Famiglie Storiche di Ponzano Veneto

La famiglia: Bianchin

Bianchin

image Paderno 1939-40. Palazzin in via XXV aprile. Da sinistra: Attilio Baseggio (Ijeto Baseioni), Maria Bianchin, Ada Zanatta, Pietro Bianchin, Elena Bianchin, Aldo Bianchin, Carolina Zanatta, Santo Bianchin. Seduti: Giuseppe (Bepi - Gibuti) Zanatta e “sgheri“ del Borgo Ruga tra i quali Antonio Povegliano (Toni Ciucia).
ORIGINE DEL COGNOME
Da Bianco, indicante il colore dei capelli, della barba, della pelle molto chiara, oppure dalle vesti indossate per scelta politica (fazione) o in occasione di giostre, tornei e gare.

Cognome molto diffuso nel Trevigiano e in particolare a Ponzano Veneto.

image Paderno, villa Cicogna fine ’800.

In posa davanti alla villa, a destra, Adele Fontebasso, madre di Giovanni Cicogna. Al balcone un giovane Giovanni Cicogna. A sinistra i coloni Pietro Bianchin e Marina Bordignon.

image 1942. Aldo Bianchin, 3° Reggimento Artiglieria Alpini 14a “Julia“ Batteria Gruppo Conegliano.
image Anni ’30. Maria Bianchin.

image Paderno 1939-40. Portico di casa Bianchin in via XXV aprile (via “dei angioeti”). Girolamo Bianchin (Momi) e Anna Zanin (Carolina-Carlotta).
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
APPA VR: giugno 1586 viene battezzato Andrea di Bortolo Bianchin.

APPO: 1686, viene citato Iseppo Bianchin di Ponzano e il 13 settembre 1688 Zuanne di Piero Bianchin da Merlengo sposa Maria di Angelo Barbisan di Ponzano.

E 1719: Merlengo, Vengono citati Antonio q.m Santo Bianchin di Zamaria, Valentin Bianchin q.m Domenico di Zamaria, Bortolo q.m Zamaria Bianchin, Benedetto Bianchin q.m Bernardo, Domenico q.m Agostin Bianchin, Iseppo Bianchin da Ponzan, Nicolò Bianchin q.m Zuanne, Paulo Bianchin detto Manchiò.

N.B. Riferiti a persone con cognome Bianchin compaiono nell’APM e nell’APPO alcuni soprannomi dei qua- li non abbiamo trovato corrispondenza con i rami trovati nell’AC, tuttavia, per dovere di documentazione li citiamo:

APM: 1796 elenco capifamiglia “masieri” Piero Bianchin detto Rezin, Zuane Bianchin detto Simonetto, Bortolo Bianchin detto Simonetto, Valentin Bianchin detto Zotti, “pisnenti” Pietro Bianchin detto Simonetto.

APM: 1798 elenco capifamiglia Valentino Bianchin detto Zottis, Bortolo Bianchin detto Simonetto, Piero Bianchin detto Simonetto, Antonio Bianchin detto Rezin, Gio. Bianchin detto Simonetto, Francesco Bianchin detto Simonetto, Pietro Bianchin detto Rezin, Angelo Bianchin detto Bolo.

image Lo chef Alessandro Bianchin con le partecipanti al corso di cucina 2018.
APPO: 1798 Domenico di Biasio Bianchin detto Simonetto si sposa con Giuseppina figlia di Domenico Ballancin.

PSSE: L’elenco delle professioni svolte a Ponzano nel 1807 segnala che:

“Fulgenzio Bianchin esercita l’arte del calzolajo in propria bottega a Ponzan dal 1795”

APPO: Fulgenzio Bianchin nel 1827 era calzolaio a Ponzano, anche se in realtà era di Treviso, ma sposandosi con Benedetti Maria di Paderno finì con lo stabilirsi in paese e trasmise il suo lavoro alla figlia Domenica.

A metà dell’800 Pietro Bianchin esercitava a Ponzano la professione di calzolaio e Valentino Bianchin quella di falegname.

25 giugno 1830, Bianchin Nicolò di Giuseppe detto Mancio viene nominato come padrino di Maria Maddalena di Giovanni Battista di Domenico Piovesan detto Pitton e di Anna di Andrea Benetton.


image Primi anni ’50. Elena Bianchin.
image Primi anni ’30. Giuseppe Bianchin con il fido cavallo..


NOTIZIE E CURIOSITÀ
Una lapide nel sagrato della Parrocchiale di Paderno ricorda Domenico Bianchin, morto probabilmente di peste, che, assieme a Giuseppe Povegliano, contribuì alla costruzione della nuova chiesa di Paderno nel 1806.

“Qui giace Domenico Bianchin promuratore espertissimo, rapito da violente morbo a XXV mag. MDCCCLV di anni LXIII, al pio operoso benefattore, padre caro a tutti, posero i figli dolentissimi”.

Sono emigrati, tra il 1871 e il 1895, 21 membri di questa famiglia con destinazione Austria e Brasile (Santos, Minas, Rio de Janeiro) e 16 tra il 1904 e il 1968 con destinazione Belgio, U.S.A., Australia, Francia, Argentina, Brasile, Svizzera e Canada.

Prima Guerra Mondiale: Bianchin Mosè deceduto a Vertoiba nel 1916.

Seconda Guerra Mondiale: Bianchin Aldo disperso in Russia 31-1-1943.


image 1956, Arsiè di Cadola (BL). Matrimonio di Santo Bianchin con Maria Barzan. Tra gli altri si riconoscono, da sinistra: Luigia Bedin in Feltrin, Silvio B. con Amelia Massolin, Bepi Bianchin (Mostacion), dietro Aristide B. con Giuseppina Pretotto, Alfredo B. con la moglie Anna e la piccola Luciana, Vittorio B. con Catterina (Mercede) Giacomel, Adelina B. con Bruno Bardini, Elena B. con Ladino Moscon. Mancano Marino B. e Albino B. che si trovava in Francia per lavoro.

image Paderno, 1956. Matrimonio di Adelina Bianchin con Bruno Bardini. Da sinistra: Silvio, Alfredo, Albino, Marino, Vittorio, Aristide, Adelina, Bruno Bardini, Maria Bedin e Giuseppe Bianchin, (manca Santo).

image Primi anni ’60 Palazzin. Aldo Bianchin con la cugina Anita Moscon.
CAPOSTIPITE Bortolo | Bianchin

FRAZIONE DI PROVENIENZA | Ponzano e poi Paderno

PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
APPA VR, luglio 1586: Andrea figlio di Bortolo Bianchin viene battezzato nel luglio del 1586

AC: La famiglia di Agostino Bianchin di Giovanni, nato nel 1759, di professione agricoltore, è iscritta al foglio numero Ma da un documento dell’Archivio della Biblioteca Capitolare sempre del XVI secolo, in cui viene registrata la visita pastorale di Mons. Molin a Ponzano e in cui si parla del parroco don Bernardino Bianchin, si deduce che la famiglia sia ancora più antica.

Dai ricordi di Alessandro Bianchin (classe 1981) di Aldo
(Alessandro Bianchin, dopo essersi diplomato all’Istituto Alberghiero “Alfredo Beltrame” di Treviso e formato alla Scuola del “Toulà”, ha intrapreso un importante percorso culinario che lo ha portato a fare esperienza in rinomati ristoranti e a tenere corsi di cucina di successo) Bianchin Girolamo Giosuè (classe 1887, detto Momi), di Pietro (classe 1834) e di Marina Bordignon di Postioma, lavorava le terre dell’On. Cicogna.

image Santo Bianchin.
Rimase orfano del padre all’età di tredici anni, infatti Pietro morirà nel 1900 a 66 anni per le conseguenze di un brutto incidente, infatti fu colpito da un fulmine mentre stava tagliando le foglie di gelso per alimentare i bachi da seta.

La vedova dovette quindi provvedere al mantenimento dei figli (Girolamo Giosuè, Giulia (Carlotta), Emilia, Adele, Giuseppe e Antonia (Tonina), più il figlio d’anima Andrea Baseggio) lavorando le terre attigue a casa Bianchin. Fu aiutata nei lavori più duri dai vicini e dal parroco don Geron che dal pulpito faceva appello “al buon cuore” e alla solidarietà verso la vedova di Pietro.

Girolamo Giosuè, sposato con Anna Carolina (Carlotta) Zanin, partecipò alla Prima Guerra Mondiale come bersagliere.

Ebbe 4 figli: Pietro (classe 1911), Aldo (classe 1921) morto nel 1943 sul Don durante la campagna di Russia, da lui prenderà il nome il nipote figlio di Pietro in ricordo dello zio, Maria (classe 1918) che era sarta e aveva imparato il mestiere da Pietro Pizzolon (sartor), morirà di tisi nel 1953 al Sanatorio di Vittorio Veneto e infine Elena (classe 1922). Il fratello di Giosuè Giuseppe (detto Mostacion) portava, con la carrozza trainata dal cavallo, Il professor Giovanni Cicogna a Treviso città e alla stazione a prendere il treno per Roma dove il professore fu deputato per 3 legislature con il Partito Popolare e per Padova, Ferrara, Modena e Siena, atenei presso i quali fu apprezzato docente di Diritto romano.

Giuseppe ebbe da Maria Bedin 8 figli: Silvio (classe 1915), Alfredo (classe 1917), Albino (classe 1919), Santo (classe 1925), Marino (classe 1927), Vittorio (classe 1928), Aristide (classe 1931), Adelina (classe 1934).

image Paderno, 1971. Matrimonio di Flora Bianchin e Silvano Visentin. Da sinistra: Luisa Gobbo, Silvano Bianchin, Pietro Bianchin, la sposa, lo sposo, Giovannina Buffolo, Maria Bianchin e Aldo Bianchin.

image 1981. Aldo e Virginia Marconato il giorno del loro matrimonio.
CAPOSTIPITE Zuane | Bianchin

FRAZIONE DI PROVENIENZA | Merlengo

PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
APM: 1796, elenco capifamiglia “masieri” citati Zuane Bianchin detto Manchio, … Bianchin detto Manchio.

1798 elenco capifamiglia citati Gio. Bianchin detto Manchio, Angelo Bianchin detto Manchio.

AC: La famiglia di Pietro Bianchin di Bortolo, nato nel 1786, di professione agricoltore, è iscritta al foglio numero 6126 dei registri anagrafici di Merlengo per gli anni 1835- 1838.

SOPRANNOME | Manchio (Mancio)

Dai ricordi di Patrizia Bianchin (classe 1959) di Emilio:
Questo ramo dei Bianchin abitava fino a qualche anno fa nella casa di via Talponera 4, dove oggi possiamo vedere l’affresco della Madonna del Carmine (Regina Decor Carmeli) di fine ’800, inizi ’900 di recente restaurato dall’artista Lucia Bordin. Qui viveva la famiglia di Domenico Bianchin (Meno Mancio 1885-1970) mediatore di bestiame emigrato per un breve periodo in Argentina e di Veronica Piovesan (1893-1995), morta a 102 anni, dalla quale in tempi più recenti prenderà il nome la nota lottizzazione di via Talponera.

image1934. Emilio Bianchin.
image 1956. Angela Bianchin (classe 1955) era gravemente ammalata e in serio pericolo di vita. Venne curata dal dottor Vazzoler. I genitori la portarono anche in pellegrinaggio alla Basilica del Santo, sperando che S. Antonio da Padova intercedesse per lei, fu in quell’occasione che alla piccola venne fatto indossare il saio da fratino, che indossò per un anno sempre sperando nella guarigione.

Da Domenico e Veronica nasceranno sette figli: Celeste (classe 1913) in Crema (parente di Clara Piovesan Ciareta Miceona mamma dei Michielon) che emigrerà in America. Emilio (1914-1959), prigioniero degli Inglesi in Africa durante la Seconda Guerra Mondiale che sposerà Antonia Brisolin (1928-2006).
imageLe 3 sorelle Bianchin. Maria Rosa (classe 1953), Angela (1955), Patrizia (1959).
image Primi anni ’50. Emilio Bianchin e Antonia Brisolin sposi. Dietro di loro don Pietro Filippetto.


Le tre sorelle Maria Rosa, Angela, Patrizia di Emilio e Antonia rimarranno orfane di padre nel 1959, per questo motivo e per dare aiuto alla madre che dovette cercare lavoro, furono accolte nel collegio delle Suore Salesiane di Guarda di Montebelluna, dove frequentarono le Scuole Elementari. L’esperienza, come testimonia Patrizia, fu estremamente positiva sia per il calore che per la professionalità con le quali furono cresciute. Pietro (classe 1917), morto a Toronto, sposò Letizia Baseggio detta “Tuccia” zia della parrucchiera Lolly di Merlengo. La sorella di Letizia, Speranza sposerà Leone Baseggio. Ettore (classe 1919) sposerà Germana Bernardi (Manarini), emigreranno a Toronto in Canada, una volta rientrati in Italia nel 1963 acquisteranno da Amelia Santagà la trattoria “del Comaro” in via Talponera che in seguito si chiamerà “La Rondinella” e sarà gestita dal figlio Orlando (Landi) e dalla nuora Laura Zanatta. Amedeo (classe 1923) morto nel 1925, Angelo (1923-1923) e Amedeo (classe 1927) che sposerà Clelia Bianchin ed emigrerà prima in Svizzera, poi a Treviso nel 1952 in seguito a matrimonio, è il papà di Guido Bianchin meccanico con officina in via Feltrina a Castagnole vicino alla trattoria “da Oro”.

image1958. Merlengo, casa Bianchin in via Talponera 4. Da sinistra: Domenico Bianchin, le nipotine, Veronica Piovesan, Antonia Brisolin e Emilio.
image Primi anni ’90. Veronica festeggia il suo compleanno con dei piccoli attregalato alludendo alla sua continua attività e instancabile voglia di fare e costruire.


