Le Rondini di Ponzano Veneto

Alcuni dati statistici

Nel volume “Le Château des Italiens” è riporta anche una statistica dell’ INS (l’istituto Nazionale di statistica) del Belgio, dalla quale risulta che gli Italiani, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, sono il gruppo di stranieri più numeroso.

La loro presenza ha raggiunto il picco massimo di 279.700 unità nel 1981 rappresentando quasi il 32% degli stranieri residenti.

31 - Tabella della presenza di stranieri in Belgio dal 1890 al 1998

Paese18901900 1910 1930 1947 1961 1970 1981 1998
Italia1.000-4.49033.49184.134200.086249.490279.700205.782
Francia45.43056.57680.76574.16366.41661.43886.658103.512103.563
Germania47.33853.75857.01012.07014.06714.95122.95626.75633.320
Olanda56.30663.92370.95065.20063.70050.17561.26166.23382.300
Lussemburgo9.71610.41710.3679.5879.4466.8507.0186.0134.480
Inghilterra4.5235.7486.97411.59510.3289.97915.34023.08026.095
Polonia---50.62658.54232.00918.3707.6426.034
Spagna----3.24515.78767.53458.25547.415
Turchia----59032020.31263.58773.818
Marocco-----46139.294105.133132.831
Algeria-----2026.62110.7968.878
Altri7.12515.63923.99162.49857.15161.228101.428127.870178.604
Totale stranieri171438206061 254547 319230 367619 453486 696282 878577 903120



Anche se in leggero calo, nel 1998, nonostante l’aumento complessivo degli immigrati da altre nazioni, gli italiani rappresentavano ancora il 22,78% degli stranieri residenti.

Secondo alcuni ricercatori belgi, al 2002, le persone d’origine italiana tuttora presenti in Belgio sono circa 290.000.

La collettività italiana, insieme a quella marocchina, sarebbe la più numerosa. Essa rappresenta anche uno dei fenomeni più rilevanti nel variegato panorama della storia dell’emigrazione italiana nel mondo, probabilmente il più importante per la maniera in cui esso si è concentrato nello spazio e nel tempo.

Gli Italiani erano già presenti in Belgio alla fine dell’ottocento ma è solo dopo il primo conflitto mondiale ed in particolare durante il periodo fascista che come ci indica la tabella 31, che inizia un esodo massiccio di italiani verso questa terra. Sono numerose le partenze anche da Ponzano Veneto, per i paesi, che dopo il secondo conflitto mondiale, diventeranno le mete obbligatorie dei nostri migranti.

Ines Stolfo classe 1912 nella sua intervista riportata nel volume “Ce ne andiamo…” Cinquant’anni di integrazione italiana a Rebecq, pubblicato da Sarah e Christophe Berti, stampato presso Hens et Markadieu,  ricorda la sua partenza da Ponzano, nel 1928 per raggiungere con la mamma e i fratelli, il padre Antonio a Rebecq che vi abitava già da quattro anni. Occupato dapprima in una cava di marmo, dopo breve tempo, Antonio che era un ottimo cuoco, seppe riscattarsi prendendosi la responsabilità della gestione della mensa degli operai, che a sua volta nel tempo divenne il principale centro di aggregazione del paese richiamando anche altri italiani dai paesi vicini come Quenast.

Quando il padre raggiunse l’età pensionabile, lo sostituì il figlio che, a sua volta, ebbe una grande parte nell’accoglienza dei numerosi paesani giunti con il flusso migratorio del secondo dopo guerra, anche in numerosi paesi vicini.

La migrazione più importante anche in termini numerici, ebbe inizio nel 1946 e durò fino all’inizio degli anni 60 dopo il disastro di Marcinelle.

Essa si è concentrata in alcune zone della Vallonia, creando la comunità di Italiani e di Ponzano Veneto più numerosa all’estero.

Altre comunità si sono formate e poi dissolte in Svizzera che è più vicina all’Italia, in Germania, Francia, Canada e Argentina che sono però paesi territorialmente molto più estesi. In Canada esistono importanti gruppi di Ponzanesi a Toronto e Vancouver.

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