Famiglie Storiche di Ponzano Veneto

La famiglia: Martini

Martini

image 1935. Da destra Luigi, Antonio, Bruna, Angelo, Teresa e Ottavino.
ORIGINE DEL COGNOME
Dal nome Martino (lat. Martinus) usato tra i Cristiani di Roma che ebbe larghissima diffusione per il prestigio e il culto di S. Martino di Tours.

E-1719: Viene citato Girolamo Martini q.m Nicolò.

FRAZIONE DI PROVENIENZA | Paderno

PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Matteo Martini di Giovanni, nato nel 1811, di professione villico, è iscritta al foglio numero 7205 dei registri anagrafici di Paderno per gli anni 1873-1876. Matteo è nato a Selva nel 1811 e si è trasferito a Paderno proveniente da Arcade il 23-09-1871.

CAPOSTIPITE Giovanni | Martini

SOPRANNOME | Bunisiol

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image Sopra: 1930(?). Da destra Luigi (classe 1922), Ottavino (classe 1925) e Bruna (classe 1927)
Sopra sinistra: da sinistra Pietro Martini (Bunisiol) padre della sposa, Giuseppe Povegliano (Capossoi, Bepi Campaner), Rita Martini (Bunisioea) e Silvio Povegliano (Capossoi, Bepi Campaner) padre dello sposo.
Sinistra soto: Metà anni ’30. I fratelli Martini.
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NOTIZIE E CURIOSITÀ
Del ramo Martini Bunisiol esiste la vecchia casa colonica in località Ca’ Nova o Ca’ Nove(Cagnoe) in Baruchella sorta sui resti del villino di Paolo Aproino, allievo di Galileo Galilei, del quale, in aperta campagna, è ancora visibile la vera da pozzo risalente al XVII secolo, già citata da Bartolomeo Burchiellati nel “Commentariorum Memorabilium”.

(tratto da Ponzano Veneto Expone 1992 - Conoscere il patrimonio locale “Le ville di Paderno” Pier Duilio Pizzolon. A cura del Comune di Ponzano Veneto, Gruppo art. culturale Milo Burlini, Libera Accademia Ponzanese di pittura e grafica “Antonino Pizzolon”). (v. foto Pietro Bunisiol).

CAPOSTIPITE Liberale | Martini

FRAZIONE DI PROVENIENZA | Merlengo

PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
APM: Nel 1796 Nell’elenco dei capifamiglia compare Francesco Martini tra i masieri, nel 1798 sempre tra i capifamiglia vengono citati Antonio Martini e Liberal Martini.

AC: La famiglia di Tommaso Martini di Liberale, nato nel 1796, di professione agricoltore, è iscritta al foglio 6174 dei registri anagrafici di Merlengo, per gli anni 1835-1838.

SOPRANNOME | Boer

image Anni ’60. Antonio Martini seduto al centro della fila a destra.
image 1915(?). Antonio Martini (classe 1890) e Teresa Gola.

image Anni ’40. Luigi Martini ufficiale dell’Aereonautica.
image Metà anni ’50. Luigi Martini, Maria Marchetto e il figlio Agostino.

Dai ricordi di Luisa Martini,
Figlia di Ottavino e nipote del Commendator Luigi Martini, sappiamo che la famiglia d’origine (Boer) coltivava le terre di sua proprietà e che viveva nella casa, ora disabitata, che possiamo vedere ancora oggi in via del Bellato al civico 13.

Da sempre molto religiosi i Martini Boer hanno testimoniato la loro fede con la presenza in famiglia di suor Gaudenzia (Gioconda Teresa classe 1909-figlia di Bortolo e sorella di Antonio) delle Suore Missionarie della Croce.

Don Angelo (classe 1916 - figlio di Antonio) sacerdote diocesano e Commendatore della Repubblica, che ricoprì diversi incarichi importanti tra i quali quello di Delegato Vescovile e quello di Presidente nazionale ACEC (Associazione cinema esercenti cattolici), istituzione di indirizzo educativo- cattolico che gestiva sale cinematografiche in tutt’Italia: a Treviso vi era il cinema Arcobaleno in via Garbizza. Grande appassionato di montagna, era Guida Scout e Guida Alpina.

Inoltre, da un documento conservato in famiglia del Regio Esercito Italiano, risulta che don Angelo partecipò, tra il 1944 e il 1945, alle operazioni di guerra con la Brigata partigiana D. Chiesa-Divisione M. Grappa e che per questo gli venne riconosciuta la qualifica di Partigiano Combattente.

Da ricordare anche la sorella minore di don Angelo Suor Bruna (classe 1927) delle Suore Francescane Missionarie di Maria che visse in vari conventi, da Siracusa, a Roma, a Firenze dove si occupò, come maestra d’asilo, princi-palmente di Scuole dell’Infanzia. La nipote Luisa ricorda come tutte le estati ritornasse volentieri a Merlengo per trascorrere le vacanze in famiglia.

Infine è da menzionare l’importante figura del Commendator Luigi Martini che, con il grado di Sotto Tenente della regia Aeronautica, dopo l’8 settembre 1943, fuggì dalla caserma di Gaeta dove era stato destinato e riuscì in maniera rocambolesca a rientrare a casa. Congedatosi, nel dopoguerra, ritornò a fare l’impiegato dell’Ufficio Provinciale del Tesoro di Treviso, lavoro che aveva svolto negli anni precedenti alla guerra.

In quel periodo si avvicinò alla politica e, legato al partito della Democrazia Cristiana, ricoprì nel Comune di Ponzano Veneto l’incarico di Consigliere, di Assessore e di Sindaco dal 1951 al 1975. Fu anche fondatore della Cassa Rurale, Giudice Conciliatore e Presidente dei Combattenti e Reduci.

Uomo estremamente riservato, cristiano credente e praticante, è ricordato come una figura di politico retto, onesto, dalle grandi doti umane, ispirato in tutto il suo operato da una fede profonda.

La famiglia conserva i numerosi attestati di gratitudine e riconoscenza che Luigi Martini ricevette nel corso della sua vita e che testimoniano la stima di cui godeva: l’esultanza della cittadinanza di Ponzano Veneto per la nomina a Cavaliere della Repubblica (1959), il ringraziamento da parte dei Sindaci della Marca, la Pastorale Benedizione da parte della Diocesi di Treviso (1962 - “al nostro diletto figlio”), l’onorificenza di Ufficiale della Repubblica a firma di Saragat e Moro (1968), la gratitudine e la riconoscenza dell’Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana nel 50° anniversario della Resistenza (1995), la medaglia d’oro conferita dal Comune di Ponzano Veneto all’ex combattente e reduce Luigi Martini nel 59° anniversario della Liberazione (2004-Sindaco Giorgio Massolin) e la medaglia d’oro della Municipalità e delle Associazioni Combattentistiche d’Arma nell’anniversario della Liberazione (2006-Sindaco Claudio Niero).

image Sopra: fine anni ’50. Di fronte al Municipio di Ponzano Veneto si riconoscono: in prima fila secondo da destra geom. Grosso, terzo Mario Pizzolon (Beca), maestro Costantino Dalla Toffola, dietro di lui s’intravede Giovanni Maria Feltrin, continuando in prima fila il Sindaco Luigi Martini, davanti a lui la piccola Nadia Martini figlia di Ottavino, i genitori del Sindaco Antonio e Teresa, Il segretario comunale Antonio Zardo, seconda fila secondo da destra Marcello Moro, il daziere Benito Giacomini, sesto Igino Paccagnan, undicesimo dietro a don Angelo Martini il dott. Filippo Giovanni Pilla, fra i due genitori Martini Il maestro Antonio Zanatta (Toni gaeossa).

image Luglio 1937. Teresa Martini con i figli Luigi, Angelo, Ottavino e Jole Gola.
image Merlengo 24 agosto 1956 il Vescovo Mons. Egidio Negrin inaugura la nuova Scuola Materna intitolata a Maria Immacolata, alla sua destra il Sindaco Luigi Martini che volle dedicare un’aula della scuola al figlioletto Agostino morto tragicamente in un incidente stradale.

imageLeo Martini prepara le strope per le scope.
Dai ricordi di Gottardo Martini (classe 1938 - Boer fu Antonio e Amabile Visentin)
La vecchia casa di questo ramo dei Martini-Boer si trova in via Morganella Ovest prima delle cave Biasuzzi, lì viveva la famiglia che faceva capo al patriarca Angelo detto Meto, uomo saggio e gran lavoratore.

Oltre a coltivare la propria terra, faceva parte della Schola Cantorum della parrocchia di Merlengo con don Lanzarini prima e con don Filippetto poi.

Chiamato a cantare, di primo mattino,l’Ufficio Defunctorum, partiva “descalso” da casa con le “gaeosse” in mano che indossava soltanto prima di entrare in chiesa. “Meto” era il vero patriarca che presenziava al filò nella stalla dei “Boeri”, dove si riunivano parecchie persone, come Barba Nani, Barba Berto, Gemma Paccagnan, Maria Frassene, e dove le anziane donne recitavano il Rosario in latino, storpiandolo e rendendolo così una cantilena orecchiabile.

image 2011. Gottardo Martini (Boer).
Foto di Michele Marcuzzo.
Questa vecchia stalla ospitò fino al 2015 le ultime vacche per uso famigliare e nel 2016 fu trasformata in abitazione.

Gottardo ricorda che nell’inverno del 1956, quando morì il nonno Meto, otturò con la neve gli oscuri della sua camera, affinché il suo corpo si conservasse fino alle esequie. Leo, uno dei fratelli di Gottardo, partecipò alla Seconda Guerra Mondiale, combattè come artigliere in Grecia e fu fatto prigioniero in Germania.

Alla fine della guerra tornò a casa a piedi, tant’è che, a causa del freddo, le dita dei piedi gli si rattrappirono in maniera grave. Durante la guerra i fratelli Anselmo e Leo si incontrarono per puro caso in Albania.

Dopo la guerra Leo lavorò stagionalmente, a Nantes in Francia, nei campi di barbabietole da zucchero. Per il resto dell’anno Gottardo e Leo, lavoravano i terreni dei loro genitori e accudivano (varnavano) le vacche mungendole a mano.

Lavoratore indefesso, Leo non si sposò mai, nonostante abbia tentato in tutti i modi di trovare moglie, andò persino a 5 filò in una serata partecipando a 5 rosari, da una stalla all’altra, ma niente non trovò mai l’anima gemella. Era una vera macchietta e questo episodio lo conferma: una volta si ferì, tagliandosi una vena, con la mesòra. Perse tantissimo sangue, ma non disse niente e si servì di una stropa (salice) per fermare l’emorragia.

Quando i famigliari se ne accorsero lo portarono al Pronto Soccorso e lì i medici non poterono che stupirsi della rudimentale medicazione!

Di domenica era solito partire con la sua inseparabile bicicletta e raggiungere un suo amico commilitone a Follina, oppure arrivare fino alla rocca di Cornuda o sul Montello. Queste sue uscite, che continuarono fino a tarda età, erano motivo di grande preoccupazione per la famiglia, soprattutto per la moglie di Gottardo Bertilla.

Leo fu anche molto devoto alla Madonna di Pompei, i famigliari ricordano infatti che ogni giorno si recava al capitello che si trova ancora all’incrocio tra via Antiga sud e via Morganella ovest per pregare e portare un fiore alla Madonna.

Leo e Gottardo sono stati fratelli inseparabili nel lavoro e nella vita e la prova di ciò sono tutte le foto che tappezzano la cucina di Casa Boer e che testimoniano il grande affiatamento tra di loro.

image Fine anni ’40. Famiglia di Antonio Martini (classe 1891 - Boeri) di fronte alla casa di via Morganella Ovest Merlengo. Da sinistra in piedi Anselmo Martini, Angela M., Albina M., Marcellina M., Leo M. Seduti Papà Antonio, Gottardo M., mamma Angela Amabile Visentin.

image Misurina. Di fronte al Monte Piana 3 settembre 1936 (XIV E.F.) al centro don Filippetto. Parroco di Merlengo, a sinistra don Remigio Tessarolo parroco di Paderno, in prima fila i chierici di Merlengo Sisto Morellato, Angelo Martini e il novello sacerdote don Angelo Panziera.
image Anni ’30. Don Angelo impartisce la Comunione ad alta quota ad un gruppo Scout.

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image Spora: 1934. A destra in piedi don Angelo durante un’escursione in montagna.
Destra: Suor Gaudenzia (Gioconda Teresa Martini).

image 1960 Matrimonio di Marcella Martini con Vittorio Torresan. Da sinistra Albina, Angela, Marcella, Gottardo, Anselmo e Leo.

CAPOSTIPITE Angelo | Martini

FRAZIONE DI PROVENIENZA | Ponzano
AC: La famiglia di Angelo Martini, nato nel 1787, di professione agricoltore, è iscritta al foglio numero 6441, dei registri anagrafici di Ponzano per gli anni 1835-1838.

Giuseppe nato nel 1810, si sposa a Merlengo con Bianchin Maria nel 1834 e nei registri anagrafici gli anni 1863-1867, tutta la famiglia risulta trasferitasi a Merlengo.

SOPRANNOME | Baraca

Marcello Martini (Marceo Baraca) è stato il barbiere di Merlengo con bottega nella piazza davanti all’osteria “da Marchi” fino al 1953.

Aveva come aiutante Giovanni Paccagnan (fratello di Igino, zio di Emilio, sposato con Germana Michielon-Miceon).

Era autodidatta e tagliava, oltre che i capelli, molte barbe prima dell’avvento dei rasoi elettrici.

Durante la Seconda Guerra Mondiale venne destinato a Trieste e di lì l’avrebbero trasferito, attraverso il Montenegro, in Albania e in Grecia, ma il destino volle che, all’interno dell’esercito, cercassero un barbiere, così Marcello scampò ad una campagna di guerra molto pericolosa e fu inviato a Ponte di Piave dove si salvò svolgendo il suo lavoro.

Dopo il 1943 il Comando Inglese occupò villa Corner a Merlengo, gli ufficiali avevano naturalmente bisogno di un barbiere, quindi Marcello tutte le mattine si recava in villa per svolgere il suo servizio per il quale veniva regolarmente pagato, ma anche “ricompensato” con biscotti e cioccolata, una vera e propria delizia per il piccolo Franco, figlio di Marcello.

Gli Inglesi inoltre avevano predisposto una sorta di pista da ballo con una baracchetta per gli orchestrali, vicino al casolare dei Bianchin (Mancio), attuale lottizzazione Veronica. Ma è ancora vivo il ricordo di un terribile temporale che fece crollare tutto rovinando la festa e che portò in paese un incredibile trambusto. (v. foto Franco)

imageConcorso mondiale di Düsseldorf, 1978. Franco vince il 1° premio per il taglio e applicazione toupet.
image 1983 circa.
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image 1966. Concorso provinciale di acconciatura maschile Primo Classificato. Franco Martini, a sinistra, assieme a Luigi Povegliano, Vittorio Badesso e Elio Giacomel.
Franco, “figlio d’arte”, iniziò la sua carriera di acconciatore nel 1954 a Treviso in via Campana presso il barbiere Ilario Donadi.
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Poi a piazza S. Leonardo, sempre a Treviso, da Mario Dotto, dove vi erano molti commercianti e impiegati di banca come clienti fissi e gli “abbonati” ai quali spettava il loro corredo personale per barba e capelli.

Nel 1957, e parte del 1958, Franco lavorò da Luigi Premier in via S. Agostino. In questo salone iniziò ad usare shampoo e lozioni, cosa fino a quell’epoca poco applicata, infatti si andava dal barbiere solo per il taglio.

Iniziò anche a utilizzare tagli particolari come quello alla Marlon Brando, molto di moda ai quei tempi!

Nel 1958 decide di mettersi in proprio a Merlengo lavorando, per così dire, con un sistema cittadino, che i primi anni non venne facilmente accettato in paese, sia per i costi, sia perché nessuno era abituato a farsi lavare i capelli dal barbiere e tanto meno a farsi applicare delle lozioni o a farsi fare tagli troppo moderni!

image Franco nel suo salone oggi.
Ma la clientela velocemente si adeguò alle novità, anche perché Franco venne sempre più apprezzato per la sua intensa attività in campo professionale e per il miglioramento della sua categoria.

Sarà infatti tra i fondatori della Scuola Acconciatori di Treviso aderente all’ANAM (Accademia Nazionale Acconciatori Moda).

A questa scuola approderanno numerosi maestri di Verona e di Venezia e Franco in questa sede prenderà il diploma di maestro acconciatore.

Sempre con l’ANAM, cioè il gruppo di ricerca più importante in Italia per nuove fogge, acconciature, tagli e colori applicati ai capelli, Franco parteciperà a numerose manifestazioni, campionati e concorsi in tutto il mondo facendo scuola con dimostrazioni di acconciatura completa.

Avrà modo così di confrontarsi con famosi stilisti tra i quali Trevor Sorbie e Louis Longueras.

Nel 1978 al concorso internazionale di Düsseldorf vincerà il prestigioso 1° premio per taglio e applicazione di toupet. Dal 1978 all’83 sarà presente alla Fiera di Bologna nell’ambito del COSMOPROF dove farà dimostrazioni per le famose ditte L’Oréal, Wella e Hèlene Curtis.

Nel 1985, ai campionati mondiali a Verona, sarà sulla pedana TOP dimostrativa assieme ad hairstylist quali Vidal Sasoon, Tony Guy e Jean Louis David.

Dopo tanti anni di successi, rimangono a testimoniare la sua brillante carriera i numerosi trofei conservati nel salone di via Capitello a Merlengo.

NOTIZIE E CURIOSITÀ
Prima Guerra Mondiale:
Martini Bortolo deceduto a Sigmund-Scherberg il 21-3-1918.

Hanno ricevuto l’onorificenza della Croce di Cavaliere di Vittorio Veneto:
Martini Antonio (1891)
Martini Giovanni (1895)
Martini Umberto (1900).

Seconda Guerra Mondiale:
Martini Girolamo disperso in Russia 31-1-1943.

Hanno partecipato alla Seconda Guerra Mondiale 5 figli della famiglia di Umberto Martini di Angelo:
Guglielmo, Anselmo, Angelo, Vittorio internato in Germania, Giovanni internato in Germania.

Martini Pietro (classe 1904) emigrò in Germania nel 1939 e rimpatriò nel 1943, suo figlio Mario (classe 1934) emigrò a sua volta in Australia nel 1957 e rientrò nel 1962 riportando a casa la valigia che aveva accompagnato nel mondo entrambi. (v. Le rondini di Ponzano di Luigino Righetto, p. 117, Ass. Trevisani nel Mondo sez. di Ponzano Veneto, 2012).

Martini Andrea fu Matteo emigrò in Serbia nel 1884, Martini Valentino fu Matteo emigrò in Austria nel 1889, emigrarono a Minas (Brasile) nel 1888 6 membri della famiglia Martini: Ferdinando, Isidoro, Luigi, Orsola, Petronilla e Sante.

image Anni ’80. Da sinistra in alto Marcello Martini, Arturina e Norina Favaretto, da sinistra in basso Elisa Baseggio, Umberto, Giuseppina e Adele Martini.
Nel XX secolo, a partire dal 1911 fino al 1994, sono emigrate 45 persone: in America, Australia Canada, Argentina, Belgio, Svizzera, Germania, Francia e Brasile.

Martini Isidoro (classe 1902) ha ricoperto la carica di Consigliere dal 1951 al 1960.

Martini Luigi (classe 1922 Boer) ha ricoperto la carica di Consigliere dal 1946 al 1975, quella di Assessore dal 1946 al 1951 e quella di Sindaco dal 1951 al 1975.

Martini Luigi (classe 1947 Baraca) ha ricoperto la carica di Consigliere dal 1970 al 1995, quella di Assessore dal 1975 al 1980 e quella di Sindaco dal 1988 al 1993.

Martini Attilio (classe 1914) ha ricoperto la carica di Assessore dal 1964 al 1970 e quella di Consigliere dal 1960 al 1970.

Martini Giorgio (classe 1961 Baraca), noto geometra con studio tecnico in via del Barbaro, ha ricoperto la carica di Assessore dal 1990 al 1995 e quella di Consigliere dal 1985 al 1995.

Martini Tarcisio (classe 1948 Boer) ha ricoperto la carica di Assessore e di Consigliere dal 1975 al 1980.

Martini Egidio è il titolare della nota e qualificata azienda artigianale nata nel 1979 Falegnameria Martini Egidio SAS.

Questa realtà artigianale di grande esperienza si occupa della produzione di infissi, serramenti, scale su misura in legno massiccio e lamellare, alluminio e PVC, oltre a garantire il recupero e un attento restauro dei suddetti prodotti.

Martini Vittorio, con Erminio Piovesan e Loretta Corrò, è il committente della teca votiva dedicata alla Madonna di Fatima in via U. Foscolo a Paderno.

Cinzia Martini con Sandro Montagner è la committente del capitello della Divina Misericordia tra via Tintoretto e via Colombera a Merlengo.

Martini Umberto (Boer) ha posto i primi del ’900 la cassetta dedicata alla Madonna di Pompei all’incrocio tra via Antiga Sud e via Morganella Ovest a Merlengo.

Martini Vittorio committente della cassetta dedicata a S. Antonio da Padova in via Capitello davanti alla tabaccheria “da la Olga” a Merlengo.