Ponzano : Note Storiche

PONZANO DURANTE L'ETA' MODERNA

(secoli XVI a XVII)

Testimonianze di vita contadina

Le opere eseguite a Ponzano nella seconda metà del Cinquecento furono probabilmente fonte di contese con gli abitanti del luogo: ne ritroviamo testimonianza in un atto redatto a Treviso, nel 1596, dal notaio Carlo Adalmario, in cui sono trascritte le deposizioni di alcuni contadini di Ponzano Atto intestato “Carolus de Adalmario notarius… Die 19 septembris 1596 fideliter exemplari” e conservato nell’Archivio di Stato di Treviso. Fondo Archivio di S. Maria Maggiore - Busta 18. . Ad esempio, “Hyeronimi Nicoleti de Ponciano” così disse: “Io me aricordo de anni 40, et 50, da sempre la ditta strada sè usada da tutti chi la vogiuda usarla ed è strada consortal che serve alli campi senza mai contradicion de alcuno, salvo de adeso lè sta fatto uno fossatto… me aricordo che se soleva far una porta… la qual se tegniva serada aziò lo bestiame non andasse a far danno alcuno… tutti che volevano usar, et andar per quella strada averzivano ditta porta et andavano come a loro che piaseva liberamente senza contradicion alcuna cusì a piedi come a cavallo, et cum carri et hoc se scire dixit et aliud nescit (= e ciò disse di sapere, e non sa altro)”.

Ho trascritto questa testimonianza perchè, oltre ad essere stata composta nel tipico linguaggio dialettale, ci dà una breve descrizione delle caratteristiche della vita dell’epoca, regolata dalle consuetudini assai più che dalle leggi scritte — in questo caso, la strada consortile, in precedenza chiusa da un cancello mobile, era stata interrotta da un fosso, che impediva il passaggio di uomini, carri ed animali. Poiché questo rappresentava, probabilmente, un grave danno per le popolazioni locali, ne nacque una contesa giudiziaria. I documenti che ad essa si riferiscono sono composti nel latino notarile e riportano le testimonianze dialettali dei contadini di Ponzano, probabilmente intimiditi dal dover comparire, in città, di fronte ad uomini di legge.

image Documento cinquecentesco (probabilmente, rilevazione fiscale) che indica i nomi di alcune persone che avevano proprietà fondiarie in Ponzano. Composto nella tipica scrittura umanistica, in uso durante il Rinascimento - Conservato nell’Archivio di Stato di Treviso, Fondo Archivio Comunale - Busta 1121.

Un documento cinquecentesco indica alcuni dei proprietari di terre di Ponzano, con le somme da essi dovute: probabilmente si tratta di una rilevazione fiscaleRegistro privo di data e copertina. Indica i nomi dei proprietari di terre, suddivisi per paesi, con le somme dovute. Probabilmente cinquecentesco, è conservato nell’Archivio di Stato di Treviso - Fondo Archivio Comunale Treviso - Busta 1121. Per Ponzano, carte 129 verso e 130 recto - Paderno, carte 130 verso e 131 recto - Merlengo, carte 131 verso e 132 recto. Ne ho riprodotta una parte nell’illustrazione che segue — vi compaiono i nomi di Liberal de Zuanfior, “Donna Celina relita (= vedova) del quondam Piero… e Baldissera e Hieronimo so fioli”, Piero De Mathia (=antica famiglia di Ponzano), Nicolò de Zanlunardo, Nicoleto…, “Piero Pavan habita da Piero Zorzi”, Carlo (?) Pavan e Vendramin da Ceneda. Questi nomi compaiono per la prima volta a Ponzano — segno, questo, che vi furono, nel corso del Cinquecento, mutamenti nella proprietà fondiaria della zona.

Vi è, infine, una dichiarazione d’estimo, composta nel 1501 da “Ser Nascimben da Ponzan”, importante proprietario terriero: egli possedeva in totale 27 pezze di terra, situate soprattutto a Ponzano, ma anche nei paesi limitrofi Il documento è composto di una carta sciolta (recto + verso) conservata nell’Archivio di Stato di Treviso - Fondo Archivio Comunale - Busta 1121.. La sua famiglia, secondo questo documento, era composta di undici “bocche” (inclusi, probabilmente, i servi), di cui “do putì”, cioè due bambini. Il documento riporta una breve descrizione per ogni appezzamento di terreno, non dissimile da quelle già esemplificate in precedenza: si indicano le colture praticate, la località in cui l’appezzamento è situato ed i nomi dei proprietari dei campi confinanti. Nel 1523 fu redatto a Treviso un fascicolo, rilegato in pergamena e privo di titolazione, in cui compare un’elencazione dei campi di cui ogni “villa” (= paese) era compostaFascicolo manoscritto rilegato in pergamena, senza titolo - Fogli non numerati - Ponzano è compreso nella sezione denominata “Campagna de soto” - Collocazione archivistica identica alla nota 114.. Ciò che rende questo documento particolarmente interessante è la suddivisione fra “campi proprj” e “campi afitadj”, che indica l’assoluta prevalenza di questi ultimi. Eccone la trascrizione per le tre frazioni di Ponzano: tra parentesi sono indicate le percentuali sul totale.

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PadernoCampi proprjN. 6610,78%
  Campi afitadjN. 54689,22%
PonzanCampi proprjN. 295,16%
  Campi afitadjN. 53394,84%
MerlengoCampi proprjN. 14187%
  Campi afitadjN. 73598,13%

   
Ritengo che questi dati siano assai importanti, in quanto dimostrano che i contadini dell’area di Ponzano raramente possedevano il campo su cui lavoravano e nell’assoluta maggioranza dei casi vigevano contratti d’affitto a generi od a canone in denaro. Questa situazione continuò nei secoli successivi, aggravata dagli “stessi acquisti massicci da parte del patriziato mercantile urbano di estesi fondi”Vedi in proposito l’utile opera: GIORGETTI G. - “Contadini e proprietari nell’Italia moderna” - Torino, 1974 - citato a pag. 281. nelle campagne venete, nel corso del Cinquecento e del Seicento. Si verificò una progressiva concentrazione della proprietà fondiaria, che condusse alla modifica dei contratti agrari e ad un “ulteriore immiserimento degli affittuari e dei mezzadri”  Ibidem, pag. 282..

Al 1540 risale la “Reformacione de fuogi” della Podestaria di Treviso: in questo documento si riorganizzò la suddivisione fiscale delle “ville” del Trevigiano, la quale risaliva, nella sua precedente versione, al XIV secolo Volume manoscritto rilegato in pergamena - Formato 8° grande - Intitolato: “1540 - Podestaria de Treviso - Fuogi Reformacione de Fuogi”. Merlengo e Paderno compaiono nella carta 15 verso; Ponzan nella carta 16 recto. Conservato nell’Archivio di Stato di Treviso - Fondo Archivio Comunale - Busta 1121.. Trascrivo i passaggi del testo di nostro interesse:

                                                                                                                                                                                         
Merlengofuogo 1- quarto 1- carrati 3
Paderno fuogo 1- quarti /- carrati 3
Ponzan fuogo 1- quarti /- carrati 2

   
   
Durante l’estimo del 1538, infatti, si era stabilita una tassa fissa di 3720 ducati per ciascun fuoco. Questa suddivisione catastale si mantenne poi inalterata anche nel secolo successivoQuesti dati sono riportati nell’opera di V. ZUCCHELLO - “Descrizione delle ville, castelle, fogni e carrati delle medesime, soggette alla Podestaria di Treviso” edita a Treviso nel 1765 e di cui vengono riprodotte due pagine in un’illustrazione contenuta in questo libro. A pag. 8 dell’opera, Zucchello scrive: “Nota che nell’estimo personale 1538 si summò il valore delli campi a villa per villa, e da dette Summe si cavò li Fuoghi a Ducati 3720 per Fuogo • mezzo fuogo ducati 1860 • un quarto ducati 930 • un carrate ducati 155”. — segno che, rispetto all’organizzazione sociale ed economica dei nostri giorni, i mutamenti erano molto più lenti ed il tenore di vita della popolazione non conosceva grandi sviluppi, nel breve periodo.

image Documento quattrocentesco che indica i possessi del Monastero di S. Maria Maggiore in Ponzano.Conservato nell’Archivio di Stato di Treviso, Fondo S. Maria Maggiore, Busta 18, Carta 14. 

 


Note: