato la cassetta della Beata Vergine Maria, all’imbocco di via Croce, che è stata realizzata da Ilario Zago, Carmelo Borghetto e Ugo Borsato (2012).

Spiridione Pizzolon (classe 1874) e Candida Borsato (1886-1978) ebbero 4 figli:
Duilio e Assunta, morti in giovane età, Virginio (classe 1923) e Maria (classe 1928).

Virginio ebbe da Valeria Mufato 4 figli: Duilio, Carlino, Maria e Fernando.

Virginio, assieme al figlio Fernando (classe 1958), è stato il fondatore delle Onoranze Funebri Pizzolon di
image Pietro Pizzolon (1847-1917).
Merlengo. Parte attiva nella costituzione del C.O.F. (Centro Onoranze Funebri), Fernando Pizzolon è dal 1990 Consigliere Nazionale della F.E.N.O.F. (Federazione Nazionale Imprese Funebri) e Presidente dell’Associazione ASSIVOF (Associazione Imprese Venete Onoranze Funebri).

Maria, sorella di Virginio, ha sposato Mario Gagno (1923-1982) dal quale ha avuto Tiziano (classe 1956).

Piero Pizzolon (classe 1916) di Urbano detto “Piero sartor” esercitò per tutta la vita la professione di sarto, attività per la quale era diventato noto anche oltre i confini del Comune.

Ha amato il suo lavoro, nel quale ha potuto esprimere il meglio di se stesso e la sua creatività.

Dopo aver frequentato varie scuole di sartoria a Treviso, le note Doimo e Borsato, aprì una bottega artigianale a Paderno. Nel suo negozio vestì personaggi noti e meno noti, paesani, trevigiani di città e dei paesi confinanti. Amava dire: “I contadini i xe brava xente e i se fa el vestito quando che i ga sparagnà i schei”.

image Carlo (Carlino), figlio di Virginio e Valeria Mufato.
Persona simpatica e schietta, dai tratti signorili, era un abile, arguto e piacevole conversatore. Sapeva intrattenere le persone piacevolmente.

Lungimirante nella sua visione dell’educazione, ha voluto che i suoi figli studiassero, compresa la femmina, quando non era diffusa l’abitudine di fare ciò e in questo dimostrò di avere una preveggenza e una sensibilità non comuni. (tratto da “il Gazzettino” del 10- 2-1995 e dall’Omelia funebre tenuta da don Aldo Danieli il 9-2-1995).

Eliseo Pizzolon di Alberto viene descritto nel libro “Il dottor Gastaldo medico” alla p. 190 come “un vero e proprio tombeur de femmes e un autentico dandy del tardo Regime. Brillantina, scarpe verniciate e completi avorio, motocicletta di grossa cilindrata”.

Valentino Pizzolon (Pin) era macellaio per antica tradizione.

Il negozio, dove lavorerà anche il figlio Giuseppe (Bepi), si trovava in via Roma di fronte all’osteria “da Biscaro”.

Bechér era il padre Pietro Pizzolon di Angelo che, quando potè disporre di capitali solidi, si distinse per essere stato tra
imageAnni ‘50. Maria in Belgio.
i fondatori della Cassa Rurale (1892), nonché uno dei suoi più attivi Presidenti.

Fu anche il 1° fabbriciere della chiesa di Paderno.

A Giuseppe Pizzolon (Bepi) di Valentino è stato intitolato il campo di calcio e atletica in via del Bellato a Paderno.

A Piero Pizzolon di Valentino si deve la scoperta nel 1995 di un’importante sepoltura di epoca romana.

La tomba di Ponzano Veneto (I sec. a.C. - I sec. d.C.) presentava all’interno di un’anfora segata due ossuari ed alcuni elementi accessori: un’olletta, una coppetta, due vasetti con coperchio e un balsamario.

Un ossuario era chiuso, oltre che da un coperchio, anche da una lamina bronzea quadrangolare del tipo “a pelle di bue”. Il secondo ossuario era chiuso da una lamina in bronzo recante la figurazione della Dea Clavigera.

image2010. Maria davanti a villa Cicogna a Paderno.
In seguito a questo importante ritrovamento, è stato allestito, presso la barchessa di villa Rubbi-Serena il museo didattico “Una chiave per il tuo passato”: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza Archeologica per il Veneto, Comune di Ponzano Veneto, Assessorato alla Cultura, Biblioteca Comunale ne sono gli Enti promotori e organizzatori.

Inoltre per la sua continua ed indefessa attività culturale nel territorio di Ponzano Veneto e non solo, nel 2000 l’Amministrazione Massolin consegnò a Piero Pizzolon una medaglia d’oro per il suo impegno in campo culturale e nel 2020 l’Amministrazione Baseggio gli ha conferito la Cittadinanza Onoraria post mortem per meriti culturali.

Antonino Pizzolon (1957-1991) viene ricordato dalla critica come un eccellente pittore che, pur essendo morto molto giovane, sembrava aver trovato ed espresso, nella limpidezza dell’immagine, nel senso vivo del colore, nell’aderenza alla bellezza della natura, uno stile tutto suo e un’emozione particolare di fronte alle cose.

Dopo aver frequentato il Liceo Artistico a Treviso, sempre
imageMaria Pizzolon.
alla ricerca di modelli di vita e di maestri della pittura, entrò in contatto con il pittore trevigiano, ormai affermato, Gianni Ambrogio che gli offrì i primi insegnamenti e lo incoraggiò.

Il periodo più fecondo di Antonino fu senz’altro quello compreso tra il 1984 e il 1986, quando sperimentò vari modi di dipingere, materiali e soggetti e ebbe modo di studiare e approfondire grandi artisti come Gino Rossi e Arturo Martini a Treviso, ma anche gli eccelsi pittori del Rinascimento veneto e poi ancora Pietro Annigoni che ammirava profondamente, Manzù, Emilio Greco così come Van Gogh e Gauguin.

Nel 1991, in seguito alla sua prematura scomparsa, verrà a lui dedicata l’Accademia d’Arte di Ponzano Veneto che assumerà il nome ufficiale di “Accademia Ponzanese Antonino Pizzolon”.

L’Accademia proseguirà negli anni la propria attività organizzando corsi di pittura, grafica, disegno, concorsi, visite guidate didattiche, allestendo esposizioni importanti con pittori locali e artisti di importanza nazionale e internazionale.

Francesco Pizzolon (classe 1926) di Giuseppe lavorava nella conceria della famiglia ebraica Fano a Treviso.

Nel 1950 emigra in Uruguay dove impianta un’autofficina. Nel 2007 è stato insignito dalla Camera di Commercio di Treviso della Medaglia d’Oro per la sua attività di imprenditore all’ estero.

Il fratello di Francesco Mario (Beca-classe 1921) venne internato nel campo di concentramento nazista di Meppen e fu impiegato nei lavori forzati per l’industria farmaceutica Bayer, in seguito fu liberato dagli Americani.

image Fine anni ’60, Paderno. Da destra Rosetta, Gelsomina, Rosanna Poletti, Ida, Adriana, Irma, la sposa Teresa, lo sposo Oliviero Menegazzo, Bortolo, Angela, Marcello.

Dai ricordi di Antonio (Toni) e Bonaventura (Venturo) Pizzolon (di Ferruccio) e Ida Pizzolon (di Bortolo)
La vecchia casa del ceppo dei Pizzolon discendenti da Giuseppe (classe 1824) e da Bortolo (classe 1855) era quella denominata casa Tonon, prima di casa Maran lungo la via Roma.

Qui la famiglia abitò fino al 1947, quando Ventura (classe 1887) decise di emigrare, assieme a moglie e figli, alla volta di Chiusa d’Isarco (comune vicino a Bressanone in provincia di Bolzano). Fino ad allora aveva fatto il contadino, nella nuova vita di emigrato lavorò come muratore e carpentiere.

image Maria, figlia di Virginio e Valeria Mufato.
Antonio (Toni) ricorda che in famiglia si è sempre detto che il nonno Ventura morì (1948) dopo aver bevuto acqua di pozzanghera, probabilmente inquinata da residui bellici.

Ventura e Maria Maddalena Rossi (Fermi) ebbero 10 figli: Natalina, Bortolo, Umberto (Berto), Santina, Ferruccio, Maria, Marcellino, Rina, Rosetta, Anna Bertilla (Gemma) e Enrico morto in tenera età.

Dopo la morte del padre i figli si sistemarono fuori Chiusa, alcuni rientrarono a Paderno, altri emigrarono sia all’estero che in Italia. Natalina, ritornata a Paderno, sposò Arduino Beraldo. Silvano detto Braco, noto per aver gestito il bar-ristorante in piazza Aldo Moro a Paderno, è loro figlio. Bortolo, sposato con Irma Gola ebbe da lei 7 figli, da giovani emigrarono in Germania e lì nacque la loro primogenita Rosetta, in Italia nacquero gli altri 6 figli: Adriana, Teresa, Angela, Gelsomina, Marcello e Ida.

Di questi, Teresa emigrò in Svizzera dove lavorò all’Ospedale di Ginevra.

Marcello ha lavorato prima alla S. Remo di Paderno e poi come postino sempre nel Comune di Ponzano Veneto.

image Duilio, Carlo e Maria, manca Fernando.
Umberto (Berto) si trasferì a Roma dove lavorò come imbianchino.

Santina sposò Domenico Bianchin e visse sempre nel Borgo Ruga, era famosa come commerciante ambulante di articoli di merceria e vari, si muoveva con la sua Ape per svolgere quel lavoro che un tempo era chiamato strasse ossi e fero vecio. I loro nipoti oggi sono i titolari della ditta di piegatura lamiere lattoniere Eredi Bianchin Pietro di Sartor Agnese & C. (S.N.C.) che ha sede in via Camalò.

Ferruccio, ritornò da Chiusa nel 1954, sposò Maria Girotto e da lei ebbe 3 figli: Antonio (Toni), Bonaventura (Venturo) e Claudio.

Ferruccio lavorò nelle F.F.S.S. come frenatore, vale a dire come collaudatore dei freni delle carrozze ferroviarie.

Il figlio Antonio detto Toni è noto in paese per essere stato per 25 anni uno dei membri dell’Ente Palio e per aver svolto il ruolo di giudice durante i giochi del Palio dei Mezzadri. Da diversi anni fa parte del Consiglio direttivo del Velo Club Bianchin, famoso sodalizio che organizza gare ciclistiche ad alto livello.

image La famiglia di Mario Pizzolon (Beca). Mario e Angela Martini (Boeri) con i figli da sin. Stefano, Giorgio, Antonino, Raffaele, Giuseppe e Faustino.
Bonaventura (Venturo), già citato in precedenza come Consigliere ed Assessore, è figura molto nota nel campo dell’Associazionismo e del Volontariato, infatti è stato Consigliere dell’U.C.G. Bianchin dal 1998 al 2016 e Presidente nel biennio 2017-2018, volontario della Protezione Civile A.N.A. dal 1999, volontario alle Olimpiadi e Paraolimpiadi invernali di Torino del 2006, Presidente dell’Associazione “Amici del borgo S. Antonio” dal 1996 al 2008, Consigliere nel Direttivo dell’Ente Palio e Capitano della Contrada S. Antonio dal 1990 al 2002.

Nell’ambito del Palio ha vinto per tre anni consecutivi la gara di tiro con la fionda, meritandosi l’appellativo di “Guglielmo Tell” di Paderno, attribuitogli dalla Tribuna di Treviso dopo la vittoria della contrada S. Antonio del Palio verde nel 1997.

Nel 2008 un sondaggio dell’associazione “Focus Informa” lo ha premiato come “Personaggio dell’anno di Ponzano Veneto” e nello stesso anno Antenna 3, con un sondaggio provinciale, gli ha assegnato il 3° posto sempre nel campo del Volontariato e dell’Associazionismo.

Maria, coniugata con Guido Fabrin, è emigrata nella zona dei laghi di Revine. Marcellino, dopo l’esperienza di Chiusa, emigrò in Argentina. Rina, dopo il matrimonio con Gustavo Vanzo, emigrò a Cavalese (BZ).

Rosetta, rientrata a Paderno, sposò Giovanni Tomio, assieme al quale gestì la nota locanda Rosa in località S. Antonio, esercizio tuttora in mano alla figlia Milvia.

Anna Bertilla detta Gemma emigrò in Toscana in seguito al matrimonio con Carlo Piadetti.

image Da sinistra Bortolo, Maria Allegro, il cugino Gino Gola.
image 1959. Da destra Bortolo, la piccola Ida, Arduino Beraldo, Ferruccio, Maria Girotto, Santina, Maddalena Rossi, la sposa Rosetta, Lina Bianchin (figlia di Santina), Natalina, zio Augusto.