Famiglie Storiche di Ponzano Veneto
La famiglia: Polon
Polon
ORIGINE DEL COGNOME
Probabilmente dal nome medievale Polonio (lat. Apollonius di origine greca).
In Italia esistono 3 nuclei con le relative varianti (es. Poloni): nella Bergamasca, nel Trevigiano e nel Maceratese.
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Merlengo
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
La famiglia di Angelo Polon di Andrea, nato nel 1773, di professione agricoltore, è iscritta al foglio numero 6138 dei registri anagrafici di Merlengo per gli anni 1835-1838.
Angelo è nato a Povegliano mentre il figlio Valentino del 1806 è nato a Santa Bona. La famiglia si trasferisce a Merlengo da Povegliano prima del 1827, perché Giuseppe, il figlio maggiore di Valentino nasce a Merlengo il 15-01-1827.
Nel 1931 Polon Albino emigra in Argentina e nel 1936. Polon Giovanni Maria di Domenico emigra in Francia.
CAPOSTIPITE | Andrea
NOTIZIE E CURIOSITÀ
Dai ricordi di Orselide Polon e Cristina Tonon
La famiglia Polon abitava in passato in via Muri, nella stessa zona dove oggi abita Orselide, una specie di borghetto abitato oltre che dai Polon anche dai Bernardi, cosiddetti “Manarini”.
Questo gruppo di case, ora ristrutturate e adattate ai tempi moderni, esistono ancora e denotano il forte attaccamento delle persone che vi abitano alle loro radici famigliari.
I Polon erano contadini e lavoravano le terre dell’ospedale S.Maria dei Battuti.
In via Muri abitava dunque il nonno di Orselide Domenico (classe 1874), che ebbe 7 figli da Orsola Condotta (classe 1882): i primi due figli morti in tenera età, Antonietta, morta a 14 anni (da lei prenderà il nome una delle figlie di GianMaria), Vittorio che morirà in Argentina in circostanze misteriose, Ermenegildo, GianMaria, emigrato in Francia, che ebbe due figlie Antonietta e Andrea, Giuseppe sposato con Domenica Bernardi.
Ermenegildo (classe 1905) fece tanti lavori anche all’estero, ma il più importante fu certamente quello di ferraiolo per l’edilizia, preparava infatti i ferri per il cemento armato.
Fu esentato dal partecipare alla Seconda Guerra Mondiale, perché capofamiglia e perché svolgeva un lavoro di vitale importanza.
Cristina Tonon, figlia di Orselide, ricorda che il nonno era chiamato Gildo el Maghetto, perché leggeva le carte, gli arcani minori, alle persone.
Infatti si recavano da lui le persone più disparate, per esempio chi aveva perso il lavoro e voleva sapere quale sarebbe stato il suo futuro, o chi era stato derubato di qualcosa di importante e voleva sapere chi fosse stato e come poteva recuperare quanto gli era stato portato via e tanti altri casi.
Inoltre ricorda che i nonni Gildo e Maria raccontavano ai nipoti tante storie e favole inventate da loro, erano dei grandi narratori che, anche durante i filò nella stalla dei Bernardi, erano capaci di intrattenere grandi e piccini con le loro storie fantasiose.
Ermenegildo sposò il 27-1-1934 Maria Urbanetto e da lei ebbe 5 figli: Vittorio che morì a tre mesi di tetano, Vittorio 2°(classe 1936), Rodolfo (classe 1939), Albina (classe 1946) e Orselide (classe 1947).
Vittorio 2° abitava a Mantova, faceva il sarto e lavorò per la San Remo e per i Corneliani, entrambe aziende di abbigliamento maschile.
Rodolfo faceva il falegname e lavorò per la ditta Sartori di S. Pelajo.
Albina, seguendo un percorso molto simile a quello della sorella Orselide, lavorò per Benetton, per la ditta Marper, diventata poi Linea Golf e per la pellicceria Bin.
Orselide iniziò a lavorare a tredici anni nel primo laboratorio dei Benetton che si trovava alle porte di Treviso nel quartiere S. Bona e contava una quindicina di operaie.
Il suo compito inizialmente era quello di preparare le matasse di lana per le macchine, poi acquisita una certa esperienza, cominciò a confezionare a mano maglie di vario tipo. Orselide ricorda con piacere questo periodo, perché si era creato un clima di amicizia tra le lavoranti e anche con Giuliana Benetton che dirigeva il laboratorio.
Nel 1966 sposò Renato Tonon e da lui avrà due figli Cristina ed Elvis.
Purtroppo Renato morirà in un incidente stradale l’8 luglio 1972 lasciando Orselide sola con due bambini piccoli. Rimasta quindi vedova molto giovane, continuerà a lavorare con grande impegno e dispendio di energie per i marchi di maglieria Marper e Linea Golf e anche per le fabbriche di ceramica Fontebasso e Tognana.
Ma un’altra terribile disgrazia segnerà la vita di Orselide, infatti per una tragica coincidenza, il 26 gennaio 1992, vent’anni dopo la morte del marito, perderà anche il figlio Elvis in un incidente stradale.
Probabilmente dal nome medievale Polonio (lat. Apollonius di origine greca).
In Italia esistono 3 nuclei con le relative varianti (es. Poloni): nella Bergamasca, nel Trevigiano e nel Maceratese.
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Merlengo
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
La famiglia di Angelo Polon di Andrea, nato nel 1773, di professione agricoltore, è iscritta al foglio numero 6138 dei registri anagrafici di Merlengo per gli anni 1835-1838.
Angelo è nato a Povegliano mentre il figlio Valentino del 1806 è nato a Santa Bona. La famiglia si trasferisce a Merlengo da Povegliano prima del 1827, perché Giuseppe, il figlio maggiore di Valentino nasce a Merlengo il 15-01-1827.
Nel 1931 Polon Albino emigra in Argentina e nel 1936. Polon Giovanni Maria di Domenico emigra in Francia.
CAPOSTIPITE | Andrea
NOTIZIE E CURIOSITÀ
Dai ricordi di Orselide Polon e Cristina Tonon
La famiglia Polon abitava in passato in via Muri, nella stessa zona dove oggi abita Orselide, una specie di borghetto abitato oltre che dai Polon anche dai Bernardi, cosiddetti “Manarini”.
Questo gruppo di case, ora ristrutturate e adattate ai tempi moderni, esistono ancora e denotano il forte attaccamento delle persone che vi abitano alle loro radici famigliari.
I Polon erano contadini e lavoravano le terre dell’ospedale S.Maria dei Battuti.
In via Muri abitava dunque il nonno di Orselide Domenico (classe 1874), che ebbe 7 figli da Orsola Condotta (classe 1882): i primi due figli morti in tenera età, Antonietta, morta a 14 anni (da lei prenderà il nome una delle figlie di GianMaria), Vittorio che morirà in Argentina in circostanze misteriose, Ermenegildo, GianMaria, emigrato in Francia, che ebbe due figlie Antonietta e Andrea, Giuseppe sposato con Domenica Bernardi.
Ermenegildo (classe 1905) fece tanti lavori anche all’estero, ma il più importante fu certamente quello di ferraiolo per l’edilizia, preparava infatti i ferri per il cemento armato.
Fu esentato dal partecipare alla Seconda Guerra Mondiale, perché capofamiglia e perché svolgeva un lavoro di vitale importanza.
Cristina Tonon, figlia di Orselide, ricorda che il nonno era chiamato Gildo el Maghetto, perché leggeva le carte, gli arcani minori, alle persone.
Infatti si recavano da lui le persone più disparate, per esempio chi aveva perso il lavoro e voleva sapere quale sarebbe stato il suo futuro, o chi era stato derubato di qualcosa di importante e voleva sapere chi fosse stato e come poteva recuperare quanto gli era stato portato via e tanti altri casi.
Inoltre ricorda che i nonni Gildo e Maria raccontavano ai nipoti tante storie e favole inventate da loro, erano dei grandi narratori che, anche durante i filò nella stalla dei Bernardi, erano capaci di intrattenere grandi e piccini con le loro storie fantasiose.
Ermenegildo sposò il 27-1-1934 Maria Urbanetto e da lei ebbe 5 figli: Vittorio che morì a tre mesi di tetano, Vittorio 2°(classe 1936), Rodolfo (classe 1939), Albina (classe 1946) e Orselide (classe 1947).
Vittorio 2° abitava a Mantova, faceva il sarto e lavorò per la San Remo e per i Corneliani, entrambe aziende di abbigliamento maschile.
Rodolfo faceva il falegname e lavorò per la ditta Sartori di S. Pelajo.
Albina, seguendo un percorso molto simile a quello della sorella Orselide, lavorò per Benetton, per la ditta Marper, diventata poi Linea Golf e per la pellicceria Bin.
Orselide iniziò a lavorare a tredici anni nel primo laboratorio dei Benetton che si trovava alle porte di Treviso nel quartiere S. Bona e contava una quindicina di operaie.
Il suo compito inizialmente era quello di preparare le matasse di lana per le macchine, poi acquisita una certa esperienza, cominciò a confezionare a mano maglie di vario tipo. Orselide ricorda con piacere questo periodo, perché si era creato un clima di amicizia tra le lavoranti e anche con Giuliana Benetton che dirigeva il laboratorio.
Nel 1966 sposò Renato Tonon e da lui avrà due figli Cristina ed Elvis.
Purtroppo Renato morirà in un incidente stradale l’8 luglio 1972 lasciando Orselide sola con due bambini piccoli. Rimasta quindi vedova molto giovane, continuerà a lavorare con grande impegno e dispendio di energie per i marchi di maglieria Marper e Linea Golf e anche per le fabbriche di ceramica Fontebasso e Tognana.
Ma un’altra terribile disgrazia segnerà la vita di Orselide, infatti per una tragica coincidenza, il 26 gennaio 1992, vent’anni dopo la morte del marito, perderà anche il figlio Elvis in un incidente stradale.
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