Ponzano : Note Storiche
LEGATI
Origine e destinazione dei “legati”
I legati sono pie fondazioni di beni dati a qualche persona morale, perchè i redditi annui siano erogati in celebrazioni di messe o in opere di beneficenza. Così tutti coloro che possono disporre liberamente dei propri beni, possono anche cederli a scopi di religione, di culto e di pietà, mediante donazione, testamento, lascito o “legato”.
Di queste pie volontà interprete ed esecutore principale è il vescovo, il quale giudicherà se la persona morale (fabbriceria)oil sacerdote siano in grado di sostenere gli oneri imposti dall’adempimento dei legati, e quindi di eseguirli diligentemente. Si sottolinea che, in seguito a domanda della curia, la s. Sede può ridurre il numero delle messe fondate, come emerge dalla presente esposizione. Inoltre è raccomandato che ogni chiesa debba avere il quadro dei legati con gli obblighi relativi, segnati in apposito registro.
I legati di Ponzano
PENNACCHIS NOB. CAMILLA, fondato per testamento del 3 febbraio 1568 a favore della scuola del SS.mo con messe 22, e passato alla fabbriceria per l’onere relativo.
BIANCHINI DON BERNARDINO, parroco per oltre 40 anni, fondato nel 1610, con messe 30. Sembra che questo legato avesse un buon capitale fruttifero al Monte di Pietà di Treviso, accordato poi a persone che lo assicurarono sui loro fondi.
FONTANA-GOBBATO, gravante sopra una casa civile fino dal 1758 con messe originarie 34 che “ab antiquo” furono ridotte a 12, una al mese. Dai documenti risulta che il legato fu sempre soddisfatto da Gobbato di Povegliano, fino al 1943, quando, in seguito a squilibri economici di famiglia, malattie ed altre disgrazie, fu sospeso. Migliorate poi le condizioni, la famiglia ricominciò nel 1957 a compiere il suo dovere, portando l’elemosina delle 12 Messe alla quota diocesana, col versamento di L. 4.800 per il 1957 e di L. 6.000 per il 1958.
Morta la sig. Giacomina Picciol ved. Gobbato, il figlio Ignazio Gobbato si mostrò ben disposto a soddisfare il legato in parola. E a proposito, dopo insistente richiesta, ottenne dalla congregazione del Concilio un rescritto, in data 7 settembre 1962, per la riduzione del legato a 3 messe annue e la sanatoria per il periodo 1944-1956, in cui il legato non fu adempiuto, con la celebrazione di 5 messe, per una volta sola. Tra imanoscritti su questo argomento si leggono dichiarazioni specialmente del parroco don Angelo Callegarin, il quale certifica “che gli obblighi inerenti ai legati pii per l’anno… furono soddisfatti con la celebrazione di messe 80”.
STRAS N.N. di origine antica, con messe 12
BRUNETTADON SIMEONE, parroco dal 1740 al 1785, fondato da testamento del 21 giugno 1782, con messe 6, che furono sempre fedelmente fatte celebrare nella chiesa parrocchiale di Ponzano dagli eredi Brunetta. Ora la proprietà è Ramanzini.
CAOTORTA N.N. fondato nel 1832, con messe 52, una per settimana che veniva celebrata nell’oratorio della nob. famiglia in Ponzano. Nel 1907 le messe erano ridotte a 12 all’anno e l’onere rimesso alla coscienza degli eredi, dopo la demolizione dell’oratorio.
AGAZZI N.N. di antica fondazione, con messe 10 e scomparso nel 1848, non si sa come.
MANFREDI N.N., fondato nel 1862, con messe 4, garantito da ipoteca e soddisfatto regolarmente, prima dalla famiglia Fabris e poi dalla famiglia Rossi di Povegliano.
MAGGION GIUSEPPE, fondato nel 1863, come da disposizioni testamentarie con messe 24, due al mese e la elemosina di L. 2 ciascuna. Il testatore poi ordinava che il suo legato fosse garantito con ipoteca sui beni e sulla casa di sua proprietà in Ponzano, come risulta da un atto notarile del 30 agosto 1867. La famiglia Maggion corrispose per la celebrazione delle messe fino al 1898, quando fu tolta l’ipoteca, il legato affrancato, e si ebbe la cartella di rendita pubblica, con la quale la fabbriceria soddisfece all’obbligo delle 24 messe.
BENETTON N.N. che fa la sua comparsa tra la serie dei legati soltanto nel 1925.
Situazione presente
I “legati” di don Bernardino Bianchini, della nob. Camilla Pennacchis, di Stras e del sig. Giuseppe Maggion vennero convertiti in rendita pubblica e riuniti al patrimonio della fabbriceria, con l’onere al “Parroco pro-tempore” di celebrare le rispettive messe. Alla venuta del parroco Trevisan sembravano in vigore soltanto i legati Gabbato e Brunetta. Con il cambio dei proprietari della casa è tutt’ora sospeso il legato Gabbato, mentre l’erede del legato Brunetta ha negato che sussista l’obbligo morale del versamento dell’onere. Da diversi anni pertanto nessuna di queste pie fondazioni sussiste in parrocchia. Una minore sensibilità del rispetto dovuto alle ultime volontà dei nostri anti- chi benefattori ha favorito la scomparsa, per quanto riguarda Ponzano, di questi legati. La documentazione, i quaderni e registri e il carteggio relativo ai dieci legati descritti si conservano nell’archivio parrocchiale di Ponzano e sono quanto mai ricchi di notizie, contestazioni e sanatorie avvenute negli ultimi tre secoli.