image Limana (BL) 2002. Caramel all’opera durante la lavorazione di un mosaico.
image Ester Bianchin.
image ’Nesta e Santina.
image 1946 circa. Luigi Bianchin e Mafalda Pio Loco (Jole) sposi.

image Santina Pizzolon.
CAPOSTIPITI Zuane e Francesco | Bianchin

FRAZIONE DI PROVENIENZA | Merlengo

PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
APM: 1796 elenco capifamiglia “masieri” vengono citati Zuane Calivo e Francesco Bianchin detto Calivo.
1798 elenco capifamiglia citati Gio: Bianchin d° Calivo, uomo di Commun, Francesco Bianchin d° Calivo.
AC: La famiglia di Francesco Bianchin di Domenico, nato nel 1809, di professione agricoltore, è iscritta al foglio numero 6186 dei registri anagrafici di Merlengo per gli anni 1835-1838.

SOPRANNOME | Rospi, Mostacia, Calivo (Caivo)
Questa famiglia, originaria di Merlengo, abitava tra la via Postumia e la via Cal di Campagna.

I soprannomi prima Rospi, poi Mostacia e infine Calivo compaiono nei registri comunali sempre riferiti a questo ceppo che ha come capostipiti Domenico e il figlio Francesco (1809).

I rami di questo ceppo sono ben 11 e tutti hanno in comune, come detto prima, gli avi Domenico e Francesco. Oggi questi rami fanno capo a Antonio (1942), Ernesto (1935), Fabio (1968), Fausto (1962), Gianfranco (1946), Giorgio (1950), Lino (1941), Marco (1967), Mario (1946), Orlando (1949) e Sergio (1951).

image 1927 circa. Domenico Bianchin (classe 1907 Milio Caramel Forsa).
Della famiglia di Sergio è da ricordare il papà Luigi, che era detto Ijo del piè, perché gli erano state amputate le dita del piede destro in seguito al congelamento di cui aveva sofferto nella campagna di Russia durante la Seconda Guerra Mondiale.

Dello stesso ramo sono da ricordare i Bianchin che erano residenti nel Borgo Ruga, detti Forsa.

Tra questi rimane importante la figura di Mario Bianchin da tutti conosciuto come Caramel, figlio di Domenico (detto Emilio-Milio Caramel Forsa) e di Santina Pizzolon. Emilio aiutava il parroco di Paderno nella sepoltura dei defunti coadiuvato da Santina, famosa perché andava per il paese con un’Ape a “strasse, ossi e fero vecio” fumando il sigaro.

Mario, valente artigiano, instancabile lavoratore e speri- mentatore di materiali e tecniche, ha dedicato una buona parte della sua laboriosa esistenza alla tecnica del mosaico e del terrazzo alla veneziana.

Nel 2007 il Gruppo Milo Burlini gli ha assegnato il Premio “Mastro d’Oro” per la maestria dimostrata nel suo lavoro artigianale.

Queste le parole che ci ha lasciato parlando della sua grande passione:

“Da autodidatta, provai e riprovai, senza essere mai sod- disfatto, mi sbizzarrii con diverse tecniche: da vari tipi di impasti, al mosaico fino al terrazzo alla veneziana, usando i materiali più svariati: vetro, sassi di varie misure e colori, marmi, cotto, mattoni, piastrelle. Quando non trovavo i colori che mi piacevano, li creavo con un impasto di cemento, ossido colorato, varie graniglie ed acqua.

Cominciai a costruire così molti oggetti: orologi, tavoli da giardino,piani per cucine, meridiane, rosoni, scale interne ed esterne, caminetti, stufe ecc. Questo hobby quasi mi ossessionava e con vero accanimento, mi dedicavo ad esso nel dopolavoro, sacrificando, a volte, la famiglia”.


image Fine anni ’30. Emilio Bianchin.
Monia Bianchin (classe 1973) ha ricoperto la carica di Consigliere di minoranza dal 2009 al 2014 e quella di Sindaco dal 2014 al 2019.

(v. foto Sergio Bianchin, Forsa-Caramel, Monia Bianchin e Lino Bianchin).

Alla fine dell’800 sono emigrati 22 membri di questa famiglia con destinazione: Austria e Brasile (Porto Alegre, Santos, Minas, Rio de Janeiro).

Tra il 1904 e il 1968 sono emigrati 47 membri di questa famiglia con destinazione: Belgio, U.S.A., Australia, Francia, Argentina, Brasile, Svizzera e Canada.

image Paderno 1957. Cerimonia di Ricostituzione del Gruppo Alpini Ponzano. Luigi Bianchin al centro.

image Mafalda (Jole) con Sergio (1951) e Anna (1953).
image Luigi Bianchin.

image 1977, Postioma. Sergio Bianchin e Carla Casagrande sposi.

image 1942. Emilio Bianchin con il piccolo Lino.
image 1951. Lino Bianchin.