Ponzano : Note Storiche

VICENDE MEDIOEVALI A PONZANO

Personaggi di Ponzano nel secolo XIV

Durante il Trecento, vissero a Ponzano, o provennero da questo paese, alcuni personaggi di cui ci è rimasta traccia documentaria.

II primo tra essi fu PIETRO, giudice e consigliere presso la Curia Romana che compare nei documenti come “Petrus de Boncano di Tarvisio” I documenti sono contenuti nell’opera di A.S. MINOTTO “Acta ed Diplomata e R. Tabularlo Veneto usque ad medium saeculum XV summatim regesta”. Documenta ad Belunum, Cenetam, Feltria, Tarvisium spectantia, voi. II, sezioni I e II, Venezia 1871 alle pagine 86 e 87. Nello stesso volume, alla pag. 15, è riportato un documento del 30 Dicembre 1326, in cui si accenna ad un furto patito da tale Niccolò Bianco lungo la via Postumia, che è descritta come pericolosa, disagevole o “penitus incognita et contraria eundi…”.. Il termine “Boncano” indica quasi certamente Ponzano, non essendovi altre località omonime nel territorio. Pietro compilò alcune lettere, rivolte ai maggiori uomini di governo veneziani dell’epoca: tra essi, Michele ed Alberto Morosini, Francesco Contarini. Le epistole di Pietro da Ponzano trattavano importanti argomenti di politica internazionale, tra cui i rapporti con il sultano dei Turchi e con i re di Germania e di Ungheria, la guerra in atto tra Gerardo da Camino e molti signori feudali del Trevigiano, alleati del Patriarca di Aquileia, l’invio di emissari in Sicilia. Esse furono inviate a Venezia tra il luglio e l’ottobre del 1302 ed è probabile perciò che il ruolo di Pietro da Ponzano fosse quello di inviato del governo veneziano a Roma, presso la Corte Papale.

In un documento del 1314 troviamo citato il notaio “ALBERTINO OGNOBENE DE PONCANO”, che viveva a Treviso e vi operava, come redattore di atti ufficiali del Comune. Egli operò durante il periodo in cui fu podestà a Treviso Albertino da Canossa e lasciò un testo, scritto di suo pugno, in cui si elencano i custodi delle porte delle mura della città Dal “QUATERNUS BOLLETARUM, 1314. Scriptarum per me Albertinum Ognobene di Pongano notarius sub domino Albertino de Canoxa potestas Tarvisii in infrascriptis tribus mensibus, videlicet august, september et october currente millesimo trecentesimo quartodecimo… Et quatour libras denariorum parvorum cuilibet infrascriptorum Capitaneorum et tres libr. d.p. cuilibet infrascriptor. Custodum ad portas civitatis Tarvisi…”. Documento conservato nella biblioteca capitolare di Treviso e pubblicato da MARCHESAN A. nell’opera già citata “Treviso medioevale” alla pagina 397, II volume..

Infatti, per la difesa del Comune da ogni incursione esterna, erano necessari turni di guardia, compiuti dai cittadini trevigiani deputati a questo scopo.

Le porte elencate in questo documento sono quelle di San Teonisto, Santa Bona, San Bartolomeo, Santi Quaranta, Sant’Agostino, Santa Maria Maggiore, Porta Altinia e Porta del Terraglio. A titolo di esempio, riportiamo la traduzione dal latino di un passaggio del testo: “Custodi alla porta Santi Quaranta per il giorno e la notte: Nicoletto, barbiere a San Martin; maestro Canino, fabbricante di pentole; Morello, falegname del borgo di San Bartolomeo; Giovanni da Fossadelle, oste; Benvenuto tessitore di lana, per capitano”.

Un’altra persona che ebbe legami con Ponzano, in quell’epoca, fu Giovanni del fu Ponzano di Maserada, che nel 1318 entrò a far parte del Consiglio dei Trecento, organo consultivo e piccolo “parlamento” della città di Treviso Giovanni del fu Ponzano di Maserada compare alla pag. 97 dell’opera di MARCHESAN, “Treviso medioevale”, I volume che lo cita traendo l’indicazione dal libro dei consigli del 1318 (LIBER CONSILIORUM, 1318, conservato nella biblioteca capitolare di Treviso).
. Era figlio di tale “Ponzano”: in quell’epoca, in assenza di cognomi, i nomi propri di persona derivavano, molto spesso, dalla località di origine ed è probabile che la famiglia in questione fosse originaria del paese.

Colui che fu, probabilmente, il più celebre tra gli abitanti di Ponzano del XIV secolo fu Zuliano fu Guifredo da Ponzano, notaio, di cui abbiamo notizie fra il 1313 e il 1318. Operò anch’egli a Treviso: il termine “notaio”, all’epoca, non indicava solo l’odierna professione, ma anche i dottori, in senso lato, ed i giuristi ed avvocati.

Nelle sue “abbreviazioni”, cioè nei documenti notarili di Zuliano da Ponzano, sono contenuti dei versi composti nel francese antico che fu il linguaggio lirico dei trovatori di quell’epoca Il passo è riportato a pag. 293 del testo di MARCHESAN, opera citata, II volume, che trascrive qui le ABBREVIAZIONI del notaio Zuliano del fu Guifredo da Ponzano, conservate nell’archivio di stato di Treviso, sezione archivio notarile, anni 1313-1315.
:

Voytre regart punc pluys sport ka guye
ed Lombardie Voy m’ames naure a mort (replicatur)
Se de nos non ay confot ye cuyte ben perdre la uye.

Non ci è possibile sapere se l’autore di quei versi sia stato Zuliano da Ponzano, o se egli li avesse solo copiati e conservati fra le proprie carte. Nell’anno 1315 gli amministratori del Comune di Treviso si trovarono a dover fronteg-giare una carestia, conseguente ad un’annata di cattivi raccolti. Si elesse perciò una commissione di otto savi, che studiasse le modalità più adatte ad impedire che il grano fosse esportato dalla città. Tra essi vi era Zuliano da Ponzano, che probabilmente ricoprì diverse cariche importanti all’interno del Comune di Treviso La notizia compare a pag. 302 del testo di MARCHESAN, opera citata, volume I, che la trae dal documento: REFORMATIONES 1315, Die Iovis III Aprilis, pagg. 64 e 65.

image “Autunno”: Tavola tratta dal “Tacuinum Sanitatis”, raccolta di miniature composta tra il XIV ed il XV secolo e raffigurante i lavori della campagna e le principali attività economiche del mondo medioevale. L’illustrazione è tratta dal volume omonimo, che ne riporta l’edizione integrale a cura di L. Cogliati Arano (Milano, 1979).

Sappiamo che egli partecipò, nel giugno del 1317, alla commissione di quattro savi che doveva deliberare sulla richiesta di un sussidio comunale, avanzata da Frate Stefano, dell’ordine del beato Basilio, per la costruzione di una chiesa nel borgo di S. Tommaso Citato nel II volume dell’opera di MARCHESAN, a pag. 404. Tratto dal quaderno delle REFORMATIONES 1317, Die Iovis XXIII Iunii, folio 153.. Nell’anno 1318, infine, Zuliano da Ponzano fece parte per l’ultima volta del Consiglio dei Trecento di Treviso, organo amministrativo cui si è già accennato. Egli morì in quell’anno, come appare nel documento stesso dei Verbali del Consiglio Il MARCHESAN riporta, nel I volume della sua opera più volte citata, a pag. 97, la trascrizione del documento, tratto dal LIBER CONSILIORUM1318, conservato nella biblioteca capitolare, scatola 17, fol. 28; ne traduco i passaggi più significativi: “...Nell’anno 1318, indizione prima, venerdì 14 Aprile, sotto il governo di Rolandino da Foliano podestà di Treviso… (segue la notizia dell’ingresso nel Consiglio dei Trecento di alcuni consiglieri, tra cui Giovanni del fu Ponzano di Maserada, di cui si è già parlato)... ed (essendo) gli infrascritti sette (uomini), cioè... Giuliano fu Guifredo da Ponzano notaio… (ed altri), che erano tutti… posti nel numero dei detti consiglieri del Consiglio dei Trecento… essendo morti, in luogo dei quali morti altri sette debbono essere posti nel Consiglio…”..


Note: