Ponzano Paderno Merlengo - ieri e oggi

MILO BURLINI

L’universo non resta impartecipe al filo d’erba che cresce, alla trasparenza delle acque, al colore dell’ala d’una farfalla.
ANTONIO ANILE, Bellezza e verità delle cose

La frazione di Ponzano è stata onorata dalla permanenza di un grande entomologo, Milo Burlini, il cui valore di studioso e di acuto osservatore contrastava con la sua singolare modestia.

Egli ebbe i natali a Padova il 24 ottobre 1892. Il suo vero nome di battesimo era Milone. Dal 1932 fu ponzanese d’adozione ed abitò la casa ove visse nel secolo scorso la famiglia Maggioni, parente della madreGirolamo Maggiori! fece parte della Deputazione Comunale di Ponzano Veneto nel lontano 1832; egli costruì la casa nel 1829, casa ove visse anche Milo Burlini, in via Chiesa, dirimpetto alla Villa Van Axel, attualmente di proprietà  del dott.  Giovanni Castaldo..

Dotato di risorse intellettuali non comuni, egli impegnò queste allo studio della natura, specializzandosi nella branca affascinante dell’entomologiaL’entomologia è quella parte della zoologia che studia gli insetti..

Nella sua feconda opera di sagace ed appassionato naturalista egli dimostrò profonda consapevolezza della potenza creatrice di Dio a cui egli rivolgeva un profondo culto intcriore.

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Entomologo Milo BURLINI

Ebbe sempre nella sua fervida attività di studioso la valida ed affettuosa collaborazione dell’amata consorte Carlotta Craller sposata nel 1931.

Quando la dolorosa sventura della morte dell’unico figlioletto, avvenuta ad otto mesi dalla nascita ed attribuita a paralisi infantile acuta, percosse il suo cuore paterno, dimostrò nella luttuosa circostanza una notevole forza d’animo. Ebbe qualche mese di oscura oppressione, come di smarrimento psichico e spirituale, indi riprese con rinnovato vigore la sua nobile fatica dalla quale traeva sollievo e cristiana rassegnazione. «Nella scienza io trovo sublime conforto»: così egli si esprimeva con gli amici che partecipavano alla sua afflizione.

Così scrisse di lui l’allievo affezionato dott. Gino Donadini: «Modesto, schivo di ogni chiasso, estremamente rigoroso nella ricerca, aperto sempre ad aiutare i giovani, a donare a tutti il suo sapere»Dal periodico settimanale «La Vita del Popolo» di Treviso del 5 febbraio 1978.. Vigeva nella sua casa lo spirito di schietta ospitalità con la quale egli accoglieva i fedeli discepoli, gli amici studiosi e gli ammiratori.

Escogitava sempre nuovi metodi d’indagine. Amava costruire con le sue mani gli attrezzi necessari al suo paziente e difficile lavoro. Perfezionò l’arte dell’imbalsamazione di cui era tecnico esperto ed appassionato. Collaborò fattivamente con il prof. Antonio Scarpa, naturalista molto noto, nella preparazione degli animali per il Museo di Storia Naturale del Seminario Vescovile Diocesano di Treviso.

Moltissime furono le sue pubblicazioni d’argomento scientifico; cospicua era la corrispondenza ch’egli amava mantenere con parecchi entomologi dei più famosi Musei del mondo, facilitata dalla sua conoscenza di diverse lingue. Si dedicava anche alla scultura ed alla caccia.

Verso gli ultimi decenni della sua esistenza, venne afflitto da cecità progressiva che lo condannò a poco a poco ad una desolante inattività.

Quest’uomo tanto modesto quanto colto e laborioso, riuscì a realizzare una accurata raccolta di circa centomila coleotteri con la relativa classificazione che per sua volontà, dopo la morte, venne donata al Museo di Storia Naturale di Verona, a cui offrì pure una gran parte della sua biblioteca e delle sue pubblicazioni scientifiche.

In Ponzano egli concluse la sua feconda esistenza morendo per consunzione il 5 giugno 1977 confortato dai doni spirituali della fede. Anche in questa circostanza fu coerente al proprio stile di vita: volle essere tumulato in una sepoltura senza inutili esteriorità ed ornamenti, munita di una semplice lapide con gli estremi della sua vita terrena dando così un’ulteriore lezione di profonda umiltà.

Le sue spoglie mortali riposano nel cimitero comunale di Paderno-Ponzano.

Con la scomparsa di Milo Burlini si è spenta l’attività seria ed alacre di un grande maestro.


Note:

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