Crisi nelle campagne trevigiane

Anno 1874

Cartella 56

Categoria I

-(documento 120, del 17/10/1874) Ai Parroci:
“in esito a rimostranze fattemi dall’assuntore del dazio consueto del Comune, sig. D. Z. , la prego signor reverendissimo parroco di porgere avviso dall’altare ai dipendenti parrocchiani, che ove i debitori pel titolo… non si presentassero entro l’…. del mese al pagamento dei dazi in difetto, … si dovrà procedere contro di essi.

Categoria II

-Presenti 10 certificati di miserabilità
-Matrimoni celebrati tabelle (sono 52 nell’anno fino al 31/07/1874)
-Tabelle su matrimoni e nascite
-Morti: trimestre 1°: 18, 2°: 10, 3°: 8, 4°: 12. (tot 48)
-Documento 611: economia
“in questo comune non esistono caldaie a vapore infisse, né locomotori di cui la circolare sopra citata” firmato dal Sindaco.
-Lettera di referenza per un muratore di 58 anni firmata dal sindaco.
-Denuncia (538): furto di piante seguito da due cazzotti; il soccombente ha bisogno di cinque giorni di riposo per ristabilirsi, e pertanto chiede un risarcimento.
-(518): “i furti in campagna e per pascolo abusivo… di più in questo comune si aumentano in progressione ragguardevole a danno dei proprietari e degli agricoltori per parte di alcuni di questi abitanti” segue indicazione di tre probabili responsabili e l’indicazione che i fatti avvengono di notte.
-(175) Riferisce di un uomo che deve pagare una multa e le spese di giustizia per 80 lire, ma non ne è in grado “guadagnando a stento il necessario per vivere col solo lavoro di poche terre di altrui proprietà”.
(455) Denuncia di furto
Lettere di raccomandazione per un bracciante.
Altra denuncia (illeggibile)
(770) Denunciati tre giovani per il furto di due zucche.
(914) Dichiarazione che i tre in precedenza non avevano creato poi grandi problemi nel comune.
- Denuncia: fascicolo su una denuncia di tentata violenza su una donna, da cui è partito un processo contro l’imputato. La donna viene ritenuta credibile dal parroco che rilascia delle dichiarazioni sulla condotta morale della denunciate. Solo in seguito ad esse la denuncia viene ritenuta fondata.
-Certificato di nullatenenza per T.D.  che avrebbe dovuto pagare 18.10 lire per spese di giustizia e ammenda per una contravvenzione ad una legge del 1868.
-Certificato di residenza.
-Controllo della pretura su un merciajo di Merlengo. Dai controlli emerge che sia regolarmente iscritto al registro dei pesi e delle misure, dotato di buoni mezzi di sussistenza e che era originario di Fontane.
-Denuncia di diffamazione e “di volere farsi giustizia da sé” nei confronti di del denunciante.
-Un uomo (B.D.) denuncia di essere stato diffamato; inoltre il diffamante A.P. lo ha minacciato di volersi fare giustizia da se.
-A.P. chiede un sussidio annuale al Comizio Agrario
-Viene chiesto il pagamento di 19 lire per spese di giustizia e ammenda a XX (intraducibile). Tuttavia il sindaco certifica l’impossibilità del soggetto a pagare la somma, in quanto sprovvisto di beni (nullatenente); il soggetto “ha solo il suo lavoro con cui sostentarsi”.
-Denuncia P.P. ha occupato dei fondi di Barbaro per costruire un casolare (viene indicato il mappale 884). Inoltre in una zona del mappale 456 “fu posto mano per esigenze ad altro casolare di B.D.”
-Denuncia: furti di gelso reiterati. Denunciate due persone da tre testimoni.
Citazione in giudizio.
-Emigrazione: due famiglie si trasferiscono nel comune di Treviso.
-Aste: bando per la vendita all’asta pubblica di una suina.

Truffe

-Avviso: “coloro che spargendo fatti falsi nel pubblico, o facendo offerte maggiori del prezzo richiesto dai venditori stessi, […] avranno prodotto (per qualsivoglia altro mezzo doloso) l’alzamento o l’abbassamento dei prezzi di derrate, mercanzie carte,… saranno puniti col carcere da un mese ad un anno ed inoltre con multa da lire 500 a lire 5000”
La pena viene inoltre raddoppiata per chi compie tali atti su grani, granaglie, vino, pane e sostituti delle farinacee.
Viene inoltre ricordato l’articolo che riguarda le pene per chi utilizza falsi pesi e misure al fine di truffare i compratori, che sono le stesse di cui sopra.

Referato III

-Richiesta medica sullo stato economico di un degente.
-Nulla osta per l’accettazione di un malato. Viene prescritta una cura a base di bagni in acqua di mare a B.F. per la durata di venti giorni.
-Necessarie 103 lire per la cura di un bambino di tre anni. Dato che la famiglia non è povera, il capofamiglia è intimato a voler rifondere la spesa al comune.
-Questione contabile su un malato.
-Asta: non sono venduti terreni appartenenti al comune di Ponzano.
-Malato accolto all’ospedale di Treviso per una frattura alla rotula. Il Comune paga le spese.
-Pagate 286.50 lire all’ospedale di Treviso.
-Pagate 27 lire per la degenza di B.A.
-Fascicolo sul giudice conciliatore.
-Il Presidente della congregazione di Carità di Ponzano richiede l’elenco delle famiglie povere del Comune.
-Dieci fanciulle di famiglie povere necessitano da materiale scolastico (libri, oggetti di cancelleria,…). Viene chiesto l’intervento del comune
La risposta: la Congregazione di Carità ha ritenuto le fanciulle appartenere effettivamente a famiglie povere. Saranno dotate di materiali in relazione al fabbisogno indicato dalla maestra.
La maestra allega l’inventario. Successivamente verranno inseriti altri due documenti relativi a questo fabbisogno.
Verranno inoltre inseriti nuovi bambini nell’elenco dei beneficiari di questi aiuti.
tabella41 
-Richiesta di aiuto da parte di un altro Comune:
Risposta:
“Siccome il Consiglio Comunale […] nella seduta autunnale non volle farsi carico di altre simili domande pervenute da altri Municipi, con la presente passi agli atti […] troppe le spese che questo comune deve sostenere per conto proprio senza proventi straordinari […]”
-Il sindaco Fumagalli
“In esito… FOTO 1-2-3 28/7
29/7/2003
-Viene richiesta alle autorità la possibilità di organizzare una processione religiosa. Viene accettata senza indugio.
-Questione ereditaria di un carabiniere morto a Bari che lascia lire 55.61 ricavate dalla vendita di oggetti di sua proprietà più la stima degli invenduti. Viene invece spedito ai parenti l’orologio; ciò comporta la spesa postale di due lire e ottanta centesimi che si sottraggono al totale dell’eredità.