Ponzano : Note Storiche

MOVIMENTI E ATTIVITÀ

Il consiglio pastorale

image Nella villa Gastaldo le ragazze del paese dopo una recita teatrale (1945).

In una comunità come quella di Ponzano, ricca di tradizioni e così pure di nuovi fermenti religiosi, il “consiglio pastorale” venne formato, con elezione tra le famiglie, nel 1969, per rendere corresponsabile nella gestione della comunità tutti i fedeli. Il primo consiglio era composto di 23 personeIl primo consiglio eletto dalle famiglie era composto dai seguenti membri: il parroco, Dino Bonesso, Fiorello Zanella, Ettore Faccin, Sigismondo Mazzero, Lino Rossi, Giuseppe Cestaro, Angelo Saran, Roberto Scabbia, Luigi Santon, Anna Dalla Toffola, Annamaria Zanatta Castaldo, Isabella Durante, Tarcisia D’Incà, Gabrilla Scabbia, Elodia Zamuner, Ada Monego, Franco Pillon, Gino Piovesan, Gianni Faccin, Annarosa Benetton, Annalisa Santon, Chiara Zanella. L’anno dopo si aggiunsero p. Piero Ghetti, sr. Maria Carmela e sr. Maria Goretti. tra cui il parroco; nel 1970 si aggiunsero un padre marista e due suore.

Più che un organismo nuovo per far andare avanti le cose come prima, con gente pronta solo all’ascolto e all’acconsentimento, doveva diventare il motore di ogni iniziativa utile al cammino cristiano della parrocchia. All’inizio si escluse il cointeressamento del consiglio alle questioni economiche. Fu una buona idea, che impedì, almeno inizialmente, difficoltà di intesa come purtroppo si andava ripetendo in tante parti della diocesi. I temi più discussi furono: la catechesi, le assemblee liturgiche, le opere caritative.

imageUna rappresentazione in onore della Madonna di Fatima con i tre pastorelli nel giardino della villa Patrese, nel 1945.

La catechesi, in questi anni, è stata indirizzata agli adolescenti e ai giovani. C’è stato nel frattempo il formarsi di una decina di gruppi; uno di questi, nel 1973, si tinse di contestazione. Ci si è rivolti agli adulti, con corsi di esercizi per le mamme, incontri periodici di genitori, cogliendo come occasione propizia la celebrazione comunitaria dei sacramenti. Nel settore liturgico si è posta attenzione al canto sacro, ai lettori, agli interventi di preghiera, alle messe familiari, ai gesti offertoriali, agli incontri sul sagrato. Nel campo caritativo è stata realizzata la distribuzione quotidiana del “pane” (almeno un chilogrammo ogni giorno) a famiglie bisognose.

Un ciclostilato mensile si preoccupa di tener vive queste iniziative. L a comunità è più sentita. Sono sorte in seguito altre associazioni che si sono ormai inserite con vivacità nel tessuto della vita della frazione.

Il consiglio pastorale è sempre stato coinvolto nelle piccole e grandi decisioni pastorali e dal 1973 anche in quelle economiche: ha programmato l’apertura della scuola materna, ha approvato l’accoglienza delle suore e l’inserimento dei padri maristi in asilo. Ha bocciato la proposta della costruzione di un centro sociale nel 1973. In un altro momento ha accolto l’iniziativa della costruzione della sala delle feste; più avanti ha bocciato l’idea di fare un campo di tennis, pallavolo, pallacanestro nella stesso spazio dell’asilo. Ha giudicato opportuno ampliare e dotare di servizi la sala delle feste, quando la Commissione edilizia comunale ne darà licenza.

Il consiglio ha approvato i lavori di restauro della chiesa • tetto • nuove grondaie in rame • decorazione interna ed esterna.Approvati questi lavori, li ha sottoposti all’assemblea dei fedeli e ne ha ottenuto il consenso. Quando si è trattato di cedere per tre anni i locali dell’asilo al Comune per le scuole elementari, ha dato il suo parere affermativo, anche con tensioni interne. Ora che si deve dare alle stampe questo libro sulla nostra frazione, ha suggerito il comitato d’onore e il comitato diffusionale.

Il programma pastorale anno per anno viene deciso in questa sede. Il consiglio ha ormai dodici anni di vita. Talora ha sofferto momenti di minore coesione, ma sembra chiamato a svolgere ogni giorno di più un valido servizio alla comunità soprattutto attraverso il “gruppo catechisti”, il “circolo ricreativo”, il “movimento dei recitals” e i “gruppi giovanili”.

La scuola di canto

La scuola di canto ormai da sessant’anni rende più belle e devote le celebrazioni liturgiche, nelle grandi e nelle piccole feste, con canti solenni o umili, per merito dei nostri cantori e delle ragazze.

Don Antonio Dal Colle, ancora viventeMons. Antonio Dal Colle, nato a Castagnole nel 1889, ex arciprete di Piombino Dese, dove tuttora risiede., ha guidato i primi passi del canto gregoriano fin da chierico quando da Castagnole veniva a Ponzano per dare un aiuto a don Angelo Callegarin.

Don Pietro Collorio nel ‘21-22 introdusse il canto figurato e polifonico. Ciò permise il sorgere della scuola di canto, con il sig. Emilio Faccin primo maestro di bacchetta e più tardi con l’organista sig. Luigi Santon. L a scuola raggiunse un buon livello tanto da poter eseguire messe del Perosi, del Ravanello e di altri autori. Nonostante i cambiamenti dei tempi, la scuola continua la sua valida presenza. Viene seguita con passione dal m.° Santon, coadiuvato nel tempo da sr. Maria Goretti, da sr. Gabriella ed attualmente da sr. Maria Assunta. Le ragazze si sono aggiunte ai cantori in questi anni e in particolare il “gruppo arcobaleno” è stato l’asse portante del nuovo canto sacro. Recentemente anche il “gruppo di Alessandra” ha dato una gradita collaborazione. Sarebbe ingrato non ricordare il m.° Alessandro De Luca che tanto merito ebbe per la formazione e la buona educazione corale della scuola di canto locale, e Luca Alessandro, nato a Sant’Ambrogio di Fiera il 31.5.1889, organista, insegnante e compositore, morto il 7.4.74 a Treviso.  dal 1920 al 1940, con interventi sia pure occasionali.

Casa alpina e soggiorni montani

image Il gruppo di Giorgio e Germana che, nel 1975, inaugura a Nonta di Socchieve la Casa Alpina. Sullo sfondo le Alpi Carniche.

L’idea di poter disporre per i nostri ragazzi e per le famiglie di una casa in località montana, nacque nel settembre 1974 e fu realizzata per l’estate successiva. L’iniziativa ebbe la durata di quattro anni (1975-1978). In una posizione amena e tranquilla, a Nonta di Socchieve, si locò un appartamento composto d i una grande cucina, quattro stanze, servizi e solaio.

I gruppi di Giorgio e Germana Basso Giorgio e Dalla Toffola Germana. , di sr. Candida, di Gigio e Maria Luigino Biscaro da S. Bona e Maria Lucia Benetton. vi trascorsero, per tre anni, vacanze liete con avventure, passeggiate, divertimenti. Il gruppo giovanile Già gruppo di p. Sante e sr. Maria Goretti, fattosi autonomo nel ‘73. merita una nota di elogio per aver resa accogliente la casa c o n amore e dedizione. Anche diverse famiglie v i furono ospitate. L a distanza (155 Km.da Treviso) ha suggerito di chiudere la casa nel 1978, in attesa di occasioni più propizie.

image Due confessionali in noce del sec. XIX ornano la chiesa: nelle due foto a colori sono ricordati i due sacramenti che danno la vita della grazia ai fedeli: il battesimo (prima tavola di salvezza), la penitenza sacramentale (seconda tavola di salvezza). Il vescovo Apollonio nel 1885 loda i due confessionali.
image Il fonte battesimale. In antico i bambini dovevano essere battezzati nella matrice, cioè a Postioma di cui Ponzano costituiva la 5a cappella. Nel 1523 manca il battistero e nel 1561 si desidera “un miglior fonte”. Viene lodato il battistero nel 1779 nella visita del vescovo P.F. Giustiniani. È in marmo, con coperchio conico di legno, sormontato da una immagine lignea del Battista.

 

ZOPPE D I CADORE (1976)
II gruppo “Vita nuova” formato da una ventina di ragazze, nel ‘76 visse 15 giorni di gioia intensa in una casa molto bella a Zoppe di Cadore. Anima dell’iniziativa f u sr. Candida.

CORTINA DAMPEZZO (1977)
Una villa d i Cortina, messa a disposizione d a una generosa famiglia d i Ponzano, per il gruppo “nuova primavera” di Gianna, conserva i ricordi di un soggiorno non facilmente ripetibile.

BAITA SANMARTINO DIPAIERWILL (1978)
Nella primavera del 1978 l a fantasia d i Gigio e Maria riesce a scoprire una casa vecchia, suggestiva, isolata e non troppo lontana, nel Feltrino. I l gruppo dei due animatori vivrà un’estate bellissima in mezzo ai monti tra corse, ginnastica, bagni al torrente, giochi e ritiri. Una celebrazione con le famiglie chiuderà i n bellezza i l soggiorno.

CAMPO MOBILE (1980)
Altra esperienza di Gigio e dei suoi ragazzi: tre tende, molto coraggio, fame, fatica e gioia ancor più grande. Il gruppo fa a piedi, in otto giorni, 200 Km.: da Calalzo a Pian dei buoi, Primula, Auronzo, Lozzo, Domegge tra rifugi, sassi e pioggia. Finalmente il ritorno a casa, mai tanto sognato.

Il circolo ricreativo ponzanese

image Nella festa dell’“Assunta"1976 p. Alvise Tiveron celebra il 25° di sacerdozio e diverse coppie le nozze d’argento. Viene pure inaugurata la Sala delle feste. Nella foto p. Alvise tra don Fortunato Favaro e il parroco.


Il primo accenno ad una associazione ricreativa, di cui tanti sentivano il bisogno, si ebbe nella manifestazione del coro “Stella Alpina”, il 28 marzo 1976, in chiesa parrocchiale. Le presenze furono quasi 500; il sindaco Bonesso offrì una targa d’argento ai coristi, guidati dal m.° Piero Pagnin e presentati dal prof. Polon. Poco dopo, per suggerimento del parroco, si formò un comitato, provvisoriamente presieduto dal sig. Antonio Bruniera, per festeggiare le nozze giubilari ed il 25° di messa di p. Alvise Tiveron. Con un “tour de force”, venne data una sistemazione al tetto e ai serramenti della sala delle feste, giusto in tempo per la solennità del 15 agosto. Fu una festa memorabile; un rinfresco venne offerto a 400 persone.

Il circolo si organizzò meglio per la sagra del ‘76; i soci arrivarono a 52; venne steso uno statuto e poste in evidenza le finalità. L’art. 1° dice: “Il circolo ricreativo ponzanese e un gruppo di persone, aperto a giovani e adulti, uomini e donne, che collaborano in amicizia e rispetto reciproco, ad iniziative e proposte che hanno la finalità di favorire la reciproca conoscenza delle famiglie di tutta la comunità di Ponzano frazione, in apertura alle altre frazioni vicine, per aiutarsi ed aiutare, volendosi bene e crescendo nella fiducia e nella stima verso tutti, attraverso iniziative culturali, ricreative, turistiche, con attenzione alle diverse età e mentalità locali, su basi di promozione umana e cristiana”.

È apartitico, ha una sigla: C.R.P. (circolo ricreativo ponzanese). Il consiglio di presidenza è formato da sette membri, compreso il parroco che ha il compito di assistenza morale. (Art. 7). In questi anni il C.R.P. ha promosso ed organizzato manifestazioni numerose e varie: le sagre del Rosario • corse ciclistiche • una mostra di disegno per 300 ragazzi • un concerto di fisarmonica • serate di allegria • le giornate del ringraziamento agricolo in collaborazione con il “club 3P”« celebrazioni giubilari • gite ecc. L’attività è stata notevole ed ha fatto vivere momenti di letizia alla frazione. Alla presidenza Bruniera, è seguita quella dei sigg. Franco Pillon e Florindo Durante. Il numero dei soci si è ridotto a vantaggio della coesione interna e della collaborazione con i diversi movimenti che operano in parrocchia.

Gite e Pellegrinaggi

Nei tempi passati era già una giornata di festa l’andare alla fiera o al mercato in città. In tempi più recenti si facevano gite con carro e buoi, carretta e cavallo (a Predazzi, a Nervesa, ecc.), in bicicletta, e finalmente, dopo la seconda guerra, con la “corriera”: gite di un giorno! Nel 1962: giro della Toscana in due giorni; nel ‘63: gita a Loreto, Assisi, Arezzo e Firenze in tre giorni. Nell’anno santo 1975, in accordo con Paderno e Merlengo, sono stati fatti due pellegrinaggi a Roma, in giugno e in novembre. Nel ‘77 e ‘78 due volte è stata ripetuta l’escursione: Roma - Pompei - Capri - Gargano - Isola Gran Sasso -Loreto. Ancora due volte, nel 1976 e 1977, in otto giorni, sono stati visitati i Santuari di Francia con itinerario: Traforo Monte Bianco - Lione - Ars - Paray-le-Monial - Nevers - Bourges - Limoges - Noblac - Lourdes - Avignone - Nizza e ritorno Al pellegrinaggio del 1976 parteciparono p. Luigi Zuccolo, don Fortunato Favaro, sr. Maria Goretti. . L’anno dopo altro percorso: Lourdes - San Sebastian - Pamplona - Saragozza - Barcellona e ritorno via mare Alla gita 1978 partecipò anche don Ruben Tosello parroco di Casier con un gruppo di parrocchiani. .

Nel 1979 un pellegrinaggio guidato da p. Basilio in Terra Santa ha visto 19 partecipanti della nostra zona; e il giro della Sicilia, bellissimo, in nove giorni. Nel 1980 c’è stata una gita in centro Italia con soste a: Camaldoli - La Verna - Assisi - Gubbio - Spoleto - Cascia - Tolentino - Loreto - Grotte di Frassassi. Finalmente nel settembre 1980, il più lungo viaggio parrocchiale, con meta: Lourdes - S. Sebastiano - Viteria - Burgos - Valladolid - Guarda Portogallo - Fatima - Badaioz - Siviglia - Malaga e ritorno via mare; un incanto di santuari e monumenti, di paesi e città, di emozioni ed amicizie.

image Il lavello della sacrestia. L’artistico lavello in marmo rosso di Asiago si trova nella sacrestia dopo il 1649, quando il vescovo Lupi lo prescrisse. È una data che conferma l’ubicazione della sacrestia di quel tempo e come appare oggi.
image Stendardo dell’Immacolata. Una associazione fiorente era quella delle Figlie di Maria, che in particolare onoravano l’altare dell’Immacolata (con la statua barocca del Marinali, molto ammirata dal servo di Dio il vescovo Longhin). Le Figlie di Maria avevano il loro stendardo in seta ornato di preziosi ricami.

 

Movimento dei recitals

L’iniziativa dei recitals sorta per dare risalto, mediante recitati e scene, ai misteri cristiani più sentiti, è la neonata tra le varie forme di attività comunitarie. Ha avuto il merito rimarchevole di coinvolgere interi gruppi di famiglie, con persone di tutte le età, in alcune esperienze di preghiera, di sceneggiati, di agapi e di giochi. È stato molto bello il recital del Natale ‘79 e forse ancor più vivo quello della Pasqua ‘80. Le due cene (in una famiglia e nella sala feste), la sagra di quest’anno con il gioco del castello con dame e cavalieri, la recita della commedia “In cita xe n’altra roba”, fanno promettere bene per il futuro.

Sta cadendo lo spirito di concorrenza tra gruppi ed emerge un animo diverso di collaborazione e di emulazione. Un’intesa profonda tra consiglio pastorale, circolo ricreativo, scuola di canto, movimento dei recitals e gruppi giovanili fa bene auspicare per l’avvenire.

Villaggi africani

image Il gruppo di “Gigio e Maria”, raccogliendo carta e stracci, regala un microscopio al Centre de Sante di Mubuga (Burundi), il 2 novembre 1979.

Ponzano non ha sfigurato in passato nel suo amore alle missioni e ai missionari, anche senza attestarsi ai vertici della diocesi. Le “zelatrici” delle opere missionarie ricordano il loro elemosinare di casa in casa per recare salvadanai, raccogliere le adesioni alle opere come “santa infanzia”, “battesimi”, “propagazione della fede”, “clero indigeno”. Lentamente l’amore al “Terzo Mondo” è penetrato nelle coscienze fino al boom attuale. Questa lenta presa di coscienza ha permesso di trovare amici collaboratori anche all’esterno della parrocchia. La preghiera dei fedeli accompagna ogni domenica questi aiuti per le missioni, i villaggi, le persone impegnate. Le offerte, in alcuni anni sono state: L. 57.000 (1960) • L . 140.000 (1961) • L . 385.000 (1971) . L . 527.000 (1976)
• L. 707.000 (1978) • L. 1.022.000 (1979) • Se questi aiuti erano per le missioni in generale, cresceva lentamente la volontà di dare di più e in modo diretto. Sorse l’opera dei pacchi al terzo mondo. In dieci anni (1970-1980) i progressi sono segnati dalle cifre e dal numero dei villaggi assistiti Il gruppo d’appoggio “amici di Gianna” sorse quando la sig.na Gianna Marchetto di Ponzano partì la prima volta per il Togo. L’iniziativa dal 1973 si chiamò “amici di Bombouaka”; ora è divenuta: “punto d’appoggio villaggi africani”. .

INVIO DI PACCHI NEI VILLAGGI
Il prospetto che segue fa vedere la crescita, di anno gi aiutati sia degli aiuti:

image In dieci anni i pacchi spediti sono stati: n. 474.

Per le spedizioni concorrono le famiglie ed i benefattori in forme diverse: doni di vestiario usato, stoffe nuove, medicinali, ferri chirurgici, alimentari, articoli di cartoleria, ecc. I nostri amici in missione vengono seguiti con la corrispondenza, l’abbonamento a riviste, l’invio di ciclostilati e di riviste periodiche dalla nostra comunità. Piccoli progetti sono stati finanziati dal nostro movimento missionario. Alcuni aiuti, in forma anonima, vengono ricordati ad emulazione di quanti amano profondamente i fratelli nel bisogno.

MICROREALIZZAZIONI
Non è ancora il momento per tracciare un consuntivo esatto degli aiuti inviati dal 1970 al 1980 in Africa. Un notevolissimo incremento di offerte e benefattori si è avuto dal 1978 in poi. Sono stati possibili alcuni miniprogetti: per una cisterna in Kenia (Iriamorai) L. 2.500.000 • per una tettoia a Mubuga (Burundi) L. 1.360.000 • per i lebbrosi di Bankouop (Camerum) L. 3.250.000
• per acquisto di medicinali urgenti (vari paesi) L. 2.670.000 • per alcuni bonifici (vari paesi) L. 1.700.000 • per una sussistenza al “Servizio volontariato internazionale” (SVI) di Brescia, per Mubuga L. 1.200.000 • per specializzazioni sulle malattie tropicali L. 4.300.000 • per un microscopio a 2000 ingrandimenti del gruppo di Gigio e Maria a Mubuga L. 1.070.000 • per una scuola animatrici a Batangafo (Centro Africa) L. 2.000.000 • nel gennaio 1981, al sac. medico Vittorio Papoff, missionario gesuita a Tulear (Magada- scar), per due pozzi, L. 2.000.000.

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Il consuntivo del “punto di appoggio ai villaggi africani”, negli ultimi tre anni, è stato come segue:

Dal conteggio sono esclusi tutti gli aiuti offerti in stoffe, oggetti sanitari, alimentari, casalinghi e medicinali regalati.

VISITE DI MISSIONARI E CORRISPONDENZA

image Sr. Flora Visentin, comboniana, nel Giugno 1977, prima di partire per Batangafo nel Centro Africa, riceve il Crocifisso di missionaria nella chiesa di San Pelagio. Nel gruppo, in alto a sinistra, Gianna Marchetto con i suoi ragazzi. Gianna dal 1978 si trova in Burundi, come volontaria laica.

La nostra comunità in questi anni si è adoperata per alleviare le sofferenze dei poveri, sia quelli che vivono attorno a noi sia quelli del “terzo mondo”; ha ricevuto molte visite di volontari e missionari. Tutti conoscono p. Alberto Dueville, la sua lunga barba di vecchio cappuccino: in diverse occasioni ci ha messo a parte delle sue esperienze missionarie d’Etiopia e d’Angola • nel 1970 un gruppo di t.v.c, (tecnici volontari cristiani, con sede in Milano) e nel 1971 Maria Molteni, pure tv.c. con esperienza missionaria a Mindijl nel Camerun, hanno dato il via al gruppo “Amicidi Gianna”;un’esperienza positiva per le presenze e l’entusiasmo • nel 1978 è venuta da Archer’s Post (Kenia) Matilde Casula insieme con Anna Tornasi; hanno parlato alla comunità, a diversi gruppi, nel monastero delle Corti ed in varie famiglie • nel 1979 Mariella Dellanoce e Giusy hanno avuto incontri ed hanno recato le ultime noti- zie, anche se dolorose, sul Burundi e Mubuga • il 1980 registra un ben maggior numero di incontri: sr. Barberina ci ha portato notizie del Centro Africa ed anche di sr. Flora Visentin, ed ha parlato ai fedeli • durante l’estate il consiglio pastorale ha avuto un prolungato incontro con p. Silvano Zoccarato (Cameroun) • sr. Gianna Cendron (Senegal) ha celebrato un’Epifania missionaria con tutta la comunità • in settembre Maria Negretto e sr. Marie André, hanno presentato la realtà del loro villaggio di cinquecento lebbrosi di Bankouop (Cameroun); si sono fatte amici e benefattori • del Togo abbiamo raccolto tante notizie da Gianna, agli inizi del nostro gruppo missionario e la corrispondenza con le suore di Bombouaka continua tuttora • Anna e Francesca hanno esposto difficoltà e problemi, (tra cui la mancanza di cibo), del villaggio di Casumo in Tanzania • è sorta una corrispondenza con un sacerdote-medico gesuita, p. Vittorio Papoff che vive a Tulear nel Madagascar; si è rivolto a noi per ottenere i fondi necessari alla costruzione di alcuni piccoli ambulatori nella foresta, per la cura dei suoi malati • ci sta a cuore anche il problema delle vocazioni; così attraverso p. Silvio Pivato (per trent’anni missionario in Etiopia e Columbia),il nostro centro dà un bonifico annuo ad un chierico ormai prossimo al sacerdozio (Augustin Frasica, Bogotà) • un posto particolare ha da sempre, per il nostro centro, il monastero di clausura delle Corti, ove vivono cinquanta claustrali in preghiera e penitenza; queste nostre sorelle sono per noi simbolo di ideali che il nostro mondo consumistico è portato a dimenticare.


I NOSTRI VILLAGGI DEL TERZO MONDO


Centre de Sante de Mubuga
Gianna Marchetto
D.S. 108 - Bujiumbura
BURUNDI (Africa)

P. Pio Callegari
Iriamorai
P.O. Box 202 - Kiritiri (Embu)
KENIA (Africa)

Mission Catholique de Louga
sr. Gianna Cendron - sr. Emanuel
B.P. 73 - Louga
SENEGAL (Africa)

Sécours Catholique Togolaise
Soeurs du Dispensaire de
Bombouaka par Dapango
TOGO (Africa)

P. Alberto Dueville
Missione Cattolica
C.P. 14451 - S. Paulo di
Luanda ANGOLA (Africa)

Catholic Mission
Kasumo Parish
Anna Maria Biaggi
P.O. Box 25 - Kasulu
TANZANIA (Africa)


Mission Catholique de Bankouop
Maria Negretto
B.P. 2 par - Kounden
CAMEROUN (Africa)

Catholic Mission Archer’s Post
Rosita - M. Teresa - Luigia
Box 43 - Isiolo
KENIA (Africa)

Mission Catholique de Batangafo
sr. Flora Visentin
B.P. 15 - R.C.A.
RÉPUBLIQUE CENTRAFRICAINE (Africa)

P. Luigi Cason Rossi
P.O. Box 4 - Mafinga
Sadani Mission - Iringa
TANZANIA (Africa)

P. Vittorio Papoff
E.C.A.R.
Belamoty (Bezaha)
Tulear MADAGASCAR (Africa)

Rte. Agustin Frasica
Calle 4 n. 57-07
Trinidad Galan - Bogotà D.E.
COLUMBIA (America)

 


Note: