Crisi nelle campagne trevigiane

CENNI DI ANTROPOMETRIA

Esiste una singolare specializzazione storiografica che cerca di risalire alle condizioni di vita della popolazione partendo dallo studio delle caratteristiche antropometriche, ed in particolare dell’altezza della popolazione. Il massimo esponente di questo filone di ricerca è John KomlosSi veda ad esempio: “An antrophometric History of early modern France” a pagina 159-190 di “European Review of Economic History” – Cambridge University Press, Vol. 7, Part 2 – august 2003..

La teoria proposta dall’autore prevede che le crisi abbiano un impatto evidente sull’organismo degli esseri umani. I cambiamenti climatici, come avvenne ad esempio nella Francia del 1600, portarono ad un aumento della statura media di ben 4 centimetri in 12 anni. Inoltre sempre nella Francia di quel periodo si osservava una statura media delle classi dominanti di ben 7 centimetri superiore alla media. L’autore in pratica sostiene che “la miseria produce persone basse ed incide sul raggiungimento della statura finale”,Come già evidenziato nel 1829 da Villermé (pagina 353). ed inoltre si è notato che gli effetti sono più evidenti nelle regioni di pianura, dove la popolazione può fruire in modo più diretto dei benefici derivanti dalla migliore nutrizione, dal vestiario e dagli alloggi. Anche il fatto di non lavorare in giovane età influisce sul raggiungimento della altezza massima oltre che sulla percentuale di giovani scartati alla visita di leva.

Da un punto di vista metodologico bisogna tenere presente che la media delle altezze rilevate alla visita di leva è differente dall’altezza media dei maschi. Komlos nel suo articolo “An antrophometric History…” citato propone un procedimento statistico - matematico (Truncated Regression Analisys – TOLS) che non è stato applicato su questi dati. In particolare perché questo procedimento è basato sulla conoscenza della MHR (Minimum Height Requirements) di cui non sono a conoscenza per il periodo indicato.

Inoltre bisogna considerare che l’altezza dei giovani all’età di 18 anni è diversa da quella dell’età adulta raggiunta tipicamente intorno ai 23 anni. Anche un’altra considerazione è necessaria riguardo ai dati: essi fanno riferimento ai (circa) venti anni successivi alla data di nascita, e quindi ad un lungo periodo di alimentazione. Età differenti in cui i giovani si sottopongono alla visita di leva implicano considerazioni diverse anche dal punto di vista del periodo di alimentazione.

Gli effetti dell’ambiente sull’organismo umano vengono riferiti a tre considerazioni.

La prima riguarda un generale aumento della temperatura. In questo caso il metabolismo richiede un minore consumo energetico, dato che le calorie utilizzate per mantenere la temperatura del corpo costante sono minori. Anche la seconda ha a che vedere con il clima: se la temperatura è più mite ed il clima migliore, gli sforzi produttivi sono minori a parità di rendimento.

Terza considerazione: un clima migliore permette anche una maggiore e migliore conservazione delle scorte.

Infine si può osservare come una parte dell’energia che non viene spesa (sia per il metabolismo basale che per l’attività fisica) può essere utilizzata dall’organismo per la crescita.

In effetti sembra che le rendite agrarie siano negativamente collegate con l’altezza della popolazione.Le Roy Laduyre e Goy, 1982, pagina 38. Si veda J. Komlos, “An antrophometric History…” cit.  Inoltre la correlazione inversa tra i prezzi dei cereali e l’altezza dei giovani tende a manifestarsi con cinque anni di ritardo.Woitek (2003), Galloway (1985-1986). Si veda J. Komlos, “An antrophometric History…S” cit.

E’ stata inoltre documentata una correlazione positiva tra l’altezza e le temperature, anche se con entità differenti.J. Komlos, “An antrophometric History…” cit. La dimostrazione è a pagina 181 della rivista citata. Le altezze sono riferite alla liste di leva dei giovani Francesi del 1600, mentre le temperature furono rilevate in Svizzera.

Un’ulteriore considerazione va portata in merito a questo genere di studio. J. Komlos arriva alla conclusione che prima della rivoluzione francese la crisi che attanagliò la Francia non era stata probabilmente peggiore di quella che aveva colpito il resto d’Europa. Non è quindi detto che i segnali di una crisi che colpiscono una determinata regione siano così evidenti da distinguerla da altre regioni in cui invece non avvengono fatti simili.

In ogni caso il lavoro dell’autore dimostra che la statura media della popolazione viene influenzata dalle condizioni climatiche generali, dal prezzo del grano e dalle condizioni climatiche particolari che danneggiano la produzione in periodi fondamentali dell’anno, come quello del raccolto.

Ciò premesso i dati raccolti su Ponzano mettono in luce alcune analogie con gli studi sulla Francia del Seicento come mostrano le tabelle (5.21 e 5.22).

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Come si vede i dati relativi a Ponzano mostrano scostamenti maggiori. Questo denota probabilmente una maggiore importanza relativa della posizione sociale nella società rurale veneta rispetto a quella francese del Seicento, oltre a testimoniare una situazione proporzionalmente più difficile soprattutto per le classi subalterne. Infatti non si può non notare come al primo posto nella classifica dell’altezza ci siano proprio i figli di quei professionisti definiti dagli inglesi come “food processing”, ovvero coloro che sono implicati nella trasformazione e la distribuzione del cibo. I figli di costoro godono di un vantaggio di prossimità nell’età infantile ed adolescenziale che probabilmente permette un migliore sviluppo fisico.

Ad onor del vero risulta che la categoria dei possidenti fosse in testa alla classifica almeno fino al 1885 data in cui vantava un’altezza media di ben 174.45 cm. Non è chiaro che cosa abbia causato l’abbassamento dell’altezza nel periodo successivo, tuttavia trattandosi di un campione molto modesto (sono solo 17 unità riferite ad un periodo di 34 anni) è plausibile che si sia trattato di una oscillazione o di dati devianti.

Una considerazione che va fatta su questi dati riguarda proprio l’esiguità della popolazione relativamente alle professioni diverse da quella del contadino (tabella 5.22). La significatività dei risultati, nonostante essi siano allineati con quelli di altri studi, non può essere considerata in senso assoluto proprio a causa della grande importanza della genetica relativamente a campioni di queste dimensioni.

Un discorso diverso meritano invece le tabelle 5.23 e 5.24 che trattano la statura media dei contadini. Qui trattandosi quasi di un migliaio di rilevazioni la tendenza mostrata assume una rilevanza maggiore. I dati mostrano che nel quinquennio 1883-1887 la statura media è salita di quasi due centimetri. Questo significa che i ragazzi cresciuti fra il 1883 ed il 1906 hanno probabilmente incontrato condizioni leggermente migliori di quelli che li hanno preceduti. Nonostante in seguito l’altezza media cali il numero di abili di prima categoria in continua ascesa ci da anche un segnale abbastanza netto di come le cose andassero decisamente meglio a partire dagli anni novanta rispetto al decennio precedente.

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Note: