A Spasso per le Antiche Osterie di Ponzano

Osteria “Del Comaro” Poi “La Rondinella”

Via Talponera 5

image Amelia Santagà.

L’Osteria “del Comaro”, con molta probabilità, venne aperta nei primi decenni del ’900 e sicuramente era in piena attività negli anni ’20 se nella Guida di Treviso e Provincia. Biennio 1926-27 compare il nome di Marcon CaterinaLa friulana Antonia Catterina Agostinis Catina che arrivò a Ponzano nel 1894 assieme al marito Giuseppe Marcon, era la levatrice del paese. , oltre che nell’elenco delle levatrici, anche in quello dei liquoristi e vini.

Poi, venne gestita dal figlio di Caterina Marcellino e da sua moglie Amelia Santagà di Sambughè.

Quindi il nome di osteria del Comaro è da riferirsi al fatto che il locale era gestito dal figlio della comare, nome con il quale un tempo si chiamava la levatrice, spesso madrina di battesimo.

E questo viene confermato dal fatto che, per tradizione, le puerpere andavano a bere un bicchierino di Vermuth o di Marsala in questo locale, dopo essere state in chiesa, con la candela in mano, per ricevere la benedizione, finito il periodo di “quarantena di purificazione” dopo il parto.

Amelia in paese viene ricordata come un personaggio pittoresco, una donna che fumava il sigaro toscano, colorita nel linguaggio, ma anche affabile e rispettata. A detta della nipote Lella, pur non essendo una gran cuoca, amava preparare per poche persone un ottimo pollo alla cacciatora e la classica polenta e osei scampai.

In anni più recenti e fino al 1963 l’osteria fu gestita, oltre che da Amelia e Marcellino, anche dal loro figlio Giuseppe Bepi, come risulta dalla Guida Economica della Provincia di Treviso 1957, dove Giuseppe Marcon compare nell’elenco delle trattorie-osterie. Lella Marcon, figlia di Giuseppe, che visse fino all’età di dieci anni in osteria, ricorda perfettamente la disposizione delle stanze: a piano terra, c’era il bar vero e proprio con 5-6 tavoli, in questo spazio il sabato sera si ballava al suono della fisarmonica, una porta introduceva alla cucina, dove nella stagione invernale, oltre a far da mangiare, si giocava a carte, perchè l’ambiente era caldo. Sempre a piano terra vi era la cantina e un tinello, dove potevano mangiare poche persone.

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Al piano superiore, dove viveva la famiglia Marcon, c’erano 3-4 stanze e uno studio con bei mobili e tanti libri che era stato, a suo tempo, lo studio della levatrice Catina, bisnonna di Lella.

Nel 1963, quando subentrò la nuova gestione, l’osteria cambiò nome e si chiamò “La Rondinella”, perché nel sottotetto del locale vi era un nido di rondini.

Come gestori subentrarono Germana Bernardi, Ettore Bianchin e poi la loro nuora Laura Zanatta e il locale continuò ad essere un tranquillo luogo di ristoro dove mangiare, bere ’na onbra o un caffè.

Nel 2000 la famiglia Basso acquistò in blocco la villa Corner con le sue adiacenze, quindi l’osteria chiuse definitivamente e gli spazi al di là della strada dove si trovava il gioco delle bocce diventarono parcheggi destinati alla villa.

(Dai ricordi di Mario Toresan, Nicola Michielon e Lella Marcon).

 


Note:

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