Dal Diario Di Guerra Di Giuseppe Santon

Documentazione

Il Forte Di Fortezza

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Il Forte di Fortezza (in tedesco Festung Franzensfeste, in latino Francisci Oppidum) è un forte austroungarico che sorge ad una quota di 750 m s.l.m., in Val d’Isarco all’incrocio con la Val Pusteria in Alto Adige e appartiene al grande sistema di fortificazioni austriache al confine italiano. Il forte, a prova di bomba, con soluzioni ingegnose fin nei dettagli, doveva rappresentare uno sbarramento invalicabile per qualunque esercito, ma non subì mai nessun attacco, e quindi si trasformò in una cattedrale nel deserto.

All’ingresso si trova la seguente iscrizione in bronzo:
“Franciscus I inchoavit anno 1833
Ferdinandus I perfecit anno 1838”

(Francesco I avviò nell’anno 1833, Ferdinando I concluse nell’anno 1838)

Franz von Scholl fu incaricato di progettare la costruzione del forte.

Questo era di nuova concezione, in stile neoclassico, articolato su tre livelli , fu realizzato a tempo di record, i lavori ebbero inizio il 17 giugno 1833 e venne inaugurato soltanto il 18 agosto 1838, alla presenza dell’Imperatore d’Austria Ferdinando I.

Per la sua realizzazione furono spesi molti soldi: 2,6 milioni di fiorini (l’equivalente di 400 milioni di Euro) tanto che alla fine dei lavori, l’allora imperatore Ferdinando I, constatando le enormi cifre spese per la realizzazione del forte, esclamò la celebre frase: “Considerati i costi mi aspettavo una fortezza completamente in argento”.

Il forte era formato da tre blocchi, progettati per essere indipendenti in toto: -- il “Forte Basso” (Talwerk): articolato in diverse costruzioni erette sul fondo della Val d’Isarco, ospitava gli uffici del Comando, due serie di camere di combattimento, i forni per il pane. Il suo accesso dà attualmente sul lago di Fortezza.

-- il “Forte Medio” (Mittelwerk o Blockhaus), contenente la Kaiser-Villa; guardava verso la Val Pusteria.
-- il “Forte Alto” (Höhenwerk), la “Cittadella”: parte completamente separata dagli altri due blocchi, si erige sul fianco occidentale della montagna 75 metri più in alto ed è raggiungibile attraverso una scalinata di 451 scalini, alloggiata in una galleria coperta a volta, o da una strada di accesso di 2 km.

Ogni blocco era a sua volta suddivisibile in sottosettori, che all’interno del complesso del forte potevano risultare autonomi per la difesa e sussistenza. Anche gli accessi ai singoli livelli avevano due o tre livelli di protezione: se anche si riusciva a passare un primo accesso, ci si sarebbe ritrovati davanti ad un muro di cinta interna.

Il forte era inoltre formato da una parte esterna alla fortezza, il Blockhaus, un edificio sito alla base del pilastro del ponte stradale (il nuovo ponte di Ladritsch- Ladritscher Brucke) che qui, ai margini orientali della fortezza, oltrepassa il fiume Isarco. Oltre a ciò, bisogna anche considerare che a est della fortezza si trovava una forra profonda, e quindi invalicabile, dove scorreva l’Isarco.

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Oggi al suo posto si trova il lago artificiale di Fortezza, costruito nel 1940. Il forte rappresenta la più antica fortificazione costruita dall’Austria in Tirolo (le odierne province di Trento e Bolzano e il distretto di Innsbruck e Lienz), e sia nella parte alta che quella bassa aveva le sue caponiere di difesa.

Nonostante la sua grande potenza di fuoco, il forte non fu mai usato in prima linea, e venne quindi quasi subito adibito alla funzione di deposito. Tutte le componenti del forte erano munite di numerose feritoie disposte su più livelli.

Il forte poteva alloggiare con tranquillità 1.200 soldati (tutte le parti del forte sono infatti disposte ognuna su più livelli, anche sino a 3 livelli e oggi il più basso è nascosto da un pavimento in legno). Il rifornimento idrico del forte era assicurato da alcune grandi cisterne, dato che non era possibile avere acquedotti o sorgenti. Le cisterne venivano riempite con l’acqua piovana raccolta dai tetti dei vari edifici del forte che erano ricoperti di terra, oltre che per mimetismo e protezione, anche per depurare l’acqua. Ogni dettaglio aveva lo scopo di rendere imprendibile la fortezza: mura esterne lisce, con blocchi che potevano sopportare le cannonate anche dei più grossi calibri dell’epoca; postazioni d’artiglieria con volte coniche, atte a far disperdere più velocemente i fumi dei pezzi. Altro dettaglio del forte sono le scale a chiocciola; sono tutte nel senso inverso rispetto a quello che si è abituati a vedere, ovvero dal basso verso l’alto le scale seguono il senso orario. Questo particolare andamento delle scale rendeva scomodo l’avanzare del nemico (dal basso verso l’alto) con un’arma lunga in braccio, mentre dava una visuale più ampia a colui che voleva difendersi.

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