Dal Diario Di Guerra Di Giuseppe Santon

Il Lungo Viaggio Verso L’Ungheria E L’inizio Della Prigionia

Da Maggio A Luglio

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PAG. 9-10
Andiamo verso Rovereto e intanto io pensavo che il mio dovere l’avevo fatto fino in fondo.
Il nemico prende tutto: pasta, sigari, sigarette, caffè, carne ecc. Penso alla mia famiglia e alla mia cara moglie che avrà pianto pensandomi morto. Poi continuiamo la strada verso Riva fino ad arrivare verso le 8 di sera ad una casa circondata da sentinelle, alle 10 di sera una tazza di tè . Fame. Alle 2 di mattina partenza da Riva versoTrento con tanta fame, alle ore 9 mezzo litro di tè e mezzo caffè, pane nulla, riposo fino alle 12, arriviamo a Trento alle ore 6 di sera e ci portano a 2 Km. da Trento a Gardolo, ma mi hanno fatto fare tre volte questa strada fino alle 8 di sera per farmi vedere dai borghesi (civili). Ci rinchiudono come fossimo una mandria di maiali, circondati da reticolati, dormiamo a terra senza coperte, senza nulla, a cielo aperto.
Le sentinelle non ci perdono d’occhio, alle 9 e mezza ci danno un po’ di polenta cruda, la farina appena bollita nell’acqua, si attaccava dappertutto, un mestolo di orzo cotto nell’acqua con un po’ di strutto di cavallo crudo, roba che non mangiano nemmeno i nostri maiali. Poi dormiamo.
Il 17 maggio un po’ di caffè di erba medica e poi sotto il sole senza riparo fino alle 6 di sera, nulla si mangia, poi ci gettano per terra come fossimo animali una manciata di polenta come quella delle galline e un mestolo d’acqua come la lavatura dei piatti di casa.
Poi viene il 18 con il solito caffè, polenta, acqua calda e al sole fino a notte.

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19 maggio Incontro Guglielmo “Tirondeo” che, dopo essere scappato dal suo reparto, viene nel mio , così parliamo un po’. Grande fame, finalmente verso le 8 di sera arriva un pezzo di pane puzzolente, da dividere in due, pochissimo e un mestolo d’acqua calda in due.
20 maggio solo caffè e una gran fame.
21 maggio, alle 2 dopo mezzogiorno, sempre senza aver mangiato, ordine di partire per fare 7 Km. a piedi, arriviamo ad una stazione dove veniamo caricati come su carri bestiame, sul treno alla volta di Franzenfeste (Fortezza).
Arriviamo il 22 maggio alle ore 7 in un forte trasformato in caserma dove ci danno subito il caffè, poi alle 10 una tazzina di fagioli e orzo con una mezza razione di pane. La sera una tazzina di polenta e ci mettono a dormire al coperto sopra a dei trucioli di legno.

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Il 23 mattina e per tutta la giornata il solito rancio.
Il 24 alle ore 11 bagno e taglio dei capelli e dei peli del corpo.
Il 25, 26 e il 27 solita vita e solito rancio, il 28 maggio alle ore 1 pomeridiane polenta e partenza alle 3 da Franzenfeste , arriviamo a Innsbruck alle 7.
Il 29 alle 8 partenza di nuovo, alle 3 pomeridiane arrivo in un’altra stazione e poi arrivo a Mauthausen alle ore 5 di sera, dove ci mettono in una baracca di tavole ben fatta, siamo 250 uomini. Il 30 dobbiamo dire il nome, il cognome, poi bagno e disinfestazione della roba.

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Poi ci portano dalle 2 alle 5 nel cortile sotto il sole cocente, radunano 2000 italiani e chiamano ad uno ad uno per nome e cognome assegnando ad ognuno una baracca, 250 per baracca.
A me tocca la 44. Fino al 31 mangiamo polenta, poca carne, brodo non so di cosa con farina bianca come il latte che puzzava tremendamente, dentro c’era anche del finocchio (bevaron da cavai e no da omeni), mezza razione di pane e poi farina d’orzo, fagioli, verze, crauti vecchi di 20 anni, brodo di baccalà e finocchio. Il 1° e il 2 giugno il solito. Che mangiari!! I nostri maiali non mangiano questa roba.

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Il 3 ci danno il tè che sembra acqua di c??? Tutto in un secchio per 250 persone e non abbiamo niente per berlo, così i più furbi bevono con qualche scatoletta o vasetti di conserva.
Verso mezzogiorno ci danno il solito pane e la polenta, PESTAREI nel nostro dialetto.
Dopo quel giorno mi nominano sotto-capo baracca, per coadiuvare il capo baracca e controllare 60 uomini, ci danno poi un pagliericcio e un traversino e pochi trucioli (ricci) da mettere dentro.
Poi ci danno baccalà con patate e la solita farinaccia e senza gavette, la fame si placa un po’. Il giorno 4, è festa oggi? Il mio cuore e il mio pensiero è sempre rivolto ai miei genitori e alla mia cara moglie, oggi stesso mandai la mia 1a lettera, ma quando arriverà?.
Pazienza verrà anche la pace per portare consolazione…


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Qui non si può comperare niente, c’è camorra in tutto, non dai tedeschi, ma dagli italiani che sono qui da tanto tempo. Una pagnotta costa 2 £ e loro ne vogliono 3 e anche 4 o 5 e anche 14 se uno si vuole togliere la fame. Quei farabutti che sfruttano così la situazione, andrebbero impiccati!
I tedeschi stanno attenti e se li sorprendono li legano mani e piedi per 5/6 ore o anche tutto il giorno, a seconda di quello che fanno e lo stesso per il tabacco, non ne danno perché scarseggia anche ai tedeschi, ma gli italiani o qui o là lo trovano, a loro un pacchetto costa 45 centesimi, lo fanno pagare 230-250, oggi io ne ho pagato uno a 230 e un pane da 60 centesimi ho dovuto dare 1 lira e 50. Il 5 passa così alla ricerca del mangiare. Il giorno 6 mi danno il n° 27532. Il giorno 7 il mangiare fece male a tutti e si correva al gabinetto.

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11 giugno: giorno di Pentecoste e 18 anni fa ho fatto la 1a Comunione. Passano il 12,13,14,15,16 sempre con gli stessi orari e il medesimo cibo. Il 17 vaccinazione antivaiolosa al braccio sinistro e puntura alla mammella destra.
Il 21 ancora una puntura alla mammella sinistra.

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Il giorno 9 luglio partenza alle 2 pomeridiane per l’Ungheria.
Dalla stazione di Mauthausen partenza alle ore 4,50 e per tutta la notte in treno nei vagoni come bestie, il 10 si continua per Vienna e la notte tra il 10 e l’11 si arriva a Vienna e l’11 sera verso le 10 a Budapest dove ci danno da mangiare abbastanza bene, il 12 sera arriviamo a Szentes dove ci danno del pane buono di frumento, passiamo la notte fermi nel treno.
La mattina del 13 alle 9 si parte per Gàdoros.