Tra le persone che hanno lasciato una traccia felice della loro esistenza merita d’essere ricordato anche il baritono Piero Biasini.

Nacque da Francesco Biasini e da Girello Maria a Venezia il 6 ottobre 1899; sposò la ballerina svizzera Lidia Bocksler e giunse a Ponzano nel 1954. La sua morte avvenne in Treviso il 3 maggio 1973. Le sue spoglie mortali riposano nel Cimitero Comunale di Treviso (San Lazzaro).

Compì i suoi studi d’artista presso il Conservatorio Musicale «Benedetto Marcelle» in Venezia ed ebbe come insegnante di canto e d’arte scenica l’ottima Saffo Bellincioni. Desideroso di ampliare la sua preparazione, si dedicò anche allo studio del teatro di prosa.

La sua luminosa parabola di cantante iniziò nel 1926 al Politeama di Napoli ove esordì nelle opere de «La Bohème» e «Saulo e Maria» e si concluse in bellezza a Milano nel 1953 presso il Castello Sforzesco ove interpretò la «Traviata» svolgendo in tutto ventisette anni di attività lirica.

Si esibì sotto la direzione di grandi maestri e direttori d’orchestra in prestigiosi teatri italiani e stranieri. Il suo repertorio comprendeva moltissime opere, 99 per l’esattezza, il che dimostrava la sua spiccata versatilità per l’arte lirica, le sue risorse vocali e sceniche, la sua capacità di rapido apprendimento e la sua particolare forza mnemonica.

La sua arte corrispondeva alla bontà del suo carattere, del suo spirito e del suo cuore. Nobile e generoso, affettuoso e comunicativo, infondeva coraggio agli esordienti, li educava e li aiutava a disimpegnarsi sulla scena per scacciare l’ansia e l’esitazione nei loro primi incontri con il pubblico.

Egli si dimostrava in teatro com’era nella vita privata.

L’attività artistica di Piero Biasini durata, come detto, ventisette anni, ha lasciato un ricordo che non si scolorirà facilmente nell’animo e nella mente degli amatori dell’opera lirica che l’hanno ascoltato ed ammirato.

Prima Parte Persone da Ricordare

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