Famiglie Storiche di Ponzano Veneto
La famiglia: Pilla
Pilla
ORIGINE DEL COGNOME
Derivato da pilla o pilón per pila. Probabilmente dal veneto ”mortaio, truogolo, recipiente in pietra” o con il significato di “pestello” usato come soprannome e riferito a speziale o farmacista.
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Paderno
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia Pilla è presente a partire dal 1856 e figura in coda ai già residenti del Comune di Ponzano Veneto con domicilio al n°32.
Tale notizia è confermata per quanto riguarda la famiglia di Giuseppe Pilla di Antonio, nato nel 1807, di professione contadino, perché iscritta al foglio n°7018 dei registri anagrafici di Paderno per gli anni 1863-1867
SOPRANNOME GIÀ DAL 1700 | Cason
NOTIZIE E CURIOSITÀ
Hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale 7 figli della famiglia di Filippo Giovanni Pilla di Giuseppe: Antonio, Giuseppe, Angelo deceduto per cause di servizio nel 1919, Vittorio, Pietro deceduto in combattimento a Ponte di Piave nel 1918, Urbano deceduto in combattimento nel 1915, Ernesto deceduto nel 1916.
Pilla Roberto (classe 1946) ha ricoperto la carica di Consigliere e di Assessore dal 2004 al 2009.
Dalle ricerche e dai ricordi di Roberto Pilla
Consultando l’archivio parrocchiale di S. Maria di Feletto, di Spresiano, di Visnadello, di Villorba, di Lovadina, di Paderno, nonché il registro napoleonico di Lovadina-Visnadello e l’archivio Comunale di Ponzano Veneto, si viene a scoprire che la famiglia Pilla ha come capostipite Pasqualino (classe 1530) che morì e fu sepolto a S. Maria di Feletto. I suoi discendenti li ritroviamo tra Spresiano e Visnadello-Venturali fino ad approdare a Paderno, infatti Giuseppe (classe 1807 detto Cason) lascerà il territorio di Villorba-Venturali nel 1856, mentre il fratello Giacomo rimarrà lì, avendo in locazione alcuni terreni della famiglia Gritti.
Giuseppe dunque darà vita al ramo di Paderno, mentre Giacomo a quello di Visnadello-Venturali.
La famiglia di Pilla Giuseppe viene registrata tra i residenti del Comune di Ponzano con domicilio al n° 32 (9 persone). La casa storica dei Pilla sarà, fino al 1928-29, quella, oggi demolita, nell’attuale via Cesare Battisti nella quale subentrerà per alcuni anni Spiridione Semenzato e poi la famiglia Trentin (Marani).
Giuseppe sarà conduttore e titolare unico per 18 anni del Podere 84 a Paderno di proprietà dell’ospedale di S. Maria dei Battuti: 36 campi dislocati e disseminati nel Comune di Ponzano fino agli estremi confini (loc. Loschi). Sposatosi con Angela Cason (Faccio) nel 1829, da lei avrà 11 figli.
Di questi ricordiamo Antonio (classe 1843) che, arruolato nell’esercito austro-ungarico nel 1863, morì in Austria nel 1866.
Filippo Giovanni (classe 1848) che, sposatosi con Mattea Maria Pretotto, ebbe 15 figli.
Durante la Prima Guerra Mondiale morirono ben 4 suoi figli: Ernesto Amedeo (1916), Pietro-degli Arditi (1918), Urbano (1915) e Angelo-carabiniere (1919). Quest’ultimo lascerà la moglie Elisa Sperco e un figlio orfano con lo stesso nome del nonno Filippo Giovanni.
Un altro figlio di Filippo Giovanni, Antonio, che faceva il mediatore di bestiame, alla morte del fratello Angelo, sposò la vedova.
Filippo Giovanni jr., all’età di 7-8 anni ha cantato come voce bianca la sequenza di Pasqua “Victimae Pascali Laudes” accompagnato dalla voce baritonale del nonno di Antonio Gagno (Toni-Gagneti) detto “el Perosi” per la sua bella voce. Siamo ai tempi di don Geron quindi nel 1921 circa.
Arruolato nel Corpo della Fanteria, Filippo Giovanni, durante la Seconda Guerra Mondiale, parteciperà alla Campagna di Russia. Seguendo il tragico destino di tanti Italiani, verrà catturato dal nemico ed internato nel campo di concentramento di Suzdal* dove avrà modo di conoscere l’ufficiale medico Enrico Reginato che diventerà in seguito amico di famiglia.
A guerra terminata, si laureerà in Giurisprudenza a Padova con una tesi in Diritto Romano, subentrerà al dottor Gastaldo come Ispettore onorario delle Belle Arti di Venezia e lavorerà anche all’Ufficio Anagrafe di Ponzano con Marcello Moro.
Sposatosi con Giuliana Asti, avrà Leopoldo (classe 1949) attualmente residente in Toscana.
Assieme all’On. Cicogna, al dott. Gastaldo e a Caterina Galvan, molto legata alla famiglia Pilla, la domenica, organizzava i cosiddetti “Filò letterari” durante i quali si parlava soprattutto di guerra.
Serviva il caffè Domenica Paccagnan (Nina Mufoea) che, a causa del suo tremolio alla mani, riusciva a portare a destinazione soltanto una piccola parte del caffè preparato ed era perciò costretta a rimetterne sul fuoco dell’altro perché le tazzine fossero colme!
Personaggio molto conosciuto in paese, Filippo Giovanni era solito spostarsi su una Topolino bordeaux e su una blu. Aveva una grande passione per il disegno a matita, infatti in casa si conserva ancora una sua Madonna con Bambino e uva che riproduce un’opera, ora scomparsa, che si trovava nella sagrestia della chiesa di Paderno.
Era anche un appassionato micologo, nonché amante di mobili, suppellettili e di antichità in genere.
Ci ha lasciato interessanti studi di storia e toponomastica romana, in particolare: Il Miliario di Fener, la Centuriazione nella Marca trevigiana, il Guado sulla via Claudia Augusta e un importante saggio sulla via Claudia Augusta Altinate, quest’ultimo non pubblicato.
Luigi (classe 1835), sposatosi con Luigia Pivato (Menegon) nel 1858, avrà 9 figli.
5 di questi moriranno in tenera età e la moglie Luigia morirà a causa del colera nel 1886 seguita a breve dalla nipotina Angela Pretotto.
Tra le carte di famiglia si conserva la documentazione di quanto consegnato in dote alle figlie Virginia, andata sposa a Carlo Pretotto, che darà origine ad una numerosa famiglia e Rebecca* che andrà sposa a Angelo Michielin.
Nel sagrato della chiesa di Paderno vi era un imponente monumento funebre che ricordava Luigi Pilla, esso fu demolito alla fine degli anni ’70.
Umberto Celeste (classe 1866), figlio di Luigi e nonno di Roberto, sposerà nel 1899 Mattea Pretotto (Bartoto), dalla loro unione nasceranno 7 figli tra i quali Tullio Giuseppe (classe 1902) che da Angela Massolin avrà: Luigina (classe 1938), Giorgio (classe 1941), Roberto (classe 1946) e Giuliana (classe 1950).
Di Umberto si conserva in famiglia il ricordo di un bravo, onesto e laborioso agricoltore che nel 1911 potè finalmente abitare in una casa di proprietà al civico 136 (attuale via Morganella Est).
La casa era di tutto rispetto, solida e con robuste travature, annessa alla casa vi era una stalla per i bovini e per il cavallo e un ricovero in muratura per le pecore.
Infatti nonno Umberto era pastore e un noto commerciante di pecore, persona ben nota in paese e al mercato di Treviso.
Roberto ricorda che i nonni gli raccontavano che a lato della casa fu ospitata, durante la Prima Guerra Mondiale, una Compagnia di Inglesi che usufruivano del prato per accamparsi e del “cason” per alcuni servizi. Nella memoria della famiglia è rimasta anche la piccola Rina Pilla che si sporcava con la cioccolata che i soldati le regalavano, per lei una vera e propria leccornìa!!
* Suzdal era in origine un antico cremlino russo (cittadella forti- ficata) del X secolo. Oggi Patrimonio dell’UNESCO, nel 1943 fu trasformato nel campo di concentramento n°160. Vi furono incar- cerati soldati italiani catturati sul Don, Rumeni catturati a NO di Stalingrado e Ungheresi.
Su 2800 soldati italiani ne morirono 2600 per un’epidemia di tifo petecchiale, per il freddo e la mancanza di cibo.
* Rebecca donò un prezioso lampadario in madreperla, ora disperso, alla Parrocchia di Paderno.
Filippo Giovanni in diversi periodi della sua vita.
Derivato da pilla o pilón per pila. Probabilmente dal veneto ”mortaio, truogolo, recipiente in pietra” o con il significato di “pestello” usato come soprannome e riferito a speziale o farmacista.
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Paderno
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia Pilla è presente a partire dal 1856 e figura in coda ai già residenti del Comune di Ponzano Veneto con domicilio al n°32.
Tale notizia è confermata per quanto riguarda la famiglia di Giuseppe Pilla di Antonio, nato nel 1807, di professione contadino, perché iscritta al foglio n°7018 dei registri anagrafici di Paderno per gli anni 1863-1867
SOPRANNOME GIÀ DAL 1700 | Cason
NOTIZIE E CURIOSITÀ
Hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale 7 figli della famiglia di Filippo Giovanni Pilla di Giuseppe: Antonio, Giuseppe, Angelo deceduto per cause di servizio nel 1919, Vittorio, Pietro deceduto in combattimento a Ponte di Piave nel 1918, Urbano deceduto in combattimento nel 1915, Ernesto deceduto nel 1916.
Pilla Roberto (classe 1946) ha ricoperto la carica di Consigliere e di Assessore dal 2004 al 2009.
Dalle ricerche e dai ricordi di Roberto Pilla
Consultando l’archivio parrocchiale di S. Maria di Feletto, di Spresiano, di Visnadello, di Villorba, di Lovadina, di Paderno, nonché il registro napoleonico di Lovadina-Visnadello e l’archivio Comunale di Ponzano Veneto, si viene a scoprire che la famiglia Pilla ha come capostipite Pasqualino (classe 1530) che morì e fu sepolto a S. Maria di Feletto. I suoi discendenti li ritroviamo tra Spresiano e Visnadello-Venturali fino ad approdare a Paderno, infatti Giuseppe (classe 1807 detto Cason) lascerà il territorio di Villorba-Venturali nel 1856, mentre il fratello Giacomo rimarrà lì, avendo in locazione alcuni terreni della famiglia Gritti.
Giuseppe dunque darà vita al ramo di Paderno, mentre Giacomo a quello di Visnadello-Venturali.
La famiglia di Pilla Giuseppe viene registrata tra i residenti del Comune di Ponzano con domicilio al n° 32 (9 persone). La casa storica dei Pilla sarà, fino al 1928-29, quella, oggi demolita, nell’attuale via Cesare Battisti nella quale subentrerà per alcuni anni Spiridione Semenzato e poi la famiglia Trentin (Marani).
Giuseppe sarà conduttore e titolare unico per 18 anni del Podere 84 a Paderno di proprietà dell’ospedale di S. Maria dei Battuti: 36 campi dislocati e disseminati nel Comune di Ponzano fino agli estremi confini (loc. Loschi). Sposatosi con Angela Cason (Faccio) nel 1829, da lei avrà 11 figli.
Di questi ricordiamo Antonio (classe 1843) che, arruolato nell’esercito austro-ungarico nel 1863, morì in Austria nel 1866.
Filippo Giovanni (classe 1848) che, sposatosi con Mattea Maria Pretotto, ebbe 15 figli.
Durante la Prima Guerra Mondiale morirono ben 4 suoi figli: Ernesto Amedeo (1916), Pietro-degli Arditi (1918), Urbano (1915) e Angelo-carabiniere (1919). Quest’ultimo lascerà la moglie Elisa Sperco e un figlio orfano con lo stesso nome del nonno Filippo Giovanni.
Un altro figlio di Filippo Giovanni, Antonio, che faceva il mediatore di bestiame, alla morte del fratello Angelo, sposò la vedova.
Filippo Giovanni jr., all’età di 7-8 anni ha cantato come voce bianca la sequenza di Pasqua “Victimae Pascali Laudes” accompagnato dalla voce baritonale del nonno di Antonio Gagno (Toni-Gagneti) detto “el Perosi” per la sua bella voce. Siamo ai tempi di don Geron quindi nel 1921 circa.
Arruolato nel Corpo della Fanteria, Filippo Giovanni, durante la Seconda Guerra Mondiale, parteciperà alla Campagna di Russia. Seguendo il tragico destino di tanti Italiani, verrà catturato dal nemico ed internato nel campo di concentramento di Suzdal* dove avrà modo di conoscere l’ufficiale medico Enrico Reginato che diventerà in seguito amico di famiglia.
A guerra terminata, si laureerà in Giurisprudenza a Padova con una tesi in Diritto Romano, subentrerà al dottor Gastaldo come Ispettore onorario delle Belle Arti di Venezia e lavorerà anche all’Ufficio Anagrafe di Ponzano con Marcello Moro.
Sposatosi con Giuliana Asti, avrà Leopoldo (classe 1949) attualmente residente in Toscana.
Assieme all’On. Cicogna, al dott. Gastaldo e a Caterina Galvan, molto legata alla famiglia Pilla, la domenica, organizzava i cosiddetti “Filò letterari” durante i quali si parlava soprattutto di guerra.
Serviva il caffè Domenica Paccagnan (Nina Mufoea) che, a causa del suo tremolio alla mani, riusciva a portare a destinazione soltanto una piccola parte del caffè preparato ed era perciò costretta a rimetterne sul fuoco dell’altro perché le tazzine fossero colme!
Personaggio molto conosciuto in paese, Filippo Giovanni era solito spostarsi su una Topolino bordeaux e su una blu. Aveva una grande passione per il disegno a matita, infatti in casa si conserva ancora una sua Madonna con Bambino e uva che riproduce un’opera, ora scomparsa, che si trovava nella sagrestia della chiesa di Paderno.
Era anche un appassionato micologo, nonché amante di mobili, suppellettili e di antichità in genere.
Ci ha lasciato interessanti studi di storia e toponomastica romana, in particolare: Il Miliario di Fener, la Centuriazione nella Marca trevigiana, il Guado sulla via Claudia Augusta e un importante saggio sulla via Claudia Augusta Altinate, quest’ultimo non pubblicato.
Luigi (classe 1835), sposatosi con Luigia Pivato (Menegon) nel 1858, avrà 9 figli.
5 di questi moriranno in tenera età e la moglie Luigia morirà a causa del colera nel 1886 seguita a breve dalla nipotina Angela Pretotto.
Tra le carte di famiglia si conserva la documentazione di quanto consegnato in dote alle figlie Virginia, andata sposa a Carlo Pretotto, che darà origine ad una numerosa famiglia e Rebecca* che andrà sposa a Angelo Michielin.
Nel sagrato della chiesa di Paderno vi era un imponente monumento funebre che ricordava Luigi Pilla, esso fu demolito alla fine degli anni ’70.
Umberto Celeste (classe 1866), figlio di Luigi e nonno di Roberto, sposerà nel 1899 Mattea Pretotto (Bartoto), dalla loro unione nasceranno 7 figli tra i quali Tullio Giuseppe (classe 1902) che da Angela Massolin avrà: Luigina (classe 1938), Giorgio (classe 1941), Roberto (classe 1946) e Giuliana (classe 1950).
Di Umberto si conserva in famiglia il ricordo di un bravo, onesto e laborioso agricoltore che nel 1911 potè finalmente abitare in una casa di proprietà al civico 136 (attuale via Morganella Est).
La casa era di tutto rispetto, solida e con robuste travature, annessa alla casa vi era una stalla per i bovini e per il cavallo e un ricovero in muratura per le pecore.
Infatti nonno Umberto era pastore e un noto commerciante di pecore, persona ben nota in paese e al mercato di Treviso.
Roberto ricorda che i nonni gli raccontavano che a lato della casa fu ospitata, durante la Prima Guerra Mondiale, una Compagnia di Inglesi che usufruivano del prato per accamparsi e del “cason” per alcuni servizi. Nella memoria della famiglia è rimasta anche la piccola Rina Pilla che si sporcava con la cioccolata che i soldati le regalavano, per lei una vera e propria leccornìa!!
* Suzdal era in origine un antico cremlino russo (cittadella forti- ficata) del X secolo. Oggi Patrimonio dell’UNESCO, nel 1943 fu trasformato nel campo di concentramento n°160. Vi furono incar- cerati soldati italiani catturati sul Don, Rumeni catturati a NO di Stalingrado e Ungheresi.
Su 2800 soldati italiani ne morirono 2600 per un’epidemia di tifo petecchiale, per il freddo e la mancanza di cibo.
* Rebecca donò un prezioso lampadario in madreperla, ora disperso, alla Parrocchia di Paderno.
Filippo Giovanni in diversi periodi della sua vita.
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