Ponzano : Note Storiche

PONZANO DURANTE L'ETA' MODERNA

(secoli XVI a XVII)

La penetrazione fondiaria dei veneziani nell’area di Ponzano

Agli inizi del XV secolo Venezia divenne una potenza continentale e completò l’acquisizione dei suoi possessi di terraferma. Il Trevigiano fu probabilmente l’area in cui il dominio della Serenissima si consolidò maggiormente, in assenza di una forte nobiltà locale.

Fra il Cinquecento ed il Seicento Venezia decadde dalla posizione, occupata nei secoli precedenti, di centro degli affari del mondo mediterraneo. La sua aristocrazia, che in precedenza si era dedicata soprattutto ai traffici mercantili, si rivolse, di conseguenza, all’investimento fondiario nella terraferma veneta. La terra rappresentò allora, per i capitalisti veneziani, un investimento la cui redditività era garantita, ed una fonte di derrate agricole. Anche Ponzano fu investita da questo fenomeno: patrizi (= nobili) e cittadini veneziani vi compirono investimenti fondiari, acquistando terre dai privati, dagli ordini monastici ed, in parte, dalle vendite dei beni comunali. Su questi terreni furono edificate, nel corso dei secoli XVII e XVIII, le ville di campagna che ancora oggi ammiriamo.

Le ville sorsero nelle campagne di proprietà delle famiglie patrizie veneziane col duplice scopo di conduzione dell’azienda agraria circostante e di luogo di villeggiatura durante i mesi estivi ed autunnali Confronta, in proposito: LUZZATO G. - “Les activités économiques du patriciat vénetien” - in “Annales -Économies, Sociétés, civilisations”, 1937 • VENTURA A. - “Considerazioni sull’agricoltura veneta e sull’accumulazione originaria del capitale nei secoli XVI e XVII” - in “Studi Storici” - III-IV, 1968 • WOOLF S.J. - “Venice and the terraferma: problems of the change from commercial to the landed activities” - in “Bollettino dell’Istituto di Storia della Società e dello Stato Veneto” - IV, 1962 • BELTRAMI D. - “Forze di lavoro e proprietà fondiaria nelle campagne venete dei secoli XVII e XVIII” - Venezia/Roma 1961. . Tratterò in seguito delle ville venete edificate a Ponzano — desidero ora analizzare brevemente le conseguenze economiche e sociali di questo fenomeno.

E indubbio che nel corso del Cinquecento i patrizi veneziani assimilarono la nuova coscienza nobiliare ovunque trionfante. Questo comportò un forte disinvestimento nei confronti delle attività produttive ed un incentivo all’acquisto di tutte le terre disponibili sul mercato VENTURA A. - “Nobiltà e popolo nella società veneta del Quattrocento e Cinquecento” - Bari, 1964 . DAVIS J. - “The decline of the Venetian nobility as a ruling class” - Baltimone, 1962. - “A Venetian family and its fortune 1500-1900” Philadelphia, 1975 . Poiché essi erano tenuti a soggiornare a Venezia per gli impegni politici ed amministrativi, in genere continuarono a gestire le proprie terre attraverso le forme tradizionali dell’affitto e della mezzadria, affidando la riscossione delle rendite ai “gastaldi”, cioè a fattori stipendiati.

Già l’estimo del 1499, citato nel precedente capitolo, ricordava alcuni proprietari di terre appartenenti a nobili famiglie veneziane: a Ponzano, gli “eredi del Magnifico Messer Andrea Trivixan (=Trevisan)”; a Merlengo “Madona Isabeta da Ca’ Molin”, monaca presso il monastero di San Zaccaria di Venezia, e “la mojer di Messer Zuanne Bragadin”  Estimo 1499 - suddiviso in diversi fascicoli conservati nell’Archivio di Stato di Treviso - Fondo Archivio Treviso - Busta 1078. Nella prima metà del Cinquecento gli acquisti di terre in Ponzano da parte di veneziani si moltiplicarono: nel 1540, a Paderno, si registravano terre possedute da parte di “Messer Niccolò Giustinian” e di “Ser Zuane Mocenigo” Documenti contenuti nella busta 1121 del Fondo Archivio Comunale di Treviso, in Archivio di Stato di Treviso - Merlengo — carta 28; Paderno e Ponzano, carta 29. .

Nell’anno 1542 fu compilato un documento intitolato “Summario de le entrade de nobili cittadini veneti per l i beni (che) hanno nella podestaria di Treviso. Tratto dalli libri degli Estimi della città di Treviso” Esso è conservato nell’Archivio di Stato di Treviso - Fondo Archivio Comunale - Busta 1133.. La pagina relativa a Paderno e Ponzano è riprodotta nell’illustrazione a lato. Secondo questo testo, tra le principali famiglie veneziane che possedevano terre in Ponzano vi erano i Grimani e i Michiel; a Merlengo, oltre alle famiglie già nominate, compaiono i Corner ed i Contarini. In pratica, alcuni dei più importanti patrizi veneziani possedevano terre a Ponzano nel XVI secolo. Nel corso del XVII secolo si aggiunsero le nobili famiglie Emo, Ferro e Foscarini a Merlengo; Albrizzi, Dolfin, Memmo, Morosini, Querini e Soranzo a Paderno; Crema, Stua,Minelli e Salamon a Ponzano Questi nomi compaiono nei registri dell’Estimo 1714, conservati nella busta 1221 - Fondo Archivio Comunale di Treviso - Archivio di Stato di Treviso.

Vi furono, tra i veneziani che acquistarono terre in Ponzano, anche ricchi mercanti che non appartenevano al patriziato di quella città. Tra essi, è ricordato in un documento del 1601 “Domino Ventura de Venetiis strazzarolo, et mercatori”, che stipulò a Treviso un contratto per l’acquisto di terre in Ponzano, appartenenti al monastero di S. Maria MaggioreIl documento è datato 10 maggio 1601 ed è riprodotto alla carta 72 nella busta 19 del fondo di S. Maria Maggiore, in Archivio di Stato di Treviso. (138) MESSEDAGLIA L. - “Il mais e la vita rurale italiana” - Piacenza, 1927. “Notizie storiche sul mais - Una gloria veneta” in quaderni mensili dell’Istituto Federale di Credito delle Venezie - n. 7, luglio 1924.


Note: