Famiglie Storiche di Ponzano Veneto

La famiglia: Badesso

Badesso

image  La famiglia di Ferruccio Badesso, 1950-1952 (fotomontaggio). 
ORIGINE DEL COGNOME
Forma derivata da BADO e dal germanico BADU (“lotta” - colui che lotta) con il suffisso -esso. Cognome tipicamente trevigiano e in particolare di Ponzano Veneto.

FRAZIONE DI PROVENIENZA | Paderno

PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Antonio Badesso di Nicolò, nato nel 1804, è iscritta al foglio numero 6378 dei registri anagrafici di Paderno per gli anni 1835-1838.

CAPOSTIPITE | Nicolò

NOTIZIE E CURIOSITÀ
Antonio Badesso (classe 1804) nel 1834 viene nominato dall’I R Governo di Venezia del Regno Lombardo-Veneto maestro di Scuola Elementare Minore presso Ponzano con uno stipendio annuo di 414 lire austriache.

Luigi Badesso (classe 1832) era il papà di Vittorio (clas- se 1868). Probabilmente quando muore il padre nel 1896 all’età di 64 anni, come testimonia la lapide conservata sul muretto che delimita il sagrato della parrocchia di Paderno, Vittorio decide di dare al figlio nato nel 1899 il nome del padre Luigi.

image Ferruccio, fine anni ’20.
image Emilia nel 1940.

Luigi Badesso (classe 1899) ha partecipato alla 1ª Guerra Mondiale come “ragazzo del ’99”. La sua esperienza è narrata nel diario di guerra Sul fronte francese con le TAIF, a cura di Laura Gracis.
Allo scoppio della 2ª Guerra Mondiale viene destinato in Albania dove rimane dal 1940 al 1942. Nel dopoguerra ricoprirà per dieci anni (1946-1956) la carica di Assessore all’Industria e all’Agricoltura.
Nel 1956 gli verrà conferito il diploma d’onore per la fattiva collaborazione in favore della Civica Amministrazione. Nel 1971 riceverà l’onorificenza della Croce di Cavaliere di Vittorio Veneto.

image Matrimonio di Vittorio con Flora Guerrieri, chiesa di S. Gaetano, Treviso 25 maggio 1969.
Dai ricordi di Vittorio Badesso (classe 1942) di Ferruccio La famiglia Badesso coltivava le terre di Giovanni Battista Cicogna e abitava in una casa, demolita nel 2018, in via Morganella di proprietà Cicogna che si trovava vicino ad una baracca in legno della 1ª Guerra Mondiale abitata dai Birello, dietro questa casa vi era un sentiero di passaggio detto trodo, che conduceva direttamente alla chiesa di Paderno.

Negli anni ’30, tra le due guerre, la famiglia costruirà una casa nuova nella via Postumia e lì andrà ad abitare nel 1941 la coppia Ferruccio-Emilia dopo il matrimonio.

Dalla loro unione nasceranno, dal 1942 al 1956, 6 figli maschi: Vittorio, Elio, Mario, Lino, Carlo e Eddo.

La via Postumia negli anni della guerra era molto trafficata e pericolosa a causa dei continui spostamenti delle truppe tedesche e di quelle degli Alleati, specialmente dopo l’8 settembre 1943.
Non mancavano nemmeno le incursioni aeree che mettevano in serio pericolo i civili che abitavano in quelle zone e tra questi anche i Badesso.
image Vittorio Badesso e Anna Pivato, 1890 circa.
image Luigi Badesso nel 1947.

image 1957. Lino,Carlo e Eddo davanti alla casa di via Morganella.
image Vittorio mentre lavora ad un comodino intarsiato Maggiolini.

image 1989. Vittorio riceve dal sindaco Luigi Martini jr. il Mastro d’Oro.
È ancora vivo il ricordo di quando papà Ferruccio con il suo carro e il suo cavallo fu sequestrato dai Tedeschi. Evidentemente qualsiasi mezzo era utile per trasportare merci e trasferirle lontano dalle linee nemiche. Ferruccio, ormai creduto morto dalla famiglia, tornò a casa dopo 4 giorni con grande gioia di mamma Emilia che era rimasta a casa con i piccoli Vittorio e Elio.

Vittorio Badesso, noto restauratore di mobili, ha coltivato la sua passione per il legno già dall’età di dieci anni, cioè da quando iniziò a frequentare la bottega del falegname Gottardo Zanatta, padre di Livio che in tempi più recenti aprirà il bar “al Municipio”.

A dodici anni si trasferisce a Postioma nella falegnameria Girotto contribuendo, tra il 1955 e il 1956, alla realizzazione delle porte della Chiesa nuova del paese.

image Ferruccio e Emilia in valle Canali, sullo sfondo le Pale di San Martino, anni ’90.
A tredici anni arriva a Treviso presso il falegname Giovanni Carniato che aveva bottega in viale Luzzatti.

Sono i primissimi anni della “carriera” di Vittorio che, in sella acquisire conoscenze sempre più importanti per il suo lavoro.

A quindici anni viene assunto, a mille lire la settimana, dall’antiquario Dionisio Brugnera in via Castelmenardo a Treviso, vi resterà per quindici anni acquisendo competenze e professionalità.
È in questo ambiente, e anche per sua naturale vocazione, che Vittorio si avvicinerà sempre più alla storia dell’arte, all’architettura delle varie epoche e ad una conoscenza sempre più professionale dei vari tipi di legno: dal noce, al ciliegio, dall’ulivo, al palissandro fino al carrubo.

Così che nel 1970 decide di avviare in proprio un laboratorio tutto suo e col passare degli anni diventerà, come lui stesso si definisce, “un artigiano in clausura”, ovvero un artigiano dedito alla continua ricerca e alla sperimentazione che, visitando spesso anche mostre e fiere, si caratterizzerà per passione nel lavoro e raffinata manualità nell’arte del restauro ligneo.

Grazie alle sue conoscenze, che coprono un arco di tempo che va dal ’500 all’800, molti saranno i committenti importanti che affideranno nelle mani di Vittorio il restauro di credenze monumentali, cassapanche intarsiate, trumeaux, cornici e sculture di pregio.

Per questo nel 1989 arriverà per lui un prestigioso ricono- scimento da parte del Gruppo “Milo Burlini” che conferirà a Vittorio Badesso il “Mastro d’oro” per la sua attività artigianale e artistica.