Ponzano : Note Storiche

LE CONFRATERNITE

Come sorsero le confraternite

Il fervore religioso e lo spirito di carità dei tempi andati si manifestavano con le confraternite o scuole che sorsero e prosperarono nelle parrocchie, specialmente dopo il Concilio di Trento. La Chiesa ha sempre approvato e raccomandato le associazioni che si propongono di promuovere tra gli iscritti la perfezione della vita cristiana, l’esercizio delle opere di carità e di pietà e il de- coro del culto pubblico.

I soci eleggevano un santo come loro protettore, al quale dedicavano un altare, una statua, un quadro, uno stendardo. L’organismo delle scuole era molto semplice: un presidente (castaldo), un amministratore (massaro), un libretto dei conti ecc…. Di quando in quando i confratelli e le consorelle, avvisati dalla campana, si radunavano sul sagrato o nella sagrestia, per trattare gli interessi riguardanti la scuola, per il rinnovo delle cariche, per disporsi a qualche festa solenne o ricorrenza straordinaria, per l’arredamento del loro altare o della chiesa, per il rendiconto delle entrate e delle uscite. Dal sec. XIII le confraternite erano chiamate comunemente “scuole”, “congregazione”, “corporazioni”, “fraglie” ....

La più antica, fondata nell’ospedale di Treviso, è quella della B.V. dei Battuti o Disciplinati, alla quale un tempo erano iscritti ecclesiastici e laici, uomini e donne, nobili e popolani, civili e militari, non solo della città, ma anche delle pievi, ville e cappelle del territorio trevigiano. Un appunto: le belle e fiorenti associazioni che raggruppavano organicamente le file del popolo di Dio, si sono in gran parte disciolte. Ed anche la comunità ecclesiale per eccellenza, la parrocchia, ha subito in molte parti un allentamento dei suoi consueti vincoli, spesso tanto belli e conformi allo spirito cattolico.

La luminaria

imageI confratelli della Scuola del Santissimo nel 1792 versano i prescritti dieci soldi annuali. In questo elenco parziale si notano i membri delle famiglie Benetton, Pontello e Marchetto. I massari della Scuola, Bordignon Giovanni e Pontello Agostino, consegnano denaro, cere, chiavi e ogni altra cosa ai nuovi subentranti Luca De Mattia e Pietro Marchetto.

Anche a Ponzano, come altrove, fin dal 1300, la “luminaria” era ritenuta una scuola che si manteneva di elemosine: provvedeva alla illuminazione ordinaria e straordinaria della chiesuola e dopo l’acquisto di un po’ di terreno, detto “pegoril”, che si affittava per 22 lire annue, prese il suo posto la confraternita o scuola del SS.mo, la quale, benchè regolata in forma rudimentale, nel sec. XV viveva, come si può dedurre dalla rapida diffusione nella diocesi della confraternita del SS.mo Sacramento, istituita nella cattedrale di Treviso, il 3 febbraio 1496, dal vescovo Nicolò Franco (1485-99). Sta il fatto che il vescovo Giorgio Cornaro (1564-1577), nella sua visita pastorale del 1568, la trovò “abbastanza fiorente e numerosa” e perciò la istituì canonicamente, tenuto conto anche della donazione dei beni fatta dalla Camilla Pennachis alla scuola del SS.mo. Il vescovo poi ordinava ai massari della scuola di tener la lampada del SS.mo sempre accesa, sotto pena di lire 5 ogni volta che avessero mancato.

Si rileva da un manoscritto che, fino dalla sua istituzione, la scuola aveva “un pannello di tela o stendardo col dipinto dell’ostensorio fra angeli adoranti, avente di riscontro le immagini della B.V. col Bambino e i santi Leonardo e Rocco”. Gli iscritti godevano di avere la propria divisa, che incominciarono a portare nelle processioni e nelle altre funzioni eucaristiche. Nell’archivio parrocchiale si conservano documenti preziosi, concernenti l’amministrazione della scuola del SS.mo: i registri relativi risalgono però solo all’anno 1685. Da quella data si viene fino ai nostri giorni, con la contabilità delle varie offerte per il “candeloro” o acquisto di candele e per le messe in suffragio dell’anima di ogni confratello o consorella.

Si ammira la registrazione diligentissima delle entrate da campi, livelli, strade, case, e delle uscite per acquisto di olio, cere, oggetti sacri per la chiesa, per l’altare maggiore, per paramenti, biancheria, riparazioni, restauri… tutto conteggiato in modo lodevole. Vi è anche un registro che contiene i nomi dei debitori verso la scuola, obbligati quindi a saldare la pendenza quanto prima e, inpena del ritardo, a versare due soldi a titolo di suffragio peri defunti confratelli.

In una vecchia memoria del 1750 si legge: “Un buon numero di iscritti alla scuola, ma tra questi molti sono debitori ad essa!” Nel 1779 la scuola ave- va l’obbligo di far celebrare 30 messe all’anno, come da tavole di fondazione. Più tardi si affermava che l’Eucarestia veniva portata agli infermi con tanta devozione e molto concorso di popolo… con molti lumi, torce e candele. Dall’anno 1820 esiste un “quadro” dimostrante l’asse attivo e passivo della scuola del SS.mo”, vale a dire che la scuola allora non possedeva alcuna attività sicura e viveva con le offerte che venivano spese per acquisto di candele nelle sacre esposizioni e per la celebrazione di messe “pro defunctisPer la prima volta si riscontra l’esistenza della “cassa morti o anime”, la cui attività consisteva nelle elemosine raccolte con la borsa in chiesa e nelle questue che si facevano nel tempo dei raccolti: attività consumata annualmente in tante messe. : allora gli iscritti erano soltanto 46 e pagavano L. 4 e soldi 3 all’anno.

Nelle visite pastorali seguenti si constata anche che i confratelli erano tenuti ad “adempiere gli oneri annessi e gli esercizi spirituali”.... Nel 1907 ogni confratello pagava cent. 50 all’anno ed aveva diritto alla candela con segno rosso nelle processioni ed a 6 messe lette “post mortem”. Nel 1921 gli iscritti erano 84, la confraternita era canonicamente eretta ed aveva un suo regolamento con relativi registri.

La scuola del Rosario

imageL’illustrissimo ed eccellentissimo Edoardo Collalto podestà, responsabile delle Scuole e Luoghi pii della provincia, in seguito all’ispezione del revisore ecclesiastico, si lamenta del disordine riscontrato negli anni 1743-1746 nei registri della Scuola di san Leonardo e prescrive il rinnovo biennale dei massari e la tenuta diligente dei registri. Nell’originale, in Arch. Parr., è molto nitido e caratteristico il timbro, a sinistra.

A Ponzano c’era anche la scuola del Rosario. Non è stato possibile trovare la data della sua fondazione, ma si pensa risalga al 1571, almeno come associazione di pia pratica mariana, in obbedienza al papa s. Pio V (1566-1572), che invitò la cristianità alla recita del s. Rosario durante la lotta dei cristiani contro i Turchi. Del resto, giusto in quegli anni, questa devozione si diffuse in tutta la diocesi per merito del vescovo Giorgio Cornaro.

Soltanto nel 1606 la confraternita fu eretta canonicamente dal generale dei pp. Domenicani, fr. Gio-Battista Marini, come da pergamena che fu presentata al visitatore il 10 aprile 1758  Si trova scritto che la confraternita ebbe nuova istituzione con decreto vescovile del 1779: e poi, in data 2 Ottobre 1863, fu rinnovata la erezione canonica.Nella visita pastorale del 1921, il vescovo Longhin emetteva altro decreto, in vista “dell’ordine con cui si reggeva e della vitalità spirituale degli iscritti”, che pagavano cent. 25 all’anno, con diritto di 2 messe alla morte. La confraternita ora è cessata, anche se diverse famiglie recitano in comune il Rosario alla sera. A proposito il papa Paolo VI (1963-1978) ha scritto: “Il Rosario è preghiera autenticamente evangelica, che dovrebbe continuare ad essere una delle devozioni più care ai singoli fedeli e alle famiglie cristiane, perchè, quando l’incontro familiare diventa tempo di preghiera, il Rosario è una espressione cara, gradita e meritoria” (cfr. Esortatio Apostolica “Marialis Cultus” n.54).E nel Bollettino parrocchiale “Le solite cose” si legge: “Il Rosario recitato in comune dinanzi all’immagine della Vergine, raduna in mirabile unione di cuori genitori e figli, li congiunge con gli assenti e i trapassati e tutti li stringe con dolcissimo vincolo alla Madre del cielo, che sarà in mezzo a loro come una mamma in mezzo ad uno stuolo di figli”. . Negli anni posteriori è sempre segnalata dai parroci con un buon numero di iscritti. In riferimento alle suddette confraternite o scuole, è bene far notare anche la santa ambizione degli iscritti, che prestavano il generoso servizio con entusiasmo, di aver un posto distinto in chiesa, nelle processioni e nelle altre manifestazioni religiose: si assicuravano un buon accompagnamento nel funerale, per l’intervento dei confratelli con la divisa della congregazione o con altre insegne, e potevano godere dei suffragi per le loro anime.

La scuola di San Leonardo

Nel 1474 fu istituita la scuola di s. Leonardo: aveva il suo vessillo con l’immagine del santo titolare e si faceva la distribuzione del pane nella festa del 6 novembre Il pane di san Leonardo viene distribuito ogni anno ai confratelli che sono stati dal 1974 in poi: 449, 449, 576, 462, 507, 465 (nel 1979). . Nel 1575 la scuola possedeva un campo dato in affitto, e col ricavato di alcuni sacchi di frumento e un conzo di vino, i confratelli, che erano 34, facevano il cosiddetto “pasto” nella festa di s. Leonardo. Allora pagavano a testa 16 soldi ed ogni prima domenica del mese facevano un’offerta per la lampada del SS.mo. Si riporta, a proposito, questa frase popolare: “Col pasto i se magna tuto”....

Circa l’amministrazione di questa scuola esistono registri dal 1706. Anche questa scuola, di ispirazione cristiana, era stata istituita non solo per decoro della casa del Signore e delle sacre funzioni, ma anche per provvedere alle principali necessità di famiglie povere, di vedove e di orfani. Dalle visite pastorali del corrente secolo, si sa che la scuola si manteneva abbastanza fiorente, con un numero consolante di iscritti (da 80 a 100), che pagavano una quota variabile secondo il valore monetario, con diritto alla candela segnata bleu nelle processioni ed ai vantaggi spirituali, ad un pane benedetto nel giorno 6 novembre e 6 messe in morte. Il vescovo Longhin, nella visita del 1929, si compiacque dell’antichissima scuola e “raccomandò di sostenerla per il culto del santo patrono”.

Attualmente vengono celebrate 3 messe ogni anno per i confratelli vivi e defunti e viene dato un pane a ciascun confratello. Da una tabella appare che il numero degli iscritti varia a seconda degli anni, da 634 a 734. La scuola si può dire fiorente e dal 1978 la sua festa viene abbinata, con il concorso del Club dei 3P della coltivatori diretti e del C.R.P., alla giornata del ringraziamento agricolo.

La congregazione dei Sacri Cuori

La congregazione del s. Cuore di Gesù venne istituita dal vescovo G.Antonio Farina con suo decreto del 12 giugno 1854: gli iscritti “godono di privilegi, favori e indulgenze e sono aggregati alla primaria scuola di Roma”.

Il parroco don Agnoletti, considerando il bisogno di pregare per la conversione dei peccatori, ottenne dal vescovo Federico Zinelli, con data 9 marzo 1865, il decreto della istituzione della confraternita del s. Cuore di Maria, aggregandola alla matrice eretta in Parigi nella chiesa di santa Maria delle Vittorie. I due decreti furono riconosciuti e lodati dal vescovo Giuseppe Apollonio il 20 maggio 1885 e le due scuole unite assieme.

text  Il sindaco Gio.Batt. Negri prende atto della somma versata dai massari Luca De Mattia e Pietro Marchetto per l’acquisto di tre altari di pietra dalla nobil donna Lucrezia Baldi di Venezia. Si tratta degli altari Maggiore, dell’Immacolata, di san Francesco, eseguiti da Pietro Bozzo di san Travaso di Venezia.

Altre quattro scuole

PIA UNIONE DELLE “FIGLIE DI MARIA”

Lo statuto della pia unione, nei suoi otto articoli, meriterebbe di essere pubblicato integralmente. Basti ora ricordare che il vescovo Longhin, vista l’istanza del parroco don Angelo Callegarin ed esaminato il regolamento della pia unione, approvò con lode ed eresse canonicamente la medesima con decreto del 3 dicembre 1913 per “lo spirito di pietà, di religione che la informa”, sotto il patrocinio della B.V. Immacolata e di sant’Agnese e sotto la direzione del parroco “pro-tempore”. Si ottenne anche il diploma di aggregazione alla primaria di s. Agnese in Roma, per partecipazione alle indulgenze e ai privilegi annessi.

PIA UNIONE ANTIBLASFEMA

Istituita nel 1944 con decreto del vescovo Antonio Mantiero, che la volle estendere a tutte le parrocchie per combattere “l’orrendo vizio” della bestemmia, attualmente è decaduta.

PIA UNIONE DELL’APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

Approvata con diploma del 22 luglio 1948, allo “scopo di consacrare le fa- miglie al s. Cuore di Gesù e di riparare ai peccati più gravi”,è tutt’ora presente.

CONFRATERNITA DELLA MADONNA DEL CARMINE

È stata istituita in considerazione della devozione molto sentita dai fede- li verso la Madonna del Carmine, con decreto dell’ordinario diocesano del 5 aprile 1963: venne canonicamente aggregata alla primaria di Roma nel medesimo anno, per interessamento del parroco attuale. Nel giorno della festa i nuovi aggregati vestono “l’abito” o “scapolare” detto del Carmine. Oggi la confraternita è abbastanza fiorente ed aiuta le persone iscritte ad imitare la virtù della Vergine santissima. Negli ultimi anni gli iscritti furono, dal 1975 incluso: 261 -238 -219 -245 -237 -179. Alla morte di ogni confratello vengono celebrate due messe di suffragio[sic] Gli iscritti al Carmine sono stati dal 1974 incluso; 232, 261, 238, 219, 245, 237, 179 (nel 1980). .

La congrega dei parroci

Le riunioni del clero con il vescovo fino al 1400 avvenivano attorno ai quattro arcipretati di Quinto, Mestre, Godego e Montebelluna. Con i pericoli aumentati delle incursioni dei turchi e per bisogno di unione spirituale i sacerdoti trovarono vie più semplici di incontri formando le congregazioni foranee. In queste assemblee pregavano per la incolumità della fede, compivano suffragi per i defunti, partecipavano ai funerali dei confratelli laici e reciprocamente si davano un aiuto ed un consiglio in materia teologica. Gli inizi furono incerti; dal 1494 si riunivano per l’avvento e la quaresima. La consuetudine si diffuse soprattutto alla fine del sec. XVI (1592). Si escludeva il periodo invernale e il primo incontro avveniva il lunedì dopo l’ottava di pasquaAgnoletti - Treviso e le sue pievi, voi. 1° pagg. 209-210..

Nel 1627 Ponzano passò dalla congregazione di Lancenigo a quella di san Cassiano di Quinto, cui rimase unita per due secoli e mezzo. Nell’archivio parrocchiale si trovano ancora i più vecchi registri della forania di Quinto, ririmasti qui nella divisione, in mano al vicario foraneo don Pietro Agnoletti, parroco di PonzanoI registri dei verbali delle congreghe in arch. parr. di Ponzano sono sette volumi (dal 1681 al 1896; dal 1931 al 1957). . Meritano essere ricordate due soluzioni di casi in essi registrati (1700) perchè fanno onore alla diocesi di Treviso, e trattano sulla età della prima comunione e sulla frequenza alla santa comunione da parte delle persone coniugate. Queste due soluzioni di casi furono trascritte ed inviate al papa san Pio X, dopo che il grande Pontefice trevigiano emanò i decreti sulla prima comunione e sulla comunione frequente, essendone meritevoliDal Colle pagg. 27-28 .

Facevano parte della congregazione di s. Cassiano di Quinto ben quindici parrocchie ed erano: Quinto, s. Giuseppe, Paese, Canizzano, Monigo, s. Angelo, s. Cristina, Signoressa, Ponzano, s. Pelagio, s. Bona, Castagnole, Merlengo, Porcellengo, Postioma. Nel 1836 il vescovo staccava da s. Cassiano la parrocchia di Signoressa “e ciò per la distanza notabile di quella parrocchia dal più delle altre di questa forania”, come si esprimeva il Verbale delle congreghe.[sic]Erezione della nuova congregazione decreto N. 539 20.IV.1867 mons. F. Zinelli

La congregazione di Ponzano aveva anche una proprietà in quel di Musano. Delle rendite si faceva distribuzione ai presenti alle congreghe salvati gli oneri di fondazione. Più tardi venne fatta la vendita all’avv. G.B. Coletti “Essendo la Rev.ma Congregazione Foranea di Ponzano ricorsa alla Santa Sede Apostolica per mezzo del M.R. Agnoletti parroco di Ponzano allo scopo di ottenere la facoltizzazione di vendere al sig. Avvocato Gianbattista Colletti di Venezia una piccola casa con poca terra, descritti in mappa ai NN.141- 142-143-144, situati in Musano per L. 760,i quali beni erroneamente sono ancora intestati al sig.Ferdinando Pontello: in seguito a delegazione dataci dalla S. Sede con benigno Rescritto della S. Congregazione dei Vescovi e Regolari, di data 19 corr., dichiariamo autorizzato il parroco Agnoletti a devenire col Colletti alla vendita implorata, per un prezzo non minore dell’esposto, cioè di L.760 e colla condizione che le spese stieno a carico del compratore. Il capitale dovrà esser messo a frutto a vantaggio della Congregazione di Ponzano, nel modo che verrà da Noi indicato. In fede di che etc…”.Treviso 27 settembre 1897 ✝ Giuseppe vescovo. Paderno entrò a far parte della congrega di Ponzano nel 1869.. Con la morte di Agnoletti, la congregazione di Ponzano cambiò nome, ed assunse quello di Postioma. Attualmente Ponzano fa parte del vicariato di Paese, dopo il riordino dei vicariati fatto dal vescovo Mistrorigo. Le iscrizioni, le cui quote andavano a beneficio del seminario diocesano, declinarono fino a scomparire del tutto: dall’anno 1960, compreso, gli iscritti furono progressivamente 400, 432, 254, 240, 232, 256, 260, 280, 187, 179, 121, 152 e 145 nel 1972 Arch. parr. registri scuola congrega. .

text  La sezione “Santa Giovanna d’Arco” della G.F. di Azione Cattolica. Moltissime fanciulle e ragazze sono riconoscibili, con al centro don Sernagiotto e la presidente Anna Marchetto (ottobre 1942).

Azione cattolica, Acli, Coltivatori diretti

L’Azione Cattolica, per lo sviluppo e l’azione educativa svolta negli ultimi cinquant’anni, merita un discorso di rilievo, anche per la parrocchia di Ponzano. Un Circolo Giovanile Cattolico intitolato a san Leonardo esisteva già nel 1912, sorto per merito di don Callegarin e “possedeva una bella bandiera”, come annotava Dal Colle.

Nel maggio del 1921, dopo la seconda visita del vescovo Longhin, veniva ricostruito il Circolo, con la “sezione giovani”. Successivamente sorsero le associazioni della Gioventù Femminile, con la patrona “s. Giovanna d’Arco” (non si dimentichi che le “Figlie di Maria” erano costituite in fiorente associazione e ornavano l’altare dedicato alla Immacolata Concezione); la Unione Donne e la Unione Uomini di A.C.

Nella visita del 1963 gli iscritti all’A.C. erano 239, su abitanti 1185 circa. Collaterale all’A.C. ebbe vita e sviluppo per alcuni anni l’Associazione ACLI con 30 soci. La Coltivatori Diretti, alla quale aderisce la totalità delle famiglie con attività agricola, conta 45 famiglie iscritte.

OSSERVAZIONI

Altre scuole hanno dato il loro apporto di bene in parrocchia come la Scuola della dottrina cristiana, l’Opera delle vocazioni sacerdotali e le Pontificie opere missionarie Il Concordato, avvenuto nel 1929 tra la S. Sede e il Governo Italiano, a proposito delle Confraternite dichiara: “L e Confraternite aventi scopo prevalente di culto non sono soggette ad ulteriori trasformazioni nei fini e dipendono dall’Autorità Ecclesiastica, per quanto riguarda l’amministrazione e il funzionamento”. Ed aggiunge ancora: “Lo Stato Italiano riconosce le organizzazioni dipendenti dall’A.C.I., in quanto esse svolgono la loro attività al di fuori di ogni partito politico e sotto la immediata Gerarchia della Chiesa, per la diffusione e l’attuazione dei principi cattolici”..

In questi ultimi anni è intervenuta una crisi che ha posto in difficoltà le antiche Scuole e Confraternite. In compenso sono sorti gruppi di giovani e di adulti che rispondono meglio alle necessità del mondo attuale.

 
Note: