L’osteria nel 1990.

Nel 1960, quando iniziò la gestione Sanson, l’osteria si poteva raggiungere attraverso una stradina sterrata in aperta campagna, l’acqua e la luce non erano ancora arrivate.

Non si sa esattamente l’origine del suo nome, probabilmente è da ricercare proprio nel canto dei grilli che proveniva dai campi vicini all’osteria.

In questo locale si fermavano soprattutto i paesani e poche persone di passaggio; veniva servito del Merlot, del Tocai, del Cabernet, un antenato del Prosecco, il Bianchet o Verdiso e il tradizionale spriz con Ramazzotti o Bitter.

Quando Bruno Sanson, marito di Maria, andò in pensione alla fine degli anni ’70, cominciò ad occuparsi dell’orto e degli animali da cortile, così arrivarono sulla tavola anche polli, galline e conigli con vari tipi di verdure prodotte dall’orto di famiglia.

Si vendevano anche le sigarette e questo era possibile grazie al cosiddetto patentino che consentiva la vendita di tabacchi entro 500 metri da una tabaccheria autorizzata, che in questo caso era “da Biscaro” in via Roma.

A disposizione dei clienti vi era il juke-box, attorno al quale si poteva ballare, il calcetto e la TV, fornita da Adriano Sanson che cominciava allora a commerciare in elettrodomestici. L’attività è cessata definitivamente nel 2014.

(Dai ricordi di Maria Alburnio Sanson, classe 1927).

2002. Bruno e Maria dietro al banco.

2011. Maria ai fornelli (foto di Michele Marcuzzo).