Famiglie Storiche di Ponzano Veneto
La famiglia: Piovesan
Piovesan
ORIGINE DEL COGNOME
Dall’aggettivo etnico piovesano relativo a Piove di Sacco nel Padovano o dal toponimo Pieve.
La forma apocopata è particolarmente presente nel Trevigiano e a Ponzano Veneto.
APPA VR: In data 8 agosto 1661 viene battezzata Antonia di Bertolo Piovizan e di Margarita.
E 1719: viene citato Francesco Piovesan detto Quajotto.
Il 4 febbraio 1723 Anzolo figlio di Bastian Piovesan et Agata figlia di Cristoffolo Favero contraggono matrimonio.
APM 1796 Elenco capifamiglia: Paolo Piovesan è nominato tra i masieri.
1798 Giuseppe, Paolo, Gio:, Marco e Giacinto Piovesan sono nominati tra i capifamiglia.
CAPOSTIPITE Marco o Mauro? | Piovesan
FRAZIONE DI PROVENIENZA | PONZANO
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
Nell’archivio parrocchiale di Ponzano dal 1678 (Giustina Piovesan di Marco o Mauro?).
AC:La famiglia di Domenico Piovesan di Giovanni, nato nel 1759, di professione agricoltore, è iscritta al foglio numero 6440 dei registri anagrafici di Ponzano per gli anni 1835-1838.
La famiglia è originaria di Fontane e si è trasferita a Ponzano in data imprecisata ma prima del 1821, data di nascita di Francesco, figlio di Mario, componente della famiglia non riportato in questo elenco ma facente parte della stessa.
SOPRANNOME | Piton e Pitoneti (Angelo, Gianmario e Gino residenti in via Caotorta).
Dall’aggettivo etnico piovesano relativo a Piove di Sacco nel Padovano o dal toponimo Pieve.
La forma apocopata è particolarmente presente nel Trevigiano e a Ponzano Veneto.
APPA VR: In data 8 agosto 1661 viene battezzata Antonia di Bertolo Piovizan e di Margarita.
E 1719: viene citato Francesco Piovesan detto Quajotto.
Il 4 febbraio 1723 Anzolo figlio di Bastian Piovesan et Agata figlia di Cristoffolo Favero contraggono matrimonio.
APM 1796 Elenco capifamiglia: Paolo Piovesan è nominato tra i masieri.
1798 Giuseppe, Paolo, Gio:, Marco e Giacinto Piovesan sono nominati tra i capifamiglia.
CAPOSTIPITE Marco o Mauro? | Piovesan
FRAZIONE DI PROVENIENZA | PONZANO
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
Nell’archivio parrocchiale di Ponzano dal 1678 (Giustina Piovesan di Marco o Mauro?).
AC:La famiglia di Domenico Piovesan di Giovanni, nato nel 1759, di professione agricoltore, è iscritta al foglio numero 6440 dei registri anagrafici di Ponzano per gli anni 1835-1838.
La famiglia è originaria di Fontane e si è trasferita a Ponzano in data imprecisata ma prima del 1821, data di nascita di Francesco, figlio di Mario, componente della famiglia non riportato in questo elenco ma facente parte della stessa.
SOPRANNOME | Piton e Pitoneti (Angelo, Gianmario e Gino residenti in via Caotorta).
Dai ricordi di Ettore Piovesan (Piton)
Ettore, assieme alla mamma e la sorella Maria, parte all’età di due anni per l’Abissinia per raggiungere il papà Leone che era partito precedentemente in cerca di lavoro. Tutto procede per il meglio fino al 1938 quando gli Inglesi occupano l’Africa orientale costringendo l’Italia di Mussolini a ritirarsi. Ecco allora che Leone Piovesan viene fatto prigioniero e internato in Kenia fino al 1948.
Ettore, la mamma Elvira, le sorelle Maria e Giovannina, nata nel 1938 in Africa, vengono anch’essi fatti prigionieri dagli Inglesi e dopo un anno vengono imbarcati sulle navi bianche della Croce Rossa. Intraprendono un lungo viaggio con destinazione Italia che li porterà a circumnavigare l’Africa, attraversando lo stretto di Gibilterra minato dai nemici. Durante la lunga navigazione, Ettore contrae la malaria e quindi, toccato il suolo italiano, verrà trasferito, assieme alla madre, per due mesi all’ospedale di Piombino per essere curato.
Le sorelline Maria e Giovannina invece verranno sistemate in una colonia a Marinella di Sarzana. La famiglia ritorna a Treviso nell’agosto del 1942, ma a causa dell’intensificarsi dei bombardamenti sarà costretta a spostarsi a Ponzano nel 1943.
Sono anni difficili e pericolosi, ma Ettore riesce comunque a frequentare le Scuole Elementari e a vivere serenamente la vita di paese. Nel 1946 inizia a frequentare le Scuole Industriali, prima a Treviso e poi a Dosson. Nel frattempo il papà Leone, ritornato dalla prigionia, decide di emigrare in Venezuela in cerca di fortuna, così nel 1949 Ettore, con il resto della famiglia, lo raggiunge.
Inizia per i Piovesan una nuova vita.
In Venezuela, dopo aver fatto il carrozziere per alcuni anni, Ettore scopre la fotografia che, da hobby, diventa una vera e propria professione. Con l’aiuto del padre e soprattutto della moglie Anna riuscirà a dar vita a Caracas ad un laboratorio fotografico molto noto e apprezzato.
Contemporaneamente, quando il lavoro glielo consente, si dedica all’altra sua grande passione: la barca a vela che lo porterà nel 1982 ad affrontare la traversata atlantica.
Dopo quarant’anni di lavoro nel campo della fotografia analogica, il digitale decreterà la fine della sua attività così verso la fine degli anni ’90 deciderà, assieme alla moglie, di rientrare in Italia stabilendosi a Ponzano.
Tornato al paese di origine donerà la sua ricca collezione di macchine fotografiche al Comune di Ponzano Veneto creando un museo permanente sulla storia della fotografia fruibile da tutti. Per questo motivo e per la pluridecennale esperienza e abilità in campo fotografico Ettore Piovesan, ha ricevuto nel 2018 dal Gruppo “Milo Burlini” il Premio Mastro d’Oro.
Di questo ramo faceva parte anche Emilio Piovesan (classe 1886) da tutti conosciuto con il nomignolo di Negus per la sua caratteristica carnagione scura.
Emilio sposò Amabile De Rossi (Fermeti classe 1905)) e da lei ebbe 6 figli: Maria (classe 1936), Amalia (classe 1937), Pierina (classe 1939), Pietro (classe 1941), Eugenio (classe 1942 Nino) e Aroldo (classe 1950). Fino alla Prima Guerra Mondiale fece il contadino, tornato dalla guerra, decise di aprire una frasca in una casa alla fine di via Livello che ospitava la sua famiglia al piano superiore mentre al piano terra c’era la cucina e la frasca.
Questo locale era molto frequentato, anche perché si sapeva che si potevano incontrare 3 ragazze da marito e i giovanotti volentieri gironzolavano attorno alla frasca…
Un giorno si fermò nel locale il sig. Tarantola, noto venditore di libri, accompagnato da un’amica spagnola alla quale era morto il figlio Aroldo.
Quando vide Amabile incinta e prossima al parto, le disse che avrebbe fatto da madrina al nascituro se gli avesse messo il nome Aroldo e così fu, ecco perché l’ultimo figlio di Emilio e Amabile si chiama così.
Un tempo era obbligatorio tenere chiuso il 1° maggio, festa dei lavoratori, tant’è che i carabinieri spesso venivano da Paese in bicicletta per controllare che la chiusura fosse rispettata, ma Emilio, l’anno che nacque Aroldo, per festeggiare decise di preparare lo stesso dei tavoli per i clienti in un boschetto di proprietà Ramanzini vicino alla frasca.
Le 3 ragazze Piovesan andavano in casa Burlini per i lavori domestici agli ordini della signora Teresa, la domestica di fiducia, e si occupavano prevalentemente del pollame.
A questo proposito Pierina ricorda un divertente episodio: la sorella Maria e Teresa, la fedele domestica dei signori Burlini, partirono un giorno da Ponzano alla volta del Consorzio Agrario di Treviso per andare a prendere con un’asina (mussa) il mangime per le galline ovaiole.
Arrivate a S. Pelaio, l’asina non andava più avanti e non c’era verso di convincerla a continuare il viaggio. A Maria e a Teresa venne allora in mente di acquistare del pepe in un vicino casoin. È presto detto dove misero quella manciatina di pepe… e l’asina, come imbizzarrita, cominciò a correre forte, tanto che in breve tempo arrivarono al Consorzio recuperando il tempo perso.
Ritornate a casa, Maria e Teresa raccontarono il fatto ai signori Burlini che, divertiti, risero a crepapelle, fino a piangere per la situazione ridicola.
CAPOSTIPITE Sante | Piovesan
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Merlengo
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Gaetano Piovesan di Sante, nato nel 1770, di professione agricoltore, è iscritta al foglio numero 6124 dei registri anagrafici di Merlengo per gli anni 1835-1838 Gaetano nasce a Musano nel 1770 e sposa Gasparini Anna di Sala di Campagna ora Istrana. Si trasferisce con la famiglia a Merlengo in data imprecisata, comunque prima del 1818, anno di nascita a Merlengo del nipote Sante.
SOPRANNOME | Dal Sasso
Dai ricordi di Margherita (Marta) Piovesan
Il nonno Carlo Paolo (classe 1877) di Luigi (classe 1848) era carabiniere e prestò servizio a Roma per cinque anni. Durante la Prima Guerra Mondiale ebbe il compito di riportare al fronte i soldati che fuggivano da Caporetto e che, se catturati, sarebbero stati passati per le armi in quanto considerati disertori.
Molto fiero dell’uniforme che portava, si comportò sempre in maniera di essere degno dell’Arma e fedele al motto dei Carabinieri “Semper fidelis” (Nei secoli fedele).
Coerente con il giuramento di fedeltà al re, Carlo rimase per sempre monarchico, infatti votò per la monarchia al referendum del 1946 e rimproverò aspramente i parenti che avevano scelto la repubblica.
Dopo la guerra fece il contadino.
I Piovesan di Merlengo infatti erano fittavoli della signora Arpalice Occioni Bonafons di Asolo e abitavano in quella che loro chiamavano “Casa dea Parona”, cioè nel casolare che ancora oggi possiamo vedere dietro alla macelleria Torresan e che in seguito diventò di proprietà della famiglia Montagner.
In questa casa abitarono fino al 1940, tranne Umberto che vi rimase fino a metà anni ’50.
I Piovesan lavoravano le terre che si trovavano in parte nella zona del cimitero di Merlengo e in parte vicino alla strada Postumia all’altezza della chiesetta di S. Vito.
Ebbero la possibilità di trasferirsi nelle terre della neonata Littoria, dove il Fascismo offriva migliori condizioni di vita consegnando ai coloni una casa e un appezzamento di terreno da coltivare, ma, dato che gli anziani genitori di Carlo non se la sentivano di affrontare una nuova vita, si decise di rispettare la loro decisione e così la famiglia rimase a Merlengo.
Dei figli di Carlo e di Genoveffa Bufolo (classe 1876) sappiamo che nel 1897 era nato Beniamino 1° che morì in tenera età di quella che allora chiamavano “paralisi nervina”, cioè di poliomelite.
Beniamino 2° emigrò in Argentina nel 1923 e Vittorio in Francia nel 1948.
Luigi (classe 1917) morì di tubercolosi, contratta in guerra, nel sanatorio di Vittorio Veneto nel 1944, i suoi resti si trovano nell’oratorio di S. Gaetano adiacente alla villa Cicogna di Paderno.
Egli dimostrò fin da piccolo un’innata passione per la musica, infatti studiò a Treviso presso il m° Ireneo Fuser, docente e concertista di fama internazionale.
Il giovane Luigi, che ottenne sempre voti alti nelle prove d’esame organistico, divenne organista titolare della parrocchia di Merlengo. La collaborazione e il felice sodalizio con il chierico Angelo Martini, direttore del coro, fecero crescere il numero dei componenti del coro, la vastità e la qualità del repertorio.
Luigi era anche molto amico di Mario Pretotto, anche lui organista della parrocchia di Merlengo, che aveva di lui una grande stima e lo considerava un talento di particolare valore. (tratto da Merlengo storia di una comunità e della sua chiesa - Editore S. Liberale 2007).
La sorella Elena, moglie di Alfeo Santi, diede al figlio, a tutti noto come Gigi, il nome di Luigi Carlo in ricordo del fratello morto prematuramente e del padre.
CAPOSTIPITE Zuane | Piovesan
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Merlengo
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AM: 1796 Elenco dei capifamiglia: Zuane Piovesan detto Tirondello è citato tra i pisnenti.
AC: La famiglia di Giuseppe Piovesan di Marco, nato nel 1799, di professione castaldo, è iscritta al foglio numero 6189 dei registri anagrafici di Merlengo per gli anni 1835-1838.
SOPRANNOME | Tirondello (Tirondeo)
Dai ricordi di Maria Elena (Bianca) Piovesan (Tirondea)
Giuseppe (Bepi) Piovesan di Antonio (classe 1902) e Noebe (Noemi) Pretotto del Borgo Ruga ebbero 5 figli: Liana Lucia (classe 1926), Giuseppina (classe 1929), Maria Elena (1931), Dante (classe 1935) e Carmelitana (Carmelita classe 1943). La famiglia abitava in via Ruga sulla destra all’altezza dell’attuale officina Ruffin.
Noebe, da tutti chiamata Noemi) gestì negli anni ’30 l’osteria “da Noemi” in via Pioppe, che precedentemente si chiamava “dalla Romagnola”.
Giuseppe era impresario edile e lavorava per il Genio civile e militare.
Dava molta importanza alla cultura e ci teneva che, femmine comprese, i suoi figli studiassero.
Infatti Giuseppina studiò a Padova presso un Istituto tecnico femminile, Maria Elena e Liana presso l’Istituto Commerciale che aveva sede a Treviso vicino alla chiesa di S. Agnese (attuale Istituto Besta), Carmelitana (Carmelita) presso l’Istituto Magistrale dalle Suore Canossiane, Dante, dopo aver studiato qualche anno da geometra, subentrò al padre nell’impresa di famiglia che oggi si chiama Immobiliare Green sas di Piovesan Dante.
Dante, oltre ad aver gareggiato per l’US Cicogna di atletica, assieme a Danilo Povegliano, Gino Zanatta, Massimiliano Rotino e Antonio Povegliano (Toni Ciucia), è stato il fondatore dell’US CICOGNA di PADERNO di atletica e della squadra di calcio CSI del Ponzano.
Maria Elena, chiamata Bianca per il colore dei capelli di un biondo intenso, ha fatto la sarta per tutta la vita.
Da giovane si recava in bicicletta a Treviso presso la signora Martini che fu la sua maestra e che la fece entrare in contatto con una clientela selezionata ed esigente.
Nel 1954 si sposò con Giuseppe Sartorello, andò ad abitare in via S. Bona vecchia e in casa continuò il suo lavoro di sarta sempre con soddisfazione, accontentando una buona clientela, compresi i famigliari e le nipoti per le quali confezionò gli abiti da sposa.
NOTIZIE E CURIOSITÀ
PSSE: Dall’elenco delle professioni esercitate nel 1807 a Paderno risulta che Antonio Piovesan fosse sartor nella sua bottega dal 1772.
Prima Guerra Mondiale
Hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale 4 figli della famiglia di Barsè Luigia vedova di Angelo Piovesan: Luigi, Umberto, Virginio deceduto nel 1916 in seguito al siluramento della nave “Principe Umberto” ed Erminio.
Hanno ricevuto l’onorificenza della Croce di Cavaliere di Vittorio Veneto Piovesan Annibale (classe 1887), Piovesan Carlo (classe 1896), Piovesan Eugenio (classe 1890) e Piovesan Luigi (classe 1897).
Nel diario di guerra di Giuseppe Santon “Da Ponzano Szentes” l’autore dice di aver incontrato il 19 maggio 1916 Guglielmo Tirondeo, che era scappato dal suo reparto.
Giuseppe, catturato dagli Austriaci e portato a 2 Km. da Trento a Gardolo, sarà definitivamente trasferito in Ungheria come prigioniero di guerra.
Seconda Guerra Mondiale
Hanno partecipato alla Seconda Guerra Mondiale 5 figli della famiglia di Paolo Piovesan di Giovanni: Virginio prigioniero in Africa, Guido disperso in Russia nel 1942, Girolamo, Ettore, Candido deportato in Germania.
Piovesan Luigi deceduto nel 1944 e Piovesan Giuseppe deceduto nel 1943 per cause di guerra.
Piovesan Emma deceduta a Treviso l’ 11-4-1945 causa bombardamento.
Piovesan Gabriele (classe 1962) ha ricoperto la carica di Consigliere dal 1999 al 2004.
Piovesan Giuseppe (classe 1910) ha ricoperto la carica di Consigliere dal 1946 al 1956 e dal 1960 al 1964.
Piovesan Giuseppe (classe 1902) ha ricoperto la carica di Assessore dal 1946 al 1956.
Piovesan Cristina (classe 1961) ha ricoperto la carica di Consigliere e di Assessore dal 1995 al 2004.
Piovesan Walter (classe 1946) di Aldo e Amalia Benetton è emigrato bambino in Belgio e successivamente in Canada a Vancouver dove vive e lavora tuttora.
È informatico presso la biblioteca Bennett della Simon Fraser University, dove è manager dei dati: raccoglie notizie e sondaggi da tutto il mondo inserendoli in un computer all’interno dell’Università. Attraverso il suo sito internet (www.ponzanoveneto.it) è in contatto con tanti amici sparsi per il mondo e raccoglie notizie varie sul paese di origine consultando il sito del Comune e leggendo i quotidiani locali come il Gazzettino e la Tribuna. (v. RPV p. 249 e segg.
Piovesan Savino (classe 1926), detto Toni, di Amedeo e Amalia Vidotto, è emigrato in Belgio con la famiglia ad un anno nel 1927.
Nel 1943 ha fatto parte della Brigata Garibaldi e ha partecipato attivamente alla lotta partigiana di Liberazione.
Ha fatto parte del Comitato per l’emigrazione italiana adoperandosi per la buona riuscita delle prime elezioni degli Italiani residenti all’estero.
Per questo motivo ha ricevuto una lettera di encomio da parte dell’allora ministro degli Affari Esteri Giulio Andreotti e riconoscimenti da parte del Re del Belgio per meriti di lavoro.(v. RPV p.228 e segg.).
Alla fine dell’ ’800 sono emigrati 13 membri di questa famiglia con destinazione America, Austria, Brasile (Porto Alegre, Minas).
Dal 1910 al 1997 ne sono emigrati 107 con destinazione Canada, Belgio, Argentina, Australia, U.S.A., Francia, Venezuela, Brasile, Etiopia.
Sante Piovesan proprietario e donatore del terreno su cui è stato costruito il capitello di S. Francesco di Paola e S. Bernardino da Siena all’incrocio tra via Santandrà e via Caotorta (1986); committente assieme ad Armando Picciol, Agostino Borghetto, Sante Santon, Giorgio Faccin, Giuseppe Sartor.
(Le seguenti informazioni non erano disponibili al momento della pubblicazione del libro. Viene aggiunto ora per la documentazione storica.)
CAPOSTIPITE Ernesto | Piovesan
FRAZIONE DI PROVENIENZA | PONZANO
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
Ernesto Piovesan 1894 e Luigia Piovesan (in Piovesan ) ebbero 10 figli: Luigi, Emma, Aldo, Maria, Gemma, Gino, Olivo, Adriano, Milena e Eleonora. Emma morì nell bombardamento di Treviso, 1944. Tutti i maschi emigrarono in Canada (Vancouver), ad eccezione di Luigi che tornò a Ponzano dopo alcuni anni in Canada. Lui e sua moglie non avevano figli. Quindi questo ceppo non ha più alcuna presenza a Ponzano.
SOPRANNOME | Piton
Ettore, assieme alla mamma e la sorella Maria, parte all’età di due anni per l’Abissinia per raggiungere il papà Leone che era partito precedentemente in cerca di lavoro. Tutto procede per il meglio fino al 1938 quando gli Inglesi occupano l’Africa orientale costringendo l’Italia di Mussolini a ritirarsi. Ecco allora che Leone Piovesan viene fatto prigioniero e internato in Kenia fino al 1948.
Ettore, la mamma Elvira, le sorelle Maria e Giovannina, nata nel 1938 in Africa, vengono anch’essi fatti prigionieri dagli Inglesi e dopo un anno vengono imbarcati sulle navi bianche della Croce Rossa. Intraprendono un lungo viaggio con destinazione Italia che li porterà a circumnavigare l’Africa, attraversando lo stretto di Gibilterra minato dai nemici. Durante la lunga navigazione, Ettore contrae la malaria e quindi, toccato il suolo italiano, verrà trasferito, assieme alla madre, per due mesi all’ospedale di Piombino per essere curato.
Le sorelline Maria e Giovannina invece verranno sistemate in una colonia a Marinella di Sarzana. La famiglia ritorna a Treviso nell’agosto del 1942, ma a causa dell’intensificarsi dei bombardamenti sarà costretta a spostarsi a Ponzano nel 1943.
Sono anni difficili e pericolosi, ma Ettore riesce comunque a frequentare le Scuole Elementari e a vivere serenamente la vita di paese. Nel 1946 inizia a frequentare le Scuole Industriali, prima a Treviso e poi a Dosson. Nel frattempo il papà Leone, ritornato dalla prigionia, decide di emigrare in Venezuela in cerca di fortuna, così nel 1949 Ettore, con il resto della famiglia, lo raggiunge.
Inizia per i Piovesan una nuova vita.
In Venezuela, dopo aver fatto il carrozziere per alcuni anni, Ettore scopre la fotografia che, da hobby, diventa una vera e propria professione. Con l’aiuto del padre e soprattutto della moglie Anna riuscirà a dar vita a Caracas ad un laboratorio fotografico molto noto e apprezzato.
Contemporaneamente, quando il lavoro glielo consente, si dedica all’altra sua grande passione: la barca a vela che lo porterà nel 1982 ad affrontare la traversata atlantica.
Dopo quarant’anni di lavoro nel campo della fotografia analogica, il digitale decreterà la fine della sua attività così verso la fine degli anni ’90 deciderà, assieme alla moglie, di rientrare in Italia stabilendosi a Ponzano.
Tornato al paese di origine donerà la sua ricca collezione di macchine fotografiche al Comune di Ponzano Veneto creando un museo permanente sulla storia della fotografia fruibile da tutti. Per questo motivo e per la pluridecennale esperienza e abilità in campo fotografico Ettore Piovesan, ha ricevuto nel 2018 dal Gruppo “Milo Burlini” il Premio Mastro d’Oro.
Di questo ramo faceva parte anche Emilio Piovesan (classe 1886) da tutti conosciuto con il nomignolo di Negus per la sua caratteristica carnagione scura.
Emilio sposò Amabile De Rossi (Fermeti classe 1905)) e da lei ebbe 6 figli: Maria (classe 1936), Amalia (classe 1937), Pierina (classe 1939), Pietro (classe 1941), Eugenio (classe 1942 Nino) e Aroldo (classe 1950). Fino alla Prima Guerra Mondiale fece il contadino, tornato dalla guerra, decise di aprire una frasca in una casa alla fine di via Livello che ospitava la sua famiglia al piano superiore mentre al piano terra c’era la cucina e la frasca.
Questo locale era molto frequentato, anche perché si sapeva che si potevano incontrare 3 ragazze da marito e i giovanotti volentieri gironzolavano attorno alla frasca…
Un giorno si fermò nel locale il sig. Tarantola, noto venditore di libri, accompagnato da un’amica spagnola alla quale era morto il figlio Aroldo.
Quando vide Amabile incinta e prossima al parto, le disse che avrebbe fatto da madrina al nascituro se gli avesse messo il nome Aroldo e così fu, ecco perché l’ultimo figlio di Emilio e Amabile si chiama così.
Un tempo era obbligatorio tenere chiuso il 1° maggio, festa dei lavoratori, tant’è che i carabinieri spesso venivano da Paese in bicicletta per controllare che la chiusura fosse rispettata, ma Emilio, l’anno che nacque Aroldo, per festeggiare decise di preparare lo stesso dei tavoli per i clienti in un boschetto di proprietà Ramanzini vicino alla frasca.
Le 3 ragazze Piovesan andavano in casa Burlini per i lavori domestici agli ordini della signora Teresa, la domestica di fiducia, e si occupavano prevalentemente del pollame.
A questo proposito Pierina ricorda un divertente episodio: la sorella Maria e Teresa, la fedele domestica dei signori Burlini, partirono un giorno da Ponzano alla volta del Consorzio Agrario di Treviso per andare a prendere con un’asina (mussa) il mangime per le galline ovaiole.
Arrivate a S. Pelaio, l’asina non andava più avanti e non c’era verso di convincerla a continuare il viaggio. A Maria e a Teresa venne allora in mente di acquistare del pepe in un vicino casoin. È presto detto dove misero quella manciatina di pepe… e l’asina, come imbizzarrita, cominciò a correre forte, tanto che in breve tempo arrivarono al Consorzio recuperando il tempo perso.
Ritornate a casa, Maria e Teresa raccontarono il fatto ai signori Burlini che, divertiti, risero a crepapelle, fino a piangere per la situazione ridicola.
CAPOSTIPITE Sante | Piovesan
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Merlengo
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Gaetano Piovesan di Sante, nato nel 1770, di professione agricoltore, è iscritta al foglio numero 6124 dei registri anagrafici di Merlengo per gli anni 1835-1838 Gaetano nasce a Musano nel 1770 e sposa Gasparini Anna di Sala di Campagna ora Istrana. Si trasferisce con la famiglia a Merlengo in data imprecisata, comunque prima del 1818, anno di nascita a Merlengo del nipote Sante.
SOPRANNOME | Dal Sasso
Dai ricordi di Margherita (Marta) Piovesan
Il nonno Carlo Paolo (classe 1877) di Luigi (classe 1848) era carabiniere e prestò servizio a Roma per cinque anni. Durante la Prima Guerra Mondiale ebbe il compito di riportare al fronte i soldati che fuggivano da Caporetto e che, se catturati, sarebbero stati passati per le armi in quanto considerati disertori.
Molto fiero dell’uniforme che portava, si comportò sempre in maniera di essere degno dell’Arma e fedele al motto dei Carabinieri “Semper fidelis” (Nei secoli fedele).
Coerente con il giuramento di fedeltà al re, Carlo rimase per sempre monarchico, infatti votò per la monarchia al referendum del 1946 e rimproverò aspramente i parenti che avevano scelto la repubblica.
Dopo la guerra fece il contadino.
I Piovesan di Merlengo infatti erano fittavoli della signora Arpalice Occioni Bonafons di Asolo e abitavano in quella che loro chiamavano “Casa dea Parona”, cioè nel casolare che ancora oggi possiamo vedere dietro alla macelleria Torresan e che in seguito diventò di proprietà della famiglia Montagner.
In questa casa abitarono fino al 1940, tranne Umberto che vi rimase fino a metà anni ’50.
I Piovesan lavoravano le terre che si trovavano in parte nella zona del cimitero di Merlengo e in parte vicino alla strada Postumia all’altezza della chiesetta di S. Vito.
Ebbero la possibilità di trasferirsi nelle terre della neonata Littoria, dove il Fascismo offriva migliori condizioni di vita consegnando ai coloni una casa e un appezzamento di terreno da coltivare, ma, dato che gli anziani genitori di Carlo non se la sentivano di affrontare una nuova vita, si decise di rispettare la loro decisione e così la famiglia rimase a Merlengo.
Dei figli di Carlo e di Genoveffa Bufolo (classe 1876) sappiamo che nel 1897 era nato Beniamino 1° che morì in tenera età di quella che allora chiamavano “paralisi nervina”, cioè di poliomelite.
Beniamino 2° emigrò in Argentina nel 1923 e Vittorio in Francia nel 1948.
Luigi (classe 1917) morì di tubercolosi, contratta in guerra, nel sanatorio di Vittorio Veneto nel 1944, i suoi resti si trovano nell’oratorio di S. Gaetano adiacente alla villa Cicogna di Paderno.
Egli dimostrò fin da piccolo un’innata passione per la musica, infatti studiò a Treviso presso il m° Ireneo Fuser, docente e concertista di fama internazionale.
Il giovane Luigi, che ottenne sempre voti alti nelle prove d’esame organistico, divenne organista titolare della parrocchia di Merlengo. La collaborazione e il felice sodalizio con il chierico Angelo Martini, direttore del coro, fecero crescere il numero dei componenti del coro, la vastità e la qualità del repertorio.
Luigi era anche molto amico di Mario Pretotto, anche lui organista della parrocchia di Merlengo, che aveva di lui una grande stima e lo considerava un talento di particolare valore. (tratto da Merlengo storia di una comunità e della sua chiesa - Editore S. Liberale 2007).
La sorella Elena, moglie di Alfeo Santi, diede al figlio, a tutti noto come Gigi, il nome di Luigi Carlo in ricordo del fratello morto prematuramente e del padre.
CAPOSTIPITE Zuane | Piovesan
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Merlengo
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AM: 1796 Elenco dei capifamiglia: Zuane Piovesan detto Tirondello è citato tra i pisnenti.
AC: La famiglia di Giuseppe Piovesan di Marco, nato nel 1799, di professione castaldo, è iscritta al foglio numero 6189 dei registri anagrafici di Merlengo per gli anni 1835-1838.
SOPRANNOME | Tirondello (Tirondeo)
Dai ricordi di Maria Elena (Bianca) Piovesan (Tirondea)
Giuseppe (Bepi) Piovesan di Antonio (classe 1902) e Noebe (Noemi) Pretotto del Borgo Ruga ebbero 5 figli: Liana Lucia (classe 1926), Giuseppina (classe 1929), Maria Elena (1931), Dante (classe 1935) e Carmelitana (Carmelita classe 1943). La famiglia abitava in via Ruga sulla destra all’altezza dell’attuale officina Ruffin.
Noebe, da tutti chiamata Noemi) gestì negli anni ’30 l’osteria “da Noemi” in via Pioppe, che precedentemente si chiamava “dalla Romagnola”.
Giuseppe era impresario edile e lavorava per il Genio civile e militare.
Dava molta importanza alla cultura e ci teneva che, femmine comprese, i suoi figli studiassero.
Infatti Giuseppina studiò a Padova presso un Istituto tecnico femminile, Maria Elena e Liana presso l’Istituto Commerciale che aveva sede a Treviso vicino alla chiesa di S. Agnese (attuale Istituto Besta), Carmelitana (Carmelita) presso l’Istituto Magistrale dalle Suore Canossiane, Dante, dopo aver studiato qualche anno da geometra, subentrò al padre nell’impresa di famiglia che oggi si chiama Immobiliare Green sas di Piovesan Dante.
Dante, oltre ad aver gareggiato per l’US Cicogna di atletica, assieme a Danilo Povegliano, Gino Zanatta, Massimiliano Rotino e Antonio Povegliano (Toni Ciucia), è stato il fondatore dell’US CICOGNA di PADERNO di atletica e della squadra di calcio CSI del Ponzano.
Maria Elena, chiamata Bianca per il colore dei capelli di un biondo intenso, ha fatto la sarta per tutta la vita.
Da giovane si recava in bicicletta a Treviso presso la signora Martini che fu la sua maestra e che la fece entrare in contatto con una clientela selezionata ed esigente.
Nel 1954 si sposò con Giuseppe Sartorello, andò ad abitare in via S. Bona vecchia e in casa continuò il suo lavoro di sarta sempre con soddisfazione, accontentando una buona clientela, compresi i famigliari e le nipoti per le quali confezionò gli abiti da sposa.
NOTIZIE E CURIOSITÀ
PSSE: Dall’elenco delle professioni esercitate nel 1807 a Paderno risulta che Antonio Piovesan fosse sartor nella sua bottega dal 1772.
Prima Guerra Mondiale
Hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale 4 figli della famiglia di Barsè Luigia vedova di Angelo Piovesan: Luigi, Umberto, Virginio deceduto nel 1916 in seguito al siluramento della nave “Principe Umberto” ed Erminio.
Hanno ricevuto l’onorificenza della Croce di Cavaliere di Vittorio Veneto Piovesan Annibale (classe 1887), Piovesan Carlo (classe 1896), Piovesan Eugenio (classe 1890) e Piovesan Luigi (classe 1897).
Nel diario di guerra di Giuseppe Santon “Da Ponzano Szentes” l’autore dice di aver incontrato il 19 maggio 1916 Guglielmo Tirondeo, che era scappato dal suo reparto.
Giuseppe, catturato dagli Austriaci e portato a 2 Km. da Trento a Gardolo, sarà definitivamente trasferito in Ungheria come prigioniero di guerra.
Seconda Guerra Mondiale
Hanno partecipato alla Seconda Guerra Mondiale 5 figli della famiglia di Paolo Piovesan di Giovanni: Virginio prigioniero in Africa, Guido disperso in Russia nel 1942, Girolamo, Ettore, Candido deportato in Germania.
Piovesan Luigi deceduto nel 1944 e Piovesan Giuseppe deceduto nel 1943 per cause di guerra.
Piovesan Emma deceduta a Treviso l’ 11-4-1945 causa bombardamento.
Piovesan Gabriele (classe 1962) ha ricoperto la carica di Consigliere dal 1999 al 2004.
Piovesan Giuseppe (classe 1910) ha ricoperto la carica di Consigliere dal 1946 al 1956 e dal 1960 al 1964.
Piovesan Giuseppe (classe 1902) ha ricoperto la carica di Assessore dal 1946 al 1956.
Piovesan Cristina (classe 1961) ha ricoperto la carica di Consigliere e di Assessore dal 1995 al 2004.
Piovesan Walter (classe 1946) di Aldo e Amalia Benetton è emigrato bambino in Belgio e successivamente in Canada a Vancouver dove vive e lavora tuttora.
È informatico presso la biblioteca Bennett della Simon Fraser University, dove è manager dei dati: raccoglie notizie e sondaggi da tutto il mondo inserendoli in un computer all’interno dell’Università. Attraverso il suo sito internet (www.ponzanoveneto.it) è in contatto con tanti amici sparsi per il mondo e raccoglie notizie varie sul paese di origine consultando il sito del Comune e leggendo i quotidiani locali come il Gazzettino e la Tribuna. (v. RPV p. 249 e segg.
Piovesan Savino (classe 1926), detto Toni, di Amedeo e Amalia Vidotto, è emigrato in Belgio con la famiglia ad un anno nel 1927.
Nel 1943 ha fatto parte della Brigata Garibaldi e ha partecipato attivamente alla lotta partigiana di Liberazione.
Ha fatto parte del Comitato per l’emigrazione italiana adoperandosi per la buona riuscita delle prime elezioni degli Italiani residenti all’estero.
Per questo motivo ha ricevuto una lettera di encomio da parte dell’allora ministro degli Affari Esteri Giulio Andreotti e riconoscimenti da parte del Re del Belgio per meriti di lavoro.(v. RPV p.228 e segg.).
Alla fine dell’ ’800 sono emigrati 13 membri di questa famiglia con destinazione America, Austria, Brasile (Porto Alegre, Minas).
Dal 1910 al 1997 ne sono emigrati 107 con destinazione Canada, Belgio, Argentina, Australia, U.S.A., Francia, Venezuela, Brasile, Etiopia.
Sante Piovesan proprietario e donatore del terreno su cui è stato costruito il capitello di S. Francesco di Paola e S. Bernardino da Siena all’incrocio tra via Santandrà e via Caotorta (1986); committente assieme ad Armando Picciol, Agostino Borghetto, Sante Santon, Giorgio Faccin, Giuseppe Sartor.
(Le seguenti informazioni non erano disponibili al momento della pubblicazione del libro. Viene aggiunto ora per la documentazione storica.)
CAPOSTIPITE Ernesto | Piovesan
FRAZIONE DI PROVENIENZA | PONZANO
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
Ernesto Piovesan 1894 e Luigia Piovesan (in Piovesan ) ebbero 10 figli: Luigi, Emma, Aldo, Maria, Gemma, Gino, Olivo, Adriano, Milena e Eleonora. Emma morì nell bombardamento di Treviso, 1944. Tutti i maschi emigrarono in Canada (Vancouver), ad eccezione di Luigi che tornò a Ponzano dopo alcuni anni in Canada. Lui e sua moglie non avevano figli. Quindi questo ceppo non ha più alcuna presenza a Ponzano.
SOPRANNOME | Piton
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