Ponzano : Note Storiche

PONZANO DURANTE L'ETA' MODERNA

(secoli XVI a XVII)

Evoluzione della parrocchia di Ponzano

Il capitolo precedente si è concluso con la descrizione dei proprietari di terre in Ponzano, alla fine del Quattrocento. Tra essi, vi era anche la chiesa parrocchiale del paese, che in quell’epoca aveva già costituito il patrimonio fondiario che avrebbe permesso il suo mantenimento nei secoli successivi. Nell’elenco dei campi da essa posseduti, si ricordano diverse località e colmelli di Ponzano che hanno mantenuto l’antico nome: “in luogo dito a la giexia”, “luogo dito livelo”, “a la fosa”, “a la Postioma”, “prà minor”, “luogo dito L e Calandrine” Archivio di Stato di Treviso - Archivio Comunale Treviso - Busta 1078 - “Libro della villa de Ponzan” 1499. Fogli non numerati ed intitolati “La giexia de San Lunardo de Ponzan”. .

Questo dimostra come la denominazione di ogni luogo deriva dalle vicende storiche attraversate nelle epoche successive, ad esempio, il termine “livello” indica, fin dal Medioevo, il canone d’affitto pagato da un contadino su di un appezzamento di terreno concesso alla sua famiglia, in genere per un periodo molto lungo e sul quale egli si impegnava a compiere migliorie.

I campi posseduti dalla chiesa parrocchiale vennero definiti, in questo documento, “aradori” o “prativi”, segno che le culture dominanti erano i cereali, e accanto ad essi venivano destinate al pascolo degli animali vaste porzioni di terreno.

La parrocchia di Ponzano fu intitolata a S. Leonardo fin dalle origini; presumibilmente, tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento San Rocco, invece, fu aggiunto come santo contitolareRiguardo al titolo della chiesa parrocchiale di Ponzano, il DAL COLLE nell’opera citata: “La villa di Ponzano Veneto e la sua chiesa” così si esprime a pag. 14. “Oltre a ciò troviamo l’aggiunta del contitolare S. Rocco sull’inizio del secolo XV, a cagione delle pestilenze che in quel tempo serpeggiavano anche nelle nostre contrade” e così prosegue, senza darci una definizione chiara del problema. “Benché negli atti curiali si legga “ss. Leonardi et Rochi”, anche nel 1474 il gonfalone della chiesa portava soltanto l’immagine di S. Leonardo”..

S. Rocco, infatti, era considerato tradizionalmente protettore delle popolazioni in caso di epidemia pestilenziale, e tutti i quadri antichi lo raffigurano nell’atto di mostrare il bubbone (= ferita) provocato dalla peste, malattia da cui si narra fosse stato anch’egli colpito ed a cui sopravvisse.

La peste, nelle sue forme bubbonica e polmonare, aveva colpito tutta l’Europa, uccidendone forse la metà degli abitanti, nel 1348. Essa divenne poi endemica, e si manifestò, durante il Quattrocento e Cinquecento, nel corso di periodiche epidemie, (per il Trevigiano, se ne ricordano negli anni 1478, 1486, 1502, 1510, 1525, 1575-76 e 1630-31).

La pala conservata nell’altare maggiore della chiesa di Ponzano rappresenta appunto i due Santi Leonardo e Rocco rivolti verso la Madonna, che tiene in braccio il Bambin Gesù. Il quadro fu dipinto nell’anno 1523: in quell’epoca, S. Rocco doveva essere già stato affiancato a S. Leonardo come protettore dei Ponzanesi Neppure l’AGNOLETTI, nella sua opera già citata “Treviso e le sue pievi” fornisce una datazione precisa sulla comparsa di S. Rocco come contitolare della parrocchia. Così egli scrive alla pag. 620 della sua opera: “...aggiunta d’un contitolare in S. Rocco per quelle pestilenze dei secoli XV, X V I . . . al 1523 era un legato di messe per la festa di S. Leonardo… le monache poi degli Angeli dicevano questa lor villa di S. Rocco, e l’epigrafe della consacrazione celebrata il 22 aprile 1779 ricorda uguali i due titoli”..

Questa forma di devozione popolare ci attesta del timore nutrito nei confronti di questa terribile malattia, che uccideva entro pochi giorni circa l’80% delle persone che ne erano colpite. Occorre notare, che l’incidenza delle epidemie era minore nelle campagne, rispetto alla città, dove la contagiosità era maggiore Molto utile, per chi volesse approfondire l’argomento, è la lettura del catalogo della mostra “La peste a Venezia”, che contiene molte indicazioni bibliografiche. Esso è stato edito a Venezia nel 1575..

image Pala conservata sull’altare maggiore della chiesa parrocchiale di Ponzano, raffigurante la Madonna tra i Santi Leonardo e Rocco. Fu dipinta nell’anno 1523 da autore ignoto. L’elevata qualità artistica dell’opera spiega come essa sia stata attribuita a importanti pittori, tra cui il Giorgione, Giovanni Bellini, Di Girolamo e Capriolo.

È necessario rilevare, tuttavia, che le Visite Pastorali compiute dai vescovi di Treviso riferirono come solo titolare della parrocchia di Ponzano, fino all’anno 1554, S. Leonardo, La visita pastorale fu compiuta a Ponzano dal vescovo Francesco Virdura, suffraganeo del cardinale Pisani, il 21 dicembre 1554 ed è conservata nell’Archivio della Curia Vescovile di Treviso. Volume anno 1554 - Busta 4 - Carte 169 e 170. In essa si cita l”‘ecclesia S. Leonardi de Ponzano”. e solo nella successiva visita, compiuta nell’anno 1575 dal canonico Baldassarre Piccioli, vicario generale del vescovo Giorgio Cornaro, si ebbe l’indicazione “Ecclesia Sanctorum Leonardi et Rocci” Visita pastorale del canonico Baldassarre Piccioli, vicario generale e delegato del vescovo Giorgio Cornaro, compiuta a Ponzano il 4 luglio del 1575 - Conservata nell’Archivio della Curia Vescovile di Treviso - Busta 6 - Carta 32 e seguenti..

Si ritiene che il culto di S. Rocco si fosse diffuso tra la popolazione fin dall’inizio del Cinquecento: esso appare tuttavia ufficialmente riconosciuto nei documenti diocesani solo nel 1575, anno in cui si verificò nello Stato Veneto un’altra grave pestilenza. Nella stessa busta in cui è conservata quest’ultima visita, ho rinvenuto un fascicolo manoscritto contenente la descrizione delle misure prese nella diocesi di Treviso per ridurre gli effetti della pestilenza nelle campagne: nell’anno 1575 si proibirono, infatti, le assemblee popolari, le fiere o mercati pubblici ed i balli campestri.

La chiesa parrocchiale di Ponzano, probabilmente edificata in muratura e completata nel corso del X V secolo, fu restaurata nella seconda metà del XVI secolo. In quella stessa epoca, essendo la “canonica rovinosa”, essa fu completamente ricostruita. Inoltre, poiché fino al 1575 il campanile era edificato all’interno della chiesa stessa, fu necessario trasferirlo all’esterno, riedificandolo nella versione in cui esso si presenta tuttoraQueste notizie sono contenute nell’opera già citata di AGNOLETTI. “Treviso e le sue pievi” - a pag. 602 e vengono ripetute nel testo su Ponzano di DAL COLLE alle pagine 15 e 16. .

 


Note: