Famiglie Storiche di Ponzano Veneto
La famiglia: Marcuzzo
Marcuzzo
ORIGINE DEL COGNOME
Cognome molto diffuso nel Trevigiano, in particolare a Oderzo, dal nome Marco con suffisso -uzzo
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Paderno
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Giacinto Marcuzzo di Costante, nato nel 1858, di professione contadino, è iscritta al foglio numero 8128, dei registri anagrafici di Paderno per gli anni 1873-1876.
Le famiglie Marcuzzo, pur avendo un’origine comune, arrivano a Paderno in due tempi diversi. Giuseppe del 1881 nasce a Villorba e giunge a Paderno con la famiglia, proveniente da Melma, il 30-11-1907, seguito il 19-12-1908 dalla famiglia dello zio Giacinto del 1858, pure lui proveniente da Melma.
CAPOSTIPITE | Costante
NOTIZIE E CURIOSITÀ
Prima Guerra Mondiale, Marcuzzo Giovanni (classe 1886), cap. magg. 19° Fanteria, deceduto
sul Monte S. Michele (Gorizia) il 10-11-1915
Ha ricevuto l’onorificenza della Croce di Cavaliere di Vittorio Veneto Marcuzzo Angelo (1900).
Marcuzzo Virginio di Giuseppe emigrò in Belgio nel 1962.
Marcuzzo Sandrina è emigrata in Belgio nel 2006.
Mario Marcuzzo (di Giuseppe) rimase orfano di madre, per questo fu allevato dalla zia Agnese Piovesan, sorella della mamma che abitava a Lanzago.
Da ragazzo aiutò gli zii in campagna, poi emigrò, alla fine degli anni ’40, in Belgio dove lavorò in miniera e in seguito nell’industria siderurgica.
Dai ricordi di Luigia Marcuzzo (Gigetta Marcussa, classe 1933) di Angelo (classe 1900) e di Domenica Giacomel
Ricorda che il nonno si chiamava Giacinto, proprio come suo fratello e che il padre Angelo faceva l’orefice (reoier), infatti aveva imparato il mestiere a Treviso presso Marco dee Ave in località “al Ciodo” nei pressi di villa Calzavara dove nacque anche Gigetta.
Tale lavoro si tramanderà di padre in figlio, infatti Sante, figlio di Angelo, sarà il 1° orologiaio di Ponzano e da lui il mestiere continuerà con i suoi figli fino all’attuale gioielleria in via Livello a Ponzano.
La famiglia Marcuzzo abitava nella casa colonica, demolita a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, dove oggi ha sede la Banca Intesa San Paolo (via Barbaro) e lavorava le terre degli Springolo e dei Calzavara, proprietà che andavano dall’attuale fioreria Badesso fino alla terra dei Migot (Carniel) confinante con il dottor Filippo Giovanni Pilla (da via del Barbaro a via Cavalieri di Vittorio Veneto).
Gigetta ricorda molto bene la lunga permanenza del pittore Nino Springolo presso la casa dei fittavoli Marcuzzo: “partiva di buonora con il cavalletto e i colori per recarsi in vari punti del paese per dipingere la campagna, casa Giacomel, la chiesa di Paderno e villa Ricci”.
Anche dopo il bombardamento di Treviso del 7 aprile 1944 gli Springolo rimasero, da sfollati, in casa Marcuzzo. Della sua infanzia Gigetta ricorda la maestra Bice Caretta che mandava i bambini a prendere le “canevere” vicino alla chiesetta mortuaria di Paderno. Queste canne servivano in classe per punire “gli asini” e gli alunni indisciplina- ti ed erano talmente lunghe che non era necessario che la maestra si alzasse dalla cattedra per punire i malcapitati!
Nel 1955 Gigetta sposa Angelo Martignago (classe 1931). Gli sposi saranno festeggiati con un pranzo di nozze allestito nel granaio della casa colonica dello sposo (già casa Pizzolon), dove i Martignago erano arrivati da Maser nel 1924.
Di quel periodo, tra gli anni ’40 e gli anni ’50, Gigetta ricorda coloro che allietavano feste, pranzi, matrimoni, i cosiddetti “sonadori”: Toni Giacomel (Peoso) che suonava la chitarra, Angelo Marcuzzo (papà di Gigetta) che suonava la fisarmonica, Olivo Carniato (Orbo Pasquaeoto) che suonava anche lui la fisarmonica e ? Povegliano che suonava il clarinetto.
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