Nella frazione di Merlengo, nella ricorrenza della festa del Patrono San Bortolomeo, ha luogo con véro successo dal 1978 la «cena dei risi», rievocazione di quella che nei tempi passati era denominata la «sagra dei risi»; così infatti era chiamata da don Pietro Filippetto fin dai primi anni della sua venuta in Merlengo. Essa in realtà assumeva un significato ironico.

Nelle epoche in cui l’indigenza opprimeva la povera gente, specialmente quella di Merlengo, cibarsi di riso era un fatto inconsueto a causa del suo costo elevato. Il popolo quindi soddisfaceva abbondantemente il suo palato solo nel giorno della sagra paesana ad eccezione degli ammalati che venivano alimentati con il riso a seguito d’una prescrizione medica.

Era consuetudine, durante la settimana precedente la sagra di San Bortolo (24 agosto), che gli abitanti dei paesi vicini rivolgessero agli abitanti di Merlengo l’ironica domanda: Gatu messo i rìsi a mòjo? (Hai messo il riso a bagno?), ovvero altre simili frasi. E’ ben risaputo che il riso non deve essere messo a bagno prima della cottura, ciò che invece si fa normalmente con i fagioli, da cui il tono canzonatorio della domanda. Tutto questo, non infrequentemente, urtava la suscettibilità di taluni paesani merlengaschi di carattere iracondo e campanilistico, i quali attaccavano vere e proprie liti. Maggiormente si inviperivano se veniva gettato loro addosso del riso crudo, gesto quanto mai offensivo, a cui faceva senz’altro seguito una rissa indescrivibile.

L’idea di trasformare la «sagra dei risi» in «cena dei risi» è stata del parroco don Odorino Bragagnolo con l’ampia adesione dell’Associazione «Amicizia».

La cena si svolge per dieci serate consecutive in un capannone vicino alla canonica. Alcuni cuochi del paese in questa particolare occasione presentano il riso preparato secondo una loro ricetta esclusiva. Non manca il secondo piatto ed un buon bicchiere di vino delle campagne circostanti. Logicamente le cene vengono consumate in totale allegria, mantenendo solo il ricordo delle scenate caloriche del tempo che fu.