Famiglie Storiche di Ponzano Veneto
La famiglia: Bortoletto
Bortoletto
ORIGINE DEL COGNOME
Dal nome Bortolo con il suffisso -etto-
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Ponzano
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Antonio Bortoletto di Bortolo nato nel 1809, di professione villico, è iscritta al foglio numero 7543 dei registri anagrafici di Ponzano per gli anni 1874-1876.
APPO: 1896 Bortoletto Angelo di Luigi d°boaretto sposa Domenicanica De Rossi di Antonio. La famiglia Bortoletto è originaria di Cusignana e si trasferisce a Ponzano il 17-04-1882.
CAPOSTIPITE | Bortolo
NOTIZIE E CURIOSITÀ
Dai ricordi di Bruno Bortoletto (classe 1942) di Natale
La famiglia Bortoletto, discendente dal ceppo di Bortolo (fine ’700), Antonio (classe 1809) e Bortolo (classe 1848), si divide in 3 rami principali, cioè il ramo di Giuseppe (classe 1872 d° Raimondo), di Luigi (classe 1876) e di Natale (classe 1897 d° Emilio), tutti figli di Bortolo. Questa grande famiglia abitava nella casa colonica in via Fontane abitava Rino Bortoletto, figlio di Aldo e nipote di Luigi.
Natale (Emilio) all’età di 17 anni emigrerà in Argentina dove lavorerà come muratore. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale sarà costretto a rientrare in Italia. Farà parte del Corpo dei Carabinieri in servizio a Cortina d’Ampezzo. Finita la guerra ritornerà in Argentina dove rimarrà per complessivi 5 anni. Rientrato in Italia emigrerà stavolta in Svizzera dove lavorerà sempre come muratore. Verso la fine degli anni ’20 si sposerà con Luigia (Ija) Giuriato e da lei avrà 8 figli, 5 dei quali nasceranno in via Fontane nella vecchia casa, gli altri 3 in via Livello. Infatti la famiglia di Natale si trasferirà in seguito nella casa abitata dalla famiglia Giuriato, in via Livello, di proprietà dei signori Jessi di Castagnole.
Natale era detto Capean, perché questo era il nomignolo che all’epoca veniva dato a chi andava a vivere nella casa dove abitava la famiglia della moglie. In questa occasione, quando parte della famiglia Bortoletto lascerà la casa paterna, verrà diviso equamente il bestiame, perché nella stalla di via Fontane, per garantire la riproduzione rimarrà il toro, mentre in via Livello verrà portato il maiale maschio (verro). Natale, dopo le esperienze all’estero, fece il contadino: lavorava le terre dell’Ospedale Militare di Treviso e, as- sieme al fratello Martino e al nipote Albino, con un carro trainato dal cavallo, caricava i rifiuti dell’Ospedale e quelli della città che aveva il compito di smistare in campagna. Bruno ricorda che vicino alla casa c’era la stalla con 12 vacche da mungere e buoi. D’inverno la stalla diventava un caldo rifugio per adulti e bambini dove si faceva il tradizionale filò al quale partecipavano amici di altre famiglie come gli Schiavon, i Tasca, Assunta Troncon D’Ambrosi, Mosè Gagno di Paderno, Vittorio Marangoni di Ponzano e Amedeo Piovesan.
Un dolce ricordo di Bruno è quello di mamma Luigia che gli portava da mangiare in stalla polenta e zucchero sulla carta dei cavalieri.
Infatti fino agli anni ’60 in casa Bortoletto si allevavano i bachi da seta che venivano venduti al Consorzio Agrario di Paderno. I bachi venivano tenuti fino alla 4a fase nel fienile, poi venivano trasferiti nella cucina che nel frattempo era stata sgombrata dal granoturco messo in vendita. Nell’ambiente caldo della cucina si procedeva alla 5a fase durante la quale le larve si nutrivano abbondantemente prima di formare i bozzoli. In questo modo la famiglia riusciva a produrre 1q e 20, 1q e 30 di bozzoli.
Dei figli di Natale (Emilio) e Luigia (Ija): Irene (classe 1929), Mirella (classe 1931), Irene (classe 1933), Angelo (classe 1936), Idolina (classe 1939), Bruno (classe 1942), Antonietta (classe 1944 da Gabriella), Franco (classe 1949), Irene morì nel 1932 per una grave infiammazione alla gola (mal del grup), Mirella emigrò a Niagara (Canada) nel 1953, Idolina all’età di 14 anni emigrò in Belgio dove lavorò come baby sitter per 5 anni, Angelo emigrò a Toronto in Canada dove fece l’imbianchino lavorando nell’impresa di verniciatura MASSIMO & ANGELO creata da lui e dal suo socio Massimiliano Rotino di Paderno anch’egli emigrato negli anni ’50.
Bruno emigrò anche lui a Toronto in Canada dove rimase due anni e lavorò come terrazziere installando pavimenti in granito, marmo e terrazzo veneziano.
Rientrato in Italia, dopo tre anni di apprendistato, ha iniziato a lavorare come muratore assieme a Remo Cocchetto che aveva un’impresa edile in via Pola, impresa attiva tuttora e gestita dal figlio di Remo Claudio.
Infine è da ricordare anche Bruno Pozzebon di Fanzolo che fu accolto per quattro anni come “figlio d’anima” nella famiglia di Natale (Emilio) Bortoletto. Questo ragazzo lavorava con i giostrai e in particolare si occupava degli autoscontri. Quando il padrone delle giostre decise di chiudere l’attività, Bruno si trovò senza lavoro, fu così che, per interessamento di don Angelo e di Amedeo Piovesan, entrò a far parte della famiglia Bortoletto che aveva bisogno, oltretutto, di manodopera, dato che lavorava 15 campi sparsi tra Ponzano e san Pelaio. In seguito Bruno Pozzebon trovò lavoro alle ceramiche Fontebasso e lì conobbe la sua futura moglie, dalla quale ebbe 4 figli.
Prima Guerra Mondiale: Bortoletto Ignazio deceduto nel 1918.
Hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale 4 figli della famiglia di Bortolo Bortoletto di Antonio: Luigi, Antonio deceduto nel 1916, Martino e Natale.
Ha ricevuto l’onorificenza della Croce di Cavaliere di Vittorio Veneto Bortoletto Natale (1897).
Hanno partecipato alla Seconda Guerra Mondiale 4 figli della famiglia di Luigi Bortoletto di Bortolo: Aldo, Alessandro, Cirillo partigiano combattente, Antonio prigioniero in Sicilia, collaboratore degli Alleati.
Elio Bortoletto (classe 1925) ha ricoperto la carica di Consigliere dal 1964 al 1970.
Tra il 1907 e il 1977 sono emigrati 19 membri di questa famiglia con destinazione: Belgio, America, Canada e Australia.
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