Ponzano Paderno Merlengo - ieri e oggi

LUOGHI SACRI CARI AL POPOLO

Nel capitolo «Testimonianze del sentimento religioso» presentato nella prima parte di questo lavoro, abbiamo parlato degli oratori e dei capitelli esistenti nel territorio delle tre parrocchie. Oltre a questi, altri luoghi sacri, disseminati nel territorio trevigiano e fuori di esso, suscitavano, e taluni suscitano tuttora, profonda venerazione nell’animo del popolo.

Alcuni di questi luoghi, sorti in seguito a qualche fatto prodigioso che sarebbe avvenuto in tempi remoti e che ci è stato tramandato attraverso delle testimonianze, esistono ancora e sono meta di persone devote e di pellegrinaggi.

Ad esempio, sposi addolorati per la mancanza di prole si recano tuttora alla chiesa parrocchiale di Col San Martino, ove è molto venerato detto santo; nella maggior parte dei casi ottengono la grazia sospirata.

Essi si presentano al parroco il quale, dopo la recita devota d’una breve novena, preleva da un’apposita urna due nomi, uno maschile ed uno femminile, e li consegna agli sposi in una busta chiusa da aprire alla nascita della desiderata creatura. Gli sposi si impegnano di imporre al neonato il nome previsto dal biglietto, da cui il detto di recarsi a Col San Martino per «cavar el nome».

Culto analogo al precedente veniva tributato a Sant’Elena Imperatrice presso l’oratorio omonimo eretto sulla strada Feltrina. Nelle epoche passate, sposi privi di prole supplicavano predetta santa perché intercedesse in loro favore. Ancora S. Elena veniva invocata dalle gestanti allorché difettavano del latte per nutrire la creatura. Tale santuario è compreso nel territorio di Postioma. Questa santa è festeggiata il 18 d’agosto.

Presso l’Oratorio di San Gottardo, nella frazione di Padernello, i malati di dolori reu matici ricorrevano fiduciosi al predetto santo. Le persone interessate si presentavano con dell’olio che facevano benedire, indi ungevano con esso la parte malata. Parecchi sono gli ex voto appesi alle pareti che confermano le guarigioni ottenute per intercessione di San Gottardo. La festa annuale cade il 5 maggio.

Altro santuario famoso da secoli è quello della Madonna della Crocetta in Castello di Godego, al quale, pieni di fede nell’intercessione della Vergine venerata in quel tempio, ricorrevano tutti coloro che erano oppressi. Le grazie ottenute da questa venerata Madonna sono innumerevoli. Il culto rivolto alla Beata Vergine della Crocetta risale al 1420, anno in cui apparì due volte.

Gli afflitti di qualsiasi specie di mal di gola venivano posti sotto la protezione di San Biagio Vescovo e Martire, la cui festa ricorre il 3 febbraioMorto   nell’anno   316   sotto   Licinie   Valerio   Liciniano, imperatore romano, cognato di Costammo. San Biagio è venerato nella chiesa parrocchiale di San Biagio di Callalta di cui è il patrono..

In località «Santa Marna», tra Ciano e Santi Angeli del Montello (strada o presa 13), in una rustica chiesetta, veniva implorato il dono del latte alle puerpere che ne erano prive. All’acqua della vicina sorgente del «bus del Buòro», venivano attribuite virtù terapeutiche prodigiose poiché tale acqua aveva la proprietà di attivare le ghiandole mammarie delle puerpere che ne facessero uso con viva fede! Così, con tale risorsa, almeno nel passato, la donna avrebbe ottenuto la grazia di allattare al proprio seno la sua creatura.

Talvolta la grazia giungeva così prontamente che l’incaricato, ritornato da Santa Marna, trovava la puerpera che già alimentava con il suo latte il bambino.

In un altro piccolo santuario, quello di San SistoSi tratta di San Sisto II papa dal 30-8-257 al 6-8-258 e martirizzato dall’Imperatore Valeriane. Il culto di tale santo sarebbe stato qui iniziato da alcuni soldati romani convertiti al cristianesimo, che quassù avrebbero portato un po’ di terra intrisa del sangue del martire. Inoltre, il 6 agosto d’ogni anno, a S. Sisto, v’è l’usanza, risalente ad epoca immemorabile, di distribuire il pane benedetto ai fedeli i quali ricambiano, nel limite delle loro possibilità, con un’offerta in denaro. presso Musano, poco discosto dalla Postumia Romana, la terra attorno alle fondamenta avrebbe virtù miracolose per gli afflitti da qualsiasi tipo di febbre. In un piccolissimo sacco si immette un po’ di terra e si appende al petto del febbricitante. Al cessare del male viene portato a San Sisto ed appeso alla parete dell’oratorio, accanto a centinaia d’altri sacchetti, come ex voto.

Per le malattie degli occhi i fedeli invocavano Santa Lucia presso l’oratorio omonimo sito sulla Feltrina poco lontano da SignoressaSanta Lucia Vergine e Martire, martirizzata sotto Diocleziano nel 302. Il 13 dicembre ricorre la sua festa..

I sofferenti di dolori di testa d’ogni specie, insistenti e lancinanti, si recavano alla chiesetta di Santa Augusta, posta sul colle omonimo in Serravalle di Vittorio Veneto, ove supplicavano l’intercessione della Martire. Il malato poneva il capo dolorante entro l’apposito foro rettangolare costruito in pietra d’Istria sopra il punto in cui venne uccisa la santa e quivi rivolgeva l’invocazione. I numerosi ex voto appesi nell’apposita teca confermerebbero le guarigioni avvenute.

Malati di mente o di nervi che la scienza medica non riuscirebbe a guarire e le cui sofferenze sono attribuite a forze malefiche, a «strighessi» o «fatture», si recano tuttora, il 26 maggio, festa annuale della Madonna di Caravaggio, a questo antico santuario che si trova presso un piccolo borgo ai confini fra Fanzolo e Caselle di AltivoleIl santuario in parola è stato etetto nel 1829 in sostituzione del capitello che esisteva sin dal 1571..

Qui accadrebbero episodi sconcertanti ed impressionanti. Sembrerebbe che una forza contraria, ignota e demoniaca, impedisca al malato di avvicinarsi e toccare con mano la statua della Vergine. Persone robuste cercano di trascinare il paziente mentre questo oppone una enorme resistenza, scoppia in grida, viene preso da convulso, da crisi di delirio e di isterismo. Ogni anno avviene qualche guarigione attribuita alla intercessione della Madonna.

Sempre veneratissimi dal popolo trevigiano sono i santuari dedicati alla Madonna di Motta di Livenza e di Santa Maria Maggiore in Treviso. Moltissimi sono i prodigi ottenuti e dei quali sono testimonianza i numerosi ex voto.

Enorme culto riceve Sant’Antonio di Padova, il grande taumaturgo portoghese ma padovano d’elezione, la cui fama è internazionale. I miracoli attribuiti alla sua intercessione sono innumerevoli.

Nel lontano passato in particolare, non era raro il caso che devoti, dai nostri paesi, intraprendessero il viaggio a piedi, talora scalzi, per raggiungere-la Basilica di Sant’Antonio in Padova, recitando lungo il tragitto il Rosario assieme ad altre preghiere ed invocazioniSant’Antonio nacque a Lisbona il 15 agosto 1195 e morì all’Arcella (Padova) il 13 giugno 1231. E” patrono di Padova e patrono nazionale del Portogallo..

Ed ancora, in materia di fede, allorché nel tempo decorso essa era forse più marcata ed ardente; quando, nonostante le preghiere vivissime, il prodigio invocato non avveniva e risorse e cure mediche a nulla approdavano, il malato e le persone che avevano a cuore la sua guarigione non reagivano, ma si rassegnavano pur non cessando di elevare la loro anima al Signore.

Una sana e vegeta vecchietta di 93 anni disse a chi scrive, sorprendendolo profondamente: «II malato ed i familiari riflettevano e concludevano che come Cristo sopportò il doloroso sacrificio del Calvario, anche noi dobbiamo accettare e portare le nostre croci, mettendo nelle mani di Dio ogni sofferenza per avere da Lui conforto e sollievo».


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