Famiglie Storiche di Ponzano Veneto

La famiglia: Bedin

Bedin

image Famiglia Bedin anni ’50.

ORIGINE DEL COGNOME
Dal nome normanno Beda o dal celtico Betha o anche mutazione dialettale del cognome latino Betto sempre di derivazione celtica. Cognome molto diffuso nel Veneto, soprattutto nelle province di Padova e Vicenza.

FRAZIONE DI PROVENIENZA | Merlengo

PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Antonio Bedin di Francesco, nato nel 1809, di professione agricoltore, è iscritta al foglio nume-ro 6135 dei registri anagrafici di Merlengo per gli anni 1835-1838.

CAPOSTIPITE | Francesco

SOPRANNOME | Calivotto (Caivoto)

SONO EMIGRATI |
Bedin Antonio (classe 1865), anno di emigrazione e destinazione ignoti, Bedin Fausta (classe 1851) a Santos (S. Paulo - Brasile) nel 1888.

Bedin Vittorio di Giovanni in Australia nel 1952.

image Amalia Bedin di Nani.
image 1914. Maria Bedin (classe 1894) sorella di Giovanni (Nane Bedin) e moglie di Giuseppe Bianchin (Mostacion).


image Anna Morandin Bedin.
NOTIZIE E CURIOSITÀ
La famiglia Bedin si fa risalire agli avi Francesco (classe Fine ’700), Antonio (classe 1809), Luigi (classe 1837), Francesco (classe 1872 detto Chechi), Giovanni (classe 1897), fino a Edoardo (classe 1927 detto Lalo) e Alessio (classe 1956).
I Bedin abitavano in via Muri a Merlengo ed erano fittavoli di Giovanni Cicogna, ma possedevano anche 8 campi trevisani di terra, 4-5 vacche, una cavalla e allevavano i cavalieri, i bachi da seta.

La nipote Silvana Bianchin (classe 1951) racconta che il bisnonno Francesco faceva il cameriere in un paesetto in provincia di Padova e quindi partiva di buonora da Merlengo con gli zoccoli in mano per camminare più veloce. Un’altra nipote di Chechi, Anita di Nani (classe 1943), ricorda che durante la 2a Guerra mondiale i Bedin nascosero per otto mesi un soldato russo che poi fu catturato e giustiziato dai nazifascisti assieme ad un altro russo rifugiato presso i Biondo.

image Edoardo Bedin (Lalo).
image Giovanni Bedin

Una pattuglia delle camicie nere si recò in via Muri per arrestare un maschio della famiglia Bedin. Il bisnonno Francesco fece scappare in tempo per i campi figlio e nipoti e si offrì spontaneamente per essere condotto in carcere al posto loro.

Rimase in carcere per otto mesi, tanti quanti era stato nascosto il soldato russo.

Durante la prigionia si ammalò di tumore ad una guancia e un anno dopo la scarcerazione morì.

imageTeresa Bedin.
image Anni ’20. Giovanni Bedin (Nani).


image Anni ’30. Francesco Bedin (Chechi).
Francesco aveva sposato Anna Morandin (Annetta) e da lei aveva avuto 4 figli: Maria, moglie di Giuseppe Bianchin (Bepi Mostacion), Teresa, moglie di Modesto Baseggio (classe 1892 Torle), Luigia, moglie di Giovanni Maria Feltrin, Giovanni (Nani), che sposò Giuseppina Zorzi. Giovanni (Nani Bedin classe 1897) durante la Prima Guerra Mondiale era telegrafista, ma fu esonerato per interessamento di Giovanni Cicogna, perché i suoi possedimenti avevano bisogno di forza lavoro.

La madre Anna Morandin, coraggiosamente andò sulla linea del Piave, a chiedere al generale di concedere al figlio alcuni giorni di licenza per poter tornare a casa.

A guerra finita, a Giovanni fu concessa l’onorificenza di Cavaliere di Vittorio Veneto.

Nani ebbe 5 figli: Amalia, moglie di Ermenegildo Corò e mamma di Mariella, Graziano, marito di Flora Callegari e padre di 3 figli: Francesco, Annamaria e Assuntina.

Edoardo (Lalo), marito di Rina Michielin dal 1956 e padre di Alessio, Daniela e Ivana.

Vittorio, sposato con Anna, padre di John e Rita che si trovano in Australia.

Infine Anita, ancora vivente, moglie di Giancarlo Remor e madre di Gianmatteo e Stefania che vivono a Vicenza.

In famiglia si racconta che Edoardo (Lalo), all’età di 4 anni circa, si recò, con il papà Nani su un carro trainato dal cavallo, a Rovarè di S. Biagio di Callalta per fare visita all’ex parroco di Merlengo don Edoardo Lanzarini, che Lalo chiamava “el zio prete”.
image Inizio anni ’70. Nani e Bepina.
Durante il viaggio Lalo, oltre a succhiarsi il pollice, si stuzzicava il naso con la coda di un coniglio. Arrivato in canonica perse la coda, così cominciò a fare i capricci piangendo ininterrottamente, tanto che il parroco incaricò qualcuno di uccidere un coniglio per calmare il bimbo!!

In età adulta Lalo iniziò a lavorare come apprendista da Gigetto Baseggio (Basei) che negli anni ’40 aggiustava biciclette in via Pioppe a Paderno vicino a Rodolfo Zanatta barbier. In seguito lavorò nella ditta Tesser (plastica) a S. Maria del Rovere, poi da Zanussi e da Zoppas, poi ancora lavorò ai telai presso il maglificio Benetton dove, negli anni ’80, aiutò alla guardiola i metronotte nella sede di Castrette.

Di carattere allegro e bonario, era cacciatore ed esperto ornitologo, imitava il verso degli uccelli ed era un abile costruttore di gabbie e richiami.

Alessio Bedin di Edoardo (Lalo) è responsabile commerciale di Palladio servizi s.r.l., società nata nel 1992 che opera nel settore dell’edilizia ed è specializzata nella finitura a secco degli edifici e nei servizi chiavi in mano.

image Luigia Bedin.
imageAnni ’20. Giuseppina Zorzi.