Le Rondini di Ponzano Veneto

Interviste a migranti rientrati in Italia

Premessa

L’Associazione “Trevisani nel Mondo” di Ponzano Veneto, in collaborazione con il Comune, dopo aver effettuato una approfondita ricerca d’archivio che ha permesso di recuperare due lunghi elenchi di persone emigrate all’estero, dalla seconda metà dell’ottocento fino ai giorni nostri,  ha poi promosso presso i sui iscritti, prima la compilazione di un ampio questionario tendente a far conoscere tutte le tematiche relative alla migrazione e, successivamente, una serie di interviste condotte da Pietro Pizzolon e Luigino Righetto, con l’intento di raccoglierle in un volume a memoria e testimonianza delle tante vicende che hanno visto protagonisti un numero considerevole di nostri paesani.

Previo appuntamento telefonico, le persone segnalate sono state intervistate al loro domicilio. A tutti sono state poste le medesime domande, seguendo nel colloquio, il questionario che gli stessi avevano già in precedenza letto o compilato.
Il dialogo diretto ha consentito di approfondire meglio alcuni aspetti delle tematiche proposte nel questionario e di dettagliare avvenimenti e situazioni appena accennate nel testo scritto, dando libero sfogo a volte con emozione, al ricordo di fatti e situazioni che hanno maggiormente coinvolto gli intervistati nei loro anni trascorsi all’estero.
Con il preventivo consenso dell’interessato, l’intervista è stata registrata in un file mp3. Ogni intervista è stata poi letteralmente trascritta in un file word per tutti chiamato “Trascrizione intervista a (cognome e nome)” e memorizzata assieme alle foto e ogni altro documento consegnatoci spontaneamente, in una cartella elettronica individuabile con il cognome e nome dell’intervistato.

Alla trascrizione letterale ha fatto seguito l’elaborazione del testo sotto forma di racconto a volte spostando e riordinando parte delle risposte date o integrate in momenti successivi dell’intervista.
Il tutto per dare ordine al racconto e renderlo più facilmente leggibile.
L’elaborato è stato consegnato all’intervistato che dopo averlo letto, integrato e a volte corretto, ha dato il suo assenso alla pubblicazione.
Tutti gli intervistati hanno messo a disposizione numerose foto e hanno scelto quali pubblicare.
Rispetto a quanto raccontato sono state accertate l’esatta dizione e scrittura di nomi di persone e paesi, spesso storpiati nel racconto o citati con il solo soprannome.
Al nome di alcune persone, trattandosi di individui omonimi con altri residenti nel Comune, è stata aggiunta la data di nascita per renderle meglio riconoscibili.

Nella maggior parte dei colloqui è stata usata la parlata veneta, per permettere un dialogo più facile e spontaneo, ma il racconto è stato poi tradotto in italiano.
Si è cercato comunque di mantenere fede il più possibile alle espressioni dialettali, senza stravolgere in alcun modo il significato originale del racconto. Quando questo non è stato possibile, l’espressione è stata riportata in corsivo.

Nella trascrizione delle interviste sono state omesse le domande che avrebbero reso prolisso, ripetitivo e meno interessante il racconto.
Questa operazione ha consentito una migliore scorrevolezza del testo che, alla fine, da intervista si è trasformato in racconto, condiviso e confermato dagli intervistati.

Ad ogni racconto si è cercato di dare un titolo che riassumesse il più possibile l’esperienza dell’intervistato o riportasse una delle frasi particolarmente significative pronunciate durante l’intervista o evidenziasse un tratto caratteristico della persona.
Ogni racconto è preceduto da un corsivo con i dati anagrafici dell’intervistato, la data dell’intervista e il nome degli intervistatori.

Tutto il materiale raccolto, compresi elenchi, tabelle di analisi, archivi dati, documenti anche non utilizzati, sono stati archiviati e consegnati alla biblioteca comunale in un supporto informatico.

Spero di aver fornito una raccolta interessante e sufficientemente rappresentativa delle esperienze vissute dai nostri migranti, anche se non è stato possibile dare voce a tutti.