Ponzano : Note Storiche

PONZANO DURANTE L'ETA' MODERNA

(secoli XVI a XVII)

L’introduzione del granoturco nel trevigiano

Il mais, importato dall’America centro-meridionale, comparve per la prima volta nel Veneto nella seconda metà del XVI secolo. Nel Trevigiano si diffuse probabilmente nei primi decenni del Seicento e nello spazio di un cinquantennio divenne il cereale più diffuso — la sua coltura sostituì in larga misura tutti i cereali minori (come il sorgo rosso, l’avena, la segala) dei quali nelle età precedenti si erano cibati i contadini veneti. Si continuarono a coltivare il frumento e le viti, i cui prodotti servivano come mezzo di pagamento delle affittanze  BERENGO M. - “La società veneta alla fine del Settecento” - Firenze, 1956 . FAPANNI D. - “Saggio storico dell’agricoltura trevigiana dal principio dell’era volgare sino ai dì nostri” - in “Memorie dell’Ateneo di Treviso” I - 1817.. Le epidemie e le carestie continuarono a verificarsi nel corso del XVII e del XVIII secolo, ma non ebbero più le tragiche proporzioni delle epoche precedenti: il mais, cereale ad alta resa, garantiva una maggiore disponibilità alimentare alle popolazioni. Si ritiene, infatti, che la coltura del granoturco sia stata una delle cause che permisero l’accrescimento demografico verificatosi nelle zone rurali del Veneto, nel corso del XVIII secolo. La rotazione delle colture si effettuava col sistema dei due campi, tuttora praticato, cioè l’alternanza fra frumento e mais.

La coltura del granoturco, detto nel Veneto “formenton”, contribuì ad accrescere la produzione per unità di superficie, ma determinò anche un impoverimento dei terreni, dovuto all’estensione illimitata delle colture cerealicole ed alla conseguente diminuzione dell’area destinata ai prati ed ai pascoli LECCE M.-“L’agricoltura veneta nella II metà del Settecento”-Venezia, 1957 . ROSANI A. - “Monografia agraria della provincia di Treviso e dei distretti di S. Dona e Portogruaro” - Treviso, 1880 • COMEL A. - “Terreni agrari della provincia di Treviso” - Treviso, 1971. Tuttavia, era necessario accrescere continuamente la quantità di mais prodotto — esso giunse ad alimentare quotidianamente la quasi totalità della popolazione delle nostre campagne, divenendo un elemento fondamentale dell’esistenza contadina.


Note: