Questo oratorio risale al 1793 e fu co' struito dai Salamone (o Salamonio) per ricordare un beato Jacopo;, appartenente alla loro nobile famiglia^{Il beato Jacopo, o Giacomo, Salamene nacque nel 1231. In tenera età rimase orfano del padre. La mamma, dopo la grave sventura si fece monaca lasciando il figlio al governo della nonna paterna, Giovanna, dalla quale fu ben allevato. A 17 anni Jacopo decise di scegliere la vita religiosa nell'Ordine dei Frati di San Domenico. Si trasferì a Forlì ed ivi visse in santissima vita. Morì ad 83 anni il 31 maggio 1314 e venne tumulato nella stessa Forlì. Della causa della sua, beatificazione si interessarono i papi Clemente VII, Giulio II, Paolo V e Gregorio XV. Fu invocato quale protettore contro le malattie della gola, degli occhi ed alcune altre.}.

E' dedicato alla B.V. del Carmine ed a Sant'Antonio di Padova. Ha forme assai modeste, nulla di veramente artistico. In esso si offieia raramente la messa; vi facevano tappa le rogazioni annuali. Vi è una pala rappresentante la Vergine con il Bambino Gesù e San Giuseppe, affiancati da S. Antonio di Padova e dal Beato Salamonio.

Ricordiamo alcuni proprietari di detto oratorio: i Salamon, i Longo, i Gobbato, i Toffoletto, i Cavallin ed, ultima, Letizia Franz che alcuni anni fa lo regalò alla Chiesa Parrocchiale di Ponzano.