Ponzano Paderno Merlengo - ieri e oggi

LA MIETITURA

LA MIETITURA Il frumento è  pervenuto a noi dall’Asia Minore. Tanto il frumento che l’orzo erano colti rati nelle coste del Mediterraneo circa otto o diecimila anni fa. E’ noto come nella storia sacra, Giuseppe fosse stato incaricato dal Faraone all’approvvigionamento del grano.
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Sino a poco tempo fa era il lavoro più gravoso per l’agricoltore.

Ordinariamente il capo famiglia programmava con cura questa importante operazione affinchè si svolgesse con la massima regolarità. Nel giorno fissato, quando all’aurora un po’ di luce filtrava fra le fessure delle imposte, ognuno si alzava e raggiungeva il luogo della mietitura.

Armati di falcetto (messóra), con il capo protetto da un cappello di paglia, gli operai si mettevano a disposizione del dirigente. Ognuno doveva assolvere ad un compito preciso: c’era chi mieteva, chi legava i fasci (fàje) delle spighe, chi innalzava i covoni (mejóni).

Normalmente il lavoro cominciava così: partiva nel primo solco l’uomo di punta, capace e resistente; a distanza ragionevole tra l’uno e l’altro seguivano gli altri mietitori.

Con la schiena curva, tutti procedevano a ritmo serrato per stare al passo del battistrada. Intanto il sole cominciava a spuntare sull’orizzonte e gli operai erano già madidi di sudore. Verso le sette, o poco dopo, arrivava la padrona od un’altra donna con il hi gol e due grandi cèste contenenti la colazione. Dopo aver frugalmente consumato il pasto, gli operai riprendevano tenacemeiite il lavoro. La parona tornava a mezzodì ed alle diciassette, mentre la cena veniva consumata in casa. Era l’occasione in cui ognuno poteva finalmente lavarsi la faccia e le mani!

Un particolare è doveroso segnalare: certe donne, anche madri, potevano competere, per resistenza, con gli uomini migliori nelle gravi fatiche dei campi, tanto da meritare la massima considerazioneVale la pena di rammentare un fatto relativo all’attività delle donne avvenuto in Merlengo in data 2 agosto 1935,, in un’epoca quindi non lontanissima. Una donna, certa Rosa Paulòn in Bresolin, giunta a fine gravidanza, stava lavorando nei campi. Ad un certo momento accusò le doglie del parto ed il marito, sistematala sull’aratro trainato dalle mucche, l’accompagnò a casa. Dopo due ore circa essa partorì tre creature:  due maschietti ed una femminuccia..

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Vecchia foto del 1937:  la famiglia Santon pronta per la mietitura

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Mietitura con falce


Note:

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