Le Rondini di Ponzano Veneto

Il Castello degli Italiani

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Veduta generale de “Le Château des Italiens”

Dopo le prime emergenze e a causa delle difficoltà di reperire alloggi adeguati, parte dei nostri compaesani impiegati presso “Les Forges de Clabecq” ebbero la fortuna di trovare alloggio in un vecchio maniero acquistato nel 1947 dalla società anonima proprietaria delle forge e opportunamente adattato per ospitare famiglie italiane, conosciuto con il nome di “Le Château des Italiens” (Il Castello degli Italiani).

“Le Château des Italiens”, così titola anche il libro di Sarah e Cristophe Berti dedicato all’immigrazione degli Italiani a Clabecq e nel Brabante, pubblicato nel 1998 a cura delle Edizioni Luc Pire.

Il testo citato ripercorre la storia dei tanti italiani trasferiti in Belgio a partire dal 1946, compresi i nostri compaesani.

Non si conosce la data esatta della costruzione del castello ma è storicamente provato che nel XVII secolo esso apparteneva a Pierre de Clabecq che dette il nome al paese.

Fu abitato da gente d’armi, nobili e industriali, fino al 1947 quando fu ceduto a Les Forges de Clabecq.

La storia del castello va di pari passo con quella delle vicine forge che inizia invece nel 1781 con la costruzione di un maglio ad acqua per la lavorazione del ferro, fuso grazie al carbone, minerali che si trovavano in abbondanza sul posto.

Ci furono numerosi ampliamenti fino al 1888 quando fu costituita la Società Anonima Les Forges de Clabecq che occupava già 1.200 operai. Ulteriore incremento alla produzione si ebbe quando a partire dal 1933, con la sola forza delle braccia anche di molti Italiani e l’aiuto di badili, picconi e carriole, fu ampliato una prima volta il canale Bruxelles-Chârleroi costruito nel 1832.

A Clabecq fu costruito un piccolo porto che permetteva il transito di battelli di 300 tonnellate di stazza.

Il raddoppio del canale a partire dal 1950 e la costruzione di una nuova centrale elettrica, permise l’ampliamento delle forge che raggiunsero il loro massimo sviluppo nel 1970 con l’occupazione di oltre 5.000 operai, distribuiti in una serie di capannoni lunga più di due chilometri.

Agli Italiani giunti dal 1946 in poi, erano assegnati i lavori più umili e faticosi. I Belgi ottenevano promozioni o erano impiegati negli uffici.

Nel 1947 Clabecq contava circa 3.000 abitanti.

I numerosi Italiani giunti per lavoro dopo le prime sistemazioni di fortuna, furono in parte ospitati negli appartamenti ricavati nel castello. L’acqua potabile, la corrente elettrica e i bagni con doccia anche se in comune ogni tre o quattro famiglie erano un lusso che molti Belgi non si potevano permettere.

In una planimetria del 1947 si legge il nome delle famiglie Baseggio, Pretotto e Piovesan, originarie di Ponzano Veneto.

Con l’aiuto di chi è vissuto nel castello, è stata ricostruita l’intera composizione delle famiglie originarie di Ponzano Veneto che vi sono state ospitate.