Crisi nelle campagne trevigiane
Anno 1889
Cartella 73categoria III
-Vengono pagate le casse per la tumulazione a 5 poveri.-(1471)Viene per la prima volta nominato un tesoriere per l’Opera Pia Gelmi.
-Comitato di soccorso per i danneggiati dall’uragano “passi agli atti della Giunta la delibera… la Giunta per mancanza di fondi non trova di corrispondere verun sussidio…”
-Ricovero in ospedale di un malato dal 10 dicembre al 27 gennaio per 66.88 lire.
Difficoltà a pagare prima del raccolto. Il malato è possidente e quindi pagherà tutta la cura. Gli viene inviata una ingiunzione di pagamento nel mese di agosto, e il debito sarà definitivamente saldato il 22 settembre.
-Sussidio di 50 cent al giorno ad una povera cieca.
-Conto consiglio Congregazione di Carità.
-Risarcimento all’ospedale civile di Treviso per 10.64 lire per la cura ed il mantenimento di una povera malata del comune di Ponzano Veneto.
-Richiesta di aiuto per i danneggiati da una frana. La risposta: “non potendo il comune per le sue ristrettezze sussidiare danno alcuno si passi agli atti la presente”
*Richieste di sussidi:
-rifiutato il sussidio “perché adesso c’è il frumento e altri raccolti di cui può vivere e pagarsi la ‘cura ricostituente’ di cui necessita”
-concesso perché “famiglia veramente povera che necessita di sussidio per sopravvivere” in più perché il capofamiglia è affetto da pellagra e necessita di cure.
-accettato ad una donna che allatta due bimbi; vive in una famiglia già sussidiata, incapace di provvedere da se.
-Due casse mortuarie per dei deceduti miserabili.
-Concessi sussidi “per altri 15 giorni” per un importo di 35 cent al giorno ad una donna che “si trova ancora nelle medesime misere condizioni”
-Malato di bronchite cronica non viene sussidiato “stante la stagione in cui ci troviamo”
-Circolare della prefettura che dichiara che lo Stato non può sussidiare in alcun modo i danneggiati da grandine e uragani, a causa della spesa pubblica già elevatissima.
-Sussidio accordato a G.Z. che riceverà viveri per 20 centesimi al giorno per trenta giorni per un -totale di sei lire.
-Sussidio di 40 centesimi al giorno per venti giorni all’indigente vecchio malato P.
-Richiesta di invio tabelle nominali per il mantenimento e la cura di un maniaco presso l’ospedale civile di Treviso.
-Respinta una dichiarazione palesemente fasulla si una malattia (la calligrafia non poteva certo essere quella di un medico… mi auguro…). Si soprassiede sul fatto.
-Richiesta di sussidi da parte della Pia Casa dei Sordomuti. Risposta: “…non potendo elargire…”
-Lettera del sindaco ai parroci: li invita a comunicare una lista con i nominativi dei miserabili vergognosi che veramente necessitano di sussidi per malattia.
-Richiesto un sussidio di 30 centesimi al giorno per venti giorni più i medicinali. Viene accordato un sussidio di 25 centesimi al giorno.
-Viene proposto dal presidente della congregazione di carità il ricovero in ospedale al posto del sussidio attualmente corrisposto ad un indigente. Il comune dispone che il ricovero sia sospeso fino al termine del sussidio.
-Trasferimento urgente in ospedale: il sindaco firma una lettera che spinga gli uffici comunali ad accelerare al massimo la procedura, sussidiando il bisognoso prima di aver sistemato la questioni burocratiche. Dispone un sussidio immediato di 12 lire e l’immediato trasferimento in ospedale.
-Documento sul pellagrosario in Villa ex Mocenigo.
-Proposta di sussidio per una donna affetta da pellagra per 25 cent al giorno per 30 giorni.
-Malato di diarrea trasportato all’ospedale.
-Bambina fratturata dimessa dall’ospedale.
-Accolta d’urgenza in ospedale una pellagrosa di condizione miserabile.
-Altro ricovero per frattura, stavolta la femore