Famiglie Storiche di Ponzano Veneto
La famiglia: Carniato
Carniato
ORIGINE DEL COGNOME
Derivato probabilmente da Carnia attraverso un aggettivo etnico con suffisso -at(t)o.
Rappresenta il 12° cognome per rango a Treviso e provincia: è diffuso lungo il corso del Sile a Carbonera, Silea, Paese, Villorba e Trevignano.
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Paderno
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
APPA VR: ?, figliolo di Zamaria Cargnato e di Catta viene battezzato in data 16 settembre 1722.
AC: La famiglia di Girolamo Carniato di Angelo nato nel 1852, di professione fittaiuolo, è inscritta al foglio numero 6818 dei registri anagrafici di Paderno, per gli anni 1873-
1876.
Girolamo si trasferisce da Treviso a Paderno il 15-12-1880.
CAPOSTIPITE | Zamaria (Gian Maria-Giovanni Maria)
SOPRANNOME | Pasqualotto (Pasquaeoto)
NOMIGNOLO | Legro
NOTIZIE E CURIOSITÀ
Sono emigrati:
Carniato Geremia nel 1874 in Austria, Carniato Vittoria di Giovanni nel 1958 in America, Carniato Beniamino di Giovanni nel 1957 in Svizzera.
Rino e Maria Carniato sono i committenti del capitello della Madonna del Perpetuo Soccorso all’incrocio tra via Sasso e via Antiga sud, per il quale hanno fornito il materiale edilizio per la sua costruzione.
Dai ricordi di Massimo Carniato di Beniamino (classe 1939) fu Giovanni
Giovanni Carniato era venditore ambulante di polli e formaggi e fu proprio a Santandrà, dove andava a vendere la sua mercanzia, che conobbe Emma Genovese la sua futura moglie.
Da Giovanni e Emma nacquero 6 figli: Vittorio, morto in tenera età, Vittoria che emigrò in America nel 1958, Mario, falegname e guardiano del cimitero di Paderno, Emilia (Emilietta), Beniamino, Luciano, non vedente, che studiò a Trieste, si laureò a Firenze e, tornato a Treviso, lavorò come centralinista telefonico presso l’ULSS 2 della Marca Trevigiana-Poliambulatorio di Borgo Cavalli.
Beniamino (Pasquaeoto) a 18 anni emigrò in Svizzera vicino a Zurigo dove lavorò come verniciatore presso un’azienda del settore.
In Svizzera conobbe De Anna Da Rui di S. Fior che lavorava in un maglificio e si sposarono.
Nel 1963, vicino a Zurigo, nacque Roberto il loro primo figlio, seguirono poi Paolo, Onorato, Massimo, Debora e Nicoletta nati tutti in Italia.
Beniamino negli anni ’60 lavorò come caldaista presso la fabbrica di abbigliamento S. Remo dislocata a lato della villa Barbaro di proprietà della famiglia Comunello. Lavorò poi alla Veneta Strade, fece anche l’imbianchino e infine fu cameriere serale al ristorante “da Celeste” a Venegazzù.
Dai ricordi di Maria Facci (vedova di Rino Carniato)
Le origini della famiglia risalgono ad Antonio Carniato (classe 1880) di Girolamo(classe 1852) di Angelo.
Antonio (Toni) ebbe da Rosa Luigia Stefani (Rosina) 6 figli, tra i quali Olivo (Ivo-l’Orbo Pasquaeoto), famoso perché con la sua fisarmonica allietava le giornate nelle osterie in occasione di feste e matrimoni.
Giuseppe (Bepi Pasquaeoto) che, come il padre Antonio, cantava da basso nel coro della chiesa.
Giovanni di cui parleremo più avanti.
Due figlie.
Angelo (classe 1908 - Popani Pasquaeoto) che da Maria Baseggio (classe 1911) ebbe 3 figli: Rosa (Rosetta classe 1938), Rino (classe 1940) e Pierina (classe 1947).
Questo ramo della famiglia Carniato all’epoca abitava all’inizio di via Monara in una vecchia casa, dotata di una stalla, oggi demolita.
Furono contadini fino a quando Angelo (classe 1908) iniziò un’attività commerciale vendendo le “sode” cioè i concimi chimici per l’agricoltura.
Ma nel 1963 avviene il salto di qualità e Angelo acquisisce la licenza per la vendita di materiali edilizi. Nello stesso anno Rino sposa Maria Facci di Col San Martino.
La cerimonia viene celebrata sulle note dell’Ave Maria di Gounod cantata da Vittorio Bianchin, membro della vecchia Schola Cantorum di Paderno diretta dal m° Piero Paronetto (Caseta) e amico dello sposo, grande appassionato di canto sacro polifonico.
Nel 1964-65 Angelo cede la licenza al figlio Rino che darà vita alla Carniato & Co. S.r.l. Prodotti e sistemi per l’edilizia e riqualificazione energetici con sede sempre in via Monara.
Questa attività passerà in seguito al nipote Tiziano e diventerà Carniato S.a.s. di Tiziano Carniato & C. prodotti, sistemi e servizi per l’Edilizia.
Angelo, oltre a dedicarsi all’attività sopra citata, contribuì, assieme a Chechi Zanchetta alla nascita del Gruppo Folckloristico Trevigiano ed era anche un grande appassionato di biciclette e di ciclismo.
Infatti fu promotore e fondatore del Velo Club Bianchin assieme al figlio Rino e ad alcuni imprenditori di Castagnole sponsor dell’iniziativa.
Come 1° Presidente del sodalizio ciclistico diventò molto conosciuto nell’ambiente, tanto che in diverse occasioni furono ospiti della famiglia Carniato sia il campione Gino Bartali che il ciclista e noto imprenditore Tullio Campagnolo. Tra il 1966 e il 1968 Angelo regalò al figlio Rino una bicicletta leggerissima e “avvenieristica” al titanio prodotta da Pinarello.
Derivato probabilmente da Carnia attraverso un aggettivo etnico con suffisso -at(t)o.
Rappresenta il 12° cognome per rango a Treviso e provincia: è diffuso lungo il corso del Sile a Carbonera, Silea, Paese, Villorba e Trevignano.
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Paderno
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
APPA VR: ?, figliolo di Zamaria Cargnato e di Catta viene battezzato in data 16 settembre 1722.
AC: La famiglia di Girolamo Carniato di Angelo nato nel 1852, di professione fittaiuolo, è inscritta al foglio numero 6818 dei registri anagrafici di Paderno, per gli anni 1873-
1876.
Girolamo si trasferisce da Treviso a Paderno il 15-12-1880.
CAPOSTIPITE | Zamaria (Gian Maria-Giovanni Maria)
SOPRANNOME | Pasqualotto (Pasquaeoto)
NOMIGNOLO | Legro
NOTIZIE E CURIOSITÀ
Sono emigrati:
Carniato Geremia nel 1874 in Austria, Carniato Vittoria di Giovanni nel 1958 in America, Carniato Beniamino di Giovanni nel 1957 in Svizzera.
Rino e Maria Carniato sono i committenti del capitello della Madonna del Perpetuo Soccorso all’incrocio tra via Sasso e via Antiga sud, per il quale hanno fornito il materiale edilizio per la sua costruzione.
Dai ricordi di Massimo Carniato di Beniamino (classe 1939) fu Giovanni
Giovanni Carniato era venditore ambulante di polli e formaggi e fu proprio a Santandrà, dove andava a vendere la sua mercanzia, che conobbe Emma Genovese la sua futura moglie.
Da Giovanni e Emma nacquero 6 figli: Vittorio, morto in tenera età, Vittoria che emigrò in America nel 1958, Mario, falegname e guardiano del cimitero di Paderno, Emilia (Emilietta), Beniamino, Luciano, non vedente, che studiò a Trieste, si laureò a Firenze e, tornato a Treviso, lavorò come centralinista telefonico presso l’ULSS 2 della Marca Trevigiana-Poliambulatorio di Borgo Cavalli.
Beniamino (Pasquaeoto) a 18 anni emigrò in Svizzera vicino a Zurigo dove lavorò come verniciatore presso un’azienda del settore.
In Svizzera conobbe De Anna Da Rui di S. Fior che lavorava in un maglificio e si sposarono.
Nel 1963, vicino a Zurigo, nacque Roberto il loro primo figlio, seguirono poi Paolo, Onorato, Massimo, Debora e Nicoletta nati tutti in Italia.
Beniamino negli anni ’60 lavorò come caldaista presso la fabbrica di abbigliamento S. Remo dislocata a lato della villa Barbaro di proprietà della famiglia Comunello. Lavorò poi alla Veneta Strade, fece anche l’imbianchino e infine fu cameriere serale al ristorante “da Celeste” a Venegazzù.
Dai ricordi di Maria Facci (vedova di Rino Carniato)
Le origini della famiglia risalgono ad Antonio Carniato (classe 1880) di Girolamo(classe 1852) di Angelo.
Antonio (Toni) ebbe da Rosa Luigia Stefani (Rosina) 6 figli, tra i quali Olivo (Ivo-l’Orbo Pasquaeoto), famoso perché con la sua fisarmonica allietava le giornate nelle osterie in occasione di feste e matrimoni.
Giuseppe (Bepi Pasquaeoto) che, come il padre Antonio, cantava da basso nel coro della chiesa.
Giovanni di cui parleremo più avanti.
Due figlie.
Angelo (classe 1908 - Popani Pasquaeoto) che da Maria Baseggio (classe 1911) ebbe 3 figli: Rosa (Rosetta classe 1938), Rino (classe 1940) e Pierina (classe 1947).
Questo ramo della famiglia Carniato all’epoca abitava all’inizio di via Monara in una vecchia casa, dotata di una stalla, oggi demolita.
Furono contadini fino a quando Angelo (classe 1908) iniziò un’attività commerciale vendendo le “sode” cioè i concimi chimici per l’agricoltura.
Ma nel 1963 avviene il salto di qualità e Angelo acquisisce la licenza per la vendita di materiali edilizi. Nello stesso anno Rino sposa Maria Facci di Col San Martino.
La cerimonia viene celebrata sulle note dell’Ave Maria di Gounod cantata da Vittorio Bianchin, membro della vecchia Schola Cantorum di Paderno diretta dal m° Piero Paronetto (Caseta) e amico dello sposo, grande appassionato di canto sacro polifonico.
Nel 1964-65 Angelo cede la licenza al figlio Rino che darà vita alla Carniato & Co. S.r.l. Prodotti e sistemi per l’edilizia e riqualificazione energetici con sede sempre in via Monara.
Questa attività passerà in seguito al nipote Tiziano e diventerà Carniato S.a.s. di Tiziano Carniato & C. prodotti, sistemi e servizi per l’Edilizia.
Angelo, oltre a dedicarsi all’attività sopra citata, contribuì, assieme a Chechi Zanchetta alla nascita del Gruppo Folckloristico Trevigiano ed era anche un grande appassionato di biciclette e di ciclismo.
Infatti fu promotore e fondatore del Velo Club Bianchin assieme al figlio Rino e ad alcuni imprenditori di Castagnole sponsor dell’iniziativa.
Come 1° Presidente del sodalizio ciclistico diventò molto conosciuto nell’ambiente, tanto che in diverse occasioni furono ospiti della famiglia Carniato sia il campione Gino Bartali che il ciclista e noto imprenditore Tullio Campagnolo. Tra il 1966 e il 1968 Angelo regalò al figlio Rino una bicicletta leggerissima e “avvenieristica” al titanio prodotta da Pinarello.
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