Ponzano : Note Storiche

LA VITA CRISTIANA A PONZANO TRA LE DUE GUERRE

La visita di mons. A. G. Longhin (1907)

Il vescovo Longhin (1903 - 1936), con lettera profumata di bontà, di sapienza e di pace, datata al 2 febbraio1905, indiceva la prima Visita pastorale in diocesi e la annunciava nella quaresima dello stesso anno.

Il pastore dichiarava di porre la sua attenzione alla chiesa parrocchiale, ai sacerdoti, ai fanciulli, ai malati, ai genitori e ai defunti. Poi continuava: “Il vescovo non brama per sè nè applausi nè onori, ma domanda e cerca di promuovere l’onore di Dio, il trionfo della religione, la salute delle anime alle sue cure affidate”... Allo scopo fondamentale della Visita seguono le relative norme e il questionario articolato in 168 domande.

La prima Visita pastorale in Ponzano venne effettuata dal vescovo Longhin  Finalmente, dopo 22 anni, la popolazione vedeva per la prima volta il pastore della diocesi, amato e conosciuto per le sue virtù. Lo accoglieva con archi di trionfo, con striscioni di evviva “benedetto colui che viene nel nome del Signore” - “benedetto l’angelo della diocesi” - “evviva il padre”, mentre scoppiavano i mortaretti e squillavano le campane. Agli applausi del popolo si univano i cantori quando il vescovo entrava in chiesa: era questo un grande avvenimento. il 18 aprile 1907ACT. b.84 - forania di Postioma, parrocchia di Ponzano. . Una nota di cronaca dice: “Il vescovo partì da Treviso, con mons. Giuseppe Menegazzi suo convisitatore, la mattina alle ore 6, con pariglia offerta dalla parrocchia. Il popolo accorse abbastanza numeroso. La comunione, anche di uomini, consolante, quando si tien conto che qui non c’è frequenza di Sacramenti per trascuratezza di molti anni. Si spera che il nuovo parroco, don Angelo Callegarin, possa distruggere i pregiudizi.

Aveva predicato il triduo in precedenza mons. Antonio Pavon, arciprete di Mestre. Nulla di rimarchevole nella visita alla chiesa, tenuta abbastanza bene. Riuscitissima la decorazione del soffitto del coro, eseguita dal prof. Antonio Beni. Vi è penuria di paramenti: si ha fiducia che in seguito sia possibile provvederne. Grande conforto dalla dottrina cristiana, organizzata per classi molto bene, con numero notevole di iscritti alla congregazione nuovamente istituita: in meno di un anno il parroco ha saputo preparare i fanciulli a modo. Si è riscontrato che della condotta del parroco “non vi sono motivi di lagno, è caldo, ha modi recisi e forme rudi, ma un ottimo cuore”.

Altre notizie tratte dal suddetto questionario:

Popolazione: • anime 800 • i parrocchiani frequentano in buon numero la loro chiesa e generalmente le feste non vengono profanate • si adempie il precetto pasquale • si insegna il catechismo nelle scuole ed il parroco può esercitarvi una qualche vigilanza • i rapporti del parroco con le autorità civili e politiche sono buoni.

Stato della chiesa: • la chiesa, dall’ordine benedettino passò al monastero di S. Maria di Lovadina, quindi, nel 1490 a quello agostiniano di s. Maria degli Angeli di Murano, fino alle soppressioni napoleoniche del 1810, quando divenne soggetta al giuspatronato regio, e così si mantiene a tutt’oggi.

Le domande del questionario, comprese tra i nn. 25 - 37, sono richiami che il vescovo rivolge al parroco circa gli arredi, le suppellettili, i paramenti e in modo particolare riguardo il tabernacolo, il SS.mo e la messa: da notare la preoccupazione del pastore eucaristico. Ben custodito è il battistero, a posto sono gli oli santi e ben conservate le reliquie. Nella sagrestia stanno appese le tabelle dei legati. Il cimitero è tenuto come si conviene a luogo sacro e il campanile si trova in sufficienti condizioni statiche.

Culto: • il parroco tiene ogni domenica la spiegazione del Vangelo e del catechismo • nel 1904 furono predicati gli esercizi spirituali in parrocchia; dopo la seconda messa festiva si tiene la dottrina cristiana ai fanciulli divisi per classi: i più diligenti vengono anche premiati. Di essi, una ventina sono perseveranti • vi è anche l’uso di tenere la disputa della dottrina • si ha cura che i padrini e le madrine del battesimo siano persone morigerate e che siano diversi da quelli della cresima • la prima comunione, dopo una buona preparazione, si fa con grande solennità • poca frequenza alla comunione negli adulti e abbastanza nei giovani • i fidanzati, prima del matrimonio, sono interrogati sulla dottrina • fuzioni e processioni straordinarie: s. Leonardo, s. Rocco, s. Valentino, Madonna del Rosario.

I fabbricieri Mestriner Luigi, Rossi Angelo e… Greguol Girolamo affermano che “la fabbriceria non ha debiti, ma bisognerà incontrarli per pagare le nuove pitture”. La cassa ha due chiavi ed il rendiconto viene fatto sotto sorveglianza del parroco. Il parroco fa la dottrina con diligenza, assiste ai malati e tutti sono contenti di averlo.

Attestato del vescovo

“Per obbedire alle prescrizioni dei sacri Canoni ed in special modo del sacro Concilio di Trento, nel giorno 18 di aprile 1907 abbiamo per la prima volta visitato solennemente la chiesa parrocchiale di s. Leonardo di Ponzano, allo scopo di riconoscere lo stato tanto materiale quanto spirituale della stessa e dare quei provvedimenti che conducono alla salute delle anime e alla gloria di Dio. Pertanto, in seguito agli esami fatti, in adempimento del nostro pastorale ministero, dichiariamo di aver provato non poca consolazione durante la nostra non breve permanenza in questa parrocchia. Abbiamo trovato: • sentimento religioso nei buoni popolani che in detta circostanza ci accolsero festosamente, si accostarono numerosi a ricevere dalle nostre mani la s. Comunione e con raccoglimento assistettero alle funzioni di rito • la chiesa in buon assetto e di fresco artisticamente decorata • gli altari, i confessionali, le sacre reliquie, gli oli santi, tutti i paramenti, gli arredi ed i registri parrocchiali in regola, secondo le prescrizioni canoniche e liturgiche.

Perciò sentiamo il dovere di manifestare la nostra soddisfazione al novello parroco don Angelo Callegarin e, mentre ringraziamo i signori fabbricieri delle loro prestazioni a vantaggio del pubblico culto, impartiamo a tutti di cuore la pastorale benedizione”.

  • Treviso, dalla Curia Vescovile, 18 dicembre 1907.

✝ Andrea Giacinto Longhin


La seconda visita (1921)

La seconda visita pastorale alla diocesi, da parte di mons. Longhin, fu indetta con lettera del 30 novembre 1911 e aperta nella cattedrale di Asolo il giorno dell’Epifania del 1912.

Il vescovo scriveva ai figli carissimi: “Vi vedrò un’altra volta: sentirò i vostri canti, le vostre benedizioni:alzerò la mano sulle vostre case dove regna, io spero, il santo timor di Dio, sulle cune dove sorridono angeli innocenti, sui miseri giacigli del dolore dove gemono gli infermi che si accostano al gran passaggio, sulle tombe dei vostri morti”... e poi continua’ “voi pure esulterete, venerabili sacerdoti, se con premura avrete preparato il vostro popolo e i fanciulli a ricevere la visita del loro pastore, se regnerà l’ordine nelle vostre chiese, nelle vostre canoniche, nei vostri archivi, se troverò messo in pratica il nostro Sinodo, che deve formare il “vademecum” di ogni sacerdote”...

La seconda Visita pastorale alla parrocchia di PonzanoIbidem. b.84 - forania di Postioma, Parrocchia di Ponzano. avvenne il 14 febbraio 1921. Ecco cosa dice mons. Longhin nel suo manoscritto: “Si partì da Treviso in automobile alle ore 6,30 con il convisitatore mons. Luigi Semenzin, canonico della cattedrale. Subito dopo le 7 si cominciò la funzione “more solito”: vi era abbastanza concorso specialmente di donne. Il parroco lamentò poco concorso anche al triduo predicato in precedenza da don Antonio D’Incau, arciprete di Melma. Le comunioni furono 300. In questo paese è radicata la triste abitudine di non frequentare i sacramenti e il parroco lamenta pure che la cosa perdura fin dalla prima visita: c’è stato però un qualche miglioramento, per cui le comunioni annuali sono passate a 8000.

La chiesa è tenuta abbastanza bene: oltre le pitture del coro, fu anche decorata nel corpo della navata e alle pareti con buon gusto. Si sperava di poter condurre a termine anche la pitturazione del soffitto perchè, innanzi che scoppiasse la guerra, si era fatto il contratto, ma ora non tiene più per le mutate condizioni del costo della vita In una nota d’archivio il pittore Antonio Beni dichiarava di “aver ricevuto in consegna i lavori della chiesa di Ponzano il 24 agosto 1913” e di aver eseguito i seguenti lavori: “parte superiore del corpo, decorazione e doratura delle pitture già esistenti nel coro, delle cornici e del soffitto. Spesa complessiva di L. 1000, a lavoro compiuto il 31 ottobre 1913”..

All’ultima messa, grande concorso di popolo: le cresime furono appena 20. La dottrina cristiana riuscì non molto bene a motivo della malattia del parroco: si spera che in seguito, con l’aiuto del cappellano e poi del vicario, già destinato, possa riordinarsi meglio”...

Il vescovo aggiunge ancora: Il parroco don Angelo Callegarin avrebbe fatto un gran bene in questa parrocchia, se non si fosse ammalato nel fiore della vita: essendosi spezzato il femore della gamba destra, non fu possibile riacquistare il movimento primiero: peggio poi quando fu colpito da paralisi che gli ha impedito la parola e reso più penosi i movimenti. Per questo motivo pensa di ritirarsi dalla parrocchia ed avrà come vicario, dopo l’ottava di Pasqua, don Antonio Dal Colle, ora a Montebelluna; intanto ha per aiuto don Amedeo Vincenzi, che fece un mese di esercizi spirituali presso i pp. Oblati di Padova ed ora promette di vivere da buon sacerdote; il parroco, infatti, non ha niente da dire a suo carico. Don Amedeo si chiama contento, benchè durante il profugato, nei paesi invasi, abbia perduto ogni cosa: ha il suo breviario e i libri di teologia, nient’altro! La sua famiglia è abbastanza provvista: fu da me richiamato perchè non porta la tonsura, ma promise di farsela fare”... Fabbricieri: Mestriner Luigi, Piovesan Emilio, Rossi Lorenzo. Sono buone persone che adempiono con amore il loro dovere in armonia col parroco.

Stato religioso, morale ed economico della parrocchia. Alla data della visita pastorale, dal questionario di 183 domande, si tolgono le seguenti notizie: • “anime 952 • buona la frequenza alla chiesa • non sono profanate le feste • si adempie comunemente il precetto pasquale • vi sono gli scandali della bestemmia, di tre separazioni illegittime e di un ballo festivo”.

Chiesa: • ha un magnifico dipinto riportato dalla tavola su tela rappresentante i due Titolari e la B.V. con data 1523 di pittore classico • cappella della pieve di Postioma • ebbe il battistero nel sec. XV dal vescovo Lodovico Barbo (1437-1443) e quindi eretta in parrocchia nel 1467 • fino al 1525 dipendeva dall’abbazia di Lovadina • dal 1810 è beneficio di jus regio • ha cinque altari dedicati: il primo ai Titolari, dove, su ricco ed ampio ciborio, si conserva l’Eucarestia; gli altri dedicati a s. Francesco d’Assisi, a s. Valentino, alla B.V. del Rosario e all’Immacolata”.

Le domande concernenti gli altari, il tabernacolo, il battistero, le immagini o statue, gli oli santi, le sacre reliquie, le varie indulgenze ecc… ricevono risposte consolanti per la diligente osservanza: così pure nella sagrestia sono stati trovati secondo le prescrizioni liturgiche i vasi sacri La chiesa di Ponzano ha un calice con patena e un turibolo con navicella, degni di una cattedrale: si tratta di un artistico lavoro eseguito nel 1830 dalla ditta Merlo di Vicenza. , i paramenti, i messali, i rituali e le suppellettili.

Sacro ministero. “Il parroco procura di disimpegnare il suo dovere con la massima diligenza, mediante la predicazione, a norma delle costituzioni sinodali, l’amministrazione dei sacramenti, l’assistenza ai malati, l’insegnamento della dottrina cristiana ai piccoli, preparandoli alla confessione, alla prima comunione, alla cresima e alla disputa con la premiazione dei più bravi. Nel gennaio 1920 vennero predicati gli esercizi spiritual in parrocchia. Ogni settimana viene invitato un sacerdote come confessore straordinario: si danno i sacramenti agli infermi non solo nei tempi di Natale e di Pasqua, ma anche ogni volta li richiedono”.

Oggetti sacri della ChiesaNel novembre 1917 furono messi in una cassa chiusa a viti, unitamente a quelli del duomo di Treviso, e spediti non si sa dove.Il parroco don A.Callegarin e i fabbricieri Rovere Gio.Maria,Mestriner Luigi e Rossi Lorenzo fecero ciò per salvarli dalla paurosa invasione del nemico austriaco, ormai vicino alle sponde del Piave. : • pisside d’argento • due calici d’argento dorato con patena • turibolo e navicella d’argento • ostensorio e teca d’argento • pace e Crocifisso d’argento • reliquiario d’argento e lampadina d’argento • rosario d’argento con crocetta canonicale • collana d’oro con fermaglio d’oro e pietre preziose • due paia di orecchini in pietra nera con diamante e oro e un anello d’oro • lampadina d’argento • paramenti in terzo (bianco), piviale bianco e abito della B. V. • padiglione della Madonna.

text  Gruppo dei professori del Seminario nel 1904 (da sinistra e dall’alto): Dal Secco, Ferretton, Ab. dott. Favrin - Vice Rettore, Ab. dott. Pilotto, Prof. Bordignon, Ab. dott. Bernardi, De Lucchi, Prof. Bottero, M.r. Ogniben, M.r. Fantuzzo, Corazza S.V., M.r. Trabuchelli Onisto - Rettore, Graziati, M.r. Beccegato, M.r. Milanese, Maestro Perosi, Longhin,Vesc. di Piacenza, M.r. Santalena, M.r. Agnoletti.

ATTESTATO DEL VESCOVO

“Dichiariamo di avere riscontrato lo spirito cristiano nella popolazione buono, la frequenza ai sacramenti discreta, il grado di istruzione religiosa nei fanciulli sufficiente, la chiesa ben tenuta e provvista di sacri paramenti e l’archivio parrocchiale in ordine. Mentre pertanto rinnoviamo col presente attestato l’espressione di quel paterno affetto da noi manifestato col compiere l’augusta cerimonia e che tiene sempre unito l’animo nostro a quello di tutti i figli di cotesta diletta parrocchia, con l’augurio che la fede sia feconda di sante opere e di vita veramente cristiana, preghiamo il Signore perchè abbia a colmare dei suoi celesti favori e benedizioni il pastore e il gregge alle sue cure affidato”.

  •   Treviso 30 aprile 1921. ✝ Fr. Andrea Longhin - vescovo.

    N.B. Il presente Decreto dovrà rimanere esposto, in un quadro protetto da vetro, nella sagrestia fino alla visita successiva.


La terza visita (1929)

La terza visita pastorale per tutta la diocesi fu annunciata l’8 dicembre 1925 e solennemente aperta ancora nella cattedrale di Asolo il 6 gennaio 1926. Mons. Longhin condensava le finalità della visita stessa così: “Rinnovare gli sforzi per moltiplicare il bene e paralizzare il male”. Scendeva poi a particolareggiare: “verrò tra voi, cari sacerdoti, per incoraggiarvi nelle opere laboriose del vostro ministero, verrò a difendere,... contro errori e massime perverse, la purezza e la integrità della fede… verrò a confortare i buoni e correggere i cattivi… verrò a predicare la pace e l’armonia dei rapporti sociali, a promuovere la pietà e l’innocenza dei costumi, a mantenere nel suo vigore la disciplina ecclesiastica nel clero e nel popolo”...

Questa visita fu l’ultima del servo di Dio mons. Andrea G. Longhin e venne chiusa il 19 luglio 1934 nella chiesa del monastero delle Corti. Fu compiuta nella parrocchia di Ponzano il 9 maggio 1929Ibidem. B.84 - forania di Postioma, parrocchia di Ponzano. .

Ecco quanto il pastore scrisse di sua mano: “si partì da Treviso alle 5,30 col convisitatore mons. Luigi Brusatin, canonico della cattedrale. Concorso di popolo consolante: bisognerà però notare che qui tutte le famiglie hanno l’industria del latte, che portano alla mattina in città e quindi molti, per questo motivo mancavano dalla chiesa. Si fecero più di 500 comunioni. Aveva predicato in precedenza p. Eusebio dei Cappuccini di Asolo. Alle 9,30 messa ultima e cresime 48.

imageDisegno della facciata della chiesa dopo il restauro del 1874.

La chiesa è tenuta bene: fu decorata dal prof. Antonio Beni, con buon gusto. Si ordinò che siano rimossi i due quadri dei Sacri Cuori dai lati della magnifica pala dell’altar maggiore perchè di semplice carta. Paramenti poveri, ma decenti. Calici in numero di tre, di cui uno pregiato, come pregiati sono anche il turibolo e la navicella.

Si ordinò pure che siano di nuovo rivestiti l’interno del tabernacolo con seta bianca e l’interno della nicchia per gli oli santi con seta violacea. La teca per l’Ostia grande abbia un decente conopeo di seta. La dottrina cristiana riuscita abbastanza bene, specie da parte delle fanciulle”.

Fabbricieri: Piovesan Emilio, Gagno Annibale, Mestriner Angelo.

Amministrazione: “tenuta bene dal parroco, che rende conto di tutto. Vi sono circa 3.000 lire di debito per i lavori fatti in chiesa. La “cassa anime è i amministrata a parte e sempre per il suo scopo”.

Don Giovanni Sernagiotto “si trova qui parroco dall’agosto 1924: egli compie il suo dovere. Non ebbe mai disgusti, nemmeno con le autorità civili. Ha con sè la mamma e la sorella: fa sempre gli esercizi spirituali in seminario, possibilmente ogni anno: è abbonato a diverse riviste e risponde a tutte le domande che lo riguardano nella sua vita di ministero pastorale. Stenta ad ottei nere la frequenza ai sacramenti, a motivo della vicinanza della città. La moda è un po’ scorretta ed inoltre si deplora il vizio della bestemmia, mai vinto… Il ballo, che esisteva nella passata visita, è tolto. Il circolo giovanile è tisico perchè di soli 9 soci attivi”.

Popolazione: 988 abitanti, 135 famiglie. In media all’anno ci sono 28 nati, 8 matrimoni e 12 morti. In generale i costumi del popolo sono buoni, vi è abbastanza frequenza alla chiesa e ai sacramenti e in parecchie famiglie si recita il rosario. I giovani, prima di partire per il servizio militare, fanno celebrare una messa e si accostano alla comunione. Il vizio predominante, pero, è ancora la bestemmia. Le feste sono ordinariamente rispettate. Gli emigranti temporanei sono una ventina: parte sono in Argentina e Brasile, parte in Francia e Belgio. Il parroco si tiene in relazione con loro. L’insegnamento religioso è impartito lodevolmente nelle scuole dalle maestre e in parrocchia sono diffusi un po’ “L’Avvenire d’Italia”, “La Vita del Popolò”, “Il Gazzettino” e i giornali propri delle associazioni cattoliche.

imageProgetto della chiesa per il rifacimento del 1949: arch. Ciro Perusini.

Chiesa: è in ottimo stato, sufficiente per la popolazione, viene pulita due volte alla settimana, conserva i cinque altari con i crocifissi superiori ai 30 centimetri. Sono poi osservate le prescrizioni liturgiche riguardanti l’Eucarestia, il battistero, gli oli santi, le reliquie, i confessionali… le campane sono consacrate. Vi sono due oratori pubblici e un capitelloIl capitello, all’incrocio tra via Caotorta e via s.Andrà, è stato demolito per esigenze di traffico quando fu asfaltata via s. Andrà. Era dedicato a s. Francesco di Paola. Anno 1960 (9) Il giovane era Emilio Faccin. . Il cimitero è attorno alla chiesa ed è tenuto discretamente.

Culto: ogni domenica si cantano i vesperi in gregoriano, segue poi il catechismo degli adulti. Si fanno solennemente le “Quarant’Ore” dal pomeriggio della domenica delle palme alle ore 11 del mercoledì santo. Il canto liturgico è curato da un giovaneEra diretta dal sig. Emilio Faccin.  della parrocchia che da due anni frequenta la scuola di musica a Treviso presso il maestro De Luca: per questo vi è una buona “schola cantorum”ACT. b.104 - fasc. vicariato di Postioma, parrocchia di Ponzano. .

imageProspetto interno con le scale della cantoria (è stata fatta solo quella a sinistra).

Parola di Dio: “viene dispensata nella domenica e feste di precetto con la spiegazione del vangelo e del catechismo agli adulti, seguendo il programma diocesano. Ogni tre anni si danno “Le missioni al popolo”: l’ultima fu fatta nel 1925 per l’acquisto del Giubileo. Durante l’anno le predicazioni particolari vengono trattate sulle anime, sulla passione del Signore e sui santi patroni. Dopo la seconda messa si fa la dottrina cristiana ai fanciulli ed inoltre il parroco, col permesso dell’autorità, spiega la dottrina nelle scuole alle varie classi, ogni giorno, un’ora prima o un’ora dopo le lezioni delle maestre. Ogni anno, possibilmente, c’è la disputa o gara della dottrina cristiana con relativi premi ai migliori”.

Sacramenti: “i genitori battezzano tutti i loro figli, dentro otto giorni e le levatrici sono istruite sul modo di battezzare in caso d’urgenza. L’istruzione per la cresima dura parecchie settimane e si premette la confessione dei cresimandi: si ha cura inoltre che i padrini e le madrine siano persone per bene. I fancìulli, giunti all’uso di ragione e fatti convinti certi genitori, vengono istruiti e poi ammessi alla prima comunione. La comunione collettiva si tiene ogni anno il 21 giugno, festa di s. Luigi. Si esortano i fedeli alla comunione frequente. I sacerdoti confessori danno sempre la preferenza agli uomini, specialmente nelle occasioni straordinarie di festività e di predicazioni. Nessun parrocchiano morì senza i conforti della religione, fatta eccezione di qualcuno che fu colpito da morte improvvisa. Si istruiscono i fedeli, e soprattutto i nubendi, sulla santità del matrimonio e questi, prima di incontrarlo, sono interrogati sulle verità della fede, sui doveri dello stato coniugale e sull’obbligo di ricevere questo sacramento in grazia di Dio”.

ATTESTATO VESCOVILE

“In ossequio ai canoni del Diritto Canonico, avendo Noi per la terza volta solennemente visitata la parrocchia di Ponzano il giorno 9 maggio 1929, dichiariamo di aver riscontrato lo spirito cristiano nella popolazione buono, la frequenza ai santi sacramenti consolante, il grado di istruzione religiosa nei fanciulli lodevole, la chiesa decorosa, di buona architettura e sufficientemente provvista di appartamenti. Possiede un dipinto di ottima fattura dell’inizio del sec. XVI, un calice ed un turibolo con navicella di finissima esecuzione e ben conservati: l’archivio è tenuto in regola. Desideriamo che il popolo frequenti con maggior premura la sua chiesa nelle feste e che si corregga dal vizio della bestemmia così disonorante: inoltre che le ragazze si guardino dalla moda scorretta per il maggior decoro di esse. Con l’augurio che la fede sia feconda di sante opere e di vita veramente cristiana, preghiamo il Signore perchè abbia a colmare dei Suoi celesti favori il pastore ed il gregge alle sue cure affidato”.

  •   Treviso, li 9 maggio 1929. ✝ Fr. Andrea Longhin - Arcivescovo - vescovo.


La visita pastorale di mons. A. Mantiero (1941)

Il vescovo Antonio Mantiero (1936 - 1956) indisse la sua prima visita pastorale, con lettera dell’ll febbraio, festa dell’Immacolata di Lourdes, nel 1938: l’annunciava al clero e al popolo della città e diocesi, ricordando a tutti le finalità della sacra visita, come sono prescritte dal concilio di Trento e dai sacri canoni. Diceva: “In essa il vescovo deve cresimare, predicare la sana dottrina, espellere gli errori e i mali abiti, promuovere la morigeratezza dei costumi, infiammare il popolo con esortazioni e consigli di pietà e di pace, regolare insomma ogni cosa a profitto dei fedeli”.

Veniva poi aggiunto il programma spirituale e sociale tolto da s. Pietro: “Stare sottomessi, rispettare tutti e temere Dio”. Mons. Antonio Mantiero fa la sua prima visita alla parrocchia di Ponzano il 14 marzo 1941ACT. b.104 - fasc. vicariato di Postioma, parrocchia di Ponzano. . Il questionario, articolato in 267 domande, ci fornisce le presenti interessanti notizie.

Popolazione: “1067 abitanti, 151 famiglie, nell’anno precedente 19 battesimi, 6 matrimoni e 6 morti. In generale i costumi sono buoni e i parrocchiani frequentano abbastanza la chiesa; fatta qualche eccezione, adempiono tutti il precetto pasquale, rispettano le feste e, se urge un lavoro di festa, avvertono il parroco. Sono pochi gli emigranti, ai quali, prima della partenza, si consegna la tessera ecclesiastica”.

Clero: “don Giovanni Sernagiotto, nato a Nervesa della Battaglia il 22 Giugno 1890, è parroco dall’agosto 1924. Con lui vivono in canonica la madre di anni 86 e due sorelle, una di 53 anni e l’altra di 47, che conducono vita esemplare. Il parroco tiene buoni rapporti con i confratelli, le autorità, i possidenti e i fittavoli e mantiene sempre la residenza in Ponzano. E abbonato a diversi e importanti giornali e periodici”.

Chiesa: “lo stile è rinascimentale ed è stata decorata tra il 1907 e il 1913 dal prof. Antonio Beni: le sue condizioni statiche sono buone. Le immagini del Patrono e del Compatrono sono dipinte nella “pala formosissima” dell’altar maggiore. La festa di s. Leonardo si celebra il 6 novembre e quella di s. Rocco il 16 agosto con solennità. Ora è cessato il “diritto regio” della nomina del parroco. Le domande comprese tra i numeri 47-65 hanno risposte precise e conformi alle prescrizioni liturgiche. Il battistero è molto decoroso e chiuso da cancellate di ferro battuto. Il campanile tozzo, basso, riedificato dopo il 1575, è aderente al muro della chiesa e le campane sono tre, più la campanella: sono state fuse nel 1857 e consacrate.

La sagrestia, piccola e umida, richiede di essere rifatta a nuovo ed è provvista di biancheria, arredi e armadi sufficienti. I vasi sacri e gli oggetti di valore si custodiscono in canonica dentro una cassa a doppia serratura. Chiesa, sagrestia e campanile sono assicurati presso la “Società cattolica di Verona”.

Un’ultima notizia, non tratta dal questionario, ma da un fascicolo, è questa: le due statue in legno di s. Antonio di Padova col divino Infante e di s. Giovanni Bosco circondato da fanciulli, approvate dalla “Commissione d’arte sacra”, giudicate “artistiche”, opera egregia del giovane scultore Adelio Brugnera, furono benedette ai vesperi della domenica 8 novembre dal rev.mo mons. Costante Chimenton, vicario generale della Diocesi che pronunziò magnifiche parole di circostanza.

Subito dopo seguì la benedizione della lampada votiva ai caduti, offerta dalla famiglia Tomaselli in memoria dei suoi cari defunti, alla presenza delle autorità comunali, delle “Sezioni Combattentistiche” e di molti sacerdoti. Dopo il discorso commovente dell’oratore e la ordinata processione per le vie del paese, ebbe termine la cerimonia. In tale circostanza furono anche eseguiti i lavori di pulitura e decorazione di tutta la chiesa, grazie alle generose offerte dei tanti ponzanesi.

Culto: le “Quarant’Ore” si fanno con grande solennità e ogni domenica, dopo il vespero e il catechismo, si fa l’esposizione del SS.mo. La processione straordinaria è quella della prima domenica di ottobre con la statua della Madonna del Rosario. Il canto delle sacre funzioni è liturgico, grazie alla scuola diretta da un bravo maestro organista, che usa di un buon armonium; purtroppo manca ancora l’organo tanto desiderato.

Parola di Dio: il parroco compie fedelmente il dovere della predicazione. L’ultima “Missione al popolo” fu tenuta dai pp. Oblati di Treviso dal 6 al 13 marzo 1938.

In quaresima e in circostanze speciali viene invitato un predicatore estraneo. La congregazione della dottrina cristiana è canonicamente eretta e i fanciulli sono divisi come nelle classi elementari, dove il parroco insegna sempre quando funziona la scuola comunale.

Sacramenti: l’unico figlio illegittimo fu battezzato due anni fa, all’ospedale di Treviso; medico e levatrice sono ottimi cristiani praticanti. L’istruzione per la cresima dura almeno un mese; i fanciulli sono ammessi alla prima comunione a sette anni, dopo due mesi di preparazione e premessa la confessione. L’estrema unzione ordinariamente viene amministrata dopo il viatico, con la benedizione papale. Si combatte contro gli amoreggiamenti lunghi e immorali prima del matrimonio e si istruiscono e si interrogano i nubendi sulle verità principali della fede.

Associazioni cattoliche: “gioventù maschile”, “gioventù femminile”, “uomini, donne, fanciulli, pargoli cattolici” con un totale di 174 iscritti. Ogni associazione prende parte alla gara di cultura, con qualche premiazione.

Archivio: si trova in apposito locale; i mobili sono di proprietà della fabbriceria ed ogni cosa è decorosa. I registri canonici sono in regola, gli atti vengono conservati accuratamente, così pure i registri (anteriori al 1° settembre 1871), le lettere e le notificazioni dei vescovi diocesani, le copie del Concilio provinciale Veneto, del Sinodo del 1911 e del “Bollettino della diocesi”.

ATTESTATO DEL VESCOVO

Antonio Mantiero, per grazia di Dio e della sede apostolica, vescovo di Treviso. “In ossequio ai Canoni del D.C., avendo Noi il giorno 14 marzo 1941 solennemente visitata, per la prima volta, la parrocchia di Ponzano, dichiariamo di aver riscontrato: spirito cristiano buono, frequenza ai sacramenti scarsa (nel 1940 furono fatte 13.900 comunioni con 1067 abitanti: si augura che sia intensificato il fervore eucaristico!); profitto dei fanciulli nella scuola del catechismo buono, frequenza degli adulti al catechismo domenicale scarso (si augura che si accresca sempre più!) e l’archivio parrocchiale regolare.

Mentre pertanto rinnoviamo col presente attestato l’espressione di quel paterno affetto da noi manifestato nel compiere l’augusta cerimonia e che tiene sempre unito l’animo nostro a quello di tutti i figli di codesta diletta parrocchia, con l’augurio che la fede sia feconda di sante opere e di vita veramente cristiana, preghiamo il Signore perchè abbia a colmare dei suoi favori e delle sue benedizioni il pastore e il gregge alle sue cure affidato”.

  •   Treviso, 14 marzo 1941. ✝ Antonio Mantiero - vescovo.


Mons. Negrin Egidio a Ponzano (1957)

La gente di Ponzano ebbe una visita dell’arcivescovo Negrin nel pomeriggio della domenica delle anime, 31 marzo 1957Quaderno avvisi 1957 - archivio parrocchiale.. Furono invitati all’incontro i fedeli, le autorità, i combattenti. Mons. Negrin giunse alle 14.30, partecipò al canto dei vesperi, parlò ai fedeli ed assistette alla benedizione eucaristica. Poterono avere una riunione con lui gli iscritti dell’azione cattolica e quanti lo desiderarono. Per la circostanza, una bambina gli rivolse un indirizzo in versi, composto dal parroco don Sernagiotto:

Se trepido l’accento
move dal labbro mio, Padre, perdona:
a me fanciulla, amor spira e sgomento
la dolce maestà di tua persona.

Ma vince amore, e sciolgo
pur con timida voce, il pio saluto:
un verecondo fior per te raccolgo
e d’un grazie gentil reco il tributo

Al Redentor Divino
mentr’Ei guardava i pargoli, somigli;
ecco, ti trovi, oggi, a noi vicino:
Tu pur le palme ergi sul capo ai figli.

E benedici e preghi
che non ci offenda il secolo fallace
ma sempre forti nella santa Fede
passar possiamo nostra vita in pace.

Salve Pastor! l’affetto nostro è grande
per te, da Dio in mezzo a noi mandato.
Ora di gaudio è questa
che in tutti i cuori un fremito ridesta.

Salve Pastor, sui figli di Ponzano
benedicente s’alzi la tua mano.
Ah, se fugace è l’ora
Ti gridiamo: o Padre, ritorna ancora!




 


Note: