Ponzano Paderno Merlengo - ieri e oggi

Opere ed iniziative di pubblica utilità

LA SCUOLA

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Scuola elementare di Ponzano




L'analfabetismo era una piaga antica anche nel nostro territorio.

La repubblica di Venezia, durante il suo secolare dominio, trascurò sistematicamente l'istruzione, non avendo a cuore l'elevazione culturale della popolazione e lo sviluppo dell'insegnamento. Mancava d'altro canto la fervida aspirazione da parte del popolo di affrancarsi dall'ignoranza. Una marcata ed incosciente apatia teneva lontana la massa dalla conquista d'un minimo grado di cultura.

Nel passato quindi pochissime persone del volgo sapevano leggere e scrivere, fino a quando non vennero istituite le scuole regolari; ed anche dopo l'attivazione di queste, il numero degli analfabeti rimase elevato. Ad esempio, i figli degli agricoltori venivano avviati precocemente ai lavori campestri e perciò sottratti alla frequenza scolastica; si adducevano a questo proposito scuse più o meno valide come la distanza, le condizioni del tempo, l'impossibilità di accompagnarli, la miserabilità dei vestiti, ecc. Similmente accadeva per i figli dei braccianti e degli operai, che mandavano

i loro ragazzi ancora in giovanissima età ad apprendere un mestiere Erano tempi in cui certi genitori pagavano una certa sommetta ai maestri d'arte affinchè insegnassero il mestiere ad un loro figlio. Esclamavano goffamente gli anziani: «Son ve gnu grando e grosso anca mi senza nessuna scuola!», frase balorda e scoraggiante, molto frequente a quei tempi. Per firmare, gli analfabeti, come è noto, eseguivano il rituale segno di croce accanto alla dichiarazione: «segno di croce di...». L'analfabeta poi, quando era costretto a vivere lontano da casa, accusava maggiormente il peso di tale mortificante lacuna essendogli preclusa la corrispondenza epistolare. Non mancava tuttavia il giovane, che, spinto dall'ambizione ed armato di ferrea volontà, con l'ausilio benevolo di qualche persona capace e ben disposta, arrivava ad apprendere l'arte di leggere e di scrivere; con la pazienza e la costanza, a poco a poco, si affrancava dall'analfabetismo, avvertendo in cuore la felice impressione d'essere quasi un altro uomo!
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Scuola elementare di Paderno




Nell'archivio comunale esistono documenti in cui il governo austriaco dominante rivolgeva la sua attenzione alla istituzione delle scuole pubbliche e con Sovrana Risoluzione del 12 settembre 1818 aveva disposto che la scuola fosse obbligatoria. L'I.R. Commissariato Distrettuale di Treviso nel 1822 sollecitava le Deputazioni Comunali ad aprire delle scuole per il popolo, «scuole elementari minori» cosiddette, ma la Deputazione di Ponzano rispondeva precisando i motivi che norufavorivano l'attuazione delle disposizioni superiori e sostenendo che «era sufficiente assicurare la esistenza di una scuola, seppur irregolare, bastante ad istruire la gioventù nelle cose più necessarie».

L'I.R. Ispettorato Dipartimentale nel 1828 lamentò la mancata attivazione delle scuole elementari anche nel Comune di' Ponzano e propose di realizzare un'unica scuola per le tre funzioni in un punto adatto del territorio. Il locale venne reperito e una ditta, De Polo Giovanni, costruì i mobili indispensabili. I documenti non precisano l'ubicazione di tale scuola ma sembra che fosse agevole solo per Merlengo e Paderno.

Addirittura l'Imperatore d'Austria espresse nel 1832 il desiderio ' che ogni frazione avesse la scuola elementare. Allo scopo, tramite l'Ispettorato Scolastico — Direzione di Postioma — domandò:
1° circa l'opportunità di istituire una scuola nel capoluogo;
2° se il Comune fosse in grado di sostenerne la spesa;
3° quale fosse il locale più adatto ad ospitare la scuola.

Così sollecitato, il Comune dispose una scuola che accolse i figli di Merlengo e Paderno, mentre Ponzano fece parte a se stessa.

L'I.R. Commissariato Distrettuale, il 15 agosto 1847, si lamentò per la scarsa affluenza alle scuole e la Deputazione Comunale di Ponzano così rispose: «Perché abbisognando l'agricoltura più di potenza muscolare che intellettuale, e l'agricoltore più di polenta che di lettere, amano meglio i loro genitori di avvezzarli per tempo alle fatiche ed al lavoro materiale, sorgente del loro sostentamento, che di coltivare l'intelletto con l'abbiccì»Un anziano abitante di Merlengo, con il quale chi scrive ha avuto un colloquio in materia di istruzione, esclamò commiserando le circostanze di quei tempi lontani: «I popolani erano talmente immersi nell'ignoranza che, nell'occasione di grandi temporali generosi di fulmini e di tuoni, dalla paurosa impressione che ricevevano, correvano in camera e nascondevano la testa sotto "el pajòn"\». Può sembrare una barzelletta, ma per certo ha un fondo di verità. .

E' stato trovato un documento dell'anno 1847 nell'Archivio Parrocchiale di Merlengo da cui risulta che il Vicario Parrocchiale radunò i padri di famiglia per proporre l'accompagnamento dei giovani alla scuola (non viene precisata l'età dei giovani, né il tipo di scuola che si suppone privata). I padri interessati aderirono di versare «sei minelle di granoturco per ciascun figlio al fine di provvedere al pagamento del pedagogo per sei mesi d'insegnamento»La minella era così desunta:
1 stajo o sacco = 86 kg. e si divideva in 4 quarte;
1 quarta si divideva in 4 quartieri;
1 quartiere si divideva in 4 minelle;
1 minella corrispondeva a kg. 1.344.
.

Nel 1852 la Deputazione Comunale propose la costruzione di un edificio scolastico costituito da «una stanza lunga venti piedi Piede = m. 0,3048., larga quindici ed alta otto, munita di imposte ed invetriate» al posto di un tugurio offerto da un certo Gobbato.

Del predetto anno esiste inoltre un altro documento che rileva la riluttanza di taluni genitori a mandare a scuola i figli i quali, come si è visto, venivano invece avviati ai lavori dei campi.

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Scuola elementare di Merlengo





Vi fu anche un tentativo dopo il 1850 di affrontare il problema dell'analfabetismo con la istituzione di una scuola serale e festiva per adulti. Solo nel 1871-1872 a Ponzano venne finalmente attuato detto provvedimento. Gli insegnanti erano i maestri Angelo Savoini ed Isabella Pavan ai quali la Prefettura di Treviso concesse nel 1873 un sussidio. Ma l'indifferenza e la noncuranza di avviare i figli persistevano, benché non mancassero l'ambiente ed i maestri.

Fra gli altri fatti, si ricorda che nel 1901 i ragazzi della Barrucchella, notoriamente lontana dal centro, frequentavano la scuola di Santandrà nel Comune di Povegliano, perché molto più vicina. Quest'ultimo Comune chiese a quello di Ponzano un compenso straordinario per la maestra di Santandrà. La richiesta venne respinta con il chiaro intento di far sì che i ragazzi della Barrucchella frequentassero la scuola del Comune di appartenenza.

Nel 1903 si avvertì l'esigenza di disporre di una nuova aula per Paderno, essendo il numero degli alunni aumentato. Il problema venne risolto mettendo a disposizione una stanza del Municipio per i figli di Paderno, mentre a Merlengo quasi contemporaneamente fu abbandonato il vecchio stanzone della Canonica, adibito allo scopo da vario tempo, per occupare un locale della Villa Galanti (ora del dott. De Blasi).

Ancora, nel 1905, furono avanzate proposte per erigere altre scuole in Merlengo ed in Ponzano, finché il Comune, incalzato dal progressivo aumento degli scolari, stilò un progetto, per mano di Guido Dall'Armi, ingegnere comunale, per tutte e tre le frazioni.

A loro volta, i parroci di Merlengo e Ponzano, l'anno seguente, si preoccuparono di far istruire anche i giovani dai 12 ai 25 anni e chiesero al Comune la concessione di un'aula per la istituzione di una scuola serale e festiva. La risposta fu negativa per mancanza di locali adatti.

Per la costruzione della scuola in Paderno il contratto venne stipulato il 23 agosto 1907 con la ditta Giuseppe Sbeghen. Conclusi i lavori, le lezioni cominciarono nel 1910. Nello stesso giorno furono stipulati altri due contratti, uno per Ponzano e l'altro per Merlengo, il primo con la ditta Fiorentini di Volpago e l'altro con la ditta Sbeghen di Paderno. I relativi lavori si conclusero nel 1912, anno in cui ebbero inizio le lezioni.

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Scuola elementare della Barrucchella




Nel frattempo, il 29 giugno 1908, venne discussa la proposta di evitare le classi miste, che però non ebbe seguito. Venne invece nominata una Commissione di Vigilanza sull'adempimento dell'obbligo della istruzione elementare.

La frazione di Ponzano nel settembre 1908 si adoperò per ottenere, presso il Comune, un altro locale ma senza esito.

Il 3 novembre 1922 venne affittata una sala per uso scolastico (classe quarta elementare) per i ragazzi di Merlengo e Paderno presso il Palazzo dell'Istituto Ciliòta (ex villa Gosetti).

Con disposizione del 17 agosto 1929 del Commissario Prefettizio di Ponzano si ottenne in,-affitto uno stanzone in uno stabile di Giuseppe Sbeghen in via Morganella (Paderno) per gli alunni della quinta elementare.

Il 25 novembre 1933 fu stipulato un contratto per la costruzione, all'inizio di via Roma in Paderno, di una palestra per l'Opera Nazionale Balilla e Casa del Fascio con annessi gli uffici per l'Opera Maternità ed Infanzia.

Un nuovo edificio scolastico venne costruito in seguito all'approvazione, datata il 26 novembre 1934, di un progetto dell'ing. Achille Signori, che prevedeva quattro aule con annessa palestra per i ragazzi di Merlengo e Paderno.

Merita un ricordo la misera «Scuola di Campagna» (poco discosta dalla Barrucchella) che aveva sede in un baraccone di legno, residuato della guerra 1915-1918 e adattato ad aula scolastica. L'utilizzazione avvenne poco dopo la conclusione del conflitto per l'interessamento dell'ente «Umanitaria» di Roma allo scopo di istruire gli analfabeti, senonchè venne poi impiegato dal Comune come scuola comunaleIl baraccone di legno era un ex ospedale militare da campo della citata guerra 1915-18. .

La costruzione era ubicata in via Volpago, all'incrocio con la strada Schiavonesca e servì sino al 1935. La precarietà ormai avanzata del baraccone, ridotto ad una bruttura ed assolutamente inadeguato ai tempi, ne costrinse la demolizione. Fu sostituito da un fabbricato in muratura (Impresa Antonio Piovesan) munito di tutti i servizi necessari allo svolgimento dell'attività scolastica.

Successivamente il Provveditore agli Studi di Treviso, il 22 agosto 1942, istituì nella frazione di Ponzano una nuova scuola elementare per le classi quarta e quinta presso la Villa Minelli (ora Benetton) in via Roma. Inoltre, l'I febbraio 1947 venne approvato, con Delibera Consiliare, un progetto datato 18 dicembre 1946 dell'ing. Achille Signori, per la erezione d'un fabbricato scolastico per Merlengo e Paderno.

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Scuola media statale Paderno




Il 23 giugno 1960 fu stipulato un contratto con la Ditta Fratelli Frè di Treviso per la costruzione di un edificio ad uso scuola elementare in via Santandrà in Ponzano, i cui lavori iniziati nello stesso anno si sono conclusi in data 4 aprile 1962.

Altro progetto, per la costruzione in Paderno d'un edificio scolastico per la scuola elementare, costituito da cinque aule, munito di impianto di riscaldamento ed ausilii didattici radio-audio-visivi, fu realizzato nel 1963.

Ancora un contratto per una nuova scuola elementare a Merlengo venne stipulato il 10 febbraio 1961 (asta ottobre 1960) con la ditta Basso Angelo di Postioma che terminò l'opera il 14 luglio 1964.

Nell'anno predetto si realizzò anche il progetto per la tanto attesa scuola media presentato dalPing. Alberto Sartori; direttore dei lavori fu il geom. Luigi Grosso e costruttore Francesco Biscaro di Volpago. L'attivazione avvenne nel 1967. Detto fabbricato dispone di nove aule, dei locali direttivi, di tutti i servizi necessari e della palestra. Ma, nel 1975, rivelatosi insufficiente anche questo edificio, il Comune dovette provvedere alla ristrutturazione dell'ex Municipio di viaPioppe, nonché delle sedi provvisorie dell'A.V.I.S., dell'A.I.D.O. e della Biblioteca Comunale, per ottenere qualche nuova aula.

Infine è da tenere presente l'ampliamento della scuola elementare di Merlengo, ultimato nel mese di novembre 1980; si è pure concluso nel 1981 l'ampliamento della scuola di Ponzano e la erezione dell'Asilo Nido in Paderno.

Come si vede, il problema dell'istruzione nel nostro Comune ha avuto una sua evoluzione, piuttosto lenta nel lontano passato, in quanto ostacolata da difficoltà di vario genere, e più rapida negli anni da poco trascorsi. Tuttavia, da parte delle famiglie, tale problema è oggi vivamente sentito e considerato. L'analfabetismo sta ormai scomparendo e tutto fa prevedere un futuro generoso di frutti, giacché è risaputo che il grado di civiltà di un paese è determinato, tra l'altro, anche dal livello intellettuale e culturale dei suoi abitanti.


E' doveroso rammentare l'impegno e lo spirito di sacrificio esibiti dal personale insegnante nei tempi passati, presentando, come esempio, i dati relativi all'anno scolastico 1920-1921.

Ponzano:
la e 3a classi miste
alunni nr. 91
ins. Sartori Orsola
2a e 4a classi miste
alunni nr. 72
ins. Fiorentini Rosa

Paderno:
la mista e 2a femminile
alunni nr. 66 + 24 = 90
ins. Carretta Bice
2a e 3a miste
alunni nr. 34 + 48 = nr. 82
ins. Tommaselli Regina
4a mista
alunni nr. 41
ins. Pasin Teresa

Merlengo:
la mista
alunni nr. 103
ins. Candiotto Rosa
2a e 3a miste
alunni nr. 95
ins. Giuriati Luigina I figlioli di Merlengo frequentavano la quarta classe a Paderno.

L'orario scolastico era: tre ore al mattino e tre al pomeriggio, perché logicamente le classi numerose venivano sdoppiate tra le due mezze giornate.

Come riconoscimento per i tantissimi anni di servizio prestato con totale abnegazione, alcune insegnanti vennero onorate del simbolico premio d'una medaglia d'oro; esse furono: Carretta Bice, Fiorentini Rosa, Sartori Orsola e Tommaselli Regina.

La scuola materna


Sull'importante problema dell'educazione dell'infanzia il sindaco del nostro Comune Folco-Zambelli aveva lanciato a suo tempo la proposta per la realizzazione degli asili ai parroci delle tre frazioni. Al predetto sindaco stava molto a cuore l'istruzione e l'elevazione del popolo e con chiara intuizione aveva mirato allo scopo iniziando tale progetto dai piccoli. Necessitava però il concorso morale ed economico delle popolazioni e dei rispettivi parroci, i quali, con la loro efficace influenza, con il loro ascendente, potevano dimostrare ai loro fedelll'importanza e la necessità di attuare la lodevole iniziativa.

Tuttavia le condizioni generali dell'epoca si presentavano difficili a causa degli eventi bellici nei quali, come noto, era coinvolta anche l'Italia. Le donne dovevano sostituire nei lavori campestri i familiari assenti. In tali condizioni, quanto mai utile e desiderabile era la necessità e l'urgenza degli asili ove custodire ed educare l'infanzia durante la giornata. Ma la proposta rimase senza soluzione.

Nel 1921, in Merlengo, per l'iniziativa energica di don Pietro Filippetto, venne attivato, presso la villa Gosetti, un asilo infantile, utilizzando alcuni locali messi a disposizione gratuitamente dalla proprietaria Maria Gosetti di Venezia. In tale asilo venivano accolti i bambini di Merlengo e di Paderno.

L'attività in villa Gosetti si concluse nel 1956, anno in cui, sempre per la fervida intraprendenza e la indomita volontà del parroco don Filippetto, venne portata a termine la costruzione di un grande fabbricato in via santa Bartolomea, a nord della casa canonica. Quivi fu istituita la Scuola Materna «Maria Immacolata» affidata alle suore dell'ordine «Maria Bambina».

Il grosso problema fu quindi risolto per Merlengo a tempo di primato. La proverbiale generosità della popolazione contribuì in maniera decisiva e concreta alla realizzazione d'una così importante opera educativa.

Don Pietro Filippetto fu primo presidente di detto istituto. A predetta carica seguì don Narciso Caon, indi Sartori Bruno ed il cav. Luigi Martini.

Più lenta fu invece la realizzazione della medesima iniziativa per le frazioni di Paderno e di Ponzano.

A Paderno l'erezione del fabbricato iniziò il 19 dicembre 1970; fu ultimato nel settembre 1972 e successivamente completato di tutta l'attrezzatura necessaria, per cui la scuola divenne attiva il 1° ottobre 1974. Essa fu dedicata a Santa Maria Assunta.

Il compito educativo fu affidato alle suore dell'ordine «Ancelle di Gesù Bambino» di Venezia, giunte il 20 settembre 1974.

La Scuola Materna di Paderno è gestita da un comitato di genitori che ha avuto come presidenti: Giorgio Conte, Bino Bonora, il parroco don Marco Girardi ed attualmente Giovanni Cavallin.

Anche Ponzano ebbe la sua storia nella realizzazione dell'Asilo Infantile. Un primo tentativo venne compiuto da don Giovanni Sernagiotto nel periodo settembre 1953 a tutto marzo 1954, quindi per un breve arco di tempo l'asilo trovò spazio in un salone del palazzo della signora Letizia Franz (ex Toffoletto).

Un impulso concreto si ebbe verso il 1964-1965 allorché, per l'interessamento e la mediazione del cav. Luigi Martini, sindaco del Comune, venne acquistato un appczzamento di terreno di proprietà del sig. Milo Burlini, situato dinanzi la chiesa parrocchiale, ove venne poi costruita la Scuola Materna, i cui lavori si conclusero nell'agosto 1970. L'attività ebbe inizio il 14 settembre successivo sotto la direzione delle suore Mariste. La Scuola venne dedicata a Santa Maria degli Angeli. Ebbe luogo la costituzione d'un comitato alla cui presidenza si sono finora alternati: il parroco don Angelo Trevisan, Luigi De Marchi, Emilia Coletti Ramanzini, Maria Marcati Berton, Francesca Carli Betello.

Anche questa lodevole realizzazione, come quella delle altre due frazioni, è stata possibile grazie alla tenace volontà del parroco ed al contributo economico della popolazione.
Note:

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