Ponzano : Note Storiche

LA SCUOLA MATERNA "S. MARIA DEGLI ANGELI"

Il comune apre tre asili in Ponzano (1916)

Una prima idea di asilo sorse a Ponzano mentre infuriava la prima guerra mondiale. Il sindaco Zambelli il 24.5.1916 si rivolse ai tre parroci locali per avere aiuto economico e sostegno morale onde aprire tre asili che avrebbero accolto i bambini fino a tutto ottobre, quando sarebbero stati ultimati i lavori della campagna; lo scopo era di sottrarli all’abbandono nelle case. Correvano momenti difficili e mancava mano d’opera per il lavoro agricolo. Anche don Callegarin diede una generosa offerta ed il sindaco ne prese atto.

Ogni asilo avrebbe avuto due donne, una per l’educazione e l’altra per la sorveglianza. I bambini avrebbero pagato L. 0.75 ciascuno fino a tre fratelli; il 4° e i l 5° fratello sarebbero stati accolti gratuitamente (le famiglie erano numerose!). L’età massima era fissata a 7 anni. Si pensava di poter accogliere almeno 200 fanciulli paganti. Non si fa cenno alcuno di refezione. Il trasporto era affidato… al “cavai di san Francesco”. Presidente del comitato di vigilanza sarebbe stato il parroco locale. Don Callegarin redasse un regolamento che sarebbe servito come statuto per l’asilo di Ponzano. Non si sa bene come la cosa sia finita.

Don Sernagiotto e l’Asilo

Dopo la seconda guerra mondiale era grande il desiderio in tutti di avere un asilo infantile. Sono note le vicende che tormentarono i maggiorenti della parrocchia se acquistare l’organo o se acquistare dal sig. Aldo Cavallin il palazzo Toffoletto, allora in vendita con i sette campi di terreno annessi. Fu veramente grave errore l’aver aderito al parere di qualcuno che lasciò perdere questa fortunata occasione.

Si costituì un primo comitato di 5 persone sotto la presidenza del parroco Arch. parr. - Ottobre 1948: commissione formata dal dr. Ernesto Castaldo e dai sigg. Giovanni Mattiazzo, Giuseppe Picciol, Ilario Osellame e Irmo Schieven.). Si raccolsero pure offerte, che più tardi furono destinate al nuovo organo. Saldato il debito di quest’ultimo, il 16.9.53 si formò una nuova commissioneArch.parr. - La commissione era formata dai sigg. Giovanni Mattiazzo, Irmo Schieven, Ettore Faccin, Riccardo Rossi, Tino Dalla Toffola, Luigi De Conto e Gianmario Gastaldo.. Nel paese 95 famiglie si impegnarono a versare una quota prò asiloSi erano ottenuti anche 26 banchi dal comune in data1 3.10.53 (arch.parr.). . Si prese in affitto il salone del palazzo della sig.ra Franz Letizia (ex Toffoletto) per L. 10.000 mensili. Ma fu cosa di breve durata:dal 1° settembre di quell’anno, fino al 31 marzo del successivo, quando il contratto venne sciolto.

Acquisto di un campo per la futura scuola materna

Terminati alcuni lavori urgenti per la parrocchia, nel 1964 stavano in cassa 855.920 lire. Era maturo il tempo per iniziare questa opera da tutti reputata urgente e necessaria.

Fu merito del cav. Luigi Martini, sindaco, di aver avvicinato e convinto il sig. Milo Burlini a cedere un suo terreno di mq. 5000, necessario per costruire la scuola materna. L’assemblea dei capifamiglia si riunì sotto il pino della casa canonica; discusse tutta la serata per decidere l’acquisto del campo al prezzo forfettario di cinque milioni. Si alzarono voci favorevoli e voci contrarie. Dove ci sono teste ci sono pareri! La maggioranza fortunatamente fu per il sì.

Il terreno venne acquistato e, con il lascito del sig. Pietro Benetton, a giugno del 1966 il debito veniva coperto. Senza troppi soldi in cassa si formò un comitato per la fabbrica dell’asilo. Ci furono proposte per la scelta della ditta edile. Si indisse un’asta alla quale partecipò una ditta non invitata dal comitato e che tuttavia offriva il lavoro per una cifra di mezzo milione inferiore ai concorrenti. Bene o male il lavoro venne affidato ai sigg. Bettello e Papparotto da CasierCarteggio “Asilo” in arch. parr..

text  La Scuola Materna “S. Maria degli Angeli” in un suggestivo paesaggio invernale. Sullo sfondo, a sinistra, la Sala delle feste.

Costruzione della scuola

L’impresa portò le armature il 31 gennaio 1967, festa di don Bosco. Fu puntuale nella consegna dei lavori, che risultarono perfetti. A 13 anni di distanza non una incrinatura si può osservare nella parte architettonica dell’edificio e la perizia dell’ing. Sartori in data 2.9.70 ne dà atto.

Per la posa della prima pietra venne rivolto l’invito a mons. Mario Ceccato, arciprete di Paese e vicario foraneo. In un freddo pomeriggio invernale, il 26 febbraio 1967, si svolse la cerimonia, con tanta gente, con il parroco di Merlengo don Narciso Caon e con i titolari dell’impresa. Sulla fondamenta del lato nord-est fu posta una pergamena.

INIZIANDO L A SACRA MISSIONE MARIANA
NEL 50° ANNIVERSARIO DELLE APPARIZIONI
DELLA VERGINE SS. A FATIMA
ESSENDO PONT. PAOLO VI E VESCOVO DI TREVISO
MONS. ANTONIO MISTRORIGO
PARROCO E FEDELI DEI SS. LEONARDO E ROCCO
DI PONZANO VENETO
PLAUDENTI
ASSISTONO ALLA POSA DELLA PRIMA PIETRA
DEL DESIDERATISSIMO ASILO PARROCCHIALE
BENEDICENTE MONS. MARIO CECCATO
CON AZIONE DI GRAZIE A
D. O. M.
26 FEBBRAIO 1967


All’impresa furono commissionati anche gli intonaci. In occasione della prima messa solenne del salesiano don Fortunato Favaro, il giorno 8 dicembre di quell’anno, il salone dell’asilo (lungo 17 metri) con una cucina inprovvisata ed un riscaldamento ancor più improvvisato, potè accogliere tutti gli invitati al pranzo della festa che riuscì estremamente bella, con musica e tanta gioia. La ditta Mazzero Sigismondo stava dando gli intonaci interni.

Dopo tre anni di sosta, nella primavera del 1970 ripresero i lavori. Le imprese che prestarono la mano d’opera furono quasi tutte del paese. I sigg. Saran Angelo e Falchette F.lli per l’impianto idraulico, i sigg. Santon e Carnata per la parte elettrica, il sig. Pizzolon Angelo per i serramenti in legno ed i sigg. Zanatta Carlo ed Enrico per i serramenti in ferro, il sig. Borghetto Agostino per l’edilizia e suo fratello Inno per la posa del pavimento in ceramica.

Il costo totale della scuola materna, compreso il terreno, le recinzioni, le piante, l’arredamento per la casa suore e per l’accoglienza di 80 bambini fu di L. 63.059.160. La parrocchia rimase sotto il peso del debito per parecchi anni, ma finalmente, nell’estate del 1978, fu estinto del tutto.

Contributi materiali

Giova ricordare alcune persone che diedero un loro privato e generoso contributo. Gli sposi, ora defunti, Piero e Santina Benetton regalarono in morte L. 2.000.000; il sig. Bepi Picciol diede altri due milioni poco prima della morte e la sposa Olinda Rovere annuì e fu concorde in questa donazione.

Il dr. Pietro Marassi, di Sassuolo, donò 400 mq. di ceramica per pavimento e per rivestimento. Ci rivolse preghiera di celebrare una s. messa alla Madonna mediatrice di grazia. La sig.na Gina Tornasela e il sig. Giovanni Mattiazzo ex sindaco lasciarono ciascuno L. 100.000; in morte la levatrice sig.na Caterina Galvan (che un bene immenso operò in provincia e in particolare nel nostro comune) lasciò L. 166.665, per le mani del cav. Luigi Martini. L’arredamento di due aule, per 350 mila ciascuna, fu donato dalla ditta O.M. di Carlesso e Zago e dalla Banca popolare di Ponzano. Nella cessione della Cassa rurale alla Banca popolare era stato regalato un milione all’asilo di Ponzano.

Due persone anonime diedero mezzo milione a testa; la prefettura concorse, dai fondi ECA, con 100.000 nel momento della inaugurazione. I parrocchiani furono: alcuni fedelissimi nelle offerte promesse, alcuni incostanti e altri assentiLe solite cose (1979 - n. 8). Le solite cose (ott.1978). “Acconti e saldi, per bontà dei fornitori, sono stati accordati nell’arco di diversi anni. Le famiglie presenti in parrocchia nel 1964 erano 350. Quasi una metà hanno portato il peso della spesa con doni e contributi ordinari e straordinari, con generosità e continuità. Gli enti pubblici non hanno dato nessun aiuto, eccettuate lire100.000 della Prefettura nel 1970. In questi 14 anni circa, abbiamo raccolto una media di L.4.300.000 ogni anno (compresi i grossi benefattori); queste offerte provengono una metà dalle famiglie, l’altra metà da iniziative o doni in parte da estranei alla parrocchia”. .

Resta vero che le opere grandi si fanno “con le oiacole dei siori e i schei dei poareti!”. Così è stato anche per il nostro asilo. Gli enti pubblici governativi, provinciali e comunali rimasero passivi. Si può giustamente affermare che questa opera costata sudori e preoccupazioni a non dire è solo frutto del cuore di tanti umili e generosi fedeli che restarono uniti al loro pastore.

I fedeli consacrano la scuola alla Madonna

Nella festa della Madonna Assunta del 1970, raccolti in preghiera al vespero, con il parroco, i fedeli offrirono alla Vergine l’opera compiuta con il titolo “SANTA MARIA DEGLI ANGELI”. Ecco la preghiera fatta:

“0 Immacolata Vergine Maria madre d i Cristo e madre della Chiesa
in questa festa gloriosa della tua Assunzione corporea i n cielo
noi tuoi devoti discepoli e servi d i Ponzano Veneto
ti offriamo come omaggio spirituale l’edificio dell’asilo parrocchiale
e lo consacriamo a T e sotto il titolo d i S. MARIA DEGLI ANGELI
e T u come Regina Incoronata degli Angeli e d e i Santi proteggi, soccorri, illumina e difendi le opere cristiane che ivi si svolgeranno.
In particolare sii madre propizia p e r le religiose e i bambini della prossima scuola materna; sii sede disapienza e trono digrazia per i ragazzidel gruppo famiglia marista che intendono abbracciare lo stato sacerdotale e missionario; sii avvocata, modello e fortezza celeste p e r tutta l a gioventù che animerà il centro giovanile con le sue attività formative e ricreative. Accetta, o madre nostra santissima, questa nostra umile offerta;
guarda benigna alle pure intenzioni c h e l’hanno suggerita;
sii a noi vicina conoscendo l a nostra fragilità d i creature;
sorreggici nel fare tutto quello che LUI,‘Gesù’, ci dirà e
dopo l’esilio della vita presente fa che tutti noi abbiamo a d arrivare alla meta delle nostre aspirazioni e d e i nostri ideali,
a contemplare ilvolto ineffabile diDio nostro Padre pertutti i secoli. Amen”.


Ormai bastava il tocco di preparazione finale: venne p. Lanfredi, marista, a predicare il triduo per la venuta del vescovo nei giorni precedenti la grande e attesa solennità[sic] Quaderno avvisi 1970 (arch. parr,).

Inaugurazione ed apertura della scuola materna

Mons. vescovo, invitato per tempo, accolse con trasporto di essere presente a Ponzano nel pomeriggio del 30 agosto 1970, per la inaugurazione e la benedizione dell’opera. Celebrò la santa messa, amministrò la cresima; lo accompagnavano il parroco, l’on. Tina Anselmi (madrina per il taglio del nastro), il dr. Vito Toto provveditore agli studi, ilviceprefetto dr. Piciocchi che rappresentava il sig. prefetto di Treviso, il sindaco di Ponzano, i parroci di Paese, Paderno, Merlengo, Padernello, Fontane, S. Pelaio, Santandrà, il dr. Paolo Tagliapietra, il geom. Luigi Grosso progettista, con tutti i titolari delle imprese impegnate nella costruzione e una folla strabocchevole di persone di Ponzano e paesi limitrofi, con i rappresentanti di fabbriche locali.

Mons. Mistrorigo si portò all’ingresso della scuola materna; dopo un breve indirizzo del parroco e il discorso inaugurale dell’on. Anselmi, mons. vescovo recitò la preghiera, seguita da un applauso irrefrenabile di entusiasmo e la banda cittadina diede fiato alle trombe.

Le suore mariste, giunsero il 5 settembre seguente, sabato pomeriggio. Furono accolte in chiesa dal parroco e dai fedeli che le attendevano: venne cantato il “Veni creator Spiritus” e ricevettero la benedizione eucaristica. Quella sera cenarono, ospiti graditissime in casa canonica: erano sr. Maria Carmela responsabile, sr. Maria Goretti direttrice dell’opera e suor Gianna Cendron insegnante.

La cronaca riporta: “Per l’arrivo delle nostre suore a Ponzano la sera del 5 settembre scorso l’accoglienza è stata tanto inaspettata: un gruppo di bambini attendevano, gioiosi e timidetti, le suore… con un bel mazzo di gladioli bianchi. Poi siamo entrate in chiesa con il parroco e altri fedeli e lì abbiamo ringraziato il Signore”. La convenzione con il vescovo era stata firmata il 9 giugno 1970.

Inizio della scuola

Il 14 settembre si apriva la scuola materna con 42 bambini. “Il parroco ha desiderato dare inizio all’anno scolastico con una funzione in chiesa per le mamme e i bambini…”. Da allora la frequenza è sempre cresciuta in numero; ciò sta a significare il progresso dell’esigenza di tale opera in seno alla parrocchia. Attualmente le iscrizioni si limitano ai 75/80 bambini con una punta massima di frequenza di 70, soprattutto nei mesi di ottobre, novembre, febbraio, aprile e maggio.

In questi anni le suore hanno svolto il loro lavoro prezioso in silenzio ed umiltà, dando mente, cuore e fatiche per i bambini della scuola materna parrocchiale, per i fanciulli del catechismo, per le adolescenti dell’oratorio e per la scuola di canto, senza poi contare il contatto quotidiano con le mamme, i papà e la gioventù della parrocchia, gli anziani e i malati della comunità cristiana.

Anche i padri maristi occuparono subito l’ala superiore dell’asilo per il loro gruppo famiglia, con p. Piero Ghetti superiore, p. Sante Inselvini collaboratore e una schiera di 7 ragazzi che sarebbero progressivamente aumentati negli anni seguenti. Si poteva cantare dal fondo del cuore il “Te Deum laudamus!”.

Prime suore

Le responsabili e le suore che si sono alternate nella nostra scuola materna dal 1970 ad oggi, sono ormai più di una decina. Responsabili: • sr. M. Carmela Di Cesare 1970-‘73 • sr. M. Coretti Danaro 1973-77 • sr. M. Celina Santacroce 1977-‘78 • sr. Caterina Atzori 1978. Suore: • sr. M. Goretti Danaro 1970-77 • sr. M. Gianna Cendron 1970-71 • sr. M. Candida Pace 1971-77
• sr. Caterina Atzori 1973-75 • sr. M. Giuseppina Marella 1974-75 • sr. M. Chiara Diaco 1977-78 . sr. M.Raffaella Colella 1975-‘80 • sr. M.Assunta Pace 1978 • sr. M. Grazia Cadorin 1980.

In questi anni la scuola ha ricevuto molte visite; ricordiamo con particolare piacere la presenza della madre generale della congregazione sr. M. Romanus il 16 novembre 1971. Si è intrattenuta qualche giorno a Ponzano, si è interessata del lavoro della parrocchia ed è stata accolta con semplicità e amore dai bambini.

image Abitazione rurale, in via Livello, ora demolita, del sig. Emilio Bortoletto. Nel 1680 era proprietà del nob. Marco Crema. Sarà forse un discendente di quel Marco Crema, pellicciaio, che nel 1509 trascinò a tumulto i trevigiani perchè non aprissero la città agli Imperiali della Lega di Cambrai? Venezia, grata, fece nobile quel Crema e liberò dai loro debiti tutti i cittadini di Treviso. In quel tempo Francesi e Tedeschi si erano spinti fino a Fontane da una parte e a Postioma dall’altra: Ponzano era nella mischia.
(cfr. Santelena. Veneti e Imperiali. Venezia, 1896).

Spirito della congregazione di Maria

La congregazione di Maria (suore mariste) è un’opera apostolica a voti semplici, di diritto pontificio, iniziata a Cendron (Francia) nel 1817 e approvata con decreto da Leone XIII il 29 ottobre 1884. Questa congregazione, riconosce per fondatore il ven. Claudio Colin e per fondatrice Giovanna Maria Chavoin.

Le mariste si propongono di praticare nella chiesa la vita religiosa apostolica, seguendo la linea tracciata dai loro fondatori: • il loro motto è: “a maggior gloria di Dio e ad onore di Maria” • il loro spirito è quello di Nazaret: vita interiore e nascosta, rinuncia di sè, ardente carità per le anime • la loro opera si svolge nelle missioni dell’Oceania, dell’Africa e dell’Asia in collaborazione con l’opera dei missionari. Esse sono sempre pronte, come Maria santissima, loro madre e modello, a correre dove maggiore è il bisogno al servizio della Chiesa.

Sono giunte in Italia nel 1959, dove offrono la loro attività nelle opere parrocchiali e a servizio del vescovo locale.

Comitato ed assemblea dei genitori

Dopo gli inizi della scuola, i genitori si davano uno statuto per riunirsi in assemblea ed avere un loro consiglio di presidenza, chiamato pure “comitato della scuola materna”. Dopo un abbozzo veniva approvato lo statuto definitivo il 18 novembre 1974, con alcune modifiche nel settembre 1977.

Esso mette avanti la finalità della scuola che è “di educare il bambino in cooperazione con la famiglia, integrandone l’opera educatrice in senso umano e cristiano (art. 1) • i bambini vengono accolti da tre a sei anni (art. 2) • il consiglio è formato da quattro genitori, da due membri del consiglio parrocchiale, dalle suore insegnanti, dal parroco prò tempore, da un rappresentante dell’Adasm e da uno del consiglio comunale. La durata è di tre anni • l’assemblea si riunisce, almeno due volte all’anno, per la approvazione del bilancio preventivo e consuntivo.

I presidenti che si sono succeduti nell’opera sono stati: • 1974-‘75 don Angelo Trevisan • 1975-‘77 sig. Luigi De Marchi • 1977-78 sig.ra Emilia Coletti in Ramanzini • 1978-‘80 sig.ra Maria Marcati in Berdon • 1981 sig.ra Francesca Carli in Betello.

La collaborazione con i genitori e con il personale insegnante è più che lodevole. Le difficoltà economiche vengono superate con il contributo del ministero della Pubblica Istruzione (una media di L. 1.900.000 annue), da qualche aiuto più modesto della Regione Veneto e, soprattutto, negli ultimi anni dal contributo che viene stanziato dalla Giunta comunale su una cifra media di L. 5 milioni. Questi sussidi permettono di mantenere modeste le rette delle famiglie e danno respiro alla scuola, che può guardare avanti senza l’ansia del bilancio in rosso. Negli ultimi anni si è arrivati al traguardo del pareggio, anche se la scuola manca di molte attrezzature per giochi, e di materiale educativo.

Alcuni dati tecnici

II progetto del fabbricato venne approvato dalla commissione edilizia comunale il 10.2.1967.1 lavori iniziarono subito. Il 28.8.1970 fu accordata la licenza di agibilità dal sindaco Martini.

Il collaudo statico dell’ing. Alberto Sartori porta la data del 2.9.1970. Il decreto prefettizio che autorizzava l’uso del fabbricato, presa visione del collaudo tecnico, veniva rilasciato i l 23.9.1970.

Per l’abitazione delle suore la licenza di abitabilità venne rilasciata con breve ritardo burocratico i l 28.10.70 e finalmente l’ispettorato didattico d i Treviso autorizzava i l funzionamento della scuola materna non statale i l 31.10.1970. Il fabbricato, posto su un’area di mq. 5000, con un volume di me. 2700, aveva tutti i carismi legali per l’opera che iniziava la sua missione. A dieci anni di distanza la presenza delle suore si è rivelata del tutto provvidenziale e feliceSul portale d’ingresso della Scuola Materna, su due targhe d’ottone, sono incise le scritte:
  1) «Lasciate che i fanciulli vengano a me, perchè il regno di Dio è di quelli come loro (Marco 10,14). Antonio Mistrorigo vescovo, benedisse 30.8.1970».
  2) «Gloria a Dio nei cieli altissimi e pace in terra agli uomini che Dio ama (Luca 2,14). Angelo Trevisan parroco, eresse, anni 1967-1970».
.

image La villa Salamon, ora Franz, nel 1680 è detta cassa signori del N. H. sig. Zuanne Salamon e il Fittavolo si chiama Antonio Lazzeri. Nei tempi recenti ha avuto diversi passaggi di proprietà (Gobbato, Toffoletto, Cavallin, Franz). Sullo sfondo a sn. l’abitazione del sig. Guido Cocchetto, che nel 1680 era del sig. Paulo Borghese, da Treviso, sartor. Nella foto si vedono mons. prof. Antonio Sartoretto, autore della 2a parte di questo volume, e il sig. Guglielmo Polo. Questa casa era stata designata a diventare Asilo Infantile nell’ultimo dopo guerra.

Note:

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