Famiglie Storiche di Ponzano Veneto
La famiglia: Furlanetto
Furlanetto
ORIGINE DEL COGNOME
Dal vezzeggiativo dell’aggettivo Furlan-Friulano, di persona proveniente dal Friuli.
Molto diffuso nel Trevigiano, nel Veneziano e a Pordenone.
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Merlengo
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC La famiglia di Angelo Furlanetto di Antonio, nato nel 1790, di professione agricoltore, è iscritta al foglio 6110 dei registri anagrafici di Merlengo per gli anni 1835-1838.
CAPOSTIPITE | Antonio
NOTIZIE E CURIOSITÀ
RPV: Furlanetto Angelo (classe 1854), assieme a 4 figli in giovane età, emigra nel 1888 a Minas (Minas Gerais Stato del Brasile Regione del Sudeste, dove tuttora esiste una comunità italiana formata dai discendenti di emiliani, veneti, calabresi e campani che assommano a 2 milioni di italiani, il 10% della popolazione).
Dal 1921 al 1993 emigrano in Argentina, Australia, Siria e Svizzera 17 componenti della famiglia Furlanetto.
AC: All’anagrafe del Comune di Ponzano Veneto risultano 6 rami di questa famiglia tutti discendenti da Antonio (metà del ’700) e da suo figlio Angelo (classe 1790).
Inoltre si ha notizia di un ramo anche a Camalò che aveva come capofamiglia Miro e i suoi 10 figli.
Dai ricordi di Ilario (classe 1946) di Gerardo (classe 1909) e della moglie di Ilario Rita Chiappa
I nonni di Ilario, Rocco (classe 1867) e Angela Pulin, erano fittavoli della Famiglia Giacomelli e abitavano in una casa colonica in via Colombera al civico 24. Avevano 6 figli: Gerardo (Gino), Giuseppina che emigrò in Argentina nel 1921, Mercedes, Assunta che andò ad abitare a S. Michele all’Adige (TN), Carlo che era impiegato alle FF.SS. e Antonio che lavorava alla polveriera di Castagnole di Paese.
Verso la metà degli anni ’20, da Pagnano d’Asolo, arrivò la facoltosa famiglia Favretto che acquistò i numerosi terreni dei Giacomelli e si stabilì a Merlengo.
Maria Elisa Favretto (Gina) sposò, nei primi anni ’30, Gerardo (Gino) Furlanetto, dando inizio così ad un felice matrimonio e ad un’unione che durerà 75 anni.
Gina era una donna alla mano, sempre allegra che amava stare in compagnia e viaggiare, attiva in Parrocchia ai tempi di don Piero Filippetto, faceva parte delle Donne dell’Azione Cattolica di Merlengo. Amava raccontare in famiglia della sua vita a Pagnano d’Asolo, arricchendo i ricordi con dovizia di particolari, come quando nel 1924, ancora bambina, partecipò al funerale di Eleonora Duse con un vestito e un cappellino appositamente confezionati per l’occasione.
Gino, da ragazzo, come il fratello Antonio, aveva lavorato alla polveriera di Castagnole.
Durante la guerra aveva militato nella Guardia di Finanza con destinazione al Passo Rolle.
Negli anni ’50 lavorò in proprio come falegname, specializzandosi in mobili da cucina, anche quelli rifiniti in formica, camere da letto e banchi per la chiesa.
Il suo laboratorio era in via Montello a Treviso esattamente dove oggi si trova la bottega di sementi e di articoli per il giardinaggio NARDIN.
Alla fine degli anni ’50 diventò esperto nella manifattura di biliardini e calciobalilla.
Negli anni ’60 si trasferì a Merlengo in un laboratorio ricavato dalle proprietà di via Colombera, dove si dedicò alla lavorazione di spazzole per un ex dipendente della Fabbrica Krüll. Il suo passatempo preferito era la caccia.
Dal matrimonio di Gino e Gina nacquero 4 figli:
Oriele (classe 1936) che sposò Ermanno dalla Torre e come sarta lavorò presso la fabbrica di abbigliamento per bambini Iana di S. Antonino.
Gabriella (classe 1940) che sposò un medico siriano e emigrò in Siria negli anni ’70.
Rientrò nel 2015 quando la situazione politico-militare siriana era ormai degenerata.
Ilario (classe 1946)
Daniela (classe 1950) che sposò Donato Omicciuolo.
In particolare Ilario iniziò a lavorare all’età di 13 anni nella fioreria dello zio Giovanni Favretto* che si trovava in Calmaggiore a Treviso.
Ricorda Ilario che le consegne allora venivano fatte in bicicletta, comprese le corone per i funerali e che per questi servizi si ricevevano anche delle buone mance.
A 15 anni Ilario iniziò a lavorare presso il cognato che era titolare della nota Cromatura di Fontane di Villorba, oggi Industria Galvanica Dalla Torre Ermanno & F. s.p.a.
A 22 anni decise di avviare a S. Zeno, assieme alla moglie Rita Chiappa, un negozio di casalinghi, elettrodomestici, oggetti da regalo, materiale elettrico e articoli vari. Esercizio che negli anni diventerà un vero e proprio punto di riferimento per il quartiere.
*Giovanni Favretto era il papà di Adelchi Favretto, noto titolare del laboratorio fotografico “Fotokristall” già con negozio a Treviso in via T. Salsa e laboratorio in via Colombera a Merlengo.
Oggi l’attività è passata alla figlia di Adelchi Selene.
Dal vezzeggiativo dell’aggettivo Furlan-Friulano, di persona proveniente dal Friuli.
Molto diffuso nel Trevigiano, nel Veneziano e a Pordenone.
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Merlengo
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC La famiglia di Angelo Furlanetto di Antonio, nato nel 1790, di professione agricoltore, è iscritta al foglio 6110 dei registri anagrafici di Merlengo per gli anni 1835-1838.
CAPOSTIPITE | Antonio
NOTIZIE E CURIOSITÀ
RPV: Furlanetto Angelo (classe 1854), assieme a 4 figli in giovane età, emigra nel 1888 a Minas (Minas Gerais Stato del Brasile Regione del Sudeste, dove tuttora esiste una comunità italiana formata dai discendenti di emiliani, veneti, calabresi e campani che assommano a 2 milioni di italiani, il 10% della popolazione).
Dal 1921 al 1993 emigrano in Argentina, Australia, Siria e Svizzera 17 componenti della famiglia Furlanetto.
AC: All’anagrafe del Comune di Ponzano Veneto risultano 6 rami di questa famiglia tutti discendenti da Antonio (metà del ’700) e da suo figlio Angelo (classe 1790).
Inoltre si ha notizia di un ramo anche a Camalò che aveva come capofamiglia Miro e i suoi 10 figli.
Dai ricordi di Ilario (classe 1946) di Gerardo (classe 1909) e della moglie di Ilario Rita Chiappa
I nonni di Ilario, Rocco (classe 1867) e Angela Pulin, erano fittavoli della Famiglia Giacomelli e abitavano in una casa colonica in via Colombera al civico 24. Avevano 6 figli: Gerardo (Gino), Giuseppina che emigrò in Argentina nel 1921, Mercedes, Assunta che andò ad abitare a S. Michele all’Adige (TN), Carlo che era impiegato alle FF.SS. e Antonio che lavorava alla polveriera di Castagnole di Paese.
Verso la metà degli anni ’20, da Pagnano d’Asolo, arrivò la facoltosa famiglia Favretto che acquistò i numerosi terreni dei Giacomelli e si stabilì a Merlengo.
Maria Elisa Favretto (Gina) sposò, nei primi anni ’30, Gerardo (Gino) Furlanetto, dando inizio così ad un felice matrimonio e ad un’unione che durerà 75 anni.
Gina era una donna alla mano, sempre allegra che amava stare in compagnia e viaggiare, attiva in Parrocchia ai tempi di don Piero Filippetto, faceva parte delle Donne dell’Azione Cattolica di Merlengo. Amava raccontare in famiglia della sua vita a Pagnano d’Asolo, arricchendo i ricordi con dovizia di particolari, come quando nel 1924, ancora bambina, partecipò al funerale di Eleonora Duse con un vestito e un cappellino appositamente confezionati per l’occasione.
Gino, da ragazzo, come il fratello Antonio, aveva lavorato alla polveriera di Castagnole.
Durante la guerra aveva militato nella Guardia di Finanza con destinazione al Passo Rolle.
Negli anni ’50 lavorò in proprio come falegname, specializzandosi in mobili da cucina, anche quelli rifiniti in formica, camere da letto e banchi per la chiesa.
Il suo laboratorio era in via Montello a Treviso esattamente dove oggi si trova la bottega di sementi e di articoli per il giardinaggio NARDIN.
Alla fine degli anni ’50 diventò esperto nella manifattura di biliardini e calciobalilla.
Negli anni ’60 si trasferì a Merlengo in un laboratorio ricavato dalle proprietà di via Colombera, dove si dedicò alla lavorazione di spazzole per un ex dipendente della Fabbrica Krüll. Il suo passatempo preferito era la caccia.
Dal matrimonio di Gino e Gina nacquero 4 figli:
Oriele (classe 1936) che sposò Ermanno dalla Torre e come sarta lavorò presso la fabbrica di abbigliamento per bambini Iana di S. Antonino.
Gabriella (classe 1940) che sposò un medico siriano e emigrò in Siria negli anni ’70.
Rientrò nel 2015 quando la situazione politico-militare siriana era ormai degenerata.
Ilario (classe 1946)
Daniela (classe 1950) che sposò Donato Omicciuolo.
In particolare Ilario iniziò a lavorare all’età di 13 anni nella fioreria dello zio Giovanni Favretto* che si trovava in Calmaggiore a Treviso.
Ricorda Ilario che le consegne allora venivano fatte in bicicletta, comprese le corone per i funerali e che per questi servizi si ricevevano anche delle buone mance.
A 15 anni Ilario iniziò a lavorare presso il cognato che era titolare della nota Cromatura di Fontane di Villorba, oggi Industria Galvanica Dalla Torre Ermanno & F. s.p.a.
A 22 anni decise di avviare a S. Zeno, assieme alla moglie Rita Chiappa, un negozio di casalinghi, elettrodomestici, oggetti da regalo, materiale elettrico e articoli vari. Esercizio che negli anni diventerà un vero e proprio punto di riferimento per il quartiere.
*Giovanni Favretto era il papà di Adelchi Favretto, noto titolare del laboratorio fotografico “Fotokristall” già con negozio a Treviso in via T. Salsa e laboratorio in via Colombera a Merlengo.
Oggi l’attività è passata alla figlia di Adelchi Selene.
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