Famiglie Storiche di Ponzano Veneto

La famiglia: Gola

Gola

image  Anni ’50. Casa Gola, da sinistra Savino, Silvio, Gino.
ORIGINE DEL COGNOME
Dal soprannome gola o appellativo geografico o da qualche toponimo (Val di Gola nel Trentino, Gola in Savoia).

FRAZIONE DI PROVENIENZA | Paderno

PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Angelo Gola di Pietro, nato nel 1805, di professione fittaiuolo, è iscritta al foglio numero 6370 dei registri anagrafici di Paderno per gli anni 1835-1838.

La famiglia di Angelo Gola del 1805, è originaria di Povegliano e si trasferisce a Paderno il 9-12-1850.

CAPOSTIPITE | Pietro

SOPRANNOME | Goea

image 1955. Matrimonio di M.Bruna Gola. Da sinistra Maria Zanatta, la sposa, Antonio Zanatta (Toni Gaeossa) e Maria Allegro.
NOTIZIE E CURIOSITÀ
Negli anni ’60 emigreranno 6 membri di questa famiglia con destinazione Venezuela, Canada, Belgio, Australia e Svizzera.

Ha ricevuto l’onorificenza della Croce di Cavaliere di Vittorio Veneto Gola Alessandro (1893).

Hanno ricoperto la carica di Consigliere:
Gino Gola (classe 1941) dal 1980 al 1981
Remigio Gola (classe 1950) dal 1980 al 1985
Savino Gola (classe 1936) dal 1970 al 1975.

La famiglia Gola ha commissionato e cura l’affresco Madonna con Santi sulla facciata meridionale di casa Gola di via delle Venti (località Cerega). Sulla parete interna dell’atrio della casa di Stefano Gola in via delle Venti 14f troviamo un affresco con la Sacra Famiglia che ricorda, in forma rustica, “La Madonna della seggiola” di Raffaello.

I membri della famiglia Gola discendono tutti da un unico ceppo che risale al capostipite Piero (nato probabilmente alla fine del ’700), al figlio Angelo (classe 1805) e al nipote Giovanni (classe 1839).
Da Giovanni discendono fondamentalmente 3 rami che fanno capo a 3 figli di Giovanni: Luigi(classe 1857), Carlo(classe 1868 - Carlino) e Marco (classe 1871).

Savino Gola, nipote di Marco, ci ha lasciato delle preziose pagine, scritte in dialetto nella raccolta di ricordi “Na volta”, che raccontano della sua famiglia e della vita nelle nostre campagne.

image 1959. Comunione di Flora.
In queste pagine rivivono personaggi, luoghi, rituali agresti, momenti storici e tradizioni che ci riportano indietro nel tempo, in un mondo ormai dimenticato.

Ecco allora emergere dalla memoria: a Santina, zia Maria a maga, Ana Bastona, Nibie, Insandro Goea, i Mori, i Sgualdi, i Legri e ancora El Caregheta, El Moeta, El Gobeto conte-Eto, Gildo e tanti altri.

Insandro Goea, in particolare, era molto simpatico, ricorda Savino, infatti quando i bambini andavano a trovarlo, li accoglieva cordialmente dicendo loro: “Tosati, beveu un onbra?”, “No grassie”, rispondevano e lui: “Parché, steu mal?”.

Oltre a questi personaggi riemergono dalla memoria momenti epici quali la sagra, le rogazioni, il filò e le ore trascorse sulla strada Postumia sterrata e sicura, perché senza traffico. Trascriviamo qui di seguito alcuni passaggi in italiano tratti da “Na volta”:

La famiglia Gola abitava, al di là della strada Postumia, superato il Baston in fondo alla via che oggi si chiama via Dante Alighieri.

Lì i Gola abiteranno fino al 1955, lo stesso anno in cui Savino diede la maturità classica e “studiava sentà su a grepia dee vache”.

In questa grande casa abitavano 3 famiglie: vi era un’unica cucina per tutti che aveva il pavimento in terra battuta prima e in cemento poi.

Anche la stalla era in comune, ospitava dodici vacche, quattro per famiglia.

Di fronte alla stalla c’era la camera dei veci Marco e Angela Girotto (Angea), nonni di Savino e di Carlo e Domenica Genovese (Meneghina), nonni dei cugini di Savino.

Al primo piano c’erano le camere di tutti e il solaio di Carlo. All’ultimo piano c’era un grande solaio con diverse finestre.

Il padre di Savino Benedetto (Checo) e la madre Amelia Zanatta (Melia) ebbero 10 figli, lo zio Pietro, fratello di Checo, e la zia Jolanda Michielin (Jole) ebbero 5 figli e lo zio Giovanni (Nane) di Carlo e la zia Amabile Pol (Mabie) ebbero anche loro 5 figli, quindi in quella casa vivevano venti bambini, praticamente un asilo!

Poi c’erano tre zii, fratelli del papà di Savino, che erano celibi: Luigi (Ijo), Giovanni (Naneti) e Angelo (Angeo) che aveva perso i piedi a causa del freddo sofferto in trincea durante la Prima Guerra Mondiale.

Lo zio Luigi era particolarmente abile nel prendere gli uccelli con vari tipi di trappole e lo zio Angelo era bravo a fare galosce, zoccoli e sandali con la suola di legno, lui stesso, che aveva perso i piedi in guerra, camminava come impalato e portava d’estate e d’inverno le galosce che si faceva lui.

A quei tempi I nomi delle persone erano sempre gli stessi: Piero, Nane, Toni, Meno, Ijo. Se per caso c’erano due con lo stesso nome, bisognava distinguerli, per esempio due Nane, uno era chiamato Naneti e l’altro Nanate.

Quasi tutti avevano un soprannome: Savino era “Scorsi” per via delle orecchie grandi come quelle dei maiali, il fratello Bruno era “Oci” per via degli occhi stralunati, “el rosso” uno dai capelli rossi e tanti altri soprannomi come “ica”.

imageFine anni ’30 - inizio anni ’40. Da sinistra Bruno, Savino, M. Bruna.
A destra: 25-2-1934. Matrimonio di Benedetto (Checo) con Amelia Zanatta.
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image Anni ’50. Casa Gola, Flora sul davanzale della cucina.
image Da sinistra Catterina G. (Catina), Irma G. in Pizzolon, Amelia Zanatta, Teresa G. in Martini, Jolanda Michielin (Jole) in Piero Gola.


image Angela (Angea) Girotto moglie di Marco Gola.
imageAnni ’50. Luigi Bertuola (marito di M. Bruna Gola) e Checo G.