Famiglie Storiche di Ponzano Veneto
La famiglia: Dal Col
Dal Col
ORIGINE DEL COGNOME
Proviene da Còl, Còlle, Còllo con l’aggiunta della preposizione articolata. La forma apocopata con finale -l è di Vittorio V.to, Conegliano, Pieve di Soligo nel Trevigiano con propaggini nel Bellunese.
Un nucleo esiste a Latina e testimonia le migrazioni dal Nord Est nelle Paludi Pontine negli anni ’30 del XX secolo.
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Paderno
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Isidoro Dal Col di Angelo, nato nel 1859, di professione gastaldo, è iscritta al foglio numero 7264 dei registri anagrafici di Paderno per gli anni 1873- 1876.
Isidoro è nato a Breda di Piave e si trasferisce a Paderno proveniente da Spresiano, il 31-12-1899.
CAPOSTIPITE | Angelo
SOPRANNOME | Pacione
Dai ricordi di Giuseppina e Franco Dal Col
La storia della famiglia Dal Col a Paderno, come documentato dall’Archivio Comunale, inizia nel 1899, quando Isidoro diventa fattore delle proprietà dei signori Liberali. Probabilmente Isidoro e Maria Vido avevano già il figlio Angelo, invece Emilio (classe 1901), Luigi (classe 1903), Giuseppe (classe 1907) e Angela (classe ?-Angelina) nasceranno a Paderno.
Durante la Prima Guerra Mondiale, il 1° novembre 1916 il giovanissimo artigliere Angelo morirà nel corso della nona battaglia dell’Isonzo.
Il ricordo di questa drammatica morte verrà perpetuato con il nome Angelo attribuito a due figli di Emilio, il primo morto in tenera età e il secondo nato nel 1932.
Il rapporto di lavoro con la famiglia Liberali durerà circa fino alla fine degli anni ’30, dopo di che Luigi Dal Col, con moglie e figlie, saranno ospitati, con grande generosità, dalla famiglia titolare della macelleria Pretotto, nella loro casa, tuttora esistente, di via Cicogna vicino alle attuali Scuole Medie e qui, durante la Seconda Guerra Mondiale, sarà ospitato anche un ufficiale tedesco assieme alla moglie.
Giuseppe invece, a partire dal 1930, iniziò ad occuparsi, assieme alla sorella Angelina, dell’osteria “da Marchi” di proprietà di Ireno De Marchi. Purtroppo morirà di tubercolosi a soli 33 anni nel 1940, così il fratello Luigi (Ijo Marchi), rientrato forzatamente da Cadola, dove aveva trovato lavoro, continuerà l’attività del fratello e gestirà il vicino casoin fino al 1987 anche quando la famiglia Zanlorenzi subentrerà nell’osteria.
Invece Emilio e la sua famiglia andranno ad abitare nella casetta che anche oggi possiamo vedere in via Cicogna tra la Scuola Media e casa Pretotto.
Il pianterreno, adibito ad officina fabbrile, sarà l’ambiente dove, dalla mattina presto fino a tarda sera, Emilio e il figlio Angelo forgeranno inferriate, cancelli, le strutture in ferro della chiesa parrocchiale di Paderno e la piccola recinzione della cappella gentilizia Lucich.
Lavori impegnativi che richiedevano oltre a forza e vigore, anche esperienza e buone capacità manuali.
Franco, figlio di Angelo, ricorda ancora quando il padre si alzava presto la mattina per preparare il fuoco della forgia, quando batteva il martello sull’incudine e quando beveva vino per aiutarsi a smaltire l’odore acre dei fumi della forgia. Ricorda inoltre che si recava in bicicletta a comprare il carbone e l’acetilene per alimentare il fuoco, era un uomo che si arrangiava a fare tutto, che girava sempre senza soldi, perché era solito chiederli a chi glieli doveva: aveva un modo tutto suo di considerare il danaro, come se questo fosse un mezzo per rinsaldare i legami di lavoro e di amicizia.
Anche i figli li aveva abituati a vivere con lo stretto indispensabile ed era un padre molto severo, con lui non si poteva sgarrare, infatti se chiamava per un aiuto in officina, bisognava correre e lasciare in sospeso qualsiasi altra cosa. Così come Emilio Dal Col era molto legato al dottor Gastaldo, Angelo e Stella erano molto amici dei Crema Fino, dei Pavan del Panificio e dei Povegliano (Toni Ciucia), tutte famiglie di artigiani che popolavano la realtà territoriale che andava dal Borgo Ruga, da cui proveniva nonna Antonietta Zanatta, a via Pioppe.
Era una comunità a sé stante dove vi erano molti bambini che avevano la possibilità di giocare con fionde, archi e tanto altro in mezzo ai campi e sui covoni, infatti Franco ricorda che davanti a casa, dove oggi c’è l’area mercatale e la casa nuova dei Dal Col, vi erano campi di grano e vigne! Ciò che accadeva oltre questo raggio d’azione era pressoché sconosciuto, tanto che quando la famiglia di Angelo andava a trovare la famiglia di Luigi (Ijo Marchi) a Merlengo era come superare un confine in una sorta di cerimonia ufficiale. Angelo Dal Col (Pacione) era chiamato anche l’uomo della Renault 4, perché amava particolarmente questo tipo di auto, tanto che ne aveva cambiate parecchie di vari colori, ma sempre dello stesso modello.
Era un grande appassionato di ballo, infatti, assieme alla moglie Stella, andava a ballare il liscio al “Lago Turchino” tre volte a settimana.
Negli anni ’80, logorato dal lavoro di fabbro, Angelo, a 50 anni, deciderà di fare il carpentiere, un lavoro meno pesante e meno impegnativo.
NOTIZIE E CURIOSITÀ
Franco dal Col ha creato, assieme ad Antonello Baseggio, la lista civica “Progetto in Comune” che si è presentata alle Elezioni del 2014.
Ha fondato il Gruppo Focus Ponzano, di cui è stato Presidente dal 2006 al 2009, ovvero un centro di formazione attrezzato su programmi informatici, artistici e culturali in genere.
È stato responsabile legale dal 2009 del sito Ponzano Info gestendo la piattaforma informatica creata per la condivisione delle informazioni su base territoriale.
È stato uno dei promotori del PEDIBUS a Ponzano.
Proviene da Còl, Còlle, Còllo con l’aggiunta della preposizione articolata. La forma apocopata con finale -l è di Vittorio V.to, Conegliano, Pieve di Soligo nel Trevigiano con propaggini nel Bellunese.
Un nucleo esiste a Latina e testimonia le migrazioni dal Nord Est nelle Paludi Pontine negli anni ’30 del XX secolo.
FRAZIONE DI PROVENIENZA | Paderno
PRESENZA DOCUMENTATA NEL TERRITORIO
AC: La famiglia di Isidoro Dal Col di Angelo, nato nel 1859, di professione gastaldo, è iscritta al foglio numero 7264 dei registri anagrafici di Paderno per gli anni 1873- 1876.
Isidoro è nato a Breda di Piave e si trasferisce a Paderno proveniente da Spresiano, il 31-12-1899.
CAPOSTIPITE | Angelo
SOPRANNOME | Pacione
Dai ricordi di Giuseppina e Franco Dal Col
La storia della famiglia Dal Col a Paderno, come documentato dall’Archivio Comunale, inizia nel 1899, quando Isidoro diventa fattore delle proprietà dei signori Liberali. Probabilmente Isidoro e Maria Vido avevano già il figlio Angelo, invece Emilio (classe 1901), Luigi (classe 1903), Giuseppe (classe 1907) e Angela (classe ?-Angelina) nasceranno a Paderno.
Durante la Prima Guerra Mondiale, il 1° novembre 1916 il giovanissimo artigliere Angelo morirà nel corso della nona battaglia dell’Isonzo.
Il ricordo di questa drammatica morte verrà perpetuato con il nome Angelo attribuito a due figli di Emilio, il primo morto in tenera età e il secondo nato nel 1932.
Il rapporto di lavoro con la famiglia Liberali durerà circa fino alla fine degli anni ’30, dopo di che Luigi Dal Col, con moglie e figlie, saranno ospitati, con grande generosità, dalla famiglia titolare della macelleria Pretotto, nella loro casa, tuttora esistente, di via Cicogna vicino alle attuali Scuole Medie e qui, durante la Seconda Guerra Mondiale, sarà ospitato anche un ufficiale tedesco assieme alla moglie.
