Famiglie Storiche di Ponzano Veneto

La famiglia: Borsato

Borsato

image  da sinistra: Attilia, Maria, Eliseo, Anna De Marchi (da Selva), Giuseppe e sua madre Teresa Zanatta (da Cusignana). Davanti la piccola Giovanna. Manca Abele, emigrato in Canada..

ORIGINE DEL COGNOME
Dal nome personale Borso con suffisso -at (at) o derivato dal toponimo Borso del Grappa (TV), o un soprannome tratto da borsa, o dal medievale Bursa o ancora da Borsát, voce del ladino bellunese e fassano che significa ragazzo.

FRAZIONE DI PROVENIENZA | Paderno

PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Giuseppe Borsato di Benedetto, nato nel 1866, di professione oste e negoziante di generi diversi, è iscritta al foglio numero 7787 dei registri anagrafici di Ponzano Veneto, lettera B per gli anni 1901-1930. Giuseppe arriva a Paderno da Camalò di Povegliano il 12-11-1920.

CAPOSTIPITE | Benedetto (da cui deriva l’originario soprannome di Benetti).

SOPRANNOME | Bacheta

image Benedetto Borsato e Teresa Zanatta.
NOTIZIE E CURIOSITÀ
La famiglia Borsato è originaria di Camalò di Povegliano e precisamente del Borgo S. Antonio.

In origine erano detti Benetti dal loro capostipite Benedetto. Giuseppe (classe 1866) figlio di Benedetto fu Consigliere comunale di Povegliano e nel 1907 emigrò in Canada assieme al figlio Abele di soli 14 anni. (Riguardo ai molti componenti della famiglia Borsato che sono emigrati si veda Le rondini di Ponzano di Luigino Righetto, ed. Associazione Trevisani nel Mondo 2012, p. 159 e segg.).

Abele (classe 1893), grande lavoratore e manualmente molto abile, tanto da valutare il peso degli oggetti soltanto con le mani, fece numerosi lavori che gli permisero di acquisire ottime competenze: il boscaiolo, in tempi in cui si stavano costruendo le ferrovie canadesi ed erano necessari grossi tronchi per le traversine, il carpentiere, il fabbro, il falegname e il contadino. Nel 1920 rientrò in Italia portando con sé i suoi preziosi attrezzi da lavoro e un buon bagaglio di conoscenze di cui fece tesoro.

image 1951. Abele (Joanin) e Stella Borsato con i figli Mario, Lino, Giuseppe e Pasquale. La foto è stata scattata prima della partenza del figlio Mario per il Canada.
Nel 1922 si sposò con Stella Zanatta e dalla loro unione nacquero quattro figli: Pasquale, Giuseppe, Lino e Mario, tutti con una vena artigianale e artistica trasmessa appunto dal padre.

In particolare Mario molto appassionato di bicicletta gareggiò da dilettante con la Ciclo Piave ed ebbe occasione di correre con la Bianchi nella scuderia di Biagio Cavanna, scopritore di Fausto Coppi e allenatore di Costante Girardengo, detto “Il mago di Novi”.

Nel 1951 emigrò in Canada portandosi dietro la passione per la bicicletta, tanto che nel 1974 contribuì alla fondazione del Sudbury Cycling Club e quindi alla diffusione della cultura della bicicletta in Canada.

Il fratello Lino faceva il falegname, ma ben presto divenne un mobiliere di rango disegnando e lavorando mobili di lusso con grande perizia artigianale, per la quale vinse il 1° premio nazionale al Concorso indetto in epoca fascista per valorizzare le Arti e i Mestieri.

image 1933. Matrimonio di Iseo e Giustina De Stefani.

image Primi anni ’40. Giuseppe Borsato in seconda fila tra i due ufficiali con la divisa bianca.


image Abele e Stella con la bicicletta con motore Moschito regalatale qualche anno dopo.
Il fratello Giuseppe (classe 1922) si arruolò volontario nella regia Aeronautica a soli 19 anni e nel 1941 frequentò la Scuola Specialisti di Varese conseguendo l’idoneità di specialista motorista. (v. foto)

Partecipò alle operazioni di guerra nel Mediterraneo e in A.S.I. (Africa Settentrionale Italiana) dal 17 giugno 1942 all’8 maggio 1945 e terminò la sua esperienza bellica con all’attivo 4 Campagne di Guerra e una specializzazione in ambito meccanico che gli permise, a guerra finita, di inserirsi facilmente nel mondo del lavoro.

Pasquale (classe 1936 d°Ale) invece si è dedicato tutta la vita alla sartoria: passione che nacque per caso, perché giovanissimo, aveva appena 11-12 anni, confezionò al fratello Lino un vestito per Natale, infatti il sarto gli aveva detto di ripassare dopo Natale e lui sconsolato non sapeva a chi rivolgersi.

image Gruppo di famiglia al matrimonio di Pasquale e Laura.


image 1965. Matrimonio di Pasquale e Laura (testimone Savino Gola).
Il suo vero lavoro iniziò a Paderno presso un sarto di Merlengo soprannominato Quajia che aveva il laboratorio dove oggi c’è l’erboristeria in via Pioppe, al lui subentrerà in seguito il lavorante anziano Vito Favero (Vacariol). Pasquale ricorda però che fu la signora Marina Biasetto, la mamma di Azelio Tonellato ad insegnargli i primi rudimenti: a tenere l’ago in mano e a mettere il ditale. Lavorò poi a S. Bona Vecchia presso il sarto Riccardo Pàttaro che si era trasferito lì dopo che il bombardamento di Treviso del 7 aprile ’44 gli aveva distrutto il laboratorio e che continuava ad avere clienti grazie alla solidarietà dei colleghi sarti.

Contemporaneamente Pasquale frequentò il noto Istituto Callegari di Treviso. Lavorò presso Pàttaro dai 14 ai 18 anni, percependo 500 £ e pagandone 300 per la custodia della bicicletta!

In seguito fu assunto da Morosini a Selva del Montello e, tra i 20 e i 22 anni, lavorò come tagliatore alla sartoria industriale Rostoj sempre a Selva del Montello.

Poco prima di partire per la Svizzera aprì la sua bottega di sartoria in piazza a Selva del Montello.
Ritornato in Italia lavorò ancora a Noale e, dopo il matri- monio con Laura Povegliano, a Dosson alle Confezioni “Amica” come responsabile del reparto finissaggio.

Nell’85 dopo la chiusura di questa fabbrica, all’età di 49 anni, lavorerà in proprio avvalendosi della preziosa collaborazione della moglie Laura.

image Paderno 2009. Pasquale e Laura il giorno dell’inaugurazione del monumento ai Fanti.
image Paderno 2015. 50° anniversario di matrimonio di Pasquale e Laura: all’uscita dalla Parrocchiale di Paderno, la stessa chiesa dove fu celebrato il matrimonio tanti anni prima.

Uomo molto impegnato nel sociale, ha contribuito direttamente alla fondazione di diverse associazioni quali: Aido (Sez. Ponzano V.to), Associazione Fanti d’Italia (Sez. Ponzano V.to e Provinciale), Avis (Sez. Ponzano V.to), Calcio Ponzano - Comitato Zona Nord - Trevisani nel Mondo (Sez. Ponzano V.to), Unione Ricreativa Baruchella. In queste associazioni garantisce tuttora la sua fattiva presenza come volontario.

In particolare nel 1972 Pasquale fondò assieme ad altri l’U.R.B. (Unione ricreativa Baruchella) dalla quale, all’inizio degli anni ’90, nascerà la Sagra della Ciliegia, una manifestazione ideata da Pasquale che rimase colpito dalla festa organizzata a Marostica per la famosa ciliegia.

image Treviso Chiostro di S. Caterina 2013. Visita alla mostra dei IUAV. Pasquale spiega i capi esposti condividendo con Giovanna l’interesse in fatto di abiti e stile. In questa occasione Pasquale rilascia un’intervista nel corso della quale spiegherà cosa voleva dire “far el sartor” e qual era il “sapere” riguardo a questo lavoro artigianale prima dell’industrializzazione
Fu così che, pensando alle coltivazioni di ciliegi impiantati da Francesco Rossi (Cesco) in Baruchella, Ale decise di proporre questa iniziativa all’allora sindaco Dino Bonesso.

Oggi la sagra della Ciliegia è arrivata alla 28a edizione ed è una delle feste più apprezzate sia in paese che fuori. Inoltre, con i Decreti Delegati e come genitore, Pasquale ha seguito attivamente tutto il percorso di studio dei 5 figli, dalle elementari alle superiori, è stato più volte rappresentante di Classe, di Circolo e di Istituto.

È stato particolarmente attivo nella piccola Scuola Elementare di Campagna con progetti realizzati di acquisto solidale e attività integrative pomeridiane per gli alunni. Impegnato anche politicamente Pasquale ha ricoperto la carica di Consigliere dal 1980 al 1995.

La figlia di Pasquale, Giovanna, architetto, si è classificata 1a al Concorso letterario “Alla ricerca del libro perduto” dal titolo: “Immaginazione della natura” del 2007 con l’elaborato:
Annota sempre i tuoi appunti su un diario.

Ultimamente ha ideato il progetto BARUBICI che si prefigge di trasformare il passaggio di Cicloturisti attraverso la Zona Nord di Ponzano Veneto in un’occasione di lavoro per gli abitanti dei vari itinerari.

Le parole chiave di questo progetto sono: Baruchella, cicloturismo, ciclabilità, ospitalità e lavoro.

La famiglia di Giuseppe Borsato, a partire dagli anni ’20 del ’900 ha gestito fino ai giorni nostri la famosa osteria “da Bacheta” in via Camalò, località Baruchella. (si veda A spasso per le antiche osterie di Ponzano, Grafiche Antiga 2017, pp. 50-53).

Iseo Borsato, quando il fratello Abele torna dal Canada, emigra in Francia e nel 1923 si trasferisce in Australia dove rimane fino al 1932.

Dopo questo periodo si occuperà dell’osteria “da Bacheta” assieme ai figli.

Il figlio di Iseo Ugo (Bachetin), noto doratore e intagliatore su legno in stile ’700 veneziano, ha ricevuto nel 2011, dal Gruppo “Milo Burlini”, il Premio Mastro d’Oro per la maestria dimostrata nell’antica tecnica artigianale da lui impiegata.

Oltre a Mario di Abele di cui abbiamo già parlato diffusamente, nel ’900 sono emigrati:
Borsato Arcangelo fu Gio.Maria nel 1957 in Francia Borsato Bruno nel 1972 in Canada (2 maschi e 2 femmine - 4 persone in totale).

image il Mastro Ugo Borsato festeggiato da parenti e amici.
image Ugo Borsato mastro d’oro 2011.

image Ugo Borsato al lavoro.