Ponzano Paderno Merlengo - ieri e oggi
VILLA BARBARO - BOURBON DEL MONTE - RICCI
Via Roma - Paderno
Questa bella villa ebbe nel tempo diversi proprietari, fra i quali i Meris-Zantani, i Lio, Antonio Reali, la cui figlia Angela sposò il N.H. Marco Antonio BarbaroMarco Antonio Barbaro fu Deputato Comunale e Deputato Politico di Ponzano durante ia dominazione austriaca (V. Allegato nr. 5). I Barbaro erano una famiglia veneziana di antica origine Alcuni la fanno ritenere discendente da una famiglia consolare romana anche se la più comune opinione è che sia giunta da Trieste., la Cassa di Risparmio di Verona, Tullio De Luca, Elena Lucich e figlie, Maria Carla de Morpurgo, sposata prima al marchese Filippo Bourbon del Monte poi in seconde nozze al nobile Ricci di antico casato; in seguito a vitalizio la villa divenne proprietà del marchese Ranieri Bourbon del Monte, principe di San Faustino, romano, nipote della figliastra della Ricci; poi passò a don Remigio Tessarolo, per conto della parrocchia di Paderno, quindi alla ditta San Remo, che costruì, addossato alla villa, uno stabilimento per confezioni maschili, infine all’industriale Pietro Comunello che tuttora vi abita e gestisce predetto stabilimento.
Così la descrive il Mazzetti: «Bellissima villa quadrata del secolo XVII, ... a tre piani con grande poggiolo a tre aperture al primo piano e uno piccolo, al secondo: timpano con stemma ad affresco (Bourbon del Monte) contornato da stucchi e decorato da tre statue
L’interno della villa è un susseguirsi di stucchi stupendi per disegno e fattura, in specie quello del soffitto del primo piano»G. MAZZOTTI, op. cit., (2a ediz., 1953, pp. 654-655)..
Nella sua descrizione il Mazzetti attribuisce la costruzione ai nobili Barbaro il che non corrisponderebbe al vero perché la villa fu eretta in precedenza, non solo, ma Marco Antonio Barbaro non fu mai proprietario, né altri Barbaro. Detto M.A. Barbaro fu solo usufruttuario dopo il decesso della moglie Angela Reali, sopra ricordata, che la destinò in proprietà ai figli.
Nel 1952, anno in cui il Mazzetti scrisse il libro «Le ville venete», la villa risultava nel più completo abbandono; in seguito i successivi proprietari provvidero al restauro.
In essa, nelle ultime fasi della guerra 1915-1918, furono ospitati il Duca d’Aosta ed il Duca di Bergamo.
Alla fine del conflitto 1940-1945 fu sede provvisoria “di un comando tedesco e successivamente del Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.).
Note:
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