Giuseppe invece, a partire dal 1930, iniziò ad occuparsi, assieme alla sorella Angelina, dell’osteria “da Marchi” di proprietà di Ireno De Marchi. Purtroppo morirà di tubercolosi a soli 33 anni nel 1940, così il fratello Luigi (Ijo Marchi), rientrato forzatamente da Cadola, dove aveva trovato lavoro, continuerà l’attività del fratello e gestirà il vicino casoin fino al 1987 anche quando la famiglia Zanlorenzi subentrerà nell’osteria.
Invece Emilio e la sua famiglia andranno ad abitare nella casetta che anche oggi possiamo vedere in via Cicogna tra la Scuola Media e casa Pretotto.
Il pianterreno, adibito ad officina fabbrile, sarà l’ambiente dove, dalla mattina presto fino a tarda sera, Emilio e il figlio Angelo forgeranno inferriate, cancelli, le strutture in ferro della chiesa parrocchiale di Paderno e la piccola recinzione della cappella gentilizia Lucich.
Lavori impegnativi che richiedevano oltre a forza e vigore, anche esperienza e buone capacità manuali.
Franco, figlio di Angelo, ricorda ancora quando il padre si alzava presto la mattina per preparare il fuoco della forgia, quando batteva il martello sull’incudine e quando beveva vino per aiutarsi a smaltire l’odore acre dei fumi della forgia. Ricorda inoltre che si recava in bicicletta a comprare il carbone e l’acetilene per alimentare il fuoco, era un uomo che si arrangiava a fare tutto, che girava sempre senza soldi, perché era solito chiederli a chi glieli doveva: aveva un modo tutto suo di considerare il danaro, come se questo fosse un mezzo per rinsaldare i legami di lavoro e di amicizia.
Anche i figli li aveva abituati a vivere con lo stretto indispensabile ed era un padre molto severo, con lui non si poteva sgarrare, infatti se chiamava per un aiuto in officina, bisognava correre e lasciare in sospeso qualsiasi altra cosa. Così come Emilio Dal Col era molto legato al dottor Gastaldo, Angelo e Stella erano molto amici dei Crema Fino, dei Pavan del Panificio e dei Povegliano (Toni Ciucia), tutte famiglie di artigiani che popolavano la realtà territoriale che andava dal Borgo Ruga, da cui proveniva nonna Antonietta Zanatta, a via Pioppe.
Era una comunità a sé stante dove vi erano molti bambini che avevano la possibilità di giocare con fionde, archi e tanto altro in mezzo ai campi e sui covoni, infatti Franco ricorda che davanti a casa, dove oggi c’è l’area mercatale e la casa nuova dei Dal Col, vi erano campi di grano e vigne! Ciò che accadeva oltre questo raggio d’azione era pressoché sconosciuto, tanto che quando la famiglia di Angelo andava a trovare la famiglia di Luigi (Ijo Marchi) a Merlengo era come superare un confine in una sorta di cerimonia ufficiale. Angelo Dal Col (Pacione) era chiamato anche l’uomo della Renault 4, perché amava particolarmente questo tipo di auto, tanto che ne aveva cambiate parecchie di vari colori, ma sempre dello stesso modello.
Era un grande appassionato di ballo, infatti, assieme alla moglie Stella, andava a ballare il liscio al “Lago Turchino” tre volte a settimana.
Negli anni ’80, logorato dal lavoro di fabbro, Angelo, a 50 anni, deciderà di fare il carpentiere, un lavoro meno pesante e meno impegnativo.
NOTIZIE E CURIOSITÀ
Franco dal Col ha creato, assieme ad Antonello Baseggio, la lista civica “Progetto in Comune” che si è presentata alle Elezioni del 2014.
Ha fondato il Gruppo Focus Ponzano, di cui è stato Presidente dal 2006 al 2009, ovvero un centro di formazione attrezzato su programmi informatici, artistici e culturali in genere.
È stato responsabile legale dal 2009 del sito Ponzano Info gestendo la piattaforma informatica creata per la condivisione delle informazioni su base territoriale.
È stato uno dei promotori del PEDIBUS a Ponzano.
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