Ponzano Paderno Merlengo - ieri e oggi

E STRIGHE (le streghe)

Talora, gli abitanti del paese, con strana facilità, per sciocchi motivi e congetture, accusavano qualche donna di dedicarsi ai malefici, cioè di esercitare un influsso cattivo, diabolico, su persone ed animali. La notizia passava celermente di bocca in bocca e la donna presa di mira veniva segnata a dito, malvista, isolata, calunniata ed evitata da tutti. Nel nostro territorio questa cattiva credenza è rimasta viva sino a qualche decina di anni fa. Probabilmente si trattava di qualche donna che si distingueva dalle altre e da queste si staccava perché presa dai suoi problemi personali o perché rattristata da amarezze o forse era soltanto una persona amante della solitudine, chiusa nel suo ambiente, magari in condizioni di pronunciata povertà, aliena alla socievolezza ed in contrarietà mentale con i vicinanti.

Allorché in una famiglia era sospettato un maleficio da parte di una donna, si controllavano le coltrici ed i cuscini, i quali se contenevano nuclei di piume aggrovigliate tra loro così da formare strani intrecci o certe forme, venivano bruciati. Normalmente questa operazione avveniva nelle ore serali, come ad esempio, nel centro del crocevia della strada Morganella con via Colombera, vicino al cimitero di Merlengo.

Il crocevia scelto aveva le strade orientate all’incirca secondo i quattro punti cardinali e, in base alla credenza, era ritenuto il punto d’incontro delle forze occulte o preternaturali e quindi luogo adatto per compiere riti magici od atti di comunione con gli spiriti.

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