Ponzano Paderno Merlengo - ieri e oggi

I CONTI MANOLESSO FERRO

Trattasi di due antiche famiglie, entrambe appartenenti alla nobiltà veneziana.

Già si parla dei Manolesso nel 790, anno in cui la loro dimora risulta in Torcello: «Erano tribuni antiquissimi; ma venuti a queste Lagune attendevano alle valli con le quali fecero ricchezze e furono poi eletti membri del Gran Consiglio al Serrar di quello (1297)»GIUSEPPE   BETTINELLI,  Famiglie   Patrizie   Venete. La Terrazza Editrice, Pianoro, Bologna, 1774. Ristampa anastatica 1974..

Dei Ferro è noto che giunsero in Venezia dalla Fiandra nel 1359; sono comunque di antica discendenza. Nel 1662 divennero nobili veneziani. Un Lazzaro Ferro fu anche Podestà di Traviso nel 1712-1713.

Sino al 1830 i due casati risulterebbero distinti, cioè con propria discendenza. Sicuramente l’abbinamento dei due cognomi è avvenuto dopo questa data.

Risulta che un tempo i Ferro possedevano grandi proprietà nel ponzaneseCfr. «A.S.V., Dieci Savi sopra le decime», Catastico della trevisana,  anno   1470, cc.  64-66, in cui sono elencati i proprietari di Merlengo..

Una lapide affissa sulla facciata della villa in data 1680 ricorda la persona di Lazzaro e la sua opera di abbellimento e di ampliamento della vistosa dimoraV. «Le vile del nostro Comune»..

I conti Giorgio, Alessandro, Giorgio figlio di Alessandro e Aurora contessa di Rovèro, sposata Manolesso-Ferro, hanno fatto parte, a varie riprese, tra il 1815 ed il 1899, della Deputazione Comunale di Ponzano. Purtroppo l’ultimo discendente, conte Giorgio, nella seduta consiliare comunale del 13 aprile 1899 venne dichiarato decaduto dalla carica di Sindaco di Ponzano «per mancanza di censo». Il Consiglio, dandogli la sconfortante decisione, espresse nei di lui confronti sentimenti di vivo dispiacere e parole di stima per la perspicacia e per il suo spiccato intelletto nelle massime amministrativeV. «Elenco delle autorità comunali di Ponzano dal 1915 ai nostri giorni». Allegato nr. 5..

I conti Manolesso-Ferro furono anche proprietari di un palazzo in via Collalto a Tréviso, ove concessero cordiale ospitalità al barnabita Ugo Bassi, patriota ben noto del risorgimento italiano«L’11 maggio 1848, le truppe del gen. Nugent, sgominata con pochi colpi di cannone la larva di resistenza fatta ad esse alle Castrette dai pontifici, s’avanzarono verso Treviso, dove addì 12 rimase ferito il padre Ugo Bassi, che fu poi curato in Casa Manolesso-Ferro, in via Collalto, e cadde, tra altri, combattendo da prode, il Generale Guidotti…» (A. A. MICHIELI, Storia di Treviso, Istituto Tipografico dez Comuni, Treviso 1958, p. 163)..

Un Manolesso-Ferro, Cristoforo, nato nel 1822, fu tenente e poi capitano della Marina Veneta ed in seguito alla caduta di Venezia preferì esulare e raggiungere Torino il 7 settembre 1849. Qui fu assunto dalla Marina Sarda e successivamente dalla marina da guerra italiana ed in essa raggiunse il grado di Contrammiraglio. Morì nel 1887.

Nel 1854 il conte Giorgio Francesco Manolesso-Ferro ottenne la naturalità sarda ed ebbe sequestrati i beni dal governo austriaco. Da quanto si è accennato si comprende che detti nobili erano animati da vivo sentimento patriotticoG.  B.  CERVELLINI,  // «dramma Veneto» nelle lettere inedite di P.A. Paravia, Venezia, Premiate Officine Grafiche C. Ferrari,  1942, pp. 506-507. Risulta da tale opuscolo che il prof. Paravia nutriva molta stima e simpatia per Cristoforo Manolesso-Ferro;  egli lo descrive «colto, modesto, gentile, insomma il rovescio de’ nostri eroi»..

Tale famiglia ormai estinta è tuttora ricordata dagli anziani di Merlengo per la spiccata sensibilità e spirito di carità che la distingueva verso la chiesa parrocchiale e verso le umili famiglie del paese.


Note:

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