Famiglie Storiche di Ponzano Veneto

La famiglia: Santi

Santi

image  Osteria da Marchi fine anni ‘90. I cugini Santi (mancano Rizieri e Anna Maria)..

ORIGINE DEL COGNOME
Da Santo, Sanctus nome personale latino di età imperiale: sacro, venerato, santo.

FRAZIONE DI PROVENIENZA | Paderno

PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Angelo Santi di Bernardo, nato nel 1755, di professione agricoltore, risulta iscritta al foglio numero 6155 dei registri anagrafici di Merlengo, per gli anni 1835-1838.

La famiglia è originaria di Postioma. Infatti Angelo nasce a Postioma nel 1755. Suo figlio Giovanni fratello di Bernardo del 1782, nasce a Merlengo il 21-08-1777.

CAPOSTIPITE | Bernardo

image 1950. Casa Boin. Silvio e Giuseppina in partenza per il viaggio di nozze.
image 1952. Giuseppina con Rizieri.

image Merlengo 24-8-1956. Inaugurazione del nuovo asilo. Rizieri dopo aver recitato una poesia alla presenza delle Autorità Comunali, del Vescovo Egidio Negrin, don Remigio Tessarolo, don Piero Filippetto e don Luigi Favero.
Dai ricordi di Angelo e Gianni Santi
La famiglia Santi abitò per diversi anni in una casa in via S. Bartolomea che era chiamata “el Tribunal”, da lì si trasferì attorno agli anni ’30 nel cosiddetto “Paeasson” in via Chiesa. Quest’ultima abitazione è sempre stata il vero punto di riferimento della famiglia e il ritrovo nelle ricorrenze importanti. Qui infatti continuò a vivere il nonno Modesto e tre dei suoi figli: Alfeo, Raffaele e Biagio fino alla metà degli anni ’60.

Modesto (classe 1882-ch.°Virginio detto Carte), uomo dal carattere forte e autoritario, era mediatore di sementi, granaglie e fieno.

Parteciperà alla Prima Guerra Mondiale e per questo riceverà l’onorificenza della Croce di Cavaliere di Vittorio Veneto.

Ebbe dalla moglie Anna Troncon 9 figli: Palmira (classe 1908), Caterina (classe 1909 Ijeta), Maria (classe 1911), Alfeo (classe 1914), Silvio (classe 1915), Mercede (classe 1917), Raffaele (classe 1919), Assunta (classe 1921), Biagio (classe 1925). Con molta probabilità tutti questi figli nacquero nel “Tribunal”.

Palmira rimase vedova nel 1963 di De Rossi Abele che morì di silicosi dopo aver lavorato in miniera e alla fabbrica di munizioni SIMMEL di Castagnole.

image Al Paeasson, fine anni ‘60. Al centro Modesto, a sinistra Assunta, a destra Biagio, dietro da sinistra Caterina (Ijeta), Raffaele, Silvio e Alfeo.
Caterina (Ijeta) era vedova di guerra, infatti il marito Umberto Baseggio, ex finanziere, morì nel siluramento della nave che trasportava i soldati italiani da Bari a Creta e fu dichiarato disperso.

Maria sposò Mario Guerretta, Mercede Italo Pivato (Scogni),il primo elettricista di Merlengo che si trasferiva in bicicletta anche a Treviso portando con sé una lunga scala da lavoro.

Assunta sposò Abramo Biscaro emigrato in Canada nel 1947, nel 1948 Assunta e Il figlio Cornelio (Alberto) lo raggiunsero per rimanervi tutta la vita.

Tuttora i figli Alberto e Silvye vivono in Canada.

Raffaele durante la Seconda Guerra Mondiale combattè concentramento in Sudafrica. Dopo la guerra emigrò in Canada dove rimase per quattro anni con la moglie Giovannina Zanatta (Giannina) e il figlio Marcello che lo avevano raggiunto.

Tornato dalla guerra lavorò nella fabbrica di spazzole ACCA KAPPA della famiglia Krüll.

Silvio durante la Seconda Guerra Mondiale combattè, come carrista, in Somalia, Egitto e Libia.

image Osteria “da Marchi”. I 9 fratelli Santi (di Modesto classe 1882). Da sinistra Alfeo (scarper), Raffaele, Biagio (Biasi morto nel 1976), Silvio (meccanico biciclette). Da sinistra Caterina (Ijeta), Palmira, Assunta, Maria, Mercede.
Il figlio Angelo ricorda che il papà raccontava che si muoveva sempre con un certo timore, perché c’era il pericolo di sabotaggio da parte delle popolazioni locali.

Silvio seguì lo stesso destino del fratello Raffaele, tant’è che si ritrovarono, tra una baracca e l’altra, nello stesso campo di concentramento in Sudafrica.

Durante la prigionia, per passare il tempo, costruivano con i bossoli dei proiettili accendini, penne e oggetti vari.

Silvio in quegli anni contrasse la malaria, malattia che continuò a ripresentarsi anche a casa, una volta rientrato a Merlengo.

Si sposò nel 1950 con Giuseppina Boin che, da bambina, aveva lavorato alla fabbrica di piastrelle Appiani dove servivano lavoranti con le mani piccole. Giuseppina lavorò anche alla fabbrica di munizioni SIMMEL di Castagnole e in età matura fece la sarta.

Nel dopoguerra Silvio lavorò come meccanico di biciclette presso le ditte Mattarollo e Cicli S. Marco.

Alfeo ha combattuto in Russia ed è tornato a casa Giuseppina con i figli Rizieri, Francesca, Angelo e Gianni. con seri problemi ai polmoni a causa degli stenti e del freddo sofferto in quella campagna di guerra.

image Giuseppina con i figli Rizieri, Francesca, Angelo e Gianni.
A Merlengo ha lavorato come calzolaio (Scarper) nel laboratorio di Primo Durante (Primo Poeo) in via Talponera e poi nella sua casa in via Chiesa.

Biagio invece, scampato alla guerra per la giovane età, lavorò alla fabbrica Fontebasso lungo la strada Feltrina.

Nipoti di Modesto (Virginio-Carte):
di Caterina: Giancarlo e Mario.
di Maria: Luciano e Luciana
di Alfeo: Luigi (Gigi)
di Silvio: Rizieri, Francesca, Angelo e Gianni
di Mercede: Marcello (Angin), Anna Maria e Gabriella
di Raffaele: Marcello, Corrado, Giorgio e Rosanna
di Assunta: Cornelio (Alberto), Silvye
di Biagio: Gianni (morto adolescente in un incidente stradale), Luisa,
Renato e Giannina (in ricordo del fratello Gianni)

image Anna Troncon.
image Modesto Santi.

image Giuseppina con i figli Rizieri, Francesca, Angelo e Gianni..