Le Rondini di Ponzano Veneto
Ventidue emigrati in un solo giorno
Il 23 aprile 1947 era una limpida e frizzante giornata di primavera.
Le prealpi Venete e Friulane ben visibili all’orizzonte, con la loro sagoma sembravano stringere in un immenso abbraccio i suoi 22 figli che, con la morte nel cuore, stavano per lasciare il suolo natio.
Spinti dal bisogno di sopravvivenza e con nel cuore la speranza di uscire dalla miseria che sembrava loro appiccicata come una seconda pelle avevano deciso di trasferirsi in un paese straniero, in cerca di fortuna.
I giovani arruolati in varie maniere, chi per lavorare nelle miniere di carbone, chi nelle forges de Clabecq, erano stati spinti a compiere questo importante passo, prima dal bisogno del lavoro e poi dai suggerimenti dei Sindacati, anch’essi sollecitati a loro volta dal Ministero del Lavoro che aveva interesse al buon esito degli accordi siglati dal governo italiano con quello belga.
Il fatto è ancora vivo nella memoria di alcuni anziani, ma considerato il tempo passato e la labilità dei ricordi, non è stato possibile ricostruire l’esatto elenco dei migranti che in quel giorno, tutti in una sola volta, si sono trasferiti per lavoro in Belgio a Tubize e nei paesi vicini.
L’elenco delle pagine precedenti comprende sicuramente tutti gli emigrati del quel giorno.