Ponzano Paderno Merlengo - ieri e oggi

Il Pane

II pane è sempre stato per l’umanità l’aliménto principale, tanto che numerose sono nel corso della storia le vicende legate ad esso. Si può dire anzi che la sua scarsità o totale mancanza abbia dato origine molte volte ad azioni popolari sfociate in vere e proprie rivoluzioni. Spesso infatti, nelle epoche trascorse, esso è venuto a mancare, causando fame ed indigenza. Anche nelle nostre terre, come già si è accennato, si è manifestata nel passato la sua mancanza, tanto da farlo apparire come un bene prezioso destinato a pochi

Benché siano trascorsi ormai duemila anni, rimane sempre attuale l’ineffabile preghiera suggerita da Gesù in cui spicca la frase invocatrice: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano».

L’evoluzione di questo importante nutrimento è stata molto lunga ed è interessante sapere che la scoperta della sua lievitazione fu un fatto puramente casuale. Accadde presso gli egiziani, allorché un giorno scoprirono che la pasta si era guastata essendo diventata acidula. Credettero questo fatto una stregoneria. Portarono le forme di tale pasta inacidita ai sacerdoti del tempio che le depositarono sulle pietre picchiate dai raggi del sole. La pasta, con loro sorpresa, mentre si cucinava cominciò-a lievitare e le forme diventarono fragranti pagnottelle.

E’ noto che furono gli egiziani ad inventare il forno. Ma l’uomo nel corso della storia non si è accontentato del progresso compiuto dagli egizi; la sua facoltà inventiva ha suggerito innovazioni nella maniera di cuocere il pane, come la sostituzione del secolare forno a legna con quello a vapore e poi con quello elettrico. Ed è da ricordare che l’uso del lievito di birra per accelerare la fermentazione della pasta fu introdotto soltanto tra il 1800 ed il 1900.

E’ certo che negli anziani persiste il ricordo del pane genuino ch’era ottenuto dall’impasto di farinq di solo frumento, lavorato a mano da abili fornai in base ad un vecchio, lungo e laborioso procedimento, con la conseguente cottura su forno a legna.

Allorché il pane veniva sfornato si diffondeva e si avvertiva a notevole distanza l’intenso caratteristico profumo ed è ancora indimenticabile il grato sapore ch’esso possedeva.

Nel passato il pane era un lusso e compariva sulle povere mense solo nelle occasioni più importanti, come la mietitura, la trebbiatura, la sbozzolatura ed i lieti eventi.

Anche le famiglie degli operai lo sospiravano, a causa delle condizioni economiche che non permettevano loro la possibilità d’acquistarlo e perciò dovevano ripiegare sull’umile polenta.

Sempre riguardo al pane ricordiamo che la elargizione del medesimo ai bambini poveri si effettuava il 7 agosto d’ogni anno dalla famiglia Cicogna presso l’Oratorio di San Gaetano e il 15 agosto presso la Chiesa di Paderno.

A Merlengo, il 24 agosto, festa del patrono, si distribuiva ad ogni famiglia della parrocchia il «pane di San Bortolo», confezionato con il frumento questuato dai fabbriceriIn «Treviso e le sue Pievi» dì C. AGNOLETTI, nel tracciare la storia di Merlengo, l’autore riferisce che «il Vescovo nel 1640, rilevò l’uso di dispensare un pane da 6 soldi ai singoli fratelli dei battuti nel 24 agosto» (San Bartolomeo)..

A Ponzano, il 6 novembre, ricorrenza di San Leonardo, il pane veniva dispensato agli iscritti della Confraternita omonimaE’ tuttora in onore la secolare e pia usanza dell’offerta del «Pane di S. Antonio di Padova» presso moltissime chiese. E’ ben noto che il grande taumaturgo è considerato il protettore dei poveri..

Qualche famiglia confezionava il pane con farina di segala, ottenendo un prodotto di colore oscuro, gustoso e nutriente, di sapore acidulo-dolciastro e conservabile più a lungo del pane di frumento. Altri, nei tempi lontani, confezionavano il pane e la polenta con il sorgo o con l’avena.

Ogni grossa famiglia contadina disponeva del forno in mattoni costruito sull’aia o addossato alla casa, del quale concedeva l’uso anche ai vicinanti per cuocere el pan de casàda.

In Merlengo, in una vecchia adiacenza della canonica, il parroco metteva il forno a disposizione delle famiglie che ne erano prive.

Si comprende quindi senza altri commenti come questo alimento sia stato sempre tenuto in grande considerazione durante la millenaria storia dell’uomo così da acquistare giustamente un valore sacro


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