Famiglie Storiche di Ponzano Veneto

La famiglia: Gagno

Gagno

image 1958. Da destra: Angelo (Angin), Carlo, Rosa, Sergio, Elio e Adriano.
ORIGINE DEL COGNOME
Da un nome Gagno attestato in documenti veneti medievali che sarebbe da ricondurre all’antico italiano Gagno: “covo”, “intrigo” con probabile riferimento ad un toponimo.

Esiste la frazione di Gagno del Comune di Piombino nella Provincia di Livorno in Toscana.

FRAZIONE DI PROVENIENZA | Paderno

PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
APPA VR: Agnese figliola di Z Mario (Zan Mario-Gian- Mario) Gagno e Domenica viene battezzata in data 25 marzo 1579.

CAPOSTIPITE Antonio | Gagno

PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Francesco Gagno di Antonio, nato nel 1812, di professione agricoltore, è iscritta al foglio numero 6303 dei registri anagrafici di Paderno per gli anni 1835-1838.

Dai documenti consultati non è possibile accertare se la famiglia che ha come capostipite Antonio, abbia un avo comune con la famiglia che ha come capostipite Giobatta. Tuttavia il ripetersi dei nomi Girolamo, Antonio e Angelo in entrambe le famiglie, fa supporre che ci sia un’origine comune.

CAPOSTIPITE Giobatta | Gagno

PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Girolamo Gagno di Gio Batta, nato nel 1796, di professione agricoltore, è iscritta al foglio numero 6313 dei registri anagrafici di Paderno per gli anni 1835-1838.

image Fine anni ’30. Carlo Gagno e Rosa Martini.
NOTIZIE E CURIOSITÀ
La famiglia Gagno, come si può capire dai documenti sopra citati, è antichissima, infatti è nel 1579 che viene nominato per la prima volta un membro di questa famiglia.

I Gagno probabilmente derivano da un unico ceppo, tuttavia possiamo distinguere due grossi rami: uno che ha come antenato comune Girolamo di Giobatta (classe 1796) e dal dal quale discendono con svariate ramificazioni: i gemelli Andrea e Carlo di Rizieri, Antonio di Pietro, Diego di Celio, Irene di Primo, Fedro di Angelo, Morris di Gino, Giancarlo di Giacomo e Franco di Duilio.

imagePrimi anni ’50. Angelo (Angin) con l’amico del cuore Mirto Moro.
Dall’altro ramo, che ha come antenato comune Francesco di Antonio (classe 1812), discendono: Adriano di Carlo, Fabio di Giovanni, Lorenzo di Antonio, Lino di Giuseppe, Marco di Franco, Renato di Girolamo, Silvio di Narciso, Tiziano di Mario Nando.

Questi rami della famiglia Gagno sono andati a vivere in varie zone di Paderno e con il tempo si sono spostati anche fuori paese.

Lino di Giuseppe, Silvio di Narciso o Mario Nando (emigrato a suo tempo in Belgio e sposato con Maria Pizzolon, sorella di Virginio titolare delle Pompe funebri Pizzolon) si sono stanziati nel territorio tra Paderno e Santandrà.

Nella zona più a sud, tra la via Postumia e la via Roma troviamo i cosiddetti Gagneti che fanno capo a Fabio e che risiedono tuttora in via Giusti.

Sempre nella stessa zona troviamo la famiglia di Renato, titolare della ditta GR Autotrasporti Gagno - Derrate alimentari con sede a Giavera del Montello.

Più a sud ancora, nella casa ora abitata dalla famiglia Perolo, di fronte al distributore di benzina Sbeghen, abitavano Antonio (classe 1842), Francesco (classe 1877), Antonio (1907) e Lorenzo (classe 1946)
image1970. Casa Gagno in via Pallade. Da sinistra Carlo, Rosa, Maria Teresa, Fernanda. Davanti da sinistra Adriano, Loredana, il cane Rebel, Elio e Angelo (Angin).
(v.foto).

Più all’interno vivevano e vivono tuttora in via Pallade altri Gagno, tra i quali Franco, emigrato in Svizzera, sposato con Marcella Marzano di professione tappezziera.

Sempre in via Pallade risiedono i discendenti di Carlo, detto il Moro per la sua carnagione scura: si diceva infatti provenisse dal Montenegro.

Sono emigrati alla fine dell’800:
nel 1894 Gagno Luigi, assieme ai figli Tomaso e Maddalena, a S. Paolo in Brasile.

Dal 1909 al 1968 sono emigrati 38 membri di questa famiglia con destinazione Canada, Argentina, Svizzera, Australia, Brasile, Gran Bretagna.

image1957. Casa in via Pallade Mafalda Gagno con la mamma Rachele.
Dai ricordi di Loredana Gagno di Angelo (Angin)
Carlo e la moglie Rosa Martini ebbero 4 figli maschi: Angelo (Angin-1943-2018), Sergio(classe 1945), Elio (classe 1951) e Adriano (classe 1955-2021).

Carlo, emigrato in Germania dove faceva il contadino e lavorava presso un mulino, rientrò in Italia nel 1942 assieme alla moglie e lavorò come infermiere per 25 anni all’Ospedale Psichiatrico di S. Artemio a Treviso prima con il dottor Troncon e poi con il dottor Zanetti.

La moglie Rosa, molto impegnata nella parrocchia di Paderno, era una brava ricamatrice tanto che ricamò il conopeo per il tabernacolo della chiesa dell’Assunta, diverse tovaglie d’altare e corredi per le giovani spose.

Dei loro figli Angelo lavorò per 36 anni come meccanico presso le officine per camion Mion & Leandri in via Veronese a Fiera di Treviso ed era molto stimato nel suo lavoro. Il fratello Elio fu panettiere presso il panificio di Lino Pavan e poi operatore ecologico a Treviso, l’altro fratello Sergio invece lavorò come falegname e poi in un’impresa di lavori stradali.

Infine ci soffermiamo sull’ultimo figlio di Carlo, Adriano, che nel 1957 fu vittima di un brutto incidente: cadde in un secchio di acqua bollente e rimase gravemente ustionato. L’episodio viene ricordato anche nel libro Il dottor Gastaldo medico di Giovanni Gastaldo e A.A.V.V. a cura dell’A.I.R.D.A. 2008, alla pagina 193.

Il piccolo Adriano di appena due anni si salvò miracolosamente.

La famiglia, per riconoscenza verso la Beata Vergine di Castelmonte, alla quale era devota già dal 1952, decise negli anni ’80 di costruire presso la sua casa in via Pallade un capitello a Lei dedicato.

Da allora, ogni anno, per tradizione famigliare, i Gagno di questo ramo si riuniscono per una messa devozionale presso il capitello e compiono un pellegrinaggio a Castelmonte. Adriano da adulto ha lavorato come pellicciaio da Bin che aveva il laboratorio in via Montello a Ponzano, come ristoratore da Furlan a Santandrà, assieme al figlio Massimiliano ha gestito un ristorante in via Volpago Sud (a fianco all’ex cartoleria “La finestra”) e il bar “Ponte della Mola” a Santandrà. Ma la sua grande passione è stata la musica.

Come cantante solista e suonando la chitarra acustica e il basso, nella sua lunga carriera, ha suonato soprattutto musica rock anni ’60 e ’70.

Ha fondato molti gruppi musicali: The Thafari Band, i Panna, i Tradizionali e i Black Sound con i quali ha inciso nel 1973 il disco Smog (Milano Ariston-etichetta Bang Bang) ed è andato in tournée in Sicilia per promuovere questo disco.

Il figlio di Adriano Massimiliano ha seguito con successo le orme del padre diventando un valido musicista e anche l’altro figlio Sebastiano sta seguendo lo stesso percorso.

image1968 Angelo (Angin) con la piccola Loredana.
image 1961 circa. Angelo (Angin) padrino di Cresima di Franco Pretotto.

Dai ricordi di Luigia Gagno di Girolamo (Momi - classe 1914)
Angelo Gagno (1882-1943) di Girolamo (classe 1847- 1918) e Angela Pretotto ebbero 6 figli: Adelia (classe 1908), Amalia (classe 1910), Teodolinda (classe 1912), Girolamo (classe 1914), Carlo (classe 1916) e Rosetta (classe 1923).

Del bisnonno Girolamo (classe 1847) fu Francesco sappiamo, da una lapide esposta nel sagrato della chiesa di Paderno, che morì nel 1918 all’età di 71 anni e che cantava nel coro parrocchiale (era detto El Perosi), infatti si legge che lasciò un vuoto indimenticabile in famiglia e “nella chiesa ove più non risuona la voce dell’assiduo cantatore”.

Il nipote Girolamo (Momi) nel 1937 entrò in possesso della casa situata nel borgo S. Antonio, dove molte famiglie si recavano per approvvigionarsi d’acqua per uso domestico.

All’interno della sua casa aveva costruito un bagno costituito da un lavandino e da una vasca progettata e prodotta da lui stesso in granito verde e nero intonato al pavimento. Dato che nel borgo S. Antonio non c’era l’energia elettrica, nel 1940 Girolamo riuscì a provvedere all’elettrificazione di quella zona.

Lavorò presso la ditta Brunello di Treviso che produceva manufatti in cemento o granito e nel 1930 ricevette da una ditta di Roma l’incarico di dirigere un gruppo di operai per la realizzazione di un impianto idraulico di vasche di contenimento per l’acqua piovana sul M. Amariana in Carnia. Questo impianto è ancora ben visibile e funzionante e si raggiunge mediante una strada militare messa in sicurezza da cippi, che avevano i simboli del Fascio.

Nel tempo libero, a casa, faceva, come diceva lui, “qualche potaceto”: davanzali, lavelli, scale, lapidi cimiteriali, balconi, porte, cordonate, mangiatoie (ghebi). Si ingegnava anche a costruire tavoli da giardino semplici o con decorazioni, colonne con capitelli, ringhiere di qualche villa, vasi decorati per esterni.

Questi lavori sono ancora presenti nel Comune di Ponzano e non solo.

Tra le opere di rilievo ricordiamo le bombe perimetrali che si potevano vedere nel monumento ai Caduti davanti alla chiesa di Paderno, demolito in seguito alla alla ristrutturazione del piazzale e del sagrato e le panchine ai lati del capitello di S. Antonio nel borgo intitolato al Santo.

imageSopra: Castelmonte 1963. Comunione di Adriano.
Destra: Anni ’85 - ’90. Adriano (a sinistra) e il complesso “I Tradizionali”.
1951. Adriano Gagno.
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image1951. Gruppo di famigliari e amici al matrimonio di Girolamo e Orsolina.
image 1951. Matrimonio di Girolamo e Orsolina.

image Girolamo e Orsolina.
Nel 1951 Girolamo sposò Orsolina Casagrande e si trasferì da via Pallade al Borgo S. Antonio, sempre a Paderno.

Dal matrimonio tra Girolamo e Orsolina nasceranno 6 figli: i gemelli Rino ed Enzo (classe 1952), Enzo purtroppo morì a sei mesi dalla nascita. Nel 1954 nacque Enzo, al quale fu dato il nome del fratellino morto, nel 1956 nacque Renato, nel 1957 Luciano e nel 1962 Luigia.

Rino, alpino, ha sempre avuto la passione per i colombi, anche quelli viaggiatori.

image Fine anni ’60. I figli di Girolamo e Orsolina.
Per questo ha partecipato a diverse mostre colombofile ottenendo vari premi e riconoscimenti.

Renato, citato prima come noto imprenditore, da giovane era appassionato di bicicletta e di calcio, ha giocato infatti nella squadra del Ponzano.

Attualmente è sponsor di molti avvenimenti sportivi e cul- turali quali: il Palio della Marchesa, l’Atletica Ponzano e in particolare il Meeting internazionale, gare ciclistiche e le feste del Borgo S. Antonio per festeggiare S. Antonio abate (17 gennaio) e S. Antonio da Padova (13 giugno).

Luciano, grande sportivo, anche durante il servizio militare, ha svolto l’attività di atleta con il gruppo degli Alpini. È ancora attivo sia come atleta che come dirigente dell’Atletica Ponzano.

È stato campione CSI di corsa campestre nel 2015, ha corso la Maratona di Venezia in 2 ore e 43 minuti ed ha avuto vari riconoscimenti in gare provinciali e regionali su strada.

Nel mese di gennaio, per festeggiare S. Antonio abate, dal 1991 al 1997, organizzò una fiaccolata con la fiaccola delle Olimpiadi di Cortina del 1956 partendo dal Santo a Padova fino al Borgo S. Antonio e lì accese il Panevin.

image primi anni ’60. I fratelli Gagno.
Spesso affiancato dai figli Alessandro e Alberto, ha sempre partecipato al Palio.

Luigia, infermiera professionale e logopedista dell’ULSS 2 della Marca Trevigiana, ha svolto 27 anni di volontariato nell’ambito della formazione sanitaria dei VdS della Croce Rossa di Treviso e da 40 anni è zelatrice della Madonna di Castelmonte.

Dai ricordi di Tiziano Gagno (1956-2021) di Mario Nando (classe 1923) (v.foto Mario Gagno)
Questo ramo della famiglia Gagno abitava a Paderno nella cosiddetta “casa-casin” da Osvaldo, dopo la vecchia osteria del “Ceo Tasca”.

image Angela Pretotto.
Qui abitavano Domenico Gagno, la moglie Teresa Tasca i figli Narciso e Mario Nando assieme ad altri cugini.

Domenico era agricoltore e coltivava un appezzamento di terra in via Pallade a Paderno. Durante la Seconda Guerra Mondiale Mario combattè in Russia dove fu catturato e fatto prigioniero. Narciso, sempre in Russia, avrebbe fatto la stessa fine se una signora non lo avesse fatto salire in tutta fretta su un treno che stava per partire e così si salvò dal campo di concentramento.

Mario, tornato dalla guerra, partì nel 1947 per il Belgio e precisamente per Clabecq.

Lavorava in una fonderia presso l’industria siderurgica denominata “Les Forges de Clabecq” dove furono reclutati numerosi Italiani.

Mario sposò per procura nei primi anni ’50 Maria
image Angelo Gagno.
Pizzolon di Paderno figlia di Spiridione e Candida Borsato. Nel 1953 Maria raggiunse il marito Mario in Belgio. XX

Mario, dopo il lavoro in fonderia, aiutava la moglie a gestire, come fattore, la cooperativa agricola di una importante famiglia.

La coppia rientrò in Italia nel 1957 con il figlioletto Tiziano nato ad Halle nel 1956.

Mario lavorò poi a Castagnole presso la cave Biasuzzi come addetto ai nastri trasportatori di ghiaia e in seguito come manovale a Postioma e a Casier.

Maria invece diventò addetta alla composizione di mosaici per ornamento: incollava le tessere dentro a delle scatole quadrate che venivano poi consegnate in un deposito-recapito dove oggi si trova la Scuola Elementare di Paderno.

Maria lavorò anche come donna di servizio per circa 20 anni presso la famiglia Plateo di Treviso (il dott. Plateo era stato medico condotto di Ponzano prima del dott. Gastaldo).

Hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale 4 figli della famiglia di Francesco Gagno di Angelo: Augusto, Angelo deceduto nel 1916 nella nave ospedale “Albero” al largo dell’Asinara, Pietro e Giuseppe.

Hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale 5 figli di Maria Massolin vedova di Antonio Gagno: Francesco, Luigi, Mosè, Elia Eliseo deceduto a Gorizia nel 1916 per le ferite riportate in combattimento e Pietro.

Hanno ricevuto l’onorificenza della Croce di Cavaliere di Vittorio Veneto: Gagno Luigi (1880) e Gagno Pietro (1894).

image1963. Mons. Mistrorigo cresima Tiziano Gagno. Padrino Virginio Pizzolon.
imageMaestra Lidia Camerini. Terzo da destra accosciato Tiziano Gagno.
image Anni ’60. Cresima di Tiziano.

image La famiglia di Secondo Gagno. Da sinistra Anna Noemi, Guglielmina, Ida, Flavia, mamma Rachele Massolin, papà Luigi, Mafalda, Emilia Giovanna, Rina, Secondo e Elisa.

image 1956. Maria con il piccolo Tiziano.
Gagno Secondo (classe 1930) di Luigi e di Rachele Massolin. Luigi Gagno (classe 1877) fu confuso con Luigi Gagno di Girolamo classe 1880 anche lui abitante in via Pallade e, in occasione della Prima Guerra Mondiale, non gli arrivò mai la cartolina di precetto, quindi fu considera- to disertore e condannato alla fucilazione. Fu l’Onorevole Cicogna a testimoniare la sua innocenza proprio mentre il plotone si preparava per l’esecuzione.

Salvatosi, Luigi fu inviato al fronte dove si svolse la disfatta di Caporetto e riuscì miracolosamente a tornare a casa mentre i suoi famigliari lo ritenevano ormai morto.

Secondo, unico figlio maschio tra otto sorelle, emigrò nel Queensland in Australia nel 1956 e lì, dopo aver fatto svolto molti lavori, tra i quali il raccoglitore di canna da zucchero, darà vita ad una grande impresa di carpenteria edile con la quale costruirà edifici in zone minerarie, palazzi e grattacieli a Brisbane.

image Paderno, 1950. Secondo corre durante la Festa dell’Assunta.
È stato uno dei primi tesserati a gareggiare con l’Unione Sportiva Cicogna affiliata al CSI di Treviso.

Aveva diversi soprannomi: Tète bau, perché appariva e scompariva, Viscia, perché passava correndo e sentivano fischiare il vento, Magna e via, perché era sempre in movimento.

Nel 1953 ha corso una maratona con il celebre Emil ZátopeK a Trento e una in Tirolo con l’altrettanto famoso Malerba del Coin Mestre.

Spinto dal dottor Menenio Bortolozzi anima del CSI, una volta in Australia, partecipò alle Olimpici di Melbourne correndo la maratona e classificandosi 22°.

Era il 1956, l’anno dell’invasione dell’Ungheria da parte dell’Unione Sovietica e lo stretto di Suez era chiuso pertanto gli atleti non riuscivano ad arrivare. (v. RPV p. 239 e segg.). Sposato dal 1960 con l’irlandese Jill O’Sullivan, ha avuto quattro figli: Katherine, Paul, Giovanna e Lorenzo.

Gagno Guglielmina (classe 1916), una delle tante sorelle di Secondo, emigrò a Londra per un impiego ai Grandi Magazzini Harrod’s.

Silvio Gagno di Narciso, noto e affermato pittore, ha al suo attivo numerose mostre ospitate in prestigiose gallerie di tutto il mondo.

La sua arte, caratterizzata da forme astratte e razionalità geometrica, ha raggiunto la piena maturità con i Codici, mappe di luce e di variazioni cromatiche considerate la tappa fondamentale della sua espressione artistica.

Carlo e Rosa Gagno sono stati i committenti del capitello dedicato alla Madonna di Castelmonte in via Pallade, località “al Cristo” (anni ’80), (si veda anche Tracce di Dio nel paesaggio dell’uomo, p. 46 Grafiche Antiga 2015).

Gagno Graziano (classe 1973) ha ricoperto la carica di Consigliere dal 2002 al 2004.

Gagno Giancarlo, molto conosciuto in paese, per essere stato diversi anni titolare na di una nota autofficina in via Volpago Sud.

image21-11-1954. Secondo a destra con i famigliari il giorno delle nozze d’oro dei suoi genitori.
image tessere del C.R. e del C.O.N.I. di Secondo Gagno.
imageCome da didascalia sul retro: 1953. Squadra della trebbiatura. nel retro: papà, Franco, Angelo Furlanetto, Gilberto, Gigio Pavan, dietro mamma Eliseo Giacomel (? Forse Iseo Piovesan Tirondeo marito di Mafalda), Guido Fino, Antonietta Favretto, Teresa e la Mercede di passaggio, in basso Tonio Dami (Cisilotto), Togna (Antonia? di Mercede), Secondo, Aldo de Arturo Fino e Mafalda.
image 1961. Secondo e Jill con la primogenita Katherine.

imageCome da didascalia sul retro: Alessandro, figlio della Lupa e le sue tre sorelline Teresa, Ada e Mira.
image 1914, Luigi Gagno. Come da didascalia sul retro: Otto giorni prima della fucilazione. Beato l’Onorevole Cicogna. Luigi Gagno cavaliere con onore medaglia d’oro.

image Paderno 2013. Secondo e Jill in vacanza fotografati lungo il Giro della Marchesa.
image 2017. Silvio Gagno.