Famiglie Storiche di Ponzano Veneto
La Famiglia: Panziera
Panziera
ORIGINE DEL COGNOME
Deriva dalla forma “Panza” per pancia.
Cognome veneto-trevigiano di Volpago del Montello.
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Paderno
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Domenico Panziera di Angelo nato nel 1809, di professione villico, è iscritta al foglio di famiglia numero 7017, dei registri anagrafici di Paderno per gli anni 1873-1876.
Domenico Panziera e il fratello maggiore Pietro del 1804, entrambi nati a Volpago, si trasferiscono con la famiglia da Selva a Paderno il 26-08-1889 e successivamente a Merlengo.
CAPOSTIPITE | Angelo
NOTIZIE E CURIOSITÀ
Hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale 5 figli della famiglia di Giovanni Panziera di Angelo Beniamino (classe 1887 Alfonso), Giulio (classe 1888 Mansueto-Borasca), Eugenio (classe 1890), Florindo (classe 1893), Ernesto (classe 1894).
Caduti nella Grande Guerra: Panziera Beniamino disperso a Toblingher il 19-8-1915, Panziera Florindo deceduto prigioniero a Misurata il 7-1-1918.
Ernesto era invalido di guerra e morirà nel 1924 a causa della spagnola.
Panziera Ernesto (classe 1934) figlio di Eugenio, emigra in Svizzera nel 1953 e rientra in Italia dopo cinque anni: la sua storia e quella dei suoi parenti è raccontata nel libro di Luigino Righetto Le rondini di Ponzano, Ass. Trevisani nel Mondo sez. di Ponzano 2012, p. 193 e segg.
Ernesto è l’autore di un centinaio di pagine dattiloscritte dal titolo “La segheria del Montello” - “Storia di bande”, nelle quali, nel 1960, raccolse storie, tra il veritiero e il romanzato, attingendo dai racconti dei “veci” di Merlengo durante il filò in casa Panziera.
Interessanti, in queste pagine, i riferimenti ai banditi e alle figure losche che popolavano il Montello.
Della famiglia Panziera sappiamo che Beniamino, sopra citato, in realtà era chiamato Alfonso e questo viene confermato nella cartolina postale inviata alla moglie e nella lettera che inviò al padre e alla moglie in data 10 agosto 1915 in cui si firmava Alfonso.
Nella lettera precisava di appartenere come Caporale al 55° Reggimento Fanteria Compagnia Oronzo e di trovarsi in zona di guerra (Toblingher-Gruppo Sesto in val Pusteria m.2617-provincia di Bolzano).
Scriveva inoltre di aver incontrato il compare Antonio Martini, Carlo Bresolin, Vittorio e Adamo Baseggio e che Adamo mandava a salutare gli Adami (Dami ovvero i Cisilotto).
Mandava a salutare tutti i famigliari pregandoli di ricordarlo nelle loro preghiere e salutava il suo caro bambino con un bacio (Angelo nato il 16-8-1913-il futuro don Angelo).
Da documenti ufficiali sappiamo che Beniamino dalla zona di guerra fu inviato in luogo di cura, ma resosi irreperibile, fu dichiarato morto il 19-8-1915.
Il Ministero della guerra nel 1921 gli concesse la Croce al merito di Guerra.
Del figlio di Beniamino-Alfonso, conosciuto da tutti come don Angelo Panziera, ricordiamo che, in quanto persona colta, era particolarmente amante della lettura e dedito allo studio, tanto da possedere una ricca biblioteca soprattutto di argomento ecclesiastico.
Fu insegnante di Lettere al Collegio Pio X e servì varie parrocchie tra le quali quelle di Camalò, Postioma, Paderno, Ponzano e Merlengo, senza tuttavia avere una parrocchia tutta sua.
Officiava, come cappellano, le messe per i Caduti nell’oratorio di S. Gaetano di villa Cicogna.
Sacerdote integerrimo e di fede granitica era esperto Mariologo e devoto a S. Michele Arcangelo.
Hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale 5 figli della famiglia di Giovanni Panziera di Angelo Beniamino (classe 1887 Alfonso), Giulio (classe 1888 Mansueto-Borasca), Eugenio (classe 1890), Florindo (classe 1893), Ernesto (classe 1894).
Caduti nella Grande Guerra: Panziera Beniamino disperso a Toblingher il 19-8-1915, Panziera Florindo deceduto prigioniero a Misurata il 7-1-1918.
Ernesto era invalido di guerra e morirà nel 1924 a causa della spagnola.
Panziera Ernesto (classe 1934) figlio di Eugenio, emigra in Svizzera nel 1953 e rientra in Italia dopo cinque anni: la sua storia e quella dei suoi parenti è raccontata nel libro di Luigino Righetto Le rondini di Ponzano, Ass. Trevisani nel Mondo sez. di Ponzano 2012, p. 193 e segg.
Ernesto è l’autore di un centinaio di pagine dattiloscritte dal titolo “La segheria del Montello” - “Storia di bande”, nelle quali, nel 1960, raccolse storie, tra il veritiero e il romanzato, attingendo dai racconti dei “veci” di Merlengo durante il filò in casa Panziera.
Interessanti, in queste pagine, i riferimenti ai banditi e alle figure losche che popolavano il Montello.
Della famiglia Panziera sappiamo che Beniamino, sopra citato, in realtà era chiamato Alfonso e questo viene confermato nella cartolina postale inviata alla moglie e nella lettera che inviò al padre e alla moglie in data 10 agosto 1915 in cui si firmava Alfonso.
Nella lettera precisava di appartenere come Caporale al 55° Reggimento Fanteria Compagnia Oronzo e di trovarsi in zona di guerra (Toblingher-Gruppo Sesto in val Pusteria m.2617-provincia di Bolzano).
Scriveva inoltre di aver incontrato il compare Antonio Martini, Carlo Bresolin, Vittorio e Adamo Baseggio e che Adamo mandava a salutare gli Adami (Dami ovvero i Cisilotto).
Mandava a salutare tutti i famigliari pregandoli di ricordarlo nelle loro preghiere e salutava il suo caro bambino con un bacio (Angelo nato il 16-8-1913-il futuro don Angelo).
Da documenti ufficiali sappiamo che Beniamino dalla zona di guerra fu inviato in luogo di cura, ma resosi irreperibile, fu dichiarato morto il 19-8-1915.
Il Ministero della guerra nel 1921 gli concesse la Croce al merito di Guerra.
Del figlio di Beniamino-Alfonso, conosciuto da tutti come don Angelo Panziera, ricordiamo che, in quanto persona colta, era particolarmente amante della lettura e dedito allo studio, tanto da possedere una ricca biblioteca soprattutto di argomento ecclesiastico.
Fu insegnante di Lettere al Collegio Pio X e servì varie parrocchie tra le quali quelle di Camalò, Postioma, Paderno, Ponzano e Merlengo, senza tuttavia avere una parrocchia tutta sua.
Officiava, come cappellano, le messe per i Caduti nell’oratorio di S. Gaetano di villa Cicogna.
Sacerdote integerrimo e di fede granitica era esperto Mariologo e devoto a S. Michele Arcangelo.